I primi a lasciare il college

Chris Taft tenterà  la fortuna nel draft di quest'anno…

La stagione NCAA è terminata, come tutti sapete, da meno di una settimana ma non è mai troppo presto per iniziare a parlare del draft o, per meglio dire, dei giocatori che in questa stagione hanno giocato al college che, alcuni sicuramente e altri presumibilmente, saranno a New York il 28 di giugno, giorno appunto del draft NBA.

In particolare parleremo dei giocatori che hanno deciso di dichiararsi per il draft con uno o più anni d'anticipo, non prendendo (in questa sede) in considerazione i seniors che per ovvi motivi sono inseriti d'ufficio nella lista dei papabili NBA.

A questo proposito è importante tenere a mente un'altra data, oltre a quella del 28 giugno, vale a dire il 14 maggio, spartiacque per chi vuole dichiarasi per il draft essendo rimasto al college meno dei canonici quattro anni; questi giocatori, infatti, devono comunicare il loro desiderio di passare professionisti entro questa data.

Aspettiamoci dunque che la lista di giocatori di quest'articolo sia continuamente arricchita da altri nomi con il passare delle settimane, ed è proprio per questo motivo che che ho deciso di concentrare la mia attenzione solo sui giocatori che hanno ufficialemte affermato di provare a passare professionista, lascindo quindi da parte coloro che presumibilemte si dichiareranno ma che non ne hanno ancora dato la conferma al 100%.

Iniziamo ora il nostro viaggio per i college americani, prima fermata Pittsburgh, dove negli ultimi due anni ha giocato il big man Chris Taft. Il centro dei Panthers, nonostante una stagione tutt'altro che positiva dove ha raggranellato buone cifre (13.3 punti e 7.5 rimbalzi) ma ha decisamente lasciato a desiderare per quanto riguarda l'approccio alle partite, ha deciso di dichiararsi per il draft in virtù delle sue notevoli qualità  fisiche, in quanto ha la stazza (è alto 6-10) ma soprattutto la velocità  e l'atletismo che sono caratteristiche fondamentali per un centro NBA quelle che, come si suol dire, non possono essere insegnate e che ne fanno di diritto un prospetto molto interessante.

Ma è importante che Taft, probabilmente una scelta di lotteria, impari, se vuole rimanere nella lega più importante del mondo, ad essere più concentrato in campo, cosa che gli è spesso mancata nel corso di quest'anno universitario. Chris infatti era stato pronosticato come un possibile membro del miglior quintetto della Big Ten e come uno dei big man più decisivi del college basket, ma non è riuscito a tener fede a queste aspettative, finendo spesso e volentirei in pachina anche nelle partite e nei minuti che contavano, in quanto coach Jamie Dixon non poteva tollerare le sue amnesie difensive.

Rimanendo a Pittsburgh citiamo anche la situazione particolare di Carl Krauser che secondo il suo stesso coach potrebbe dichiararsi per il draft con un anno di anticipo anche considerando la sua situazione particolare (deve ancora laurearsi ma ha già  24 anni). Krauser quest'anno è stato di sicuro il miglior giocatore dei Panthers, non solo a livello di cifre (16 punti e 5.9 assist) ma anche per quanto riguarda la leadership e il controllo della squadra.

Continuando a parlare di centri, ci spostiamo ora nello Utah dove, come previsto, Andrew Bogut, fresco vincitore del Wooden Award destinato al miglior giocatore della stagione, ha indetto una conferenza stampa per far conoscere la propria decisione di lasciare il college. Del resto era ormai chiaro a tutti, nello Utah, che il loro centro non sarebbe rimasto per le sue due rimanenti stagioni di college, vista la sua grande stagione (20.4 puti e 12.1 rimbalzi per gara) e la seria possibilità  di essere chiamamto per primo da parte di David Stern.

La scelta di Bogut, che ha perso la sua eleggibilità  per il college avendo assunto un agente (David Bauman), pensa di rimanere nello stato dei mormoni ancora per un po' di tempo per poi trasferirsi a Washington e inziare la serie dei provini pre draft.

D'altronde il ragazzo australiano, titolare anche nella nazionale del suo paese che ha giocato le olimpiadi di Atene, aveva già  considerato l'idea di lasciare il college un anno fa, ma una visita di Ray Giacoletti, nuovo coach degli Utes, gli aveva fatto cambiare idea; ma questa volta non c'è più possibilità  di ripensamento ed Andrew diventerà  presto un giocatore NBA, potendo così aiutare finalmente i suoi genitori, afflitti per tutta la vita da problemi economici.

Un'altro sicuro di passare al draft è Charlie Villanueva, ala di Connecticut con la quale ha conquistato, lo scorso anno, il titolo NCAA. In questa stagione Charlie è stato il miglior realizzzatore degli Huskies con 13.6 punti a cui ha anche aggiunto 8.3 rimbalzi. In chiave NBA, sono molto evidenti tanto i suoi pregi quanto i suoi difetti: i primi sono il ball handling e le capacità  di passare e stoppare veramente fuori dalla norma; i secondi sono invece rappresentati dai problemi di stazza, in quanto Charlie è troppo piccolo per essere un'ala forte e probabilmente troppo lento per diventare un'ala piccola, soprattutto in difesa.

In ogni caso Villanueva, l'ottavo giocatore che lascia anticipatamente il college sotto coach Calhoun, ha le idee chiare e si sente molto più sicuro ora di due anni fa, quando, terminata la high school a Blairstown, nel New Jersey, aveva fatto alcuni provini con squadre NBA. Ora Charlie vuole giocare nella NBA (probabilmente sarà  una tarda prima scelta), per aiutare la madre e per raggiungere il suo ex compgnao del liceo Luol Deng che, dopo un solo anno a Duke, ora gioca (e bene) a Chicago.

Altri due giocatori, probabilmente meno noti in Italia ma di sicuro talento, che hanno deciso di provare il salto verso l'NBA (ma senza assumere un agente, lasciandosi aperta la possibilità  di tornare al college) sono il centro Ike Diogu di Arizona State e lo swingman di Texas A&M Antoine Wright.

Per quanto riguarda il centro dei Sun Devils, la sua scelta è stata dettata dalla volontà  di sfruttare appieno un'ottima stagione che l' ha visto terminare come miglior giocatore, realizzatore (22.6 punti) e rimbalzista (9.8 per gara) di tutta la Pac-10. I pregi di Diogu sono rappresentati dalla sua stazza (è alto 6-8) ma anche dalla sua capcità  di segnare, come dimostra anche il fatto che è andato in doppia cifra in tutte le sue 91 partite in Arizona. Diogu non parteciperà  a nessun camp predraft e si sottoporrà  solo a provini privati, sicuro di avere il sostegno del suo coach Rob Evans e di poter, eventualemte, ritornare al college.

Per quanto riguarda l'ala di Texas A&M la decisione è stata molto sofferta perchè Antoine vuole veramente laurearsi e lo farà  anche nel caso dovesse passare professionista; Wright vuole soprattutto tastare il terreno e vedere qual'è la considerazione degli scout nei suoi confronti perchè, nel caso fosse una scelta alta, non esiterebbe a dichiarasi in modo definitivo. Wright è un giocatore estremamente duttile, ottimo realizzatore (17.8 punti) ma soprattutto rimbalzista (6 rimbalzi) in particolare in considerazione del fatto che Antoine è un'ala. Nei suoi tre anni di collehe ha contribuito, con le sue prestazioni, a migliorare la percezione collettiva e i risultati di Texas A&M, trascinando gli Aggies a due vittorie nel NIT.

L'ultimo prospetto NBA in uscita dal college di cui parliamo è Kelenna Azubuike, ala di 6-5, miglior realizzatore stagionale (14.7 punti) per Kentucky che ha deciso di lasciare i Wildcats con una stagione di anticipo, senza possibilità  di ripensamenti avendo assunto un agente. Kelenna, studente e giocatore modello, aveva già  pensato all'NBA al termine della high school alla Victory Christian School di Tulsa, Oklahoma, ma ci aveva ripensato ed aveva firmato con i WIldacts, che lascia dopo la sconfitta nella finale del Regional contro Michigan State dove Azubuike ha giocato una partita al di sotto dei suoi standard. Nella scelta di Kelenna ha sicuramente influito la situazione di suo padre Kenneth, che in novembre ere stato giudicato colpevole di numerosi reati, inclusa la frode nei confronti di investitori e banche ed è stato condannato a quattro anni di reclusione.

Abbiamo finito, per questa volta, la nostra panoramica dei giocatori che si sono dichiarati in anticipo per il draft ma, state sicuri, il loro numero è destinato ad aumentare e noi non tarderemmo a tenervi informati.

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