Darren Collison ha messo il canestro della vittoria che vale a Ucla il pass per le Sweet 16
Le formazioni del West Regional sono tornate in campo per il secondo turno e, rispetto ad una prima fase che ha regalato poche emozioni, eccezion fatta per i due upset delle cinderellas San Diego e Western Kentucky, stavolta di sorprese, o quasi, ce ne sono state. Chiedere a Duke e Ucla. Se i Blue Devils avevano già avuto la dea bendata dalla loro parte nella prima sfida contro Belmont, stavolta gli dèi hanno abbandonato un santone come coach K ma si sono rivolti verso il parquet di Anaheim dove i Bruins con il numero uno, arrancavano contro Texas A&M e sono riusciti a cavarsela grazie al talento di Kevin Love.
Che faticaccia…
Sì, davvero, faticaccia è proprio il termine giusto per spiegare la partita che ha dovuto affrontare la numero uno del seeding Ucla per superare Texas A&M (8). Sette camicie magari no, ma tre di sicuro ed erano quelle indossate da Love, Collison e Shipp, autori delle giocate decisive. La partita è in totale equilibrio: il primo tempo vede sempre i Bruins a condurre ma alla sirena sono gli Aggies a chiudere a +3 dopo un facile lay-up del centro DeAndre Jordan.
A inizio ripresa, con Carter e Sloan, Texas A&M va sul +10 (36-26) e l'upset sembra essere più vicino di quanto non si possa pensare. Sono Collison e Love a tenere a galla Ucla e a tre giri d'orologio da una possibile eliminazione, è il freshman dell'anno della Pac-10 a pareggiare con un jumper. È ancora Love, poco dopo, a siglare il sorpasso per i suoi con un gran canestro in fade-away dal post basso. Sulla parità a 49 dopo il canestro in arresto tiro di un eccellente Sloan, arriva il canestro del nuovo sorpasso con Collison che si butta verso il canestro e appoggia al vetro alzando, e di molto, la parabola, per superare le chele di Jones e Davis. Ma la giocata chiave arriva nell'altra metà campo: con 12 secondi da giocare, Sloan prova a replicare a Collison ma al centro del pitturato, Shipp lo stoppa lanciando Westbrook in contropiede per la schiacciata sulla sirena che sancisce il successo dei Bruins.
Per Ucla, Love chiude con 19 punti (7-12 FG) e 11 rimbalzi mentre Collison ne griffa 21; per gli Aggies, 10 di Carter e 12 di Sloan. Sconsolato e incredulo coach Turgeon a fine gara:"Eravamo in controllo, ce l'avevamo in pugno, abbiamo giocato bene, avevamo praticamente vinto". Euforico coach Howland:"Sapevo che ce l'avremmo fatta, nei nostri cuori troviamo sempre un modo per vincere. E poi i due canestri di Kevin (Love) sono stati incredibili: è un grande giocatore".
Ai piedi di Mazzulla
Che Duke fosse in difficoltà lo si era visto già prima nel torneo dell'Acc, e poi soprattutto nella sfida di primo turno contro Belmont, risolta solo da una prodezza di Henderson e dagli errori finali della cenerentola a loro opposta. Il secondo turno è stato però fatale ai ragazzi di coach K che dopo aver giocato un primo tempo positivo, si sono sciolti di fronte all'aggressività e alla voglia di vincere della squadra di coach Bob Huggins.
Dopo sei minuti di gioco, Duke è avanti di 10 e prova la fuga ma i Mountaneers ricuciono lo strappo. Alla fine della prima frazione i Blue Devils sembrano controllare e chiudono sul 34-29. Nella ripresa però cambia tutto: dopo una schiacciata di Henderson che sigla il 37-29, Duke subisce un parziale di 18-3 in cui si segnalano prima la tripla del pareggio del cecchino Ruoff, poi la tripla di Alexander e per concludere il lay-up di un incontenibile Mazzulla, vero mattatore del confronto. A meno di cinque minuti dal termine, è l'ennesima tripla di Ruoff a chiudere la sfida portando West Virginia a +11. Nel finale, Henderson e Paulus tentano una timida rimonta ma ben arginata dalle ottime percentuali ai liberi di Mazzulla e compagni.
Duke tira un pessimo 5-22 da tre punti e nella ripresa il cesto si è fatto sempre più stretto: Paulus chiude con 13 punti, Scheyer con 15 (9-9 ai liberi) ed Henderson si ferma a 18 (5-9 al tiro). West Virginia mostra tutta la sua esuberanza fisica e la cifra a rimbalzo lo testimonia, 47-27. Alexander è il miglior marcatore con 22 punti conditi da 11 rimbalzi, Ruoff ne mette 17, ma il vero protagonista è Mazzulla che trascina i suoi con una prestazione alla Jason Kidd da 13 punti, 11 rimbalzi e 8 assist. La conferma arriva direttamente dal coach avversario:"Mazzulla? L'Mvp della partita".
Una Cinderella rimane
Nella sfida tra le cinderellas, Western Kentucky-San Diego, sono stati gli Hilltoppers ad avere la meglio. Brazelton ha confermato di essere devastante mntre Lee, la stella dei suoi, ha finalmente mostrato tutto il suo valore dopo un primo turno un pò opaco. Niente da fare invece per i Toreros che dopo aver fatto fuori Uconn, rimontano più volte in questa gara ma la spinta avversaria è troppo forte.
I campioni della Sun Belt Conference iniziano col piede sull'accelleratore e a metà primo tempo provano l'allungo con due triple consecutive di Lee che siglano il +10 (33-23). San Diego però resta lì grazie al cuore di Brandon Johnson e di Gyno Pomare e il primo tempo si chiude 39-27. Nel secondo tempo, Western Kentucky scappa di nuovo e dopo 4 minuti Brazelton mette la tripla del 50-35 Qui scatta la reazione d'orgoglio dei Toreros che rimontano e siglano addirittura il sorpasso sul 55-54 con una bomba dall'angolo di Ginty. Si va punto a punto fino a quando il solito incontenibile Brazelton mette l'ennesima tripla e questa vale il +6. L'ultima speranza di Pomare e compagni si spegne a 33 secondi dal termine quando Evans stoppa e recupera. Gli Hilltoppers sigillano il successo dalla lunetta. Adesso c'è Ucla.
A San Diego non basta l'orgogliosa prova di Pomare da 20 punti e 9 rimbalzi; meno bene è andato Brandon Johnson, 13 punti ma con 4-15 al tiro. Westren Kentucky trova invece un Courtney Lee in versione Nba con 29 punti (9-15 FG) e 7 rimbalzi; oltre a lui ci sono i 15 di Brazelton e 9+7 del lungo Evans. Nonostante la vittoria, non è sorpreso coach Horn:"Non sono così sorpreso di dove siamo: sono tre anni che dico ai ragazzi che se riusciamo ad entrare nel torneo, allora abbiamo almeno la possibilità di fare un pò di casino". E che casino sia.
Come previsto
Gara equilibrata, ma che ha rispettato il pronostico quella tra Xavier (3) e Purdue (6). I Boylermakers hanno pagato il grosso numero di freshmen che, seppur di grosso talento, non sono riusciti a contenere l'esperienza dei Musketeers. 85-78 il punteggio finale ma l'inizio è stato tutto per i ragazzi di coach Painter.
9-0 Purdue subito, con 7 punti di un caldissimo E'Twaun Moore, ma quando si va a guardare il punteggio a 7 minuti dal termine del primo tempo, vediamo 23-18 Xavier. Raymond, Duncan e gli altri moschettieri si sono messi al lavoro. Fino alla fine è un testa a testa serrato tra Marcus Green e CJ Anderson ma la parità viene rotta alla sirena dalla tripla di Lavender.
Nella seconda frazione, Xavier pare controllare, ma ogni qualvolta tenti di scappare, arriva lo stop da parte di Purdue. A sei minti dalla fine però, prima Hummel infila la tripla del -1, poi tocca a Moore siglare il sorpasso dei Boylermakers con un preciso jumper: 61-60. Qui però arriva la risposta di esperienza dei Musketeers che di fatto spacca la gara: 7-0 chiuso dal jump shot di Anderson. Gli ultimi minuti sono un estremo tentativo di Purdue ma dall'altra parte sono ferme e ghiacciate le mani degli X-men dalla lunetta.
A Purdue non bastano i 15 punti di Moore e i 19 di Grant mentre per Xavier buona prova per il senior Duncan, 16 punti, ma meglio di lui fanno Lavender e Anderson con 18 punti a testa (cui si aggiungono 7 rodmans per Anderson e 9 assistenze per Lavender). Soddisfatto coach Miller che si coccola la sua squadra:"Abbiamo diversi giocatori che possono colpire in attacco: credo di avere veramente un gruppo unico perchè in ogni gara ci può essere un protagonista diverso".
Questi gli accoppiamenti per le Sweet Sixteen di scena allo Us Airways Center di Phoenix:
#1 Ucla-#12 Western Kentucky
#7 West Virginia-#3 Xavier
See you soon folks, ci risentiamo per le "dolci sedici"!