Prime partite di Conference…

Aaron Brooks ha deciso la partita per Oregon contro UCLA

Bene, ci siamo.
Con l'anno nuovo finisce la stagione del football NCAA e si entra nella prima fase importante del basket, quello degli scontri di Conference, e da subito abbiamo avuto la conferma che in ogni partita ci sia, più o meno latente, una potenziale sorpresa.

Sabato abbiamo avuto la riprova di questo con le difficili vittorie di Texas A&M (11) con Kansas State e di Clemson (23) per 1 punto con Georgia Tech, che le permette di restare l'unica squadra di Division I imbattuta, ma soprattutto con gli upset subiti da Notre Dame (17), Alabama (8), Arizona (7), Duke (5) e UCLA (1).

La sconfitta subita da Notre Dame a Washington contro Georgetown è stata netta non solo nel risultato finale ma anche perché gli Hoyas, dopo aver preso il controllo del match nei primi minuti (18-2 dopo meno di 5'), lo hanno mantenuto fino alla fine senza che gli Irish siano mai riusciti a metterlo in discussione.

Prima di questa sconfitta Notre Dame aveva inanellato con 12 vittorie la sua più lunga serie dal 1973-74 ed a sua parziale giustificazione bisogna ricordare che da alcune partite la squadra sta giocando senza Kyle McAlarney sospeso a tempo indeterminato da coach Brey. Questa guardia bianca nelle sue 12 apparizioni da titolare in questa stagione stava viaggiando con 10,3 ppg, 2,2 rpg e 5,4 apg di media ma poche ore dopo aver segnato 21 punti con un 7/9 da 3pti a Rider, è stato fermato dalla polizia per un controllo di routine e, trovato in possesso di marjuana, arrestato.

Alabama aveva sulla carta una trasferta molto impegnativa contro una Arkansas dall'ottimo record, ma di fatto non è mai scesa in campo perché sin dalla palla a due si sono visti solo i Razorbacks che, partiti 14-0, non si sono mai girati indietro e nel secondo tempo hanno raggiunto anche il +36 con i tifosi assiepati nella Bud Walton Arena che intonavano il classio coro "o-ver ra-ted".

Questo massacro proietta Arkansas insieme a LSU come principali antagonisti della super-favorita Florida per il titolo della SEC mentre ridimensiona le reali aspettative dei Crimson Tide, fortemente aiutati fin'ora da una schedule di media difficoltà  (66^ nella classifica della nazione).

Di Arizona si sapeva che avesse la panchina corta se non cortissima visto che i 5 titolari stanno in campo oltre 30 minuti di media, per cui sotto i 7 a 46" dalla fine contro Washington State ci si poteva aspettare che i giocatori stanchi dessero per persa la gara. Ma il basket è bello anche per questo e grazie a 2 triple e un canestro da 2pti sommati ad un 1 su 4 ai liberi e una palla persa dei Cougars, i Wildcats hanno avuto addirittura il tiro della vittoria che Radenovic ha sbagliato dalla lunga distanza.

Nell'overtime Washington State è riuscita a imporre il suo gioco da subito e, anche grazie a 2 rimbalzi offensivi, nei primi 2'si è portata sul +6, divario che i Wildcats non sono mai riusciti a ripianare anche a causa di un pessimo 2-7.

Sebbene quella di Virginia Tech non sia la principale sorpresa del week-end e sia avvenuta all'overtime, bisogna comunque dar credito e risalto a chi riesce ad espunare il Cameron Indoor Stadium, anche perchè solo altre 2 squadre non rankate negli ultimi 9 anni avevano battuto Duke in casa.

Il solo fatto che la partita sia finita in OT non rende forse l'idea di come sia stata tirata, più indicativo è il fatto che negli ultimi 15' del secondo tempo il distacco tra le 2 squadre non sia mai stato superiore ai 5 punti e che per ben 7 volte siano state in pareggio. Alla fine ha vinto la squadra che ha sbagliato meno ma nel suo complesso decisive sono state le tante palle perse dei Blue Devils, 22, ed i conseguenti 20 punti realizzati da Virginia Tech.
Evidentemente gli Hokies sono una bestia nera per quell di coach-K dal momento che anche lo scorso anno qui a Durham erano arrivati molto vicini alla vittoria, battuti solo da un tiro di Sean Dockery allo scadere.

La sconfitta di UCLA potrebbe anche non essere considerata un upset visto che Oregon è comunque una squadra di ranking, ma quando cade la n.1 è sempre una sorpresa. La partita ha avuto un primo tempo controllato dai Ducks ed una ripresa aperta da 8 punti consecutivi di UCLA ma subito dopo ritornata sotto il controllo dei padroni di casa.

La scelta di Oregon di abbassare il ritmo nel secondo tempo funziona per 13 minuti fino a quando la squadra si blocca offensivamente e da quel momento in avanti riesce a segnare solo dei tiri liberi, venendo raggiunto da UCLA a 46" dalla fine.

A quel punto coach Kent si affida al suo miglior giocatore e Aaron Brooks lo ripaga con un canestro dall'angolo a 13" dalla fine; sull'altra panchina Ben Howland vede i problemi di falli dei suoi giocatori chiave e sceglie di giocarsi la partita con un tiro da 3pti che Josh Shipp sbaglia dando inizio ai festeggiamenti all'interno del McArthur Court.

Curiosamente l'ultima volta che UCLA era venuta a giocare a Eugene da n.1 del ranking era stato nel 1974, anche in quell'occasione Oregon era reduce da una sconfitta con USC e anche in quell'occasione finì come oggi; tra i giocatori di quell'Oregon c'era Ernie Kent, l'attuale allenatore dei Ducks, che giocò 10" di quella partita.

In mezzo a queste partitone a molti sarà  passata inosservata quello che in effetti è stato un importante scontro all'interno della Missouri Valley Conference (oggetto di una prossima analisi) tra Northern Iowa e Southern Illinois, 2 squadre che in quel momento avevano il medesimo invidiabile record: 12-2 / 3-0.

Lo scontro è stato vinto dai Panthers grazie ai 20 punti venuti dalla panchina ed ai troppi falli commessi dai Salukis che hanno consentito alla squadra di casa di andare in lunetta ben 29 volte ma fate attenzione a queste 2 squadre ed a questa Conference che potrebbe rappresentare la sorpresa dell'anno.

Un discorso a parte lo vorrei fare su Gonzaga.
I Zags sono fuori dal ranking dopo diverso tempo e non hanno avuto nessun voto ma a loro parziale discolpa ci sono diverse attenuanti, perché le 4 sconfitte subite nel mese di Dicembre sono in parte figlie della schedule che prevedeva 6 partite, solo una delle quali da giocare a Spokane e con viaggi in Texas, a New York e in Virginia per le altre 5, che erano contro squadre con un record complesivo di 63-14, e 3 di queste erano nel ranking.

Se a tutto ciò sommiamo che le vittorie sono avvenute con Texas, n.25, e con Washington, n.13, che con Nevada a 1'20" dalla fine le squadre erano pari e anche contro Duke ha perso solo nei secondi finali, si possono in parte rivalutare i risultati ed essere certi che prima della fine della stagione Gonzaga tornerà  tra le migliori 25 squadre della nazione.

Alla fine vorrei anche spendere 2 parole per l'unica squadra NCAA attualmente senza vittorie, gli Iona Gaels (0-14), e per quella di Division III che ha interrotto una serie di 207 sconfitte consecutive, Caltech.

I Gaels venivano da una stagione entusiasmante da 23-8 (13-5) durante la quale avevano vinto il MAAC Tournament e si erano qualificati per il Torneo NCAA dove hanno perso in maniera onorabile contro LSU. Se un passo indietro era immaginabile per una squadra che perdeva 4 titolari ed i loro 57 ppg (72% del totale), un'apocalisse del genere era inimmaginabile: 14 sconfitte consecutive e soprattutto solo in 2 occasioni con un margine inferiore ai 10 punti!

Jeff Ruland si riteneva intoccabile nella sua alma-mater visti i risultati che ha accumulato nei 9 anni da coach a Iona ma anche in college Gesuita, risultati come quelli attuali non possono passare senza trascinarsi dietro alcune teste e la sua potrebbe essere la prima a cadere.

Caltech è invece un piccolo college con sede a Pasadena dove lo sport è solo un fatto di contorno perché qui il vero obiettivo è lo studio ed è per questo da a Caltech hanno insegnato o studiato ben 31 Premi Nobel tra i quali 7 degli ultimi 10 vincitori.

L'ultima partita vinta contro un'altra squadra di Div.III risaleva al 1995 e da allora c'erano appunto state 207 sconfitte consecutive, ora l'obiettivo che i ragazzi di coach Dow devono raggiungere per avere il loro Nobel è quello di vincere una partita all'interno della Southern California Intercollegiate Athletic Conference dove si aspetta da 22 anni e la serie aperta di sconfitte è arrivata a quota 245!

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