Oden contro Horford, una sfida nella sfida…
Uno degli incontri di basket college più attesi degli ultimi anni è quello che stasera ha messo di fronte i Buckeyes di Greg Oden ai campioni NCAA uscenti di Joachim Noah.
In un palazzetto tutto arancione le squadre partono contratte e il primo quarto d'ora scorre senza emozioni con pessime percentuali di tiro per entrambe e quello che Florida guadagna dominando a rimbalzo, lo getta alle ortiche con le palle perse.
Ohio State da parte sua compensa con una difesa attenta il fatto che l'attacco si sia arenato contro la difesa a zona 2-3 dei Gators e, senza la necessaria fluidità nella circolazione, i tiratori non riescono ad aprirla da fuori.
Greg Oden in difesa prende solo 1 rimbalzo in tutto il primo tempo ma è evidente che i lunghi di Florida lo temono, ancora di più dopo le 2 stoppate pazzesche che rifila in aiuto su Horford e Richard; sintomatico di questa paura è l'evidente fallo in attacco che Horford (non uno magrolino) commette dando una spallata a Oden quando cerca di guadagnare lo spazio necessario per tirare senza farsi stoppare.
Sul 20-18 la partita prende una piega decisa quando Florida inanella un parziale di 15-0 grazie a sei canestri consecutivi, due dei quali sono triple di Lee Humphreys che, uniti ad un paio di palle perse malamente da Otello Huter, provocano la spaccatura del +9 all'intervallo.
Ad inizio ripresa però i Buckeyes grazie a 4 canestri in fila e alla carica ricevuta da una stoppata con recupero del pallone e apertura del contropiede che Oden rifila a Noah su un tetativo di schiacciata ad una mano, riescono in 2 minuti a raggiungere la parità a quota 38 punti.
Il 3° fallo di Oden e la conseguente sostituzione cambia l'inerzia della partita. In maniera definitiva.
Noah e Horford prendono il controllo di entrambe le aree e segnano 11 punti all'interno di un parziale da 17-5 che non viene interrotto neppure dal ritorno del n.20 rosso.
A chiudere in anticipo la gara ci pensa l'ennesimo parziale dei Gators, un 14-2 con 7 punti di Corey Brewer; con un +24 e meno di 8 minuti da giocare entrambe le squadre iniziano a fare accademia.
Il punteggio finale 86-60 è emblematico della partita.
Florida ha vinto grazie alle percentuali di tiro ma anche dominando a rimbalzo dove poteva subire la presunta superiorità fisica degli avversari.
Ohio State ha perso la partita perché i suoi tiratori hanno sbagliato molti tiri da 3pti anche se presi in sostanziale equilibrio e perché Mike Conley, nonostante il suo tabellino finale, non è parso lucido nelle scelte personali (ha preso una stoppata da Noah, ma quando era 1vs1 con lui prendendo un tiro da 3pti) e nella gestione della squadra.
Se i tifosi di Florida stasera hanno di che festeggiare, Thad Matta non sarà particolarmente angustiato da questa Little Big Horn perché ora i suoi sono tornati coi piedi per terra ed hanno avuto la conferma che contro le squadre di ranking (l'altra sconfitta era venuta contro North Carolina #6) serve qualcosa di più se vogliono portare a casa la vittoria.