Drew Lavender, piccolo grande uomo di Xavier, congratulato dai compagni…
Ed eccoci qua, il torneo NCAA è iniziato, anche se non ci sono stati i botti e le sorprese che da sempre gli osservatori e i tifosi si aspettano. Se poi guardiamo alla parte South del bracket, di sorprese semplicemente non ce ne sono state, le teste di serie alte hanno abbondantemente fatto il loro dovere.
Anzi, a dirla tutta, è stato anche difficile incontrare, in questo primo turno, delle partite equilibrate, basti pensare che l'unica squadra che ha battuto un'avversaria con una testa di serie più stata è stata Xavier, numero nove, cha ha battuto di due punti la numero otto del seed Brigham Young.
E partiamo proprio da qui, dalla partita più equilibrata del primo turno, vale a dire dalla vittoria 79-77 dei Musketeers contro BYU. Per Xavier, sicuramente i riflettori devono essere puntati sul piccolo Drew Lavender che, negli ultimi due minuti, ha segnato sei punti (dei suoi 17 totali) che sono stati a dir poco decisivi per lo scatto finale dei suoi verso la vittoria. Infatti, quando l'ex Oklahoma ha acceso il turbo, era ancora Brigham Young ad essere avanti, seppur di soli due punti (73-71), che i Cougars non sono riusciti a difendere negli ultimi 140 secondi della partita.
E dire che sono stati i Cougars a guidare per buona parte della gara, arrivando anche sul +9 (52-44), ma perdendo un po' la testa e il controllo della gara, subendo un parziale di 16-3 che ha completamente capovolto la situazione. Dopo il break, infatti, BYU si è ritrovata sotto di cinque e poi non è stata capace, nei minuti finali, di rispondere al grande momento di Laveder, aiutato alla grande nel corso della gara anche dal solito Justin Doellman (23 alla fine).
Per i Cougars, ovviamente delusi per avere buttato via una buona occasione per fare strada nel torneo, dove non riescono a passare il primo turno dal 1993, ci sono invece quattro uomini in doppia cifra, Keen Young (24 punti top scorer), Mike Rose, Austin Ainge e Jimmy Balderson (15, 12, 10 punti rispettivamente).
Ora i Musketeers avranno da affrontare, al secondo turno, una sfida proibitiva, quella con la numero uno del seed Ohio State, che nel frattempo, nella prima gara del suo Torneo, ha asfaltato (78-57) Central Connecticut State, chiudendo i conti già dopo un primo tempo nel quale i Buckeyes erano già riusciti a scavare un notevole fosso tra loro e gli avversari.
La diciottesima vittoria consecutiva dei Buckeyes non è stata particolarmente complessa da conquistare, visto che la squadra di coach Thad Matta, che si ritroverà a sfidare nel secondo turno la sua ex squadra ed alcuni dei suoi ex giocatori, aveva già costruito un vantaggio in doppia cifra dopo cinque minuti dalla palla a due ed in pratica non si sono più voltati fino alla fine.
Ovviamente l'uomo copertina è Greg Oden, che ha messo a segno la dodicesima doppia doppia della sua stagione (19 punti e 10 rimbalzi), trovando due spalle ideali in Jamar Butler (17 punti) e Ron Lewis (13 alla fine). Per i Blue Devils, invece, non sono bastati i diciannove punti di Javier Modica, ma d'altronde non si può vincere contro Ohio State con soli cinque uomini che sono andati a segno (e nove a referto), soprattutto se poi i tuoi avversari, già favoriti, tirano con ben il 55% da tre nell'incontro.
Un' altra gara che, per usare un eufemismo, non ha avuto storia, è stata quella tra la numero cinque Tennessee e Long Beach State, vinta dalla prima con il punteggio di 121-86 in una gara, evidentemente, ad alti punteggi.
I Volunteers non hanno quindi cambiato, on l'arrivo del torneo, il loro stile di gioco veloce, rapido, basato sul contropiede, confermandosi una squadra spiccatamente offensiva, guidata ottimamente in campo da Chris Lofton (miglior marcatore con 25 punti) ed in panchina da Bruce Pearl, che a fine gara si è detto soddisfatto dalla personalità sviluppata dalla sua squadra che spreca poco (solo sei palle perse) ed è estremamente efficace. Long Beach State invece saluta il Torneo soddisfatta comunque di aver partecipato ed avendo in ogni caso giocato una buona gara, soprattutto con Dejuan Johnson e Aaron Nixon ( 24 e 23 punti rispettivamente), contro, sfortunatamente per loro, una squadra che si è mostrata semplicemente superiore alle loro possibilità .
Tennessee si ritroverà a sfidare nel secondo turno una Virginia molto in forma che, come i Volunteers, ha chiuso in fretta i conti nel primo turno, conquistando la prima vittoria dell'ateneo nel Torneo NCAA dal 1995, grazie alla vittoria contro Albany (84-57). Anche questa partita ha avuto poca storia con i Cavaliers che non si sono fatti pregare ed hanno preso il controllo delle operazioni senza particolari problemi, sfruttando alla grande, tra l'altro, anche la serata di grazia di JR Reynolds (28 punti con 9/13 dal campo e 5/7 nelle triple) che, con il suo compagno di backcourt Sean Singletary (23 nella gara di primo turno), forma una delle coppie più temibili del torneo.
Dopo il 19-2 iniziale, la partita si poteva, di fatto, considerare conclusa, e i restanti minuti sono serviti per lo show balistico di Reynolds, mentre Albany non poteva pensare di portare a casa la vittoria con tre giocatori (Siggers e Brent e Jamar Wilson) che hanno segnato ben 49 dei 57 punti totali della squadra.
Continuiamo dunque nella nostra analisi delle partite del primo turno passando alla parte bassa del tabellone del Regional South; possiamo dire che, al cambiare delle squadre e delle partite, non cambiano i risultati, nel senso che, per così dire, non abbondano le partite combattute fino all'ultimo secondo.
Iniziamo dunque dal felice ritorno di Rick Pitino a Lexington, sede della sua ex squadra Kentucky che condusse al titolo nel 1996, con i sui Cardinals ha, infatti, avuto facilmente la meglio (78-58) su Stanford, chiudendo in fretta la pratica della qualificazione al secondo turno. I californiani hanno pagato il lungo viaggio per arrivare in Kentucky ma, soprattutto, la grande pressione a tutto campo messa in atto dagli uomini di Pitino, che ahnno forzato i loro avversari a perdere ben 21 palloni, una delle ragioni della sconfitta insieme ad un attacco in difficoltà nel quale i soli Brook Lopez e Lawrence Hill hanno raggiunto la doppia cifra.
La vittoria non è dunque mai stata in dubbio per Louisville, che non ha sentito la pressione del torneo e si prepara ad affrontare Texas A&M nel secondo turno.
Gli Aggies, infatti, hanno anche loro avuto facilmente ragione dei loro avversari al primo turno del torneo, battendo Penn University 68-52. Texas A&M ha dimostrato di avere altre armi oltre al suo playmaker Acie Law, che ha segnato 20 punti ma ha tirato molto male dal campo; queste alternative portano in particolare il nome di Joseph Jones, che ha segnato alcuni canestri (o per meglio dire, schiacciate) molto importanti per portare a casa l partita in momenti topici. Questa partita è stata, però, più equilibrata delle altre delle quali abbiamo precedentemente trattato, con Pen che, uscita dagli spogliatoi dopo il riposo, ha dato filo da torcere, con Jabeer e Zoller sugli scudi grazie alla loro precizione oltre l'arco dei tre punti, agli Aggies all'inzio del secondo tempo, ma alla fine è dovuta soccombere contro una squadra superiore e più completa.
Anche la numero due del seed, Memphis, ha fatto i compiti a casa, liberandosi senza particolari patemi (73-58 il finale) di North Texas, sua avversaria al primo turno del Torneo. I Tigers non si sono fatti trovare impreparati all'appuntamento guidati dal solito Douglas-Roberts ma non possiamo considerare North Texas come un test affidabile per comprendere veramente quanto valgano questi Tigers e per pesare e loro ambizioni. Memphis, infatti, ha sì vinto in stagione 23 partite consecutive in questa stagione, ma ha portato a casa solo tre doppievu contro squadre che sono poi state chiamate a partecipare al Torneo. Squadra a due facce quindi, e per iniziare ad avere delle indicazioni chiare sul reale valore di questo gruppo dobbiamo aspettare la partita di secondo turno contro Nevada per iniziare a capire quanto realmente vale Memphis.
La nostra carrellata si chiude con la seconda delle partite equilibrate che si sono giocate, nel corso del primo turno del Torneo NCAA, nella parte South, vale a dire lo scontro tra Nevada e Creighton, dove la squadra guidata da Nik Fazekas ha avuto non poche difficoltà ad avere ragione dei Buejays ma alla fine, dopo un tempo supplementare e grazie ad una maggiore profondità e completezza d'organico, è riuscita a spuntarla.
Anzi, a dire la verità Fazekas in questa occasione ha deluso, faticando in attacco anche a causa dei suoi problemi di falli, ed i suoi Wolfpack sono stati salvati dall'ottima prova di Kemp che, con i suoi 27 punti, ha sostituito egregiamente la prima opzione offensiva di Nevada.
Encomiabile la prova di Creigyhton che, con la sua difesa arcigna, ha rischiato di portare a casa una bella vittoria e si è dimostrata una buona squadra che, però, adesso perderà il nucleo di senior che l'hanno portata a due partecipazioni al Torneo negli ultimi tre anni.
La partita è sempre stata in equilibrio, con entrambe le squadre che hanno avuto qualche problema offensivo, rimanendo appaiate a quota 79 per gli ultimi due minuti e venticinque della partita, senza che nessuna delle due riuscisse a mettere un solo punto sul tabellone. Nel prolungamento si è poi fatta valere la legge del più forte e Nevada, nonostante i problemi di falli di Fazekas, è riuscita a portare a casa la vittoria.
A questo punto non resta che darvi l'appuntamento fra due giorni, per seguire il secondo turno del Torneo, sperando che ci dia qualche emozione in più, per quanto riguarda la zona South del tabellone, di quanto non abbia fatto il primo round di partite.