Kevin Bookout, uomo di esperienza per i Sooners…
Anche quest'anno la Big 12 si conferma tra le prime conference del panorama cestistico, sia per il livello medio dei college sia perché più di uno tra i partecipanti ha fondate aspirazioni di Final Four. A giocarsi il titolo di regular season sono al momento tre squadre da anni al vertice della conference, ossia Kansas, Oklahoma e Oklahoma State, con l'inserimento a sorpresa negli ultimi giorni di Texas Tech.
Fino a pochi giorni fa anche Texas era in piena corsa, ma l'infortunio del promettente freshman LaMarcus Aldridge e soprattutto la perdita di P.J. Tucker per motivi accademici rischiano di compromettere qualsiasi ambizione in regular season e postseason per i Longhorns.
P.J. Tucker, oltre a portare 14 punti e 8 rimbalzi per uscita, era la vera anima della squadra; ora la rotazione di coach Barnes ha perso molto sia in quantità che in qualità , e per Texas sarà più difficile applicare lo stile di gioco aggressivo ed ad alto ritmo che la contraddistingue; sotto canestro sono rimasti soltanto i pur validi Jason Klotz e Brad Buckman ed il peso dell'attacco ricade in gran parte sugli esterni. Il freshman play Daniel Gibson sta giocando alla grande e fino ad oggi ha confermato quanto di buono si diceva su di lui, oltretutto prendendosi più responsabilità in attacco nelle ultime gare; il dubbio è se potrà un freshman reggere a certi livelli fino al termine della stagione.
Passando a Kansas, i Jayhawks sono l'unica squadra ancora imbattuta nella conference; hanno subito una pesante sconfitta poche settimane fa a Villanova, ma si sono prontamente ripresi nella Big 12. La forza dei Jayhawks è nel gruppo di quattro senior (Simien, Langford, Miles e Lee), all'ultima occasione per vincere quel titolo che hanno già sfiorato. Simien è il secondo marcatore e primo rimbalzista nella Big 12, uno dei migliori lunghi in assoluto a livello collegiale, ed inoltre ha aggiunto al suo repertorio un tiro affidabile dalla media. Miles è largamente il miglior distributore di assist ed è diventato il primo in assoluto nella storia di Kansas, impresa decisamente non da poco.
Da non dimenticare l'impatto dell'ala sophomore J.R. Giddens, una delle migliori combinazioni tra atletismo e precisione al tiro in circolazione. Coach Bill Self tende ad usare una rotazione un po' più ridotta rispetto al suo predecessore Roy Williams, scelta giustificata dal largo utilizzo di senior esperti, che hanno giocato molto negli anni scorsi.
Alle spalle di Kansas ecco gli Oklahoma Sooners, con due sconfitte al momento di scrivere. OU non era indicata nelle top 25 ad inizio stagione, ma i Sooners sono entrati nel ranking e lo hanno risalito a suon di vittorie. Coach Sampson ha impostato la squadra su difesa aggressiva, transizione quando possibile e soprattutto gioco vicino a canestro della coppia di lunghi titolari. Si tratta di una delle coppie meglio assortite viste quest'anno, con l'atletismo straripante di Taj Gray che si combina con la solidità , l'esperienza e la potenza di Kevin Bookout. In prospettiva Oklahoma è molto insidiosa; quanta strada farà in postseason dipenderà probabilmente dal rendimento degli esterni (Drew Lavender e Lawrence McKenzie in primis) e dalla loro pericolosità nel tiro da fuori, che potrebbe rivelarsi decisiva contro difese chiuse sotto canestro per limitare Gray e Bookout.
Oklahoma State completa il terzetto di favorite. Anche per i Cowboys come per Kansas siamo probabilmente alla fine di un ciclo che li ha già portati ad un passo dalla finale per il titolo nazionale l'anno scorso; il quintetto infatti è composto da quattro senior e, anche se la panchina è lunga, è probabile che un seppur breve periodo di transizione attenda OSU. John Lucas III viaggia a 18 punti a gara, è il leader in campo e fuori del gruppo ed il suo rendimento condiziona nel bene e nel male tutta la squadra.
Con la partenza di Tony Allen quest'anno è esploso Joey Graham, ala dalle potenzialità atletiche e tecniche enormi, probabile prima scelta nel prossimo draft, e al quale il passaggio da ala forte ad ala piccola sembra aver fatto solo bene. Ma la qualità è ottima anche negli altri ruoli: l'ala forte Ivan McFarlin, gran rimbalzista e lottatore; il tiratore Daniel Bobik, il centro Aaron Pettway; Steve Graham, gemello di Joey; il talentuoso freshman JamesOn Curry. Insomma, ci sono tutti gli elementi perché l'anziano coach Eddie Sutton arrivi all'agognato titolo, ma le sconfitte alquanto nette subite a Texas ed Oklahoma hanno creato non pochi dubbi sulle reali possibilità dei Cowboys.
Come accennato, nel gruppo delle contendenti si è inserita a sorpresa Texas Tech. I Red Raiders al momento hanno due sconfitte, alla pari di OU e OSU, stanno andando oltre tutti i pronostici nonostante non abbiano più Andre Emmett e manchino sulla carta di almeno una stella; evidentemente il tanto discusso Bobby Knight è ancora tra i migliori allenatori in circolazione nel senso vero del termine, capace di tirar fuori dai giocatori quel qualcosa in più che non ci si aspetta.
Texas Tech è a trazione anteriore, guidata dalle guardie Ronald Ross e Jarrius Jackson; i 32 punti di quest'ultimo hanno condotto i Red Raiders ad una autorevole e convincente vittoria in trasferta a Oklahoma; oltre ad entrare nella elite della conference, per Tech è quasi certo l'approdo nelle top 25 del ranking nazionale.
Il "problema" della Big 12 è che gli altri college sembrano nettamente al di sotto delle prime, e proprio non sembra che possano a breve colmare il distacco che li separa dal vertice.
Missouri è stata a lungo ai vertici della Big 12, ma ora è in piena fase di transizione, dopo i numerosi problemi del programma e che hanno coinvolto coach Snyder in prima persona.
Le altre squadre viaggiano tutte intorno o sotto il 50% di vittorie, nessuna va malissimo ma nemmeno riesce a staccarsi dal gruppo ed a puntare in alto, e sembra difficile prevedere per qualcuna fondate ambizioni di postseason a breve, se non al massimo nel NIT.