Reyshawn Terry guiderà i Tar Heels in questa stagione…
ACC - Atlantic Coast Conference.
Questo è considerato ormai da diverse stagioni il miglior raggruppamento divisionale, a livello di basket universitario, per successi in termini di risultati e per produzione di giocatori professionistici.
È la più seguita in TV, insieme alla Big East, soprattutto perché si trova, giochi di parole a parte, sulla costa orientale degli States dove è presente la maggiore concentrazione di network televisivi. Negli ultimi 25 anni ben 8 volte il torneo NCAA è stato vinto da una squadra proveniente dall'ACC, l'ultimo nel 2005 con North Carolina.
Infinito invece il numero di professionisti sfornati da questa conference: aldilà dei vari Jordan, Grant Hill, Stephon Marbury, Vince Carter e Antawn Jamison, solo nell'ultimo Draft sono arrivati JJ Redick, Shelden Williams, Craig Smith, Guillermo Diaz e Cedric Simmons.
Duke ha vinto 7 degli ultimi 8 tornei di Conference ma la squadra di Mike Krzyzewski non parte in pole position per il 2007: davanti tutti ci sono i Tar Heels di North Carolina.
Coach Roy Williams, dopo il primo titolo della sua carriera centrato due anni fa, si ritrova per le mani un gruppo che di talento ne ha da buttare, fin troppo, per tutti.
Riparte dal senior Reyshawn Terry, spettatore non pagante dell'era Felton-McCants-May ed ora leader carismatico del gruppo, che porta in dote quasi 15 punti e oltre 6 rimbalzi a gara; in più, è rimasto Tyler Hansbrough, la formidabile ala forte nominata freshman dell'anno e primo quintetto ACC, secondo molti il giocatore più dominante d'America.
Oltre ai gregari Bobby Frasor, Danny Green e Marcus Ginyard, Williams si è portato a casa 3 dei primi 10 prospetti d'America a livello di High School: il play Ty Lawson, la guardia Wayne Ellington (paragonato a Kobe!) e Brendan Wright, ala di 205 cm, sono considerati numeri 1 nei loro ruoli.
UNC sembra fin troppo perfetta, ma le insidie a livello Ncaa sono tante, soprattutto se ti metti nelle mani di matricole, seppur con infinito talento.
Dicevo di Duke: i Blue Devils si ritrovano senza il loro leader tecnico e carismatico, JJ Redick, e la loro colonna portante, The Landlord Shelden Williams.
Ripartono dai due talenti bianchi, Greg Paulus, formidabile play ambidestro, e dall'ala Josh McRoberts, che ha resistito alle sirene NBA e si candida al ruolo di principale anti-Hansbrough.
Coach K, come spesso gli capita, ha pescato nel New Jersey: il figlio d'arte Gerald Henderson, ala iperatletica, il tiratore Scheyer e l'ala forte Lance Thomas. Schayer lotterà fin da subito col lituano Pocius per il ruolo di tiratore scelto.
Il junior DeMarcus Nelson metterà cuore ed esperienza, soprattutto all'inizio dove cercherà di ovviare all'infortunio di Paulus. Duke sarà la solita Duke: un osso duro per tutti, anche se non mi sembra avere tutti i mezzi per arrivare in fondo.
Subito dopo le prime due, solite, sfidanti, troviamo altre due squadre per certi versi molto simili: Georgia Tech e Boston College.
Le Yellow Jackets di coach Paul Hewitt si sono accaparrati due super prospetti come il realizzatore Thaddeus Young e il play Javaris Crittenton. Il primo, paragonato a McGrady, è dotato di un talento atletico pazzesco e difficilmente rimarrà per un altro anno ad Atlanta; il secondo è un play velocissimo, più realizzatore che non regista puro, che dovrà fin da subito guidare la squadra.
Attorno a loro, la guardia da 16 punti di media Anthony Morrow, il rimbalzista Jeremis Smith e il lungo Ra'Sean Dickey, oltre 13 ad allacciata di scarpe l'anno scorso. Per gli Eagles, si riparte senza Craig Smith, andato a coprir le spalle a KG a Minnesota, ma con Jared Dudley, gran realizzatore ed ora leader del gruppo. Lo scorso anno quasi 17+7 per lui.
Oltre al solido Sean Marshall, occhio al play Tyrese Rice, bombardiere di striscia che quando prende fuoco è davvero difficile da fermare. Queste due squadre partono sicuramente dietro ma hanno sufficiente talento per dire la loro, anche per arrivare in fondo, soprattutto se hai uno come Thaddeus Young.
Virginia può essere la vera sorpresa della conference: hanno un backcourt fantastico, almeno a livello di college, con due super realizzatori come Sean Singletary e JR Reynolds capaci di produrre 35 di media in coppia lo scorso anno. Sotto non hanno molto, se non il roccioso Cain e il lituano Mikalauskas a fare legna e sminestrare mazzate.
Con Virginia occhio anche a Clemson, Maryland, Virginia Tech e Florida State: i Tigers hanno perso Akin Akingbala, il centro e top scorer, e Shawan Robinson, così puntano tutto sul backcourt formato da Vernon Hamilton e Cliff Hammonds; i Terrapins, con la garanzia Gary Williams sul pino, ripartono dal talentuoso ma discontinuo play DJ Strawberry, dal nigeriano Ibekwe, autore di grandi prove ai mondiali con la sua nazionale e dal lungo James Gist. Partito Caner-Medley, sperano nell'impatto immediato del freshman venezuelano Vazquez.
I Seminoles ripartono dalla certezza Al Thornton, ala di 2 metri da 16+7 a serata col 48% da tre. È il leader della squadra e sarà affiancato dal paly Toney Douglas e dalla guardia Jason Rich: perso Alexander Johnson, direzione Memphis, i Seminoles rinunciano ad una posizione che poteva essere subito a ridosso di Duke e UNC. Su Vriginia Tech c'è la garanzia del ritorno del quintetto dello scorso anno guidato dal play Jamon Gordon.
Stagione deludente sembra apprestarsi per Miami, NC State e Wake Forest. Gli Hurricanes hanno perso il loro formidabile dynamic duo, Robert Hite, ora agli Heat, e Guillermo Diaz, scelto dai Clippers ed ora in Francia: squadra sulle spalle del play Anthony Harris e del centro Anthony King.
I Wolfpack hanno riportato in panchina Sidney Lowe, vincitore del titolo nella squadra allenata da Jim Valvano, dopo gli insuccessi al piano di sopra: si lavora col play turco Engin Atsur e sulla giovane ala Gavin Grant, poco altro" c'è ancora meno per i Damon Deacons: Skip Prosser non ha più tra le mani i vari Paul, Gray ed Eric williams così si affida ai freshman. Stagione di transizione per tutte e tre queste squadre pensando già al prossimo recruiting.
Sembra chiaro che North Carolina e Duke partano con evidente vantaggio ma, come ho già detto, G-Tech e Boston College hanno valide alternative. Impressionante la quantità di talento: Young, Hansbrough, Wright, McRoberts, Dudley, Crittenton.
Tutti questi, tra un anno, o due al massimo, saranno già al piano di sopra a lottare per svariati pezzi in verde. Non c'è dubbio che questa sia la miglior conference d'America anche se non è detta che sarà targata ACC la vincitrice del Torneo Ncaa.
Carolina si ritrova in una situazione già nota: era data favorita anche quando il trio McCants-Felton-May era al primo anno, ma vinsero al terzo; può succedere la stessa cosa anche per Lawson-Ellington-Wright anche se i plusvalori Hansbrough, Williams e panchina profondissima sembrano poter indirizzare il trofeo verso Chapel Hill. Vedremo.
Buona Ncaa a tutti!