Wash DC Regional: la Finale

Lamar Butler eletto MVP del suo Regional

Et voilà , George Mason alle Final Four. La partita di stanotte é probabilmente uno dei più grandi upset della storia del torneo, seconda volta (dopo la LSU del 1986) che una numero undici del tabellone riesce ad arrivare tra le migliori quattro del college basket e prima vera, grande sorpresa dalle Final Four dal 1979 quando Indiana State e Penn raggiunsero l'atto finale della March Madness in contemporanea. I Patriots hanno giocato alla grande, facendo fuori la numero uno del tabellone e resistendo (soprattutto psicologicamente) quando gli Huskies sono riusciti a riacciuffare la partita negli ultimissimi secondi di gara e a portarla ai supplementari. A quel punto George Mason ha continuato a giocare e segnare, senza innervosirsi, ed ha fatto sua una partita a dir poco storica.

Ormai George Mason non può neanche più essere considerata come un Cinderella team, visto che probabilmente gli uomini di coach Larranaga stanno andando oltre questa definizione, avendo sbattuto fuori dal Regional di Washington, una dopo l'altra, la numero sei del seed Michigan State, la numero tre (nonché campione in carica) UNC, la numero undici Wichita State nello scontro delle mid major ed infine la numero uno UConn.

Una corsa incredibile che i Patriots hanno iniziato da sfavoriti assoluti e che sembrava doversi interrompere, secondo molti osservatori, contro UConn, considerata unanimemente più forte da ogni punto di vista. Connecticut era considerata come la squadra che, nelle previsioni pre partita, avrebbe finalmente stoppato i ragazzi terribili di coach Larranaga; come dimostra il risultato finale (86-84 George Mason), anche Connecticut non è riuscita a battere i Patriots, ormai lanciatissimi verso la prima Final Four nella storia di un ateneo che, fino a dieci giorni fa, non aveva vinto neanche una gara del Torneo NCAA.

Nella partita contro Uconn, finita dopo un supplementare, George Mason si è anche ritrovata sotto di dodici lunghezze alla fine del primo tempo e, all'inizio del secondo, aveva comunque ancora nove punti da recuperare; ma i Patriots, invece di cedere come sarebbe stato anche possibile, trovandosi sotto contro una squadra sicuramente più forte di loro e più abituata (se non con gli uomini in campo, a livello storico e di tradizione) a questo tipo di situazioni e di pressione, hanno continuato a fare il loro gioco, ed alla fine hanno riaperto e preso in mano la gara.

Il tiro che ha ridato la parità  ai Patriots è stata una tripla di Lamar Butler (eletto a fine gara miglior giocatore del Regional) che ha riaperto definitivamente la partita e mandato nel delirio più totale i 19.718 spettatori, in maggioranza vestiti di verde e oro, i colori di George Mason, che affollavano il Verizon Cneter. Nella rimonta dei Patriots è stato dir poco fondamentale il tiro da tre punti, visto che George Mason ha segnato ben sei triple consecutive nel secondo tempo, mettendo in seria difficoltà  ed allargando la difesa degli avversari. Da metà  della seconda frazione fino al termine dei regolamentari la situazione è stata sempre equilibratissima, con le due squadre che sorpassavano, e venivano sorpassate, più di una volta, in un partita ricca di tensione.

Nell'ultimo minuto di gioco, però, la situazione sembrava essere quasi completamente nelle mani di George Mason che, a diciotto secondi dalla fine, era avanti di quattro (74-70); Uconn ha però dimostrato in tutto questo torneo, se non di essere la schiacciasassi che tutti pensavano potesse diventare, almeno di essere una squadra di carattere. E così si è confermata anche nel finale della partita, segnando due layup, prima con Marcus Williams e poi con Denham Brown, in pratica sulla sirena, per portare la gara al supplementare.

Nell'overtime la situazione si è in pratica ripetuta, con George Mason che, ancora una volta, si è ritrovata davanti 86-81 con venticinque secondi sul cronometro. I cinque punti di vantaggio, frutto di un 5/6 al tiro nel prolungamento, non erano però sufficienti a fermare la voglia di vincere di UConn, che, con una tripla del solito Marcus Williams, uscito da grande clutch scorer dal torneo NCAA, ha ricucito le distanze (86-84). Nei secondi finali i Patriots hanno rischiato di buttare via tutto sbagliando troppi liberi, in particolare con Lewis, autore di un terribile 0/3 dalla linea nell'ultimo minuto che avrebbe potuto condannare i suoi. Infatti gli Huskies hanno avuto l'ultimo possesso della gara e con esso la possibilità , ancora con Denham Brown, di segnare il tiro da tre che avrebbe significato la vittoria. Il problema per UConn è che questo tiro si è infranto sul ferro, permettendo a George Mason di arrivare alla Final Four.

Il più grande merito della squadra di coach Larranaga è stato quello di aver sconfitto la migliore UConn del Torneo, anche se c'é da dire che gli Huskies, comunque più efficaci rispetto alle gare precedenti, hanno avuto ancora problemi a giocare tutti insieme; infatti i ragazzi di UConn si sono accesi a turno, senza dare, se non saltuariamente, una grande prova di squadra, al contrario di George Mason che ha mandato tutto il suo quintetto (Campbell, Lewis, Thomas, Skinn e Butler) in doppia cifra.

A UConn non è bastata la grande prova di Rudy Gay, che finalmente ha giocato in questo Torneo una partita degna della sua fama e del suo talento, segnando 20 punti con il 50% dal campo, e il career high (17 punti) di Jeff Adrien, davanti ad una squadra probabilmente più convinta e che di sicuro voleva questa vittoria più di qualsiasi altra cosa al mondo. La dimostrazione lampante di quest'ultima affermazione é il dato dei rimbalzi conquistati, dove George Mason, nonostante fosse inferiore sia a livello fisico (tre degli starters di UConn erano più alti di qualsiasi altro membro di George Mason) che tecnico, ha vinto la battaglia, conquistando tre rimbalzi in più degli avversari (37-34).

I Patriots non si sono fatti abbattere neanche dall'ottima partenza di Uconn che, grazie alla precisione al tiro (7/10), sembrava poter controllare la Cenerentola del torneo 2006. Il problema è che gli Huskies non avevano fatto i conti con il carattere dei Patriots, abituati sin dall'inizio a vincere partite che in molti consideravano al di fuori della loro portata, che ha permesso loro di recuperare anche questa volta il disavanzo e combattere alla pari contro UConn.

Sicuramente deludente è stato, più che la gara contro George Mason, l'intero Torneo di UConn la quale, nei primi tre turni, aveva sempre rischiato l'eliminazione, salvandosi per il rotto della cuffia in situazioni veramente difficili. Gli Huskies non hanno reso secondo le attese, hanno avuto un Rudy Gay appena sufficiente per le prime tre gare, non hanno in pratica mai avuto un Josh Boone veramente efficace come il suo talento lascerebbe supporre ed alla fine si sono ritrovati a dipendere molto dalle lune di Marcus Williams e dall'esperienza di Denham Brown e Rashad Anderson.

Certo è che in molti si aspettavano tutt'altro approccio da parte di Uconn, che quindi chiude quest'annata senza aver portato a casa nulla (sconfitta nella finale della Big East da Syracuse) e con tanti dubbi per il futuro.Infatti i due uomini con più esperienza, Anderson e Brown, unici reduci della squadra da titolo del 2004, hanno terminato il loro quadriennio universitario, mentre la punta di diamante (almeno a livello di talento) Rudy Gay è attratto dalle sirene della NBA, anche se a mio avviso un'altra stagione al college non gli farebbe di certo male.

I problemi di UConn non tolgono niente alla grande impresa di George Mason che non a caso, a fine gara, ha raccolto i sinceri complimenti di Mike Tranghese, commissioner di una Big East uscita molto malmessa dal torneo ("Non mi ricordo niente di più incredibile, mi ricorda la notte in cui Villanova ha battuto Georgetown") e Jim Calhoun, coach degli Huskies: "Sono triste per me ma molto contento per coach Larranaga, perché non è facile giocare a questo livello. Posso solo immaginare le sensazioni che ci devono essere in quel campus, in quello spogliatoio"é qualcosa che probabilmente loro non hanno neanche immaginato".

In realtà  qualcuno che alla Final Four ci credeva sin dall'inizio, tra le fila dei Patriots, c'era eccome; stiamo parlando di Lamar Butler, che addirittura l'aveva pensato (non essendone però convinto più di tanto) appena entrato nel campus di Fairfax: "Penso fosse uno scherzo quando l'ho detto, ma io ho iniziato a sognare da quando sono arrivato al college. Questo dimostra che ogni cosa può accadere"

Salutata UConn, altra grande caduta in questo Torneo sorprendente, non resta che darvi l' appuntamento a sabato prossimo per vedere se George Mason, nell'immenso RCA Dome di Indianapolis, continuerà  la sua trionfale cavalcata anche contro Florida. In ogni caso, visto come hanno giocato in questo Torneo, non conviene scommettere contro i Patriots.

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