Pronti per le Sweet 16

Richard Hendrix stoppato dalla difesa di UCLA

Dopo un primo turno in cui abbiamo lasciato squadre di nome come Syracuse, Kansas, Michigan State e Oklahoma su tutte, anche il secondo turno non ha mancato di riservare sorprese agli addetti ai lavori e non. Da 64 sono già  rimaste in 16, comprese alcune cinderellas che hanno mietuto vittime illustri. Le numero 1 continuano sulla strada verso l'RCA Dome con alti e bassi e con prestazioni alquanto differenti tra loro, soprattutto a causa dell'avversario trovato nella seconda giornata.

Upset

Dopo quello che ho combinato nel primo turno con i pronostici, vedi Kansas e Syracuse, direi di aver combinato un altro guaio: non me ne abbiano tutti i tifosi di Carolina, dato che avevo pronosticato ai Tar Heels una piacevole scampagnata almeno fino al Regional contro UConn, ma UNC sembrava avere tutte le carte in regole, squadra e avversari compresi, per arrivare almeno alle Elite 8.

Invece la cinderella George Mason, allenata da Jim Larranaga e già  vincente al primo turno contro gli Spartans di Tom Izzo, ha avuto la meglio. Gli uomini di coach Williams guidano la gara ma tirano male, 36%, e non hanno molto dalla loro stella, Tyler Hansbrough, che la difesa avversaria ha tenuto a 4-13 dal campo. 65-60 per gli uomini in maglia verde in cui si distinguono i 15 punti di Campbell e i 18 di Butler.

Le altre sorprese del torneo hanno il nome di Wichita State e Bradley. Gli Shockers, dopo aver passeggiato per 86-66 su Seton Hall, eliminano anche la n.2 del seeding, i Tennessee Volounteers che al primo turno avevano battuto Winthrop grazie al buzzer beater di Chris Lofton. 80-73 il risultato finale con una grande prestazione di Cuisnard, autore di 20+9 con 4-4 da tre.

Inutile dall'altra parte il ventello del già  citato Lofton. Bradley, l'ateneo anche di Anthony Parker, la stella del Maccabi, supera 72-66 la Pittsburgh di Mr X, il newyorkese Carl Krauser e torna alle Sweet 16 dopo 51 anni. Bradley inizia forte, 18-6 ma chiude il primo tempo sotto di uno, 30-29. Nella ripresa si sveglia il centro O'Bryant, 28+7 con 10-17 dal campo e 8-9 dalla lunetta alla fine per lui, che con Sommerville porta la squadra sul 53-39. Da quel momento i Braves non si volteranno più indietro.

Che Fatica!

Più di una partita di questo secondo turno si è decisa nei minuti finali, e non parlo di squadre di media testa di serie, bensì numero 1 comprese. Su tutte le gare di UConn e Villanova, che hanno dovuto sudare le classiche sette camicie per sconfiggere rispettivamente Kentucky e Arizona. 87-83 per gli Huskies di coach Calhoun che hanno dovuto fronteggiare dei Wildcats letteralmente trascinati dal senior e idolo del campus Patrick Sparks, 28 punti con 10-16 al tiro e con alcuni tiri da distanze siderali.

Decisivo Marcus Williams per UConn con 20 e 5 assists, bravo nel finale, con l'aiuto di Rudy Gay, a congelare il risultato della lunetta. Ancor più dura la gara per 'Nova contro gli altri Wildcats d'America, quelli di Lute Olson e del play philadelphiano Mustapha Shakur. Si giocava proprio al Wachovia Center di Phila contro Arizona, gasata dalla vittoria su Wisconsin al primo turno. 82-78 alla fine per 'Nova con Arizona sempre a inseguire ma che si riavvicina fino al 58-57.

A 11" dalla fine 'Zona arriva sino a 80-78 con un lay-up di Shakur ma saranno due liberi del solito Ray a chiudere il discorso. Alla fine piccola polemica di coach Olson che non condivide il fatto che Villanova abbia giocato nella sua città , Phila appunto. Per i soli parziali, 25 di Ray e 24 di Foye ma soprattutto 16+4 dell'unico lungo Sheridan mentre dall'altra parte non sono bastati i 15 del freshman Marcus Williams, i 18+4+3 di Adams nella sua ultima gara collegiale e 21+5 asts dell'idolo locale Shakur.

Più dura del previsto anche la vittoria di UCLA su Alabama, 62-59 il finale: è un continuo di emozioni, con le fughe dei Bruins guidati da Affilalo e Farmar, e i recuperi dei Tides con Steele e Hollinger. Alla fine però è il talento di Farmar, che chiuderà  con 18+3 ats, a sigillare il successo dalla lunetta. Da sottolineare l'ennesima super prova di Brandon Roy che trascina Washington alle S16 battendo gli Illini di Dee Brown. 21+7 per il leader degli Huskies mentre dall'altra parte ci sono i 19+9 di Augustine e soprattutto l'errore da tre per il pareggio di Brown: 67-64 Washington.

Lunghi alla riscossa

Solitamente, nel College Basket, sono gli esterni a vincere le partite e a decidere nei momenti chiave: quest'anno però, per diverse squadre, sono stati i lunghi a trascinare i rispettivi atenei. Tralasciando il discorso per Duke, che un super Shelden Williams, 17+14+7 blk con 9-9 dalla linea e un Josh McRoberts versione "piano di sopra" con 14+13, e quello di Pittsnogle di West Virginia che gioca più da esterno che da pivot classico, sono quattro i giocatori che voglio evidenziare: Glen Davis, Craig Smith, Joakim Noah e Roy Hibbert.

Il "Big Baby" di LSU ha portato i suoi fino alle Sweet 16 contro Duke, dove troverà  i Williams e McRoberts di cui sopra, spera di avere il supporto di Tyus Thomas, ma può contare su una grande tecnica e una mano dolcissima abbinata ai suoi quasi 130 chili di olio d'oliva. 21+8 contro Texas A&M anche se decisiva è stata la tripla di Darrell Mitchell a 4" dalla sirena. Smith, lungo undersized se ce n'è uno, si fa un'altra doppia doppia a 22+15 e porta i suoi Eagles alle Sweet 16 dopo aver asfaltato Montana: per lui ora c'è Villanova, che come si sa non ha granchè sotto le plance".Roy Hibbert è il nome meno conosciuto ma continua la tradizione dei grandi lungi di G'town dopo Ewing, Mutombo, Mourning.

Questo sophomore di 215 cm è stato incontenibile finora e contro i Buckeyes ha scritto a referto 20+14+3 blks in 30 minuti. Super. Last but not least, il figlio del tennista. Come?! Penserete voi" Sì, tale Joakim Noah, figlio del celebre Yannick, grande tennista franco-camerunese. Il bambinone ha doti atletiche fuori dal comune e si sta affermando aldilà  del cognome illustre. A fianco di un altro figlio d'arte, Al Horford, e della guardia Corey Brewer, sta trascinando i Gators nel Torneo.

Per Noah 17+5+7 asts con un repertorio che va dalla partenza fronte a canestro, alla schiacciata al volo a rimbalzo fino alla corsa in campo aperto. Niente da fare per UWM che si ferma anche per le scialbe prestazioni delle due star Boo Davis e Joah Tucker, nonostante un super Adrian Tigert da 27+8 con 11-13 al tiro.

Le dolci 16

Aprile si avvicina, la temperatura sale, soprattutto nel College Basket. Otto partite, tra giovedì e venerdì notte per decidere le finali dei Regionals. Gare ultrainteressanti con giocatori di livello altissimo e stelle con le luci dei professionisti puntate addosso. Gonzaga-Ucla, Boston Coll-Villanova e Florida-Georgetown quelle a mio parere più interessanti ed equilibrate. George Mason-Wichita State è la sfida tra cenerentole mentre più facili da pronosticare sembrano, e ripeto, sembrano, Duke-Lsu, UConn-Washington e Memphis-Bradley.

Quella che mi intriga di più è però Texas-West Virginia, con la sfida tra due lunghi agli antipodi: Aldridge, lungo classico, rimblazista, stoppatore, contro Pittsnoggle, tiratore, anche da 8 metri, giocatore perimetrale se ce n'è uno.

A presto gente!

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