L'esultanza di McCants a fine partita!
Finalmente ce l'ha fatta. Non sappiamo cosa gli sia passato per la testa quando ha visto May con la palla in mano e il cronometro a zero, ma sicuramente l'emozione è stata indescrivibile, e stavolta il pianto finale è stato di gioia.
Roy Williams scaccia tutti i fantasmi del passato, anche gli ultimi venuti a bussare alla porta quando ormai sembrava tutto pronto per la festa, e celebra il suo primo titolo da head coach, proprio alla guida della sua alma-mater, voluta fortemente dopo l'ultima delusione patita con Kansas.
North Carolina celebra il suo titolo, arrivato dopo 12 anni, e con qualche Final Four persa nel mezzo, andando a sconfiggere in una partita palpitante il grande cuore di Illinois, sfidante mai doma e giustamente celebrata dai propri tifosi a fine gara.
Lo fa dopo una partita che all'inizio del secondo tempo sembrava già vinta, con un vantaggio di 15 punti e la sensazione che il dominio di May sotto canestro fosse ingestibile da coach Weber. Poi però la difesa di quelli color cielo ha permesso ai tiratori di Illinois di entrare in ritmo, e quando Head e Williams possono tirare con i piedi per terra da oltre l'arco, difficilmente sbagliano piu' di 3-4 tiri. Se ci mettete nel minestrone anche un paio di buone giocate dalla media di Ingram, non seguito da May e la capacità fisica di Powell a rimbalzo d'attacco, avete il quadro completo che caratterizza l'incredibile rimonta degli Illini, che ha metà tempo sono sotto di 2 punti.
Felton decide di entrare seriamente in partita in attacco e cavalcando il figlio di Scott a centro area, per poi mettere un paio di magie personali, riesce a riportare il vantaggio ad una distanza giusta per pensare di avercela fatta. Non però contro questa Illinois, che partendo dalla difesa, con Williams e Brown a sporcare qualsiasi linea di passaggio, conduce un altro parziale, firmato ancora dalle triple di Head e D.Williams (26 tentate dai due alla fine) e raggiunge la parita a due minuti dalla fine.
Qui coach Williams sente bussare più volte alla porta e spera che nessuna vada ad aprire, ma il talento a sua disposizione è troppo per non vincere questa partita, ed infatti prima il tap-in del freshman meraviglia Marvin Williams (su penetrazione sconsiderata di McCants) mette avanti UNC, e poi il leader emotivo della squadra, Felton, con una rubata e i canestri decisivi dalla lunetta, mette le olive nel martini della partita.
North Carolina si dimostra squadra troppo più forte in attacco di qualsiasi avversario, avendo una profondità di talento indescrivibile, e la capacità di servire May quando occorre ed andare da Felton o McCants nei momenti in cui il centro si riposa. McCants, lasciato dopo i primi due minuti alla marcatura di Head, giganteggia nel primo tempo, per poi sparire nella ripresa, ma Felton e Marvin Williams lo surrogano con una ripresa che ferma l'ondata arancione, quando tutto sembrava pronto per il sorpasso thrilling.
I Tar Heels chiudono con 18 tiri in meno dei loro avversari, ma anche con una percentuale sia da 2 che da 3 sopra il 50%, che mascherano un'applicazione difensiva, soprattutto nella ripresa, davvero inspiegabile.
Illinois esce a testa alta dalla Finale, non può rimproverarsi nulla nella conduzione della gara, semplicementi i tiri che in passato sono entrati, stavolta hanno colpito tanti ferri, ben quattro quelli avuti nell'ultimo minuto e mezzo, dopo il tap-in del 72-70 di Marvin Williams, tutti fuori bersaglio, e quando manchi queste occasioni contro UNC, difficilmente porti a casa la vittoria.
Forse l'aver insistito troppo sul tiro da oltre l'arco (40 tentativi), nonostante qualche penetrazione avesse generato tiri buoni dalla media o scarichi per il lungo con il piazzato in canna, ha tolto l'equilibrio ai ragazzi di coach Weber, traditi da Augustine e nella ripresa da Brown, troppo morigerato nel passare un paio di tiri comodi.
Williams e Head hanno avuto le occasioni giuste per il sorpasso, che contro Louisville erano andate a buon fine, ma stavolta tutto era preparato per festeggiare Roy Williams, e coach Weber ha dovuto abdicare.
May a furor di popolo eletto Most Outstanding Player, ha chiuso con 26 punti (come il padre nella Finale di 20 anni fa) e 10 rimbalzi, un dominio in attacco a tratti imbarazzante per i lunghi di Illinois, qualche lacuna difensiva che in ottica NBA andrà valutata (oltre all'altezza), ma tecnicamente giocatore di livello super.
Felton ha girato la partita quando contava, cioè dopo la rimonta di Illinois, e si è dimostrato il leader emotivo dei Tar Heels, con il tiro da 3 subito dopo il pareggio degli Illini, la palla rubata a 45 secondi dalla fine, e i liberi decisivi per la partita.
Per Illinois Head e Deron Williams sono stati i protagonisti della rimonta, con 21 e 17 punti, ma alla fine i tiri per agguantare il supplementare non sono entrati. Dee Brown è andato a corrente alternata, astenendosi dalla battaglia negli ultimi cinque minuti, Augustine non è entrato in partita, mentre Powell ha lottato sotto le plance, ma in difesa ha patito la fisicità di May.
Ora spazio alla grande festa del popolo blu cielo, e soprattutto di Roy Williams, che finalmente, dopo tanto tempo, potrà togliere quell'antipatico nomignolo di "ringless", ed alzare il trofeo della vittoria.