Una schiacciata di Jennings durante un allenamento al PalaLottomatica di Roma.
Quest'estate è stato il basket italiano a fare notizia sui maggiori quotidiani sportivi USA.
Uno dei migliori prospetti in uscita dalle High School americane ha firmato un contratto con la Lottomatica Roma diventando così il primo giocatore americano in assoluto a saltare l'università per provare l'esperienza da professionista in Europa prima della chiamata al draft Nba.
Brandon Jennings, che ha compiuto 19 anni lo scorso 29 settembre, dopo aver trascorso una stagione entusiasmante alla Oak Hill Academy condita da 35,5 punti, 5 rimbalzi, 7,5 assist e 4 recuperi di media a partita ed essere considerato uno dei migliori prospetti americani ha ricevuto offerte di borse di studio da importanti atenei cestistici come Connecticut, Arizona, Texas, Syracuse, Kansas e UCLA.
Dapprima pareva destinato all'Università dell'Arizona con la quale aveva anche raggiunto un accordo verbale ma poi ha optato per una soluzione inaspettata e pionieristica: firmare un contratto professionistico con un club europeo.
Young Money, soprannome con il quale piace farsi chiamare per sottolineare il fatto che guadagna dei bei soldi nonostante sia molto giovane, è una point guard mancina di 185 centimetri dotata di grande rapidità , visione di gioco e grandi capacità realizzative.
La sua stagione alla Lottomatica al momento è costituita da alti e bassi e dall'impressione che il talento sicuramente non manca ma risulta ancora acerbo. Attualmente tra campionato ed Eurolega viaggia intorno ai 7 punti a partita prodotti in circa 18 minuti di utilizzo.
Ma quali sono gli aspetti positivi e negativa di questa esperienza?
E soprattutto sarà una strada percorribile sempre più frequentemente da altri giovani americani o rimarrà un caso più o meno isolato?
Gli aspetti da considerare sono diversi.
Innanzitutto è importante ricordare la regola introdotta quest'anno dalla Nba che obbliga i ragazzi in uscita dalle High School ad effettuare almeno un anno di college prima di potersi dichiarare eleggibili al draft.
Questa regola è stata introdotta per eliminare il fenomeno sempre più numeroso di giovani talenti che decidevano di saltare il college per ottenere subito un contratto professionistico a discapito dell'istruzione e di una graduale crescita personale.
L'avventura europea, come dimostrato da Jennings, rappresenta ora come ora un modo concreto ed economicamente vantaggioso per aggirare questa regola ottenendo da subito un contratto professionistico dal valore di centinaia di migliaia di Dollari e permette di dichiararsi eleggibili al draft dell'anno successivo senza effettuare alcun anno di college.
Molti addetti ai lavori Nba considerano tra l'altro l'esperienza europea molto più realistica di quella che risulterebbe da un anno di college paragonandola pressochè ad un anno da rookie e pertanto offrirebbe concrete indicazioni di quelle che sono le qualità caratteriali e di adattabilità del giovane prospetto a giocare contro avversari molto più esperti.
Inoltre il giovane avvertirebbe anche una minor pressione psicologica in quanto è vero che ormai le partite europee sono costantemente monitorate da scout Nba ma è anche vero che la distanza che separa gli Stati Uniti dall'Europa permette al giocatore di non essere costantemente sotto osservazione della critica americana.
Per quanto riguarda l'aspetto cestistico lo Jennings di turno con l'esperienza in Europa avrebbe possibilità di crescere sia per quanto riguarda i fondamentali sia per quanto riguarda la disciplina tattica avendo la possibilità di lavorare con dei veri e propri insegnanti di questo sport, basti vedere le qualità nei movimenti e l'intelligenza cestistica di molti europei presenti nella Nba.
Naturalmente a fare da contraltare ci sono degli aspetti negativi non indifferenti che possono incidere su di un'esperienza di questo tipo e sulla carriera futura.
Storicamente i giocatori Usa hanno difficoltà ad ambientarsi in Europa sia a livello di stile di vita che a livello cestistico, in quanto il modo di giocare risulta parecchio differente. Il tutto verrebbe poi amplificato se si parla di ragazzi non ancora ventenni che si trovano catapultati come su un nuovo pianeta.
La difficoltà ad integrarsi col sistema europeo potrebbe facilmente causare una stagione anonima ed una diminuzione piuttosto importante nella considerazione degli scout Nba. Proprio questo aspetto è da non sottovalutare in quanto il giovane prospetto in predicato di una scelta alta nel futuro draft trasferendosi in europa avrebbe minore visibilità sui media americani ed una “pubblicità ” decisamente minore di quella di giocatori Ncaa.
Un palcoscenico importante potrebbe risultare l'Eurolega che però visto l'alto livello qualitativo e tattico del torneo e viste le già illustrate possibilità di difficile immediata integrazione ed adattabilità al basket europeo potrebbe far risaltare i difetti più che i pregi del ragazzo e causare, così, una decisiva svalutazione nel draft Nba che priverebbe il talento della possibilità di entrare nei pro dalla porta principale e da una posizione di primo piano.
Brandon Jennings, al momento della firma del contratto con la Lottomatica Roma, era considerato dagli esperti di Draft Nba una possibile prima scelta assoluta del Draft 09. Al momento attuale gli stessi lo collocano tra la 5 e la 10 scelta. Staremo a vedere.
Il suo procuratore italo-americano Sonny Vaccaro dice che ben altre 11 famiglie di giovani prospetti High School hanno già chiesto lui diverse informazioni sulla possibilità europa.
Jennings avrà sicuramente dei seguaci che presumibilmente già nel prossimo anno ripercorreranno la strada dell'attuale playmaker della Lottomatica provocando un certo malcontento anche nei vertici Nba.
Resta da vedere se questa diventerà una tendenza sempre più diffusa oppure un semplice fenomeno di questi anni. Al momento quello di Brandon Jennings pare un azzardo ma anche non molti anni fa per le franchigie Nba ingaggiare un giocatore del vecchio continente pareva una scommessa ed ora addirittura un cinese sposta gli equilibri.
Nel 1998 la prima scelta assoluta al draft Nba Micheal Olowokandi decise di firmare un contratto con l'allora Kinder Bologna in attesa dell'inizio della stagione Nba posticipato straordinariamente, causa lockout dei proprietari, a Febbraio 1999.
A Bologna Olowokandi giocò soltanto 3 partite, prima di essere tagliato senza troppi rimpianti, senza impressionare e dimostrando evidenti limiti tecnici. La carriera di Olowokandi in Nba la conosciamo, anzi forse molti non la conoscono per quanto è stata anonima.
Una domanda: se Olowokandi fosse transitato da Bologna prima del Draft effettuando un numero di partite adeguato ad una sua valutazione oggettiva sarebbe stato prima scelta assoluta?
Questo è solo un esempio e in quanto tale non può essere considerato una regola ma rende bene l'idea di quanto possa essere elevato il rischio per i giovani, futuri Nba, di esporsi ad un'esperienza europa pre-draft.
Per questo ritengo che l'innovazione portata da Jennings potrà avere dei seguaci ma difficilmente diventerà qualcosa di diverso da una scommessa.