Basket NCAA Division I : una galassia di piccoli e grandi atenei
Il campionato di basket NCAA di Division I vede tutti gli anni ai nastri di partenza 334 college suddivisi in 31 Conference "normali" ed un gruppo di squadre Independent, la stagione non ha una durata prefissata ma normalmente ogni squadra gioca circa 30 partite tra Conference e non Conference di regular-season.
Normalmente i mesi di Novembre e Dicembre sono dedicati alle partite di non-Conference, cioè quelle organizzate direttamente dai College, legate alla partecipazione ai tornei cosiddetti prestagionali (preseason-NIT e Maui Invitational su tutti) o fissate in base ad accordi televisivi.
Verso Gennaio le squadre iniziano le partite di regular season che termina con un Torneo di Conference ed il vincitore oltre ad essere il campione di quell'anno, ha anche un automatic-bid per il Torneo NCAA; l'unica Conference che al termine della stagione regolare non ha un Torneo ma stabilisce direttamente la squadra campione è la Ivy League.
Una volta terminata la regular season per 97 squadre la stagione prosege con la off-season rappresentata dai 2 Tornei ad eliminazione diretta: l'NCAA a 65 squadre e il National Invitational Tournament a 32 squadre (erano 40 fino alla scorsa edizione).
Per quel che riguarda il Torneo NCAA, conosciuto anche come "Big Dance", come già detto 31 posti (automatic-bid) vengono direttamente attribuiti alle squadre che vincono il proprio Torneo di Conference indipendentemente dal proprio record, mentre gli altri 34 (at-large bid) vengono decisi da un Committee che le comunica in diretta televisiva durante il cosiddetto "Selection Sunday".
Detto questo, è immaginabile come l'interesse per l'NIT, e quindi il ritorno mediatico/economico, sia inferiore per cui gli organizzatori aspettano di conoscere le squadre non invitate dalla NCAA per scegliere tra queste.
Fino allo scorso anno i 2 Tornei erano in competizione tra di loro ma nell'Agosto 2005, anche per porre termine ad una causa civile, la NCAA ha concluso una transazione per acquistare l'associazione (MIBA) proprietaria dei diritti dell'NIT e del preseason-NIT.
Dal momento che non esisteva un sistema oggettivo per valutare la forza delle squadre nel corso ed al termine della regular season, a fine anni '80 è stato inventato un indice che, pesando il record di una squadra in funzione degli avversari affrontati, genera una classifica in base al suo RPI (Rating Percentage Index). Questo indice è considerato così valido ed attendibile da essere stato ufficialmente adottato dal Committee come uno dei parametri da prendere in considerazione per selezionare le squadre da invitare al Torneo NCAA con gli at-large bid.
Alla base dell'RPI c'è un algoritmo che prende in considerazione solo le partite giocate nell'anno tra squadre di Division I, "pesa" al 25% la percentuale di vittorie (WP), al 50% la percentuale di vittorie degli avversari (OWP) ed al 25% la percentuale di vittorie degli avversari degli avversari (OOWP). Fino al 2004 questa formula non era mai stata toccata ma poi si è deciso di "pesare" diversamente le partite giocate in casa (0,6) rispetto a quelle in trasferta (1,4) ed a quelle in campo neutro (1) in modo da bilanciare ulteriormente la classifica.
Ora l'algoritmo è considerato quasi perfetto, l'unica modifica auspicata dai College che fanno parte di Conference minori riguarda una minor incidenza della OWP in quanto una squadra media che appartiene alla ACC avrà automaticamente un vantaggio rispetto ad una similare della MAAC.
Per far capire come questo indice non sia un parametro obbligatorio per il Committee, basti pensare che lo scorso anno ha lasciato fuori dal torneo NCAA Missouri State con il suo ottimo record (22-9) e l'invidiabile 21^ posizione nella classifica RPI, forse a seguito del brutto 4-8 ottenuto contro squadre nelle prime 50 posizioni, ma più probabilmente perché sarebbe stata la 5^ squadra della Missouri Valley Conference invitata al Torneo insieme a Wichita State, Southern Illinois, Northern Iowa e Bradley.
Nel Paese delle statistiche sono stati creati altri parametri e tra questi c'è il Sagarin, la cui formula non è stata diffusa dall'ideatore che ha scelto di vendere i risultati e, come l'RPI, viene preso in considerazione dal Committee; del poco che si conosce il suo algoritmo pondera il margine di punti delle vittorie e per ogni squadra tiene conto dei risultati ottenuti nelle ultime stagioni.
Per l'RPI un ottimo sito è WarrenNolan.com che fornisce molti dati e mi sembra fatto molto bene.