Mike Jensen e Bobby Jones esultanto: Washington va avanti ancora!
Dopo un primo turno che aveva promosso tutte e otto le prime teste di serie del Regional, il secondo ha visto cadere le prime teste coronate, e la caduta è stata piuttosto pesante, come in tutti gli altri Regionals.
La n.1 del seeding Washington sembrava quella più accreditata a non arrivare alle Sweet 16, ed invece ci arriva a vele spiegate, dopo una partita pressoche' perfetta stravinta contro Pacific.
Dopo aver chiuso il primo tempo avanti di sette punti, gli Huskies costruiscono un secondo tempo perfetto, chiuso con 56 punti e il 61% dal campo, lanciati dalla loro stella Nate Robinson, che ne mette 18 dei suoi 23 nel secondo parziale, e porta Washington alle semifinali del Regional dopo sette anni di attesa.
Ben cinque gli uomini in doppia cifra per coach Romar, con il solito contributo dalla panchina di Roy e Williams (25 punti in due e 11/14 dal campo), che potrebbe essere la vera arma tattica negli scontri che valgono le Final Four. Tre Simmons e Bobby Jones hanno chiuso con 15 e 19 punti, ma tutta la squadra ha dimostrato di avere un attacco in piena forma e molto fluido, anche se poco equilibrato, non avendo un gioco forte in post.
Pacific ha cercato di stare in partita, ma la propria difesa non è riuscita a contenere il gioco del backcourt di Washington fatto di penetrazioni e scarichi, finendo alla lunga per lasciare andare la partita, complice l'imprecisione dalla lunga distanza, che non ha permesso la rimonta e ha contributo a scavare un solco incolmabile per i Tigers, che chiudono comunque una stagione più che positiva, con sole quattro sconfitte e il raggiungimento per il secondo anno di fila del secondo turno del Torneo Ncaa.
Per Washington si profila una semifinale di Regional che sa di probabile ultimo ostacolo verso il viaggio a St.Louis, dato che nella parte bassa del Bracket, sia Wake Forest che Gonzaga sono già a casa e quindi l'ultima sfida sarà eventualmente con una squadra alla portata degli Huskies.
Prima però c'è da affrontare forse l'avversario più difficile di tutta la stagione, Louisville, che si è sbarazzata in maniera sorprendentemente facile di Georgia Tech, e si candida come possibile sorpresa del Torneo da vedersi direttamente alle Final Four. Pitino è sempre stato un maestro della March Madness e quest'anno, con una squadra ultra competitiva e con esperienza da vendere, sta cercando di portare al vertice l'ennesima università nella sua prestigiosa carriera.
I Cardinals hanno tolto qualsiasi spazio all'attacco di Georgia Tech, attuando una zona 2-3 che ha lasciato poco spazio alle penetrazioni di Jack e Bynum, costringendo gli Yellow Jackets a forzare le conclusioni dalla distanza e regalare numerosi rimbalzi incostrastati ai Cards. Il 38% dal campo per Georgia Tech e il 33 a 16 nel conto rimbalzi chiariscono in modo inequivocabile quale sia stato l'andamento della partita, e come la difesa asfissiante di coach Pitino abbia mandato in tilt l'attacco già di per se poco fluido di coach Hewitt.
Per il resto la partita è stata ancora una volta dominata dal talento di Francisco Garcia, autore di 21 punti, di cui 18 nel decisivo primo tempo, quello dove Louisville ha costruito il parziale che ha permesso di gestire in pieno controllo la partita. La prova balistica da oltre l'arco dei ragazzi di Pitino ha chiuso il match fin da subito, con Garcia e Dean a segnare da ogni posizione. Nella ripresa, calato Garcia, è salito alla ribalta O'Bannon e per Georgia Tech non c'è stata nessuna possibilità di rimonta.
Nella parte bassa del Bracket ci sono state le due grandi sorprese, una forse preventivabile, una totalmente inattesa.
Gonzaga aveva la possibilità di togliere qualsiasi dubbio riguardo alla capacità degli Zags di poter giocare coi favori del pronostico, di fronte un santone del college basket come Bobby Knight e una squadra in piena forma. Coach Few, da quando la propria squadra non è più considerata una cinderella, ha conosciuto troppe delusioni nel Torneo, e voleva scacciare tutti i fantasmi della vigilia.
Il risultato finale è stato ancora amaro per Gonzaga, perche' Brandon Ross ha giocato l'ennesima splendida partita di questo fantastico finale di stagione, imbucando 24 punti conditi anche da 9 rimbalzi, e i liberi decisivi a pochi secondi dalla fine, e per Morrison e compagni la luce si spegne.
La partita è stata in mano agli Zags per tutto il primo tempo e per buona parte del secondo, ma nel finale i punti di Ross, accompagnati da quelli di Jackson e Dora, hanno visto Texas Tech sorpassare Gonzaga, e nell'ultimo minuto con i due liberi di Ross e il singolo di Jackson segnare la parola fine sull'incontro.
Per Gonzaga la delusione è grande, visto com'era andata anche nello scorso Marzo. Morrison ha cercato di portare la squadra sulle spalle, ma i suoi 25 punti e 9 rimbalzi sono stati inutili, e proprio un suo errore dalla lunga distanza sul -2 ha tolto le ultime possibilità di rimonta degli Zags.
Ronnie Turiaf ha concluso con una doppia-doppia la sua ultima partita al college, ma i tanti errori ai liberi hanno probabilmente inciso in maniera importante sulla sconfitta della propria squadra, mentre Batista, dopo la buona prova contro Winthrop, ha fallito la partita più importante, e getta un po' d'ombra sul futuro post Turiaf della squadra.
Texas Tech, quindi dopo la finale della Big Twelve, raggiunge un traguardo storico, sotto la guida di Knight, e vede la possibilità di arrivare alla Finale del Regional, per giocarsi le carte di arrivare alle Final Four.
Infatti sulla propria strada, invece che la temuta Wake Forest, i Red Raiders si troveranno una delle Cinderella di quest'anno, West Virginia. I Mountaneers, a lungo fuori dal Torneo, inseriti solo dopo l'eccellente torneo della Big East hanno sorpreso la nazione, andando a vincere, dopo due tempi supplementari e con un punteggio anomalo per il college basket, il confronto con una delle favorite per la vittoria finale.
Una sfida entusiasmante terminata 111 a 105, punteggio che ha dell'incredibile se paragonato alle classiche partite NCAA con punteggi molto bassi e attacchi tenuti al minimo. In questo caso gli attacchi sono esplosi, soprattutto nei due overtimes, chiuso con uno spettacolare 34 a 28, fatto di canestri a ripetizione da ambo le parti, che ha premiato la maggior precisione di West Virginia e la partita eroica di Gansey, prodotto locale di Cleveland, che con i suoi 29 punti (massimo in carriera), di cui ben 19 nei supplementari, ha portato quasi da solo i Mountaineers alle Sweet 16.
Wake Forest sembrava in controllo della partita nel primo tempo, chiuso con un considerevole vantaggio di 13 punti, ma non aveva fatto i conti con la voglia di vincere di Gansey e Sally (21 punti), che nella ripresa segnavano a ripetizione, annichilendo la difesa dei Demon Deacons, con 50 punti che impattavano la gara per il primo overtime.
Li' si assisteva alla sfida nella sfida tra Gansey e Chris Paul, probabilmente alla sua ultima partita di college, a suon di canestra. La classe di Paul teneva a galla una squadra sembrata in calo fisico nel finale, con 10 punti nel primo supplementare, ma nel secondo i punti di Gansey non venivano più replicati dalla stella di Wake, e West Virginia poteva esplodere di gioia per questo clamoroso upset.
Paul chiudeva la partita con 22 punti, 9 assist e 6 rimbalzi, ma anche 5 turnovers dei 18 complessivi di Wake Forest, troppi per sperare di vincere contro una squadra che ha tirato ill 52% dal campo. Downey con i suoi 27 punti e le sei triple segnate aveva dato il vantaggio che sembrava portare i Deamon Decons dritti alle Sweet 16, ma tutto ciò non è bastato e l'ennesima stagione deludente si archivia dalle parti di Winston Salem.
Spazio ora alle semifinali del Regional, con spostamento ad Albuquerque, dove ci saranno due partite molto differenti sulla carta. La prima fra due squadre di assoluto valore, previste alla vigilia del Torneo come contendenti per un posto nella Finale del Regional, hanno rispettato il pronosticato e ora si affronteranno in una virtuale finale per decidere chi avrà i favori del pronostico per l'approdo a St.Louis. Nell'altra la partita fra due sorprese, due squadre che non avevano molto da chiedere a questo Torneo, ma che si trovano a lottare per un sogno, Texas Tech sembra avere più talento ed ha in panchina un guru del College Basket, ma West Virginia è una squadra dalle mille risorse e se ha battuto Wake Forest, può battere chiunque.