9^ – ACC-Big Ten Challenge

Mike Walker di Penn State

Ed eccoci nuovamente a parlare di questa sfida ideata nel 1999 dalla ESPN tra 2 delle migliori Conference del basket college, inesistente sulla carta, ma molto sentita sul campo e soprattutto in televisione.

Come già  detto lo scorso anno, se la ACC ha vinto tutte le 8 edizioni precedenti non è solo grazie al caso, alla fortuna o alla sorte, evidentemente c'è dell'altro ed è per questo che, anno dopo anno, la tensione cresce e la voglia della Big Ten di invertire il trend si palpa sempre più.

Dal momento che la ACC ha una squadra in più, una delle sue deve rimanere esclusa dalla sfida e quest'anno è toccato a Miami (FL), fatto che di per sé non avvantaggia la Big Ten ma di sicuro non la svantaggia visto che gli Hurricanes (4-0) attualmente sono al #1 della classifica RPI.

Nonostante questa circostanza i pronostici vedevano in netto vantaggio la ACC con almeno 4 squadre nettamente favorite in partenza (tra partentesi dopo il record del momento è indicata la posizione RPI e quella eventuale nel ranking AP) ma poi cosa è avvenuto su campo?

Lunedì 26 Novembre

Iowa (4-2 244)-Wake Forest (3-0 102)

La prima giornata vedeva in programma un match con gli ospiti di Wake Forest favoriti rispetto ad Iowa su cui coach Lickliter, appena arrivato da Butler dove era riuscito a costruire dal nulla un programma vincente, sapeva di aver molto da lavorare.

Senza timore di smentita si può dire che si sia trattato di un pessimo spettacolo con le squadre che hanno complessivamente tirato col 36% dal campo e 2-31 da 3pt perdendo 38 palloni.
La partita ha visto gli Hawkeyes in vantaggio solo sul 2-0 iniziale e poi miseramente naufragati fino al -16 dell'intervallo ed al -17 a 5' dalla fine, anche per colpa del pessimo 7-18 dalla lnea della carità .

Al termine della partita vinta in trasferta 56-47, Dino Gaudio, l'ex-assistente che ha ereditato il posto lasciato dal defunto Skip Prosser, ha reso onore a quanto i suoi ragazzi hanno fatto nella metà  campo difensiva e rivelato che buona parte del lavoro prestagionale è stato fatto proprio su questo fondamentale.

Lo stesso Gaudio ha spiegato che la prestazione difensiva verrà  guardata alla luce del rapporto punti concessi/possessi avversari, parametro che per la prima volta ha visto usare dal mitico Dean Smith, secondo il quale una squadra che produce uno 0,7 può ben dire di aver fatto un ottimo lavoro.
Lickliter, dal suo canto, ha trascorso gran parte della partita fermo sulla panchina a chiedersi il perché di tutte quelle perse, molte delle quali non forzate dalla difesa ed è apparso esasperato quando i suoi ragazzi non lottavano, non muovevano i piedi in difesa e non prendevano semplici rimbalzi difensivi.

Per strano che possa apparire la squadra ha mostrato dei timidi segni di reazione quando i titolari erano seduti ed in campo si trovavano contemporaneamente i 3 freshman Peterson, Kelly e Cole.

La conferenza stampa durante la quale i giornalisti hanno sottolineato a Lickliter tutto il peggio messo in mostra dai suoi si è chiusa con la domanda "Exasperated?" a cui il coach ha risposto con un sorriso sardonico ed un "Dovete avermi frainteso" che ribadisce la sua intenzione di fare il meglio possibile con il materiale a disposizione.
ACC 1 — Big Ten 0

Martedì 27 Novembre

Indiana (4-1 73 #15)-Georgia Tech (3-2 128)
Northwestern (1-3 324)-Virginia (5-1 21)
Minnesota (3-0 69)-Florida State (5-2 89)
Wisconsin (5-0 56 #20)-Duke (6-0 25 #7)
Purdue (3-0 194)-Clemson (5-0 94 #18)

Nel corso della seconda giornata la favorita Virginia asfalta Northwestern 94-52 ed i 42 punti rappresentano il maggiore scarto mai avuto in una sfida ACC/Big Ten. Questo risultato è sicuramente figlio delle 16 triple su 32 tentate che la rivedibile zona dei Wildcats ha concesso, ma un occhio più attento noterebbe nelle statistiche dei Cavaliers un parametro poco utilizzato ma molto importante, Ast/FGM, che in questo caso è stato del 62% e serve a capire quanto i giocatori in campo si siano cercati piuttosto che giocare individualmente.

Indiana fatica più del previsto a domare Georgia Tech 83-79 in una sfida che vedeva gli Hoosiers con il miglior attacco della Big Ten affrontare i Yellow Jacket e la peggior difesa della ACC.

Nella realtà  la partita è stata caratterizzata da distacchi contenuti, continui sorpassi e Georgia Tech, in vantaggio per gran parte della partita che dal 13' al 17' del secondo tempo passa da +1 a -10. Sul risultato finale hanno pesato molto i tanti, troppi falli commessi dai Jacket che hanno portato i ragazzi di coach Sampson a tirare ben 38 liberi.

Florida State realizza l'unico upset della giornata togliendo l'imbattibilità  di Minnesota che, come ammette coach Tubby Smith, non riesce ad imporre la sua pressione difensiva, tira in maniera scadente ma soprattutto rientra dall'intervallo troppo "morbida". Per vincere 75-61 i Seminoles sfruttano la serata di vena delle 3 guardie titolari che da sole segnano oltre metà  dei punti totali, nonchè l'ottima percentuale avuta sui molti liberi concessi dai Gophers: ben 32.

Clemson mantiere i favori del pronostico ma fatica ancor più di quello che potrebbe lasciar immaginare il 61-58 finale, per battere una Purdue molto vitale e vigrosa che spreca tutto concedendo ai Tigers un parziale di 16-7 negli ultimi 6'27" e sbaglia l'ultimo tiro da 3pt che poteva portarli al supplementare.

Bisogna ammettere che Clemson era alla prima uscita senza James Mays, il suo secondo marcatore e miglior rimbalzista che nella partita con Gardner-Webb, cadendo pesantemente sul fianco, si è procurato una frattura e mancherà  per 4-6 settimane.

In questa prima occasione i suoi sostituti sono stati impalpabili e, per fortuna di coach Purnell, K.C.Rivers è riuscito a compensare questo vuoto ma non è detto che lo possa fare anche in futuro.
In una delle partite più importanti di tutto il Challenge tra due squadre di ranking e imbattute, Duke ha battuto Wisconsin 82-58 grazie ad un'ottima serata di tiro, ad una difesa che ha sopperito alla mancanza di centimetri ma soprattutto dando l'impressione di avere in pugno la partita e di poterla giocare a suo piacimento.

Il dubbio del pre-partita riguardava le scelte di coach-K che a Duke non ha mai avuto un vero centro ma quest'anno si trova anche con ali grandi non di particolare peso, per cui dover affrontare i 3 uomini della rotazione dei Badgers sopra i 6'10" rappresentavano un bel dilemma.

Come al solito coach-K ha fatto la scelta giusta, affidandosi ad un attacco up-tempo che ha mandato fuori giri i lunghi di Wisconsin ed una difesa piena di raddoppi che ha generato 23 punti dalle palle recuperate.
ACC 5 — Big Ten 1

Mercoledì 28 Novembre

Michigan State (4-1 60 #10)-North Carolina St (4-1 32 #24)
Michigan (3-3 120)-Boston College (4-0 13)
Illinois (4-1 19)-Maryland (4-2 111)
Ohio State (4-1 23)-North Carolina (5-0 62 #1)
Penn State (2-3 315)-Virginia Tech (2-2 130)

A questo punto le residue speranze della Big Ten, se mai ce ne fossero state, erano comunque ridotte al lumicino, ma nel college basket nessuno vende la pelle dell'orso in anticipo.
Nell'ultima giornata la partita meno intrigante era quella che vedeva coinvolta una delle peggiori squadre della nazione, Penn State, ed una che sta avendo una stagione nettamente inferiore alla precedente (VirginiaTech lo scorso anno ha battuto Duke e per 2 volte North Carolina).

Al termine di una gara durante la quale hanno avuto spesso 10 o più punti di vantaggio, i Lions riescono a battere gli Hokies 66-61 nonostante i soli 12 punti realizzati dai suoi 2 migliori giocatori grazie all'elevata percentuale al tiro (47%) di una squadra equilibrata che ha avuto 9 ragazzi in campo per almeno 15' ma soprattutto ai 17 punti segnati da Mike Walker con un 3 su 6 da 3pti.

Degli Hokies che tirano con il 51% da 2pti ma con il 15% da oltre l'arco, si salva il solo Jeff Allen che pur perdendo 4 palloni registra la seconda doppia doppia della stagione con un bel 18+14.
Illinois-Maryland è la rivincita a campi invertiti della partita giocata lo scorso anno nel corso dell'ACC-Big Ten Challenge e vinta dai Terrapins in trasferta.

Sulla carta gli Illini erano favoriti ma sul campo la partita è stata molto equilibrata soprattutto nel primo tempo finito in pareggio dopo 8 lead-changes, mentre a metà  della ripresa i Terps hanno preso il controllo della partita mantenendolo fino alla fine, anche grazie alle buone percentuali ai liberi nel corso degli ultimi minuti che hanno obbligato Illinois a dei tiri rapidi quanto forzati. Finale 61-69

Nonostante la pessima prestazione al tiro (2-14 complessivo e 0-7 da 3pti) il venezuelano Greivis Vasquez di Maryland è stato il migliore grazie ai 7 rimbalzi e 10 assist mentre per gli Illini nessuno ha particolarmente brillato ed il 33% dal campo con un 9-29 dalla lunga sono stati una condanna.
In Michigan-Boston College viene rispettato il pronostico ma il risultato è stato in bilico fino a metà  del secondo tempo quando un parziale di 12-0 degli Eagles con 6' da giocare ha reso improponibile un recupero dei Wolverines.

Partita decisa ai rimbalzi dove i lunghi di BC e soprattutto l'ala Shamari Spears con i suoi 12, hanno concesso molte seconde chance ad una squadra che ha tirato con il 45% dal campo e addirittura il 57% da 3pti. Coach Beilein di Michigan ha affermato che tirando un po' meglio i liberi (53%) e mettendo anche solo 2 triple in più la partita finita 64-77 sarebbe stata giocabile fino alla fine ma ha anche ammesso che BC ha meritato di vincere.

Un'altra partita molto intrigante era quella che vedeva coinvolte 2 squadre del ranking con la #10 Michigan State che ospitava la #24 NC State.

Purtroppo per gli spettatori la sfida tanto attesa è durata solo 5 minuti perché a quel punto gli Spartans hanno portato il vantaggio a 8 punti e non si sono più voltati indietro, arrivando anche ad un +31 a metà  del secondo e vincendo 81-58.

La difesa molto fisica della squadra di coach Tom Izzo ha costretto gli avversari ad un modesto 35% dal campo, i giochi ben eseguiti in attacco hanno permesso di avere solo 10 palle perse ed avere un 52% al tiro. Se a questo aggiungiamo che nella lotta a rimbalzo gli Spartans hanno avuto un saldo di +10, si può capire come la squadra di coach Sidney Lowe non avesse chance. A parziale discolpa dei ragazzi di NC State bisogna ammettere che erano reduci dall'Old Spice Classic di Orlando, Florida, vinto in finale di 1 punto con Villanova (#20) dopo aver battuto nei 3 giorni precedenti Rider e South Carolina.

Buona la prestazione del Wolfpack J.J.Hickson che registra una doppia doppia (21+10) a cui aggiunge anche 4 stoppate in 29' sul campo; migliore di Michigan State è stato Goran Suton (serbo di nascita ma trasferitosi da giovane negli USA) che ha segnato i suoi 16 punti tutti nel primo tempo e li ha conditi con 12 rimbalzi e 4 palle rubate.

Infine la partita forse più attesa che vedeva coinvolta la #1 della nazione, North Carolina, in trasferta a Columbus contro Ohio State, la #23, ed in questo caso si è trattato di una bella partita, almeno per metà  gara.

Il match è stato in completo equilibrio fino all'inizio della ripresa quando, dopo 7 pareggi e 6 sorpassi, sul 39-39 OSU ha avuto un blackout di 11' durante il quale ha sbagliato 17 tiri consecutivi, serie interrotta quando il risultato era ormai compromesso sul 43-57 con meno di 6' da giocare; il risultato finale è stato poi 66-55.

Brutta la prestazione balistica per entrambe le squadre ma se i Tar Heels hanno la scusa di aver giocato per la prima volta senza Ty Lawson, il play titolare infortunatosi alla caviglia 4 giorni prima contro BYU, i Buckeyes hanno l'aggravante di aver ripetuto il blackout già  avuto la settimana prima contro Texas A&M (1 su 18 ad inizio secondo tempo).

Quando OSU ha iniziato la partita schierando una difesa a zona che ha costretto la squadra di coach Williams ad un attacco a metà  campo, l'assenza di un Lawson che potesse spingere velocemente è parsa subito evidente.

Tra i Tar Heels Tyler Hansbrough ha avuto una brutta serata al tiro ma ha chiuso comunque con una doppia doppia (13+11) mentre Wayne Ellington ha stabilito i suoi career high sia nei punti (23) che nei rimbalzi (8).

Dei Buckeyes si è segnalato negativamente Kosta Koufos, centro freshman in odore di draft nonché miglior marcatore della squadra, che ha chiuso con un 1-10 e 3 rimbalzi in 27' mentre il migliore è stato Otello Hunter che, nonostante i 5 punti segnati, ha preso 10 rimbalzi e dato 6 stoppate.
ACC 8 — Big Ten 3

Per l'ennesimo anno l'ACC vince e convince, ma il vero problema della Big Ten è che non sembrano esserci grosse prospettive di una rivincita per i prossimi anni. O mi sbaglio?

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