Kaun e Rush esultano: Kansas è in finale!
E' stata una partita strana, quella che ha opposto Kansas e North Carolina.
O forse, più che strana, è stata sorprendente perché, per tutti i quaranta minuti, ha ribaltato le previsioni della vigilia.
Alla fine è Kansas che, con pienissimo merito, si guadagna il diritto di sfidare la Memphis di Calipari, riuscendo a giocare una partita che, a tratti, è stata al limite della perfezione e che, se si fossero evitati alcuni cali di tensione, sarebbe potuta finire anche molto prima.
I Jayhawks, infatti, hanno realizzato il loro piano partita in modo eccelso, togliendo a UNC tutte le sue sicurezze, costringendola a cambiare il proprio gioco ed a perdere una semifinale per il titolo con quasi venti punti di scarto (84-66).
Kansas ha imposto da subito il suo gioco, è partita fortissimo grazie alla sua staffetta di lunghi contro Hansbrough e ai suoi piccoli, Chalmers e Robinson, che correvano in contropiede ed alzavano il ritmo della partita, fino ad arrivare sul 23-10, avendo segnato dodici dei primi sedici tiri tentati.
Ma l'incubo dei tifosi dei Tar Heels era destinato a continuare, visto che a questo parziale ne è seguito uno ancora più importate, un 27-2 che ha messo in ginocchio UNC. Il punteggio a sei minuti dalla fine era, infatti, di 40-12. Impressionante.
A questo punto UNC si trovava davanti una montagna che nessuno aveva mai scalato nelle Final Four, nessuna squadra, infatti, era mai rientrata da uno svantaggio superiore ai ventidue punti di scarto. UNC era in completa difficoltà , i giocatori non sapevano come reagire, come dice a fine gara Ginyard: "Nell'huddle, ci volevano almeno quattro o cinque secondi prima che qualcuno dicesse qualcosa. Tutti ci guardavamo, come per dire "ma che cavolo succede?".
Il rischio a questo punto, per i Jayhwaks, era quello di rilassarsi, una tendenza comune, secondo Darnell Jackson: "A volte, quando siamo molto avanti nel punteggio, iniziamo a guardare il tabellone, siamo soddisfatti del risultato, e abbassiamo la tensione".
Un po'questo, un po' la forza mentale di North Carolina, hanno riaperto la gara che, a metà del secondo tempo, vedeva i ragazzi di coach Williams risalire fino al meno cinque (58-53) con una tripla di Ellington.
I Jayhawks avrebbero potuto spaventarsi per l'eventualità di perdere una gara a lungo dominata, ma invece si sono compattati ed hanno di nuovo iniziato a giocare con il loro ritmo altissimo, chiudendo definitivamente la gara anche grazie alle buone iniziative di Sherron Collins.
Come hanno fatto i Jayhawks a portare a casa la vittoria?
In primo luogo, eliminando le armi principali degli avversari.
UNC è una squadra che gioca a ritmo alto (quasi novanta punti di media in stagione)?
Allora noi cercheremo di andare ancora più veloce ed essere più aggressivi di lei.
E' una squadra forte a rimbalzo, che vince praticamente sempre la battaglia (di media ha conquistato 11.5 rimbalzi in più dei suoi avversari nel Torneo)?
Allora noi difendiamo al meglio i nostri tabelloni e portiamo a casa più rimbalzi (42-33).
UNC ha il giocatore dell'anno della NCAA? Allora noi mettiamo in piedi una staffetta di quattro uomini per fermarlo (Hansbrough ha segnato solo 17 punti con sei soli canestri dal campo).
In questo modo Kansas ha portato a casa una vittoria importantissima, chiudendo la striscia di quindici vittorie consecutive degli avversari ed infliggendo a North Carolina la prima sconfitta lontano da Chapel Hill. Anche Roy Williams sottolinea a fine gara come i suoi abbiamo male interpretato la gara : "Siamo entrati in campo un po' meno pronti di quanto volevamo, e loro ci hanno colpito in mezzo agli occhi. Difensivamente Kansas è molto brava, avevamo parlato di come non dovevamo prendere tiri rapidi, ed abbiamo preso tiri rapidi, avevamo parlato di come dovevamo proteggere forte la palla, e gliela lasciavamo prendere".
Altrettanto scontata la delusione di Tyler Hansbrough, che ora dovrà decidere se rimanere o meno al college: "Abbiamo avuto una buona stagione, ma penso che nessuno di noi avesse come obiettivo quello di essere una delle quattro migliori squadre della nazione. Volevamo essere la migliore. Per questo, ora, sono molto frustrato".
Ovviamente molto soddisfatto, invece, coach Self, che non solo ha vinto la semifinale nazionale, ma ha anche definitivamente scacciato il fantasma di coach Williams: "I nostri ragazzi hanno attaccato sin dall'inizio, penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro nell'essere i primi ad aggredire, dando un'impronta alla gara. E' stata una gara incredibile, non solo per il quintetto ma per otto giocatori che hanno giocato ad alto livello nei primi quindici minuti di gara. Questa è stata una grandissima settimana [per lui questa è la prima volta alle Final Four], speriamo di renderla una dieci giorni fantastica".
Il miglior marcatore dei Jayhawks è stato Brandon Rush, che ha segnato 25 punti con sette rimbalzi, ma per una volta la storia è rappresentata da tutta una squadra che ha giocato alla grande, non concedendo nulla ai suoi avversari, come dimostra anche il 35.8% dal campo concesso a UNC (mentre loro hanno segnato con il 54,5 %), con solo cinque dei ventiquattro tiri da tre tentati che sono andati a segno.
Ora a Kansas manca solo una vittoria per conquistare il primo titolo dal 1988, la vittoria dopo la quale iniziò il lavoro di Roy Williams a Lawrence, terminato nel 2003 per tornare alla propria alma mater.
Ed è proprio il 2003 l'anno dell'ultimo buon risultato di Kansas, la vittoria contro Marquette nella semifinale, con la squadra guidata da Nick Collison che, poi, perse la finale contro la Syracuse di Carmelo Anthony.
I Jayhawks, però, devono ora concentrarsi sul presente, lasciandosi il passato finalmente alle spalle.