Intervista a Steve Henson

Steve Henson, un volto noto nei due mondi

Quello di Steve Henson dovrebbe essere un nome noto a tutti gli appassionati di basket visto che dopo una buona carriera collegiale a Kansas State viene scelto al secondo giro del draft 1990 dai Bucks. Dopo 5 anni nella NBA sceglie l'Europa giocando 2 campionati a Roma (17,5 ppm e 43% da 3pti) ed uno in Grecia prima di tornare nuovamente tra i pro dove fa alcune apparizioni con i Pistons prima di tornare in Italia a giocare i play-off '99 con Pesaro.
Una volta interrotta la carriera da giocatore Steve inizia quella da coach che lo vede nel biennio 2001-03 assistant coach e advanced scout degli Atlanta Hawks con Lon Kruger e Terry Stotts, poi un anno a South Florida come assistant coach prima di riunirsi nel 2004 come assistant coach di Kruger proprio sull'attuale panchina di UNLV.

Nel Record Book di Kansas State Steve Henson appare in molte pagine in quanto detiene il record di assist, 3pt realizzati, % ai liberi, palle rubate, partite giocate, partite da titolare e minuti giocati oltre ad essere l'unico giocatore dei Wildcats ad aver preso parte a 4 tornei NCAA (tutti con Lon Kruger come allenatore), portando anche la squadra tra le Elite Eight nel 1988.

Steve, intanto da tifoso dei Rebels ti faccio i miei complimenti perché la squadra dello scorso anno, apparentemente povera di talento, è arrivata nelle Sweet16 dopo aver battuto una #2 come Wisconsin e se l'è giocata fino alla fine con Oregon. A proposito di quest'ultima partita, hai dei rimpianti?

No, non abbiamo assolutamente rimpianti. Oregon è una ottima squadra che ha terminato una eccellente stagione. Loro erano simili a noi in quanto entrambi avevamo squadre piccole e veloci ma loro hanno avuto un giocatore "on fire"che ha segnato una serie di triple dalla lunga distanza e 33 punti complessivi. Chiaramente alla fine eravamo dispiaciuti ma senza rimorsi perché Oregon ha giocato bene e meritato di vincere.

Prima del vostro arrivo (tuo e di Lon Kruger) i tifosi di UNLV stavano dimenticando i fasti di fine anni '90 in gran parte a seguito dello scandalo che ha portato al licenziamento di Bill Bayno e ad una probation di 4 anni.
Cosa vi ha chiesto l'Athletic Director quando vi ha chiamato sulla panchina dei Rebels?

Io non voglio parlare di quello che riguarda chi ci ha preceduto. Posso dire che quando sono arrivato a Las Vegas l'AD ha chiesto a me, Lon e gli altri coach di iniziare un progetto che, dopo un paio di stagioni di rodaggio, lo scorso anno ci ha portato ad avere una forte classe di senior. I ragazzi hanno evidenziato capacità  di leadership e, anche lavorando duro in palestra, hanno dimostrato a tutti quello che noi volevamo accadesse in campo e fuori.

Quest'anno la squadra ha perso 5 Senior e 4 starters e quindi, almeno sulla carta, appare più debole di quella dello scorso anno ma sono personalmente convinto che i ragazzi, responsabilizzati, ci daranno belle soddisfazioni. Mi sbaglio?

La perdita di quei senior sicuramente si sentirà  perché coprivano ruoli chiave, ma abbiamo un buon gruppo di giocatori che ritornano e siamo semplicemente eccitati per quelli che arrivano. Wink Adams è l'unico titolare reduce dalla scorsa stagione e anche per questo da lui ci attendiamo una grande stagione.

Quando avete reclutato Jerome Johnson c'erano delle grosse aspettative su di lui anche per via dei numeri che aveva prodotto alla High School (15ppg, 8rpg e 3 bpg). Poi ha avuto quel serio infortunio che l'ha costretto a interrompere la sua carriera. Cosa ci puoi dire di più?

Di più non c'è tanto da dire perchè purtroppo Jerome ha avuto un gravissimo infortunio al ginocchio che l'ha costretto ad un intervento in artroscopia e 5 mesi di riabilitazione. Al termine di questo duro periodo Jerome si è però dovuto arrendere all'evidenza di non essere assolutamente in grado di giocare senza provare un forte dolore e per questo ha dovuto prendere la più difficile decisione della sua vita: abbandonare definitivamente una delle cose che più gli stavano a cuore, il basket giocato. Di questa faccenda l'unica cosa che ci fa enorme piacere è che Jerome rimarrà  uno studente a UNLV e quindi, concentrandosi sugli studi, potrà  guadagnarsi una meritata laurea.

Chi è il Rebel di quest'anno che dobbiamo tenere d'occhio ora e in futuro perché in lui hai visto potenzialità  ancora inespresse? Io punteresi su Curtis Terry o Joe Darger, tu chi mi consigli?

Nella mia posizione indicarne uno sarebbe ingiusto nei confronti dell'altro perché tutti si impegnano al massimo in allenamento e diversi hanno talento da mettere in mostra.
Se vuoi qualcuno da tenere d'occhio, fai attenzione a Lamar Robertson lo scorso anno era redshirt ed ha enormi mezzi da mettere in mostra e sviluppare, soprattutto grazie ad un notevole talento offensivo. E anche Matt Shaw, che ha visto poco il campo nella scorsa stagione perché davanti aveva 3 seniors, ti posso assicurare abbia fatto una fantastica preparazione prestagionale che gli ha permesso di sviluppare il fisico. Non sono ragazzi nuovi ma credo che in pochi li conoscano veramente.

Da tifoso ho avuto una ottima notizia quando avete reclutato Beas Hamga che Rivals.com valuta un centro a 5 stelle; di lui cosa ci puoi dire?

Beas è un giovane con potenzialità  terrificanti. Già  ora è un ottimo bloccatore, ha un buon tiro in sospensione ed eccellenti mani; se dovesse guadagnare qualche chilo ed al contempo migliorare i movimenti in post basso, potrebbe diventare un giocatore anche da piano superiore.
Purtroppo lu non ha raggiunto tutti gli standard accademici previsti dalla NCAA per cui, pur allenandosi con la squadra anche quest'anno, sarà  un redshirt e potremo vederlo in campo solo dalla prossima stagione.
Una cosa che ci ha fatto molto piacere e che voglio sottolineare è che tra le varie Università  che ha visitato (tra queste anche Kentucky e Indiana), alla fine abbia scelto UNLV.

(per la verità  bisogna dire che Hamga è camerunense, come un suo grosso amico, quel Gaston Essengue che è appena uscito da UNLV)

Detto questo di Hamga non puoi esimerti dal dirci qualcosa degli altri nuovi ragazzi che invece vedremo in campo.

A parte Beas per la prossima stagione abbiamo 3 nuovi giocatori: Kendall Wallace, un play freshman che proviene da un ottimo programma di high school ed è un eccellente tiratore da 3pti; Mareceo Rutledge, Juco transfer che gioca esterno, ha un buon tiro da 3pti e pur non essendo alto è comunque fisicamente solido; Emmanuel Adeife, altro Juco transfer che ci farà  molto comodo sotto canestro per via dei suoi centimetri e della sua abilità  da stoppatore.

Lo scorso anno la squadra è stata outrebounded in molte occasioni nonostante sotto le plance ci fossero i centimetri ed il peso di Joel Anthony e Gaston Essengue oltre al talento di Wendell White; per ovviare alle loro perdite avete studiato tatticamente qualcosa (zone defense) oppure avete fiducia nei vostri lunghi?

Questo è un aspetto su cui dovremo fare molta attenzione, soprattutto perché anche quest'anno con ogni probabilità  utilzzeremo un quintetto piccolo e quindi sotto le plance dovranno dare una sostanziale mano anche gli esterni. La scorsa stagione abbiamo utilizzato una ottima difesa uomo a uomo ma negli anni precedenti abbiamo usato anche delle difese a zona e coach Kruger è uno che non ha mai avuto problemi a cambiare le strategie anche a stagione iniziata. Vedremo.

Tu che appena hai potuto ti sei ricongiunto con Kruger a UNLV, ci puoi spiegare cos'ha di particolare questo coach?

Innanzitutto è una Persona eccezionale. Riesce sempre a creare una ottima atmosfera attorno al suo programma ed ha un positivo approccio con i giocatori, entrambi fattori che ritengo siano alla base di un metodo corretto. Lui tratta tutti con il massimo rispetto ma al contempo pretende che si lavori veramente duro permettendo a tutti di stare quanto più possibile con la propria famiglia.

Che ricordi hai degli anni trascorsi in Italia e Grecia e che impressione hai avuto quando nel 1995 ci sei arrivato proveniendo direttamente dal pianeta NBA? Da buon americano anche a te sono rimaste nel cuore la nostra pizza e la pasta?

Dei miei anni in Europa i ricordi più belli li ho degli anni tascorsi a Roma. Le prime settimane sono state difficili per i tanti allenamenti ma soprattutto perché mi sono dovuto adeguare ad un diverso stile di vita che, in poco tempo, ho imparato ad apprezzare. Mia moglie ed io torneremo a Roma da turisti per visitare la città  non appena il lavoro me lo permetterà .
Chiaramente adoravo la cucina italiana. La vostra pizza è completamente diversa da quella che si può trovare negli States e mi è piaciuta molto, ma la pasta. Ah la pasta! Semplicemente incredibile. Posso ammettere di non averne mai trovata una che non mi piacesse.

A proposito del fatto che in molti, me compreso, ti consideriamo uno dei 4-5 migliori assistant coach degli States, vedi il tuo futuro come futuro allenatore dei Rebels oppure pensi sia meglio per te in un prossimo futuro metterti in discussone in un altro college?

Tu chiedi se vedo per me un futuro da head coach. Beh, chi non lo vorrebbe diventare. Al momento ho però un ottimo lavoro, in un ateneo dove stiamo portando avanti un programma in cui credo, con un fantastico staff ed in una città , Las Vegas, dove io e la mia famiglia viviamo bene. Questi sono i motivi per cui ci vorrebbe una offerta molto allettante per abbandonare questo posto.
Magari un giorno potrei ottenere una panchina proprio in Italia!!

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