Francisco Garcia esulta, Louisville va avanti nel Torneo!
Albuquerque, New Mexico, teatro di due sfide elettrizzanti, equilibrate, e cariche di emozioni dentro e fuori dal campo. Washington ci arriva da numero 1 a sorpresa, quando tutti la credevano già a casa, e ci arriva giocando un basket sublime, guidate dalle proprie guardie e da una panchina di lusso.
Louisville, invece, ha qualcosa da dimostrare a chi l'ha messa solo numero 4 del seeding, dopo una striscia di vittorie da top della nazione, con un allenatore che di Finali ne ha vissute tante e ne ha vinte, che vuole riportare una delle powerhouse del college basket, là dove manca da quasi vent'anni.
Texas Tech e Bobby Knight, un binomio indisolubile, un maestro del college basket, che ritorna nel grande palcoscenico, dopo molte annate buie e mille polemiche, con una squadra senza particolare talento, ma grande nel seguire alla lettera i dettami del proprio allenatore.
West Virginia, la Cinderella, che offensivamente non ha niente da invidiare alle grandi squadre dell'Ncaa, ha battuto Wake Forest segnando più di 100 punti, e si prepara a invertire un altro pronostico sfavorevole.
Due partite che potevano riservare delle mini sorprese, ed infatti alla fine le qualificate per la Finale del Regional sono le teste di serie più basse, Louisville e West Virginia, numero 4 e 7 del seeding. Si giocheranno un posto per St.Louis, Louisville per rientrare nell'elite del college basket, West Virginia per rinverdire i fasti dell'epoca di Jerry West.
La partita più attesa era sicuramente quella fra Huskies e Cardinals. Washington aveva dimostrato nelle precedenti partite di meritare il top seed del bracket, e vedere come il suo attacco, veloce e tecnico, fronteggiava una delle migliori difese della nazione, era uno dei motivi di maggior interesse della sfida.
Alla fine la battaglia l'ha vinta Pitino con la sua difesa, che ha tenuto Nate Robinson ad un solo canestro dal campo in tutta la gara, e Tre Simmons, a soli tre canestri, mostrando invece dall'altra parte un attacco in gran forma, guidato da uno dei possibili MVP del Torneo, Francisco Garcia, e basato, come al solito, sui continui penetra e scarica, che hanno permesso ai Cards di imbucare ben 11 triple (10 con Garcia e Dean), aumentando il record di vittorie quando supera le 7 triple segnate a 24-1.
La partita dopo un sostanziale equilibrio nei primi minuti, ha visto Louisville cambiare marcia con i canestri da oltre l'arco di Garcia, proprio nel momento in cui coach Romar ha dovuto togliere sia Robinson che Simmons, gravati di tre falli. Il problema falli dei suoi uomini migliori ha tolto a Washington la possibilità di replicare alla sfuriata dei Cards, e nonostante le solite ottime prove uscendo dalla panchina di Roy e Williams (top scorers degli Huskies), il divario creato dalle triple di Garcia e Dean, a cavallo dei due tempi, è stato decisivo per le sorti dell'incontro e per le speranze di coach Romar.
Aggiungete a questo la maestria con cui un maestro del parquet come Pitino, abbia lavorato gli arbitri nei primi dieci minuti di gioco, ottenendo solamente due fischi a sfavore nel restante primo tempo e vedendo Robinson e Simmons, quest'anno mai gravati di falli cosi' presto, sedersi in panchina nel momento chiave della gara, e potrete capire come la gestione della sfida fra i due coach sia andata al ben più esperto ex Celtics e Kentucky.
Washington nonostante le prove di Roy e Williams (33 punti in due), e l'ennesima sinfonia di assist di Conroy, ha tirato male dal campo, non è riuscita a uscire dalle paludi del pressing e dei raddoppi dentro e fuori di Louisville, e soprattutto ha concesso ai Cards troppi tiri in ritmo, che hanno permesso il 55% totale dal campo, il quale contro Pitino vuoldire quasi sempre sconfitta, anche perché pur prendendo 13 rimbalzi offensivi, il conto totale vede Washington sotto di 10 rimbalzi, quindi la differenza l'hanno fatta le percentuali al tiro, sia dal campo sia dalla lunetta, e in particolare da oltre l'arco.
La partita si è praticamente chiusa in quel parziale costruito tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo, poi nonostante una mini rimonta di Washington, Louisville ha gestito il vantaggio, approfittando dei tiri affrettati degli Huskies e guadagnando punti preziosi ai liberi.
Pitino così vede le Final Four, sarebbero le quinte della sua carriera, e, significativo, con entrambe le grandi Università dello stato del Kentucky.
Washington chiude una stagione fantastica, mancando le Elite8, che per una numero 1 dovrebbe essere una delusione, ma che per una squadra che ad inizio anno pochi davano così in alto, non farà certo perdere la stima nei confronti di coach Romar e dei suoi ragazzi.
Nate Robinson chiude una stagione che lo ha consacrata nel gotha del college basket, mettendolo in mostra anche per un'eventuale chiamata dalla NBA, probabilmente ritornerà per la sua stagione da senior per cercare di ripetere l'annata appena conclusa e sperare che non ci sia un'altra Louisville sul proprio cammino.
L'altra semifinale del Regional vedeva le due sorprese affrontarsi per vedere chi poteva continuare a sognare e chi doveva tornarsene nel mondo reale. Coach Knight ritrovava le Sweet16 dopo molti anni, sembrava dovesse essere il suo anno, ma ha trovato una squadra troppo in forma e che quest'anno ha fatto cadere molte teste coronate.
West Virginia approda all'Elite8 dopo tempo immemore, vincendo l'ennesima partita con un divario minimo, dimostrando di avere il carattere per superare qualsiasi ostacolo e per mantenere la concentrazione fino all'ultimo secondo.
Dopo Sally nel 1° turno contro Creighton e Gainsley nell'upset ai danni di Wake Forest, il protagonista stavolta è stato Pittsnogle, un centrone bianco dalla mano educatissima, che ne ha messi 22, con 2 triple e un paio di canestri dalla lunetta, fondamentali nel finale per decretare la vittoria dei Mountaneers.
Pittsnogle ci ha messo anche una stoppata decisiva a un minuto dalla fine su di un possesso che poteva avvicinare Texas Tech a soli 2 punti, possesso che i Red Raiders hanno avuto in mano successivamente per ben quattro volte, con rimbalzi offensivi, senza però riuscire a far canestro.
Alla fine la differenza l'hanno fatta i nove canestri da 3 punti di West Virginia contro l'unico di Marshall per i Red Raiders, per il resto la partita ha vissuto su di un sostanziale equilibrio, con Texas Tech apparsa squadra più completa, ma incapace di cambiare marcia in attacco.
Raimond Ross ha scollinato ancora sopra i 20, ma stavolta la sua partita non è stata incisiva come nei precedenti turni e i numerosi turnovers hanno mandato un po' fuori giri il pupillo di coach Knight, levando soprattutto nel momento decisivo della partita, quell'apporto fondamentale che serviva per arrivare allo scontro con Louisville.
West Virginia quindi, approda nelle migliori otto della Nazione dopo più di quarant'anni, cioè dai tempi in cui Jerry West porto i Mountaneers alla Finale Nazionale persa di un punto contro California. Mister Clutch sicuramente avrà fatto il tifo per la sua Università ed avrà notato come ci siano delle familiarità , soprattutto offensive, tra le due squadre.
In Finale la difesa di Louisville può mettere la museruola a chiunque, e la partita con Washington sta li' a dimostrarlo, ma West Virginia non è mai morta e sa come battere le squadre titolate, in fondo se sabato Pittsnogle non replicherà la partita con Texas Tech, ci sarà sicuramente qualcun altro a sostituirlo, per credere ancora nel sogno chiamato St.Louis.