Focus: Il Torneo NCAA

Greg Oden riuscirà  ad essere uno dei grandi protagonisti del torneo?

In un mondo in cui persino il tennis, padre di tutti gli sport ad eliminazione diretta, abbandona in via sperimentale – ma per motivi prettamente economici – il suo storico funzionamento e la sua identità  strizzando invece l'occhio a formule complesse e classifiche avulse (Master, ma non solo), si rende doverosa un'avvertenza agli appassionati sportivi: teniamoci ben stretto il fascino del torneo NCAA!

Gli americani farebbero diventare anche il sorteggio del primo turno di Intertoto (con squadre dell'Andorra che vanno di goleada contro avversarie del Lussemburgo) un evento da diretta in prima serata atteso per giorni e preceduto da speculazioni e pronostici di tutti i tipi.

Non basta infatti la creazione di una scienza apposita per la previsione di quali squadre saranno o non saranno invitate al torneo NCAA (la Bracketology già  completamente delineata da Zamax in un precedente articolo), ma questa enorme suspance culmina poi in uno dei più attesi eventi di preparazione al torneo, ovvero la “Selection Sunday”.

Domenica 11 Marzo dieci membri a loro volta selezionatissimi tra “athletic director” (rappresentanti dei college) e tra commissioners delle varie conference (rappresentanti dell'organizzazione) sceglieranno e comunicheranno al popolo i 64 atenei che da Giovedì 15 daranno il via alle danze con ballo finale previsto il 2 Aprile. In realtà  si tratterà  di 65 atenei, visto che tanto per non farsi mancare niente dal 2001 c'è un drammatico preliminare per l'accesso al tabellone tra 2 squadre di secondo piano, detto “Opening Round”.

La scelta delle 64 magnifiche è solo l'inizio del lavoro dei dieci “committee”, perchè uno dei momenti più delicati e degli aspetti chiave del torneo è la distribuzione delle varie squadre nel tabellone, diviso in 4 “brackets”, “scaglioni”, “parentesi”; se la matematica non inganna ogni bracket deve prevedere 16 squadre, numerate infatti da 1 a 16 secondo un (presunto) ordine di forza in cui ovviamente la numero 1 è la supposta squadra da battere in quello scaglione e la numero 16 è la classica “Cenerentola” già  entusiasta di essere presente, per altro non certo per la sua forza ma solo ed unicamente grazie al “pass” automatico ottenuto vincendo qualche conference minore.

E' in questa suggestiva e fiabesca fase iniziale del torneo che le squadre più accreditate rischiano clamorose ed imbarazzanti uscite di scena (“upset”) contro avversarie molto meno quotate alla vigilia, che scrivono inevitabili pagine di storia del torneo e della loro accademia. Ad onor del vero, dal 1985, anno dell'espansione a 64 squadre della manifestazione, nessuna testa di serie numero 16 è riuscita a vincere una sola partita ed a passare quindi un solo turno.

Si creano così quattro sotto-tabelloni, ciascuno con la propria testa di serie numero 1 che affronterà  al primo turno la propria testa di serie numero 16, con la propria testa di serie numero 2 che affronterà  la propria testa di serie numero 15 e così via seguendo le classiche regole di un tabellone tennistico in cui i partecipanti teoricamente più forti devono misurarsi il più tardi possibile. E' il così detto “pod system”: se tutto andasse (ma non andrà ) come dovrebbe, infatti, le quattro teste di serie numero 1, vincendo tutte le loro partite, si troverebbero a combattersi solo alla Final Four dopo aver vinto i loro rispettivi bracket.

Dall'introduzione del seeding (1979) solo quattro volte sono giunte alla finalissima due squadre teste di serie numero 1:
1982: Georgetown – North Carolina
1993: Michigan – North Carolina
1999: Connecticut – Duke
2005: Illinois – North Carolina

L'anno scorso e per la seconda volta sempre dal 1979 addirittura nessuna testa di serie numero 1 è arrivata alla Final Four.

Nei primi quattro giorni del torneo 48 delle 64 partecipanti salutano la compagnia e tornano a casa: il 15 ed il 17 Marzo in quattro città  si disputano infatti le partite del primo e del secondo turno di una metà  del tabellone principale (quindi due bracket), mentre il 16 ed il 18 viene allo stesso modo scremata l'altra metà  del tabellone con sfide distribuite in altre quattro città .

Dopo una tregua di pochi giorni, le quattro squadre rimaste di ognuno dei quattro scaglioni si trasferiscono in un'altra città  (“region”) e lì rimarranno finchè non uscirà  fuori la vincitrice di quel bracket, che accederà  quindi alla Final Four per giocarsi il titolo. E' questo uno dei momenti più esaltanti del torneo, ovvero i “Regionals”, in cui college di alto livello si sfidano per i primi verdetti significativi ed in cui qualche favorita di lusso ci lascia immancabilmente le penne.

Il 22 ed il 23 Marzo dunque le così dette “Sweet 16” diventeranno otto; il 24 ed il 25 Marzo le così dette “Elite 8” diventeranno quattro ed avremo quindi i nomi delle squadre che parteciperanno alla Final Four. Nel quadro generale del tabellone ed europizzando il tutto, i due turni di Regionals (semifinals e finals) si possono in realtà  considerare come gli ottavi ed i quarti di finale. Le quattro località  scelte quest'anno per ospitare questa fase sono East Rutherford, San Antonio, San Josè e St.Louis.

Detto che invece la Final Four si giocherà  al Georgia Dome di Atlanta, credo sia inutile soffermarsi più di tanto sul suo funzionamento: le due National Semifinals si giocano lo stesso giorno (31 Marzo), una dopo l'altra, rendendo obbligatorie scuse e bugie ad amici, fidanzati, amanti, colleghi e parenti per liberarsi di qualsiasi insulso impegno precedentemente preso, sempre se qualcuno in Italia avrà  però la bella intuizione (e possibilità ) dell'ultima ora di trasmettere l'evento in diretta. Come detto, il 2 Aprile è poi il giorno del Championship Game.

Insomma: numeri, tabelloni, scaglioni, sedi e date in grande quantità , nella speranza di non aver confuso le idee a chi le aveva chiare prima e di non aver perso per strada nella spiegazione tutti coloro che si sono avventurati nella lettura.

Voleva essere solo un modo in più per avvicinarsi ad una della manifestazioni più magnetiche dell'intero panorama sportivo statunitense, un pò grazie anche al suo entusiasmante funzionamento qui sopra descritto. E da tenerci senz'altro ben stretto!

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