Jimmy Patsos, coach di Loyola (MD)
I tornei di Conference più importanti non sono ancora iniziati e quindi, prima di immergerci nella follia pre-marzolina, abbiamo ancora il tempo di guardare alcune prestazioni a loro modo particolari.
Cominciamo con la milestone registrata da Tyler Smith di Tennessee che nella partita contro North Carolina Asheville con 12 punti, 10 rimalzi e 10 assist ha registrato la prima tripla-doppia nei 100 anni dell’ateneo.
La storia di Tyler è particolare perché dopo aver firmato una “letter of intent” con i Volunteers (squadra per cui tifava da bambino) di coach Buzz Peterson quando questo viene sostituito da Bruce Pearl ci ripensa e, dopo un anno alla Hargrave Military Academy, arriva agli Iowa Hawkeyes di Steve Alford.
La stagione da freshman si chiude positivamente (14,9 ppg, 4,9 rpg, 3,6 apg) ma per stare vicino al padre malato di cancro chiede al college di essere rilasciato. L’aver visto coach Alford lasciare Iowa per andare a New Mexico ed il fatto che con un trasferimento dovuto ad una “grave situazione familiare” la NCAA poteva abbonargli il normale anno sabbatico successivo al trasferimento di un giocatore, questa del padre potrebbe apparire una solida scusa.
Sta di fatto che dopo l‘anno da freshman con gli Hawkeyes Tyler gioca da sophmore con i Volunteers riuscendo a rimanere sulle stesse medie (13,6 ppg, 6,7 rpg, 3.4 apg) pur giocando in una Conference più dura.
Il 25 Novembre i Loyola (MD) Greyhounds avevano in programma la partita con Davidson e coach Jimmy Patsos doveva trovare il modo di limitare la potenza offensiva di Stephen Curry che in quel momento stava viaggiando a 35 punti di media.
Pensa che ti ripensa probabilmente gli è venuta in mente una vecchia massima sportiva che dice pressappoco “Mi faccio battere da tutti ma non da lui” decidendo di seguirla pedissequamente perché se la box-and-one di tante squadre si è dimostrata inefficace contro Curry, lui ha optato per una triangle-and-two ma con i due che seguivano Curry a prescindere da quello che facesse.
In quella situazione coach McKillop di Davidson non si è intestardito nel trovare una soluzione ma ha semplicemente messo Curry ed i suoi 2 angeli custodi in un angolo lasciando giocare gli altri suoi ragazzi 4 contro 3 con risultati immediati: 39-17 all’intervallo e 78-48 finale anche se Curry ha finito con zero punti e 3 soli tiri tentati.
Nelle interviste del dopo partita quando a coach Patsos è stato chiesto il perché di una scelta così bizzarra lui se ne è uscito con queste frasi che da sole spiegano tutto: “We had to play against an NBA player tonight. Anybody else ever hold him scoreless? I'm a history major. They're going to remember that we held him scoreless or we lost by 30?” e poi “If Oklahoma can’t stop him (chiaro il riferimento ai 44 punti segnati da Curry ai Sooners, #4 del ranking), how is Loyola College going to stop him?”.
Magari il tentativo è stato ridicolo ma provate a dargli torto se potete!
Ben Woodside è un bianco poco atletico di 177cm per 83kg che gioca nei North Dakota State Bison di cui nessuno avrebbe forse mai parlato se non avesse segnato la bellezza di 60 punti con 14 su 32 dal campo (2 su 6 da 3pti) e 30 su 35 ai liberi, conditi da 8 rimbalzi e 8 assist nella partita persa dai suoi contro Stephen F.Austin.
E’ vero che la partita è finita dopo 3 OT e Woodside ha giocato 51 minuti, certo però che 60 punti sono sempre 60 e Ben potrà raccontare ai nipoti di detenere un record NCAA (quello dei tiri liberi segnati in una partita) insieme a “Pistol” Pete Maravich.
Una squadra “curiosa” è quella di Northwestern State perchè guardando solo i risultati si può fregiare di un prestigioso record 8-4 ma su questi numeri ci sarebbe da ridire perché di queste 8 vittorie ben 3 sono state ottenute contro formazioni di Div.II (East Texas Baptist, LSU-Shreveport e Southern-New Orleans) e le altre ai danni di squadre che hanno un record cumulativo di 5-50. E qui torna l’utilità della classifica RPI, quella su cui torneremo visto che uno dei 2 principali siti di ranking (kenpom.com) afferma “The RPI is dead”, dove Northwestern State è 259^ mentre in quella SOS (Strenght of Schedule – difficoltà del calendario) è 342^ su 343 squadre.
A chi segue la NCAA sarà capitato più volte di controllare quali squadre sono imbattute mentre raramente sarà venuto in mente di guardare invece chi di vittorie non ne ha ancora ottenute.
Al momento il gruppo di squadre con questo non invidiabile record è nutrito e comprende: Texas Southern 0-12, Houston Baptist 0-12, Loyola Marymount 0-13, Mississippi Vallery State 0-13, Southern 0-12, NJ Ist.of Technology 0-11 e NC Central 0-14.
Texas Southern è un piccolo College di Houston dove coach Tony Darvey sta avendo un pessimo esordio come coach anche se a sua parziale discolpa bisogna ammettere che i Tigers avevano un calendario durissimo (24mi nella classifica SOS) che li ha messi di fronte a 7 squadre delle top 100.
Houston Baptist è un’altra università di Houston che sta pagando lo scotto della prima stagione in Div.I nonostante disponga di un’ossatura esperta composta da transfer: Gordon Watt proveniente da Purdue dove era stato messo fuori squadra nonostante fosse stato titolare fisso nella stagione da freshman, Baron Sauls da Texas-Arlington, Emanuel Willis da Auburn (dopo l’anno da freshman a USC), Justin Wilson da Texas Southern e Sean Morris da Colorado State. Anche il calendario iniziale degli Huskies non è stato facile ma nelle ultime partite con squadre di medio livello qualcosa si è iniziato a vedere.
Loyola Marymount è una delle 28 università gesuite degli USA ed ha sede a Los Angeles. Per l’ennesima volta il calendario non ha aiutato la squadra né tanto meno coach Bill Bayno che, come abbiamo detto in un precedente articolo, è ritornato su una panchina NCAA dopo 8 anni ma ha già dovuto lasciare il posto al suo vice per seri problemi di salute in parte dovuti allo stress ed all’ansia tipici di un head-coach.
Mississippi Valley State è un college storicamente nero, famoso nello sport USA per aver avuto tra i suoi atleti quel Jerry Rice titolare di svariati record NFL. Purtropo per i Delta Devils la stagione scorsa che li ha visti con un record perdente partecipare al Torneo NCAA (spazzati via con un perentorio 70-29 da UCLA) è seguita da quella attuale dove il record sarà di certo perdente ma dove una seconda apparizione al Torneo non verrà nemmeno quotata dai bookmakers.
Southern University and A&M College è un ateneo di Baton Rouge, Louisiana, storicamente nero, con una delle squadre più deboli dell’ultimo trienno, che in questa stagione ha perso addirittura per 2 volte contro squadre di Div.II.
Il fatto che coach Rob Spivery sia per il terzo anno sul pino dei Jaguars e che nelle 2 precedenti stagioni abbia sempre vinto solo 10 partite, lascia intendere che difficilmente ci tornerà nel prossimo Ottobre.
Del NJ Ist.of Technology abbiamo parlato in un articolo di 2 anni fa quando ha fatto il salto in Div.I con una prima stagione tutto sommato di transizione (5-24), seguita dalla scorsa chiusa con un netto 0-29 ed al momento ha una serie aperta di 44 sconfitte consecutive. Purtroppo questo non è nemmeno il dato più preoccupante della stagione perché segnare mediamente 44 punti a partita con un nuovo coach che doveva rivitalizzare la squadra nonostante una 281^ posizione nella classifica SOS, lo è molto di più.
Anche North Carolina Central è alla seconda stagione in Div.I e come per NJIT la prima era stata complessivamente sufficiente (3-23) nonostante le 3 sconfitte con squadre di Div.II ed una serie di 16 sconfitte consecutive oltre a 3 partite perse con oltre 50 o punti di scarto ed altre 8 con 30 o più.
La seconda sta andando peggio perché oltre alle zero vinte nonostante le sole 2 squadre tra le top 100 incontrate e si sia a quota 5 sconfitte con 40 o più punti di scarto, tutti i dati statistici di squadra sono in peggioramento sui quali spicca un assist-to-turnover ratio di 0,58.
Dicembre è un mese di transizione che ci offre qualcosa di cui sparlare ma tra poco gli argomenti saranno ben altri e tutti meno futili.