Jai Lewis esulta, per George Mason è un risultato storico!
I primi due turni del Torneo NCAA sono, per le squadre favorite, quelli più complessi da affrontare, quelli in cui i giocatori, nonostante le mille raccomandazioni dei coach, tendono a sottovalutare gli avversari, a non essere sufficientemente concentrati o a non reggere la pressione di una partita da win or go home.
A questo proposito Randolph Morris, centro di Kentucky, ha fatto una considerazione, dopo la faticosa vittoria dei Wildcats nel primo turno contro UAB, che si può facilmente adattare a tutte le grandi che rischiano di farsi cogliere di sorpresa: "Non è stata una bella partita, ma non importa quanto giochi bene, conta sopravvivere e vincere". Alcune favorite di questo Regional non ce l'hanno fatta, ed ora siamo certi che ci sarà una mid major (un college di media fascia), tra Wichita State e George Mason, alla finale del Regional.
PROMOSSSI
Come iniziare se non da George Mason? In due turni ha fatto fuori Michigan State (75-65), che l'anno scorso era alla Final Four e molti davano come possibile indiziata almeno per il Regional, e i campioni in carica di UNC (65-60), conquistandosi un posto nelle Sweet Sixteeen, prima volta dal 1988 (all'epoca fu Richmond) e terza in assoluto per una squadra della Colonial Atheltic Association. E tutto questo è stato possibile senza la presenza di Tony Skinn, secondo realizzatore della squadra che è stato sospeso dall'università per avere dato un pugno ad un avversario.
Contro gli Spartans, George Mason (prima vittoria nel Torneo per il college) ha mostrato un attacco equilibrato, all'interno del quale si sono distinti Campbell e Thomas (21 e 18 punti), ma soprattutto ha sorprendentemente battuto MSU nella battaglia sotto i tabelloni (40-24), mettendo in seria difficoltà gli avversari, non abituati a questo tipo di trattamento, come ha confermato anche coach Izzo: "Sembrava uno scherzo, non siamo mai stati trattati così dentro l'area. Devo dar loro credito, ma devo anche rimproverare i miei".
Nel match contro i campioni in carica di UNC i ragazzi di coach Larranaga sono riusciti ad entrare sotto pelle agli avversari recuperando, grazie ad una zona che ha messo in totale confusione i Tar Heels, anche il parziale di 16-2 con il quale North Carolina ha iniziato la gara. George Mason è riuscita a scardinare la difesa dei campioni in carica, andando spesso e volentieri in area per conclusioni facili, in particolare con il solito Campbell (15 punti) e Butler (18 per lui).
L'altra grande sorpresa del Regional è sicuramente Wichita State che, dopo aver fatto fuori Seton Hall, ha sconfitto anche Tennesee, numero due del seed. Nella gara del primo turno contro i Pirates della più quotata Big East, Wichita State ha condotto per tutta la partita, guidata magistralmente da Sean Ogirri (23 punti con sei triple) e Paul Miller (15), arrivando alla fine del primo tempo a venti punti di vantaggio, senza subire mai il ritorno di Seton Hall che, nonostante un buon Kelly Whitney, è arrivata al massimo a -11.
Nel secondo turno, invece, gli Shockers hanno conquistato la prima apparizione alle Sweet Sixteen dopo venticinque anni (diciotto consecutivi senza neanche partecipare al Torneo), battendo Tennesse, squadra, bisogna ammetterlo, in netto calo nell'ultimo mese. Ciò non toglie nulla alla grande prova di Wichita State, che è riuscita a dare il colpo di reni finale in una partita che è sempre stata equilibarta fino agli ultimi secondi. A due minuti dal termine, infatti, le due squadre erano sul 65 pari, ma a questo punto gli Shockers hanno piazzato un 7-0 che ha spaccato la partita, con Couisnard e Wilson (20 e 17 punti) che hanno preso il posto di Miller e Ogirri, i mattatori della partita precedente.
Un'altra delle squadre che sicuramente è uscita alla grande dai primi due turni è Washington, squadra che si era vista appiccicare, suo malgrado, l'etichetta di soft ma che invece, in queste prime due gare del Torneo, ha mostrato di avere molti più attributi di quanto si credesse. Fondamentale, per portare gli Huskies nelle Sweet Sixteen, dove saranno opposti alla numero uno del tabellone, UConn, è stato Brandon Roy, miglior giocatore della Pac-10, 24.5 punti di media che lo stanno catapultando nell'elite assoluta NCAA, come dice anche coach Lorenzo Romar: "Il nome di Brandon Roy deve essere associato con le vittorie, e finalmente sta aumentando, nella consapevolezza di tutti, l' idea che sia un grande giocatore di basket".
Washington, nel primo turno, ha sconfitto Utah State in un accoppiamento che molti pronosticavano come possibile upset per la numero 12 ai danni della numero 5; in realtà gli Aggies si sono trovati in difficoltà contro la buona difesa di Washington, che ha causato 22 palle perse, il doppio del normale per Utah State. Nel secondo turno gli Huskies hanno fatto fuori Illinois, recuperando anche undici punti di svantaggio nel secondo tempo della gara, con un 18-7 che ha rimesso le cose a posto. Il finale mozzafiato ha visto Washington prevalere di tre (67-64), con Dee Brown che ha sbagliato, sulla sirena, il tiro da tre del supplementare.
Concludiamo il quartetto delle promosse con UConn, messa in fondo non perché le sue due vittorie siano meno importanti, ma perché sono state meno sorprendenti, almeno sul carta. A dire il vero gli Huskies, quotatissimi sin da inizio anno e numero uno del seed, hanno faticato più del previsto nel primo turno contro Albany, trovandosi anche sotto di dodici a metà secondo tempo. A questo punto però Connecticut ha mostrato la sua vera faccia e, negli ultimi dieci minuti di gara, ha raddrizzato la situazione con un 20-4 che ha cancellato i sogni di gloria di Albany. A togliere le castagne dal fuoco per coach Calhoun sono stati Marcus Williams (season high di 21 punti) e Denham Brown (17), ma i primi trenta minuti di gara hanno sollevato molti dubbi sulla reale consistenza della squadra.
Più convincente, anche per il valore degli avversari, la vittoria su Kentucky (87-83) nel primo scontro della storia tra i due college; Uconn ha comandato sin dall'inzio, non mollando neanche quando gli avversari hanno tentato furiosamente di rientrare. La partita si è poi decisa nell' ultimo minuto di gara, che é iniziato con una Kentucky in rimonta e arrivata fino al meno due, ma si è concluso con i liberi di Marcus Williams e Rudy Gay, non a caso i due migliori per Connecticut, che hanno congelato il risultato e consegnato le Sweet Sixteen a UConn.
BOCCIATI
Anche in questa categoria, meno onorevole della precedente, abbiamo un punto di partenza chiaro ed evidente nella nostra analisi: gli Spartans di Michigan State. La squadra di coach Izzo, infatti, si è fatta cacciare fuori dal Torneo già al primo turno dalla sorprendente George Mason, perdendo su tutta la linea e mostrando delle inaspettate lacune in quelle che sono le caratteristiche da sempre fondamentali nel gioco non solo di questa squadra, ma in generale delle teorie di coach Izzo, la difesa e i rimbalzi.
Non è un caso che l'allenatore degli Spartans, a fine gara, fosse deluso per la prova dei suoi, per il modo in cui questa sconfitta è arrivata, venendo surclassati sotto i tabelloni (40-24) dagli avversari: " La cosa che mi disturba è che ci abbiano messo così in difficoltà in area. Sono deluso e triste; stasera, semplicemente, loro hanno giocato bene e noi no". L'unico a provarci fino alla fine è stato Maurice Ager (27 alla fine), che saluta Michigan State dopo quattro anni come Paul Davis, centro che fino alla fin ha dato l'impressione di non aver espresso completamente il suo potenziale.
Altra delusione sono stati sicuramente i campioni in carica di UNC che, dopo una vittoria un po' stentata nel primo turno contro Murray State, sono stati sconfitti da George Mason in una gara in cui si sono visti tutti i limiti dei Tar Heels di quest'anno. A dire la verità , North Carolina è andata anche oltre le previsioni, ed ha retto benissimo il duro colpo di perdere, in una volta sola, i migliori sette realizzatori della stagione passata.
Coach Williams ha dovuto in pratica fare la squadra da capo e, volente o nolente, affidarsi a quattro freshman che, se sono risultati fondamentali nella gara d'apertura, segnando gli ultimi 29 punti della squadra e dando un lampo di quello che questa classe di ragazzi potrà dare con più esperienza e sicurezza sulle spalle, hanno avuto dei problemi nella seconda. Nella prima partita quindi, vinta in volata su Murray State, è stato in particolare l'ottimo Tyler Hansbrough (deficitario invece contro George Maosn, in difficoltà per i raddoppi) a risolvere la gara.
Nel secondo turno, invece, si sono visti i limiti di una squadra costruita sui freshman in un Torneo che richiede concentrazione costante e forza mentale; non a caso il migliore dei Tar Heels nel secondo turno è stato David Noel, uno dei pochi sopravvissuti alla squadra del titolo dello scorso anno.
Altra delusione, anche se non ci riferiamo sono alle due partite del Torneo ma già all'ultimo mese di stagione, è Tenneesee che, grazie ad una prima fase dell'annata molto sorprendente, per la prima volta sotto la guida di coach Pearl, è drasticamente peggiorata sul finale, tanto che in molti pensavano che la testa numero due del seed fosse quantomeno esagerata.
In teoria queste critiche potevano servire da motivazione per i Volunteers, ma in pratica la parabola calante di Tennessee è continuata anche nel Torneo, con una vittoria molto faticosa, solo all'ultimo secondo con un canestro di Lofton, contro Winthrop. Lo stesso Lofton, insieme a CJ Watson (20 per entrambi) ha cercato di salvare i suoi nella gara di secondo turno contro Wichita State, che però è riuscita a mantenere i vantaggio acquisito nel secondo tempo e passare al turno successivo.
Chiudiamo l'analisi dei primi due turni con altre due squadre che si sono fermate prima di quanto ci si aspettava, anche se hanno giocato contro avversarie di buon livello, fatto che in parte giustifica la loro uscita anticipata.
Anzi, nel caso di Kentucky, i ragazzi di coach Tubby Smith hanno combattuto con UConn, soccombendo solo negli ultimi secondi di gara e mettendo in mostra un carattere notevole, dal momento che sono riusciti a recuperare una decina abbondante di punti di svantaggio. Incredibile nella gara Patrick Sparks, idolo ormai da un quadriennio, dei tifosi dei Wildcats, che ha salutato il college con una prova da annali (28 punti 10/16 al tiro) ma che però si è scontrato con una squadra nel complesso superiore alla sua.
Comunque Kentucky aveva faticato e non poco anche nella gara di primo turno contro UAB (69-64), salvata dal career high di Bobby Perry (25 punti dei quali 19 nel secondo tempo) e dalla superiorità a rimbalzo (47-38), anche se UAB ha avuto, con McDonald, il tiro per portare a casa la partita, chiusa poi dai liberi dei Wildcats negli ultimi secondi.
Illinois è l'ultimo college che ha in parte deluso in questo Torneo: i Fighitng Illini, infatti, non sono più la squadra scoppiettante dell'anno scorso, quella che, dopo una stagione quasi perfetta, è arrivata alla finale per il titolo ed è stata sconfitta da UNC solo negli ultimi minuti di gara. Della squadra dell'anno scorso, infatti, sono rimasti pochi giocatori importanti, tra i quali Dee Brown, che però nelle due gare del Torneo non ha brillato più di tanto.
Gli arancioni di Bruce Weber hanno superato, nel primo turno, Air Force (78-69) senza particolari patemi e soprattutto senza il miglior Dee Brown che, in tre delle ultime cinque partite giocate da Illinois, aveva segnato in singola cifra, cosa rara per un realizzatore come lui. A risolvere la gara contro i Falcons, iniziata in ritardo per l'allarme bomba nella Cox Arena di San Diego, è stata la precisione da tre punti di Jamar Smith (20 punti con tre sei triple), prestazione che è bastata per sconfiggere Air Force.
Ben più complesso si è rivelato, come prevedibile, la partita successiva contro Washington, che Illinois ha perso comunque onorevolmente, avendo avuto con Brown, al termine dei quaranta minuti, la possibilità di tirare la tripla per l'eventuale pareggio. I Fighting Illini hanno sprecato il vantaggio in doppia cifra che avevano costruito a metà del secondo tempo, e non sono riusciti a trovare delle contromisure credibili per la grande prova di Brandon Roy.
Allo stesso tempo, però, Illinois ha mostrato carattere, reagendo ad una partenza da incubo nella quale ha sbagliato ventuno dei primi venticinque tiri e si è ritrovata sotto di quattordici, recuperando poi la situazione grazie ad Augustine, miglior marcatore dei suoi con 19 punti.
La prova comunque buona di Illinois non è bastata contro una Washington più efficace del solito, ed ora Bruce Weber dovrà ripartire il prossimo anno senza i suoi due giocatori migliori, Dee Brown e James Augustine, che sabato notte hanno giocato la loro ultima partita da collegiali.