Jay John, coach di OSU
Se la gobeavers nation di baseball se la ride di gusto visto l'annata trionfale della propria squadra culminata con la seconda vittoria consecutiva alleWS di college; i tifosi della squadra di basketball di Oregon State hanno ingerito dei bocconi amari visto che il loro team ha chiuso la scorsa stagione con un eloquente record di 3 vinte e 15 perse nella competitiva Pacific-10 Conference, terminando al nono posto in classifica.
Dopo dei risultati cosi deludenti l'intero team è chiamato ad un pronto riscatto in una stagione la prossima, che appare ancora più impegnativa visto alcuni prospetti liceali che si sono riversati nella Pacific-10, rafforzando alcuni college, tra cui citiamo per esempio UCLA; e depositando quello che si definisce troppo spesso un prescelto a USC.
Rispetto alla squadra della scorsa stagione cinque giocatori non torneranno a Oregon State e sono: il Junior Sasa Cuic, i juniors Angelo Tsagarakis e Liam Hughes che si trasferiranno per giocare il loro ultimo anno in un'altro college; il junior Wesley Washington che non è rientrato negli standards scolastici e il freshman Vojin Svilar ha deciso di tornare nella sua nativa Serbia.
Ora noi, nel nostro quotidiano e spesse volte notturno impegno di redattori di playit, abbiamo avuto la possibilità di fare alcune domande riguardo alle difficoltà della scorsa stagione e sul futuro della squadra di basket di OSU, proprio al suo coach Jay John.
Coach John, è stato assistant coach ad Arizona sotto coach Lute Olson, è pensate solo il settimo head coach dal lontano 1929 ad allenare la squadra di OSU.
Sedutosi su quella panchina nell'Aprile del 2002, ha portato i Beavers nel campionato 2002-2003 ad ottenere il maggior numero di vittorie di Conference rispetto ai precedenti otto anni di competizioni. Con annesse vittorie nella stessa stagione, contro USC e UCLA ; roba che non succedeva da 15 anni. Nel campionato 2004-2005 OSU ottenne un record di Conference di 17 vinte e 15 perse; miglior risultato rispetto ai 15 anni precedenti di gestione.
A partire dalla stagione 2005-2006 il cammino della squadra ha segnato un'inversione di tendenza culminata con la brutta stagione dello scorso campionato.
Coach John si è laureato nel 1981 all'Università dell'Arizona in biologia; continuando a studiare a Butler dove ha conseguito un master nel 1994.
Dopo questa celere introduzione, vi riportiamo le risposte del coach alle nostre domande:
– Come mai a suo parere la squadra nella scorsa stagione, non ha espresso il suo reale potenziale? Sembrava una squadra di qualità , capace d'arrivare a differenti risultati.
"Giochiamo in una delle più difficili, se non la più difficile conference della NCAA. La Pacific-10 Conference ha al suo interno un insieme di squadre che finiscono in molti ranking a livello nazionale e che avanzano alla postseason. Siamo molto delusi dal risultato dello scorso anno perchè sapevamo d'avere una buona squadra; ed è per questo che lavoriamo ancora più intensamente quest'anno, per poter disputare una buona stagione."
– A proposito di questo, in base al gioco della scorsa stagione, su cosa verteranno maggiormente i vostri allenamenti per poter vedere in campo una squadra davvero diversa?
"Penso che dal primo all'ultimo giocatore del roster questa è la nostra più atletica squadra degli ultimi anni. E questo ci permetterà di giocare differentemente. Nelle stagioni passate ritengo che i nostri migliori offensive lineups avessero limitazioni a livello difensivo. E cosi anche i nostri migliori defensive lineups avessero limitazioni a livello offensivo. Non era per niente facile bilanciare il lavoro in palestra per trovare le giuste combinazioni di quintetti.
Quest'anno invece ci sembra di avere un eccellente mix di giocatori dotati ognuno, delle giuste caratteristiche in entrambi i lati del campo. Cosi ricercando il giusto equilibrio, ritengo sia questa l'area dove potremo avere sensibili miglioramenti.”
– Ci può dire qualcosa sui nuovi freshmen della squadra? E anche qualcosa in generale della sua 2007 classe d'atleti?
"Siamo molto soddisfatti del nuovo gruppo di giocatori della nostra squadra. C.J. Giles, il giocatore che si trasferito da noi da Kansas, è senza dubbio una potenziale lottery pick in un prossimo Draft. Lathen Wallace ci ha mostrato in allenamento delle grandissime potenzialità . Abbiamo inoltre aggiunto al roster alcuni eccellenti tiratori come Calvin Haynes, Michael Stovall e Omari Johnson. Sean Carter per noi è un'altra atletica presenza in post. E Rickey Claitt, trasferitosi da noi da un junior college, ha esperienza ed è in grado di guidare la squadra. Un prezioso aiuto a livello di point guard. Abbiamo senz'altro aggiunto ai giocatori dello scorsa stagione dei giocatori di sicuro impatto."
– La squadra potrà contare sul ritorno di Marcel Jones, dal quale noi tutti attendiamo un grande aiuto specie a livello di leadership. Per lui la prossima sarà una stagione delicata in vista del Draft che lo attenderà . Lei, che stagione si aspetta da parte sua?
"Penso senza dubbio che per lui essere entrato nel complesso meccanismo del Draft NBA sia stato istruttivo. E' stato sfidato tutti i giorni sotto molti punti di vista e questo non può non averlo migliorato. E' il nostro giocatore con più esperienza e anche l'unico senior e da subito vedrete migliorerà il suo standard di gioco. Il suo ritorno fornisce alla squadra un leader per i giocatori più giovani, a livello vocale e con l'impegno che metterà sul campo. Tutti aspetti questi di cui la nostra squadra ha molto bisogno. Deve mettere la sua personalità in campo ed instillarla anche negli altri giocatori."
– Abbiamo già parlato della difficoltà di giocare nella Pac-10 e la stessa con i nuovi cambiamenti appare come una Conference ancora più impegnativa. Partendo da questo, che tipo di stagione ci possiamo aspettare dalla squadra?
"Non ci sono dubbi che la Pac-10 è ora, una conference ancora più difficile che in precedenza. I giocatori che ritornano dalla scorsa stagione hanno un'anno d'esperienza in più e hanno giocato un'intera stagione nella Pac-10, cosi sanno che tipo di difficoltà attendersi e quanto durà sarà per loro. Sappiamo di dover essere competitivi ogni sera e questo sarà uno degli obiettivi che ci aspettiamo di raggiungere.
Parlando dei nostri giocatori poi, Josh Tarver, la point guard, non può che diventare più forte nel suo anno da sophomore. Calvin Hampton e Roeland Schaftenaar, due dei nostri giovani giocatori di post, hanno dimostrato grandi progressi. Seth Tarver ha avuto la scorsa stagione un infortunio al piede e sarà un'aggiunta significativa. Cosi a mio parere, i naturali progressi a livello personale di questi giocatori non possono non ripercuotersi sull'intera squadra e migliorarla.
–Siamo contenti di sapere che verrete a giocare alcune gare in Italia. Qual'è la sua opinione sul nostro Paese? E sul nostro basket?
"Volevamo venire in Italia da un pò di tempo, perchè per i nostri giovani ragazzi è una buonissima opportunità di giocare delle partite impegnative e contemporaneamente è anche una preziosa opportunità educativa. Il vostro è una paese bellissimo e intriso di storia e per i nostri ragazzi sarà una bellissima esperienza. L'Italia ha anche una forte tradizione cestistica e inoltre le gare che ci aspettano ci permetteranno di preparare al meglio la prossima stagione."
Salutando e ringraziando il coach per la sua gentile disponibilità nei nostri confronti, attendiamo di poter vedere giocare la squadra in Italia, una ghiotta opportunità specie per chi volesse prendere contatto con il magico mondo del basket NCAA.
Nota: Ha contribuito all'intervista l'instancabile collega Mookie.