Brutta giornata sul monte di lancio per Livan Hernandez…
E così dopo le prime due gare all'Edison Field di Anaheim e in situazione di parità 1-1, il carrozzone delle World Series si è finalmente trasferito nella Baia, nella splendida cornice del Pac Bell Park.
I tifosi di casa erano stati adeguatamente preparati dai giornali locali che, fedeli alle tradizioni liberal e un po' snob della stampa di San Francisco, si sono prodotti in una serie di apprezzamenti ironici sulla città rivale, i suoi abitanti e il suo ballpark.
In un clima tipicamente da World Series le cose più carine scritte sono risultate nell'ordine: che la città di Anaheim difficilmente potrebbe venire confusa con la rive gauche parigina; che il disneyano Edison Field ha un atmosfera un po' troppo sopra le righe e giusto un tantino pacchiana per un evento come le World Series (vedi alla voce “fuochi d'artificio”); che se la partita si dovesse giocare tra i due ballparks piuttosto che tra le due squadre, il risultato sarebbe simile a quello di una sfida tra Barry Bonds in battuta e Charlie Brown sul monte di lancio (!).
In questo clima i tifosi dei Giants si erano presentati sulle tribune del Pac Bell Park con i loro cartelli del genere “SHOT THE MONKEY”, convinti che gara 2 potesse essere un episodio in una serie certo molto equilibrata, ma in cui San Francisco aveva le carte in regola per prendere il comando.
Qualche dubbio circondava il partente Livan Hernandez, che nella stagione regolare era diventato il bersaglio preferito di tifosi e stampa locale per le sue prestazioni scialbe, e, secondo qualcuno, colpevole di scarsa volontà e poca concentrazione.
L'ex MVP delle World Series del 1997 targate Florida Marlins, si era però riscattato dalla mediocre regular season (12-16, 4.38 di ERA) con l'ottima prestazione di gara 4 delle division series contro i Braves. Tanto che il fratello di El Duque aveva potuto vantarsi di non aver mai perso in Ottobre: bilancio 6-0 nella post-season per lui.
Tutto questo però fino a che non ha incontrato sulla sua strada lo straordinario line-up degli Angels di questa stagione.
Dopo il punto battuto a casa da Santiago e segnato da Lofton nel primo inning per i Giants, Hernandez si è trovato subito in difficoltà nel secondo. In situazione di due eliminati ha regalato la base per ball a Spizio, concedendo poi un doppio sull'esterno sinistro a Kennedy, e ritrovandosi con i corridori in terza e seconda.
A questo punto il partente di Dusty Baker si è tirato fuori dalla difficile situazione mandando in prima base il cather Molina, e trovando l'unico vero buco nel line-up degli Angels con il lanciatore Ortiz, facilmente mandato strikeout per chiudere l'inning.
Ma il festival dei punti segnati per Anaheim era solo rinviato all'inning successivo, che si è aperto ancora con una base ball concessa ad Eckstein. Poi sono arrivati il doppio di Erstad, e la battuta di Salmon che ha colto in errore il terza base David Bell e portato a casa Eckstein. E a seguire, dopo l'eliminazione al volo di Anderson, ecco il singolo più RBI di Glauss (arrivato sul conto pieno e con Mike Scioscia a chiamare un batti e corri), e il triplo da due RBI dell'ottimo Scott Spizio. Il povero Hernandez è poi riuscito a chiudere a fatica l'inning ancora una volta grazie alla presenza al piatto del pitcher Ortiz.
Ma la partita del lanciatore cubano non è durata ancora molto. Nel quarto inning è ricominciato il festival delle valide per gli Angels, sempre impegnati a mettere la pallina in gioco piuttosto che a cercare la battuta lunga, sempre molto aggressivi sulle basi, tanto da riuscire addirittura in una doppia rubata con Erstad e Salmon.
E così Livan ha chiuso la sua partita dopo soli tre inning e un terzo, per i quali ha però faticato con 92 lanci; il partente dei Giants si è trovato spessissimo in situazione di conto pieno, forse a causa di un'area di strike piuttosto stretta dell'arbitro di casa base Tim Tschida, a cui Hernandez non ha saputo adattarsi.
Al suo posto è entrato il rilievo Jay Witasick, la cui partita è durata lo spazio di una sola eliminazione, abbastanza però per essere colpito al braccio destro da una battuta di Kennedy e concedere altri due punti. Lo sfortunato lanciatore vanta così una poco invidiabile media ERA in carriera nelle World Series di" 53.89, a seguito di questa e della sua unica altra apparizione, un inning e un terzo con gli Yankees della passata stagione.
A questo punto sull'8-1 la partita si è virtualmente conclusa, e Dusty Baker ha più che altro cercato di non affaticare troppo il suo bullpen, visto anche che non è certo il recupero di Witasick per le prossime gare.
Le uniche emozioni le ha regalate il solito Barry Bonds. Nel quarto inning, dopo il solo shot di Aurilia e il singolo di Kent, l'esterno sinistro dei Giants ha spedito ancora una volta la pallina oltre le recinzioni, per il fuoricampo da due punti che ha portato la partita sull'8-4.
Ma i Giants non hanno dato seguito alla rimonta, e hanno continuato a presentarsi al piatto con poca convinzione: erano invece gli Angels a mettere a tabellino altri due punti nel sesto e nell'ottavo, battuti a casa dai soliti Eckstein ed Erstad.
Per la cronaca, Barry Bonds ha messo a segno altri due record: è uno dei due giocatori nella storia ad aver messo a segno un HR in gara 1, 2 e 3 delle World Series, impresa riuscita solo a Hank Bauer degli Yankees nel 1958.
Inoltre il Bonds versione 2002 è primo nella classifica ogni epoca di fuoricampo segnati in una singola postseason con 7. Da notare che per questo record è ancora in corsa lo stesso Troy Glauss, fermo a 6.
Come ha dichiarato lo stesso Bonds, però, questi risulati individuali non contano nulla quando in palio c'è l'annello inseguito per tutta la carriera.
I Giants adesso devono vincere tre delle eventuali prossime quattro gare, e dovranno espugnare almeno una volta l'Edison Field, oltra che trovare un modo di limitare lo strepitoso line-up degli Angels.
Per gara-4 saranno nelle mani di un partente affidabile come Kirk Reuter, che si troverà di fronte il rookie John Lackey. Il ventiquatrenne esordirà alle World Series nel giorno del suo compleanno, e potrà contare sul vantaggio di essere pressochè sconosciuto ai battitori avversari.
Più avanti nel match le mazze dei Giants dovranno probabilmente vedersela con il giovane fenomeno Francisco Rodriguez, K-Rod, che li ha letteralmente annichiliti in gara 2, ed è stato addirittura dipinto da uno dei coach degli Angels Mickey Hatcher come “un dono di Dio”.
E “Mr. October” Livan Hernandez? La rotazione prevede che sia lui il partente designato per l'eventuale gara 7, ma cosa ne pensano Dusty Baker e i tifosi dei Giants?