Hassan Adams sarà il leader dei Wildcats
Dopo l'altalenante stagione appena trascorsa, con la sconfitta in semifinale del torneo della Pac-10 da parte di Washington, un record di 11-7 di Conference non consono alle potenzialità dei Wildcats e soprattutto la fulminea eliminazione al Torneo NCAA ad opera di Seton Hall, Arizona vuole tornare in vetta alla Conference e dire la sua anche a Marzo, dove potrebbe essere una delle favorite per il titolo finale.
ROSTER
N. NOME RUOLO ALT./PESO CLASSE
2 Isaiah Fox F 6-9/269 Junior
5 Jawan McClellan G 6-5/202 Freshman
12 Daniel Dillon G 6-4/190 Freshman
13 Chris Rodgers G 6-4/200 Junior
14 Beau Muhlbach G 6-3/195 Sophomore
15 Mustafa Shakur G 6-3/178 Sophomore
20 Salim Stoudamire G 6-1/177 Senior
21 Hassan Adams F 6-4/201 Junior
23 Jesus Verdejo G/F 6-4/190 Freshman
30 Matt Brase F 6-6/215 Senior
33 Mohmaed Tangara F 6-9/230 Freshman
44 Bret Brielmaier F 6-8/230 Freshman
45 Channing Frey C 6-11/248 Senior
54 Kirk Walters C 6-10/212 Sophomore
55 Ivan Radenovic F 6-10/218 Sophomore
Coach: Lute Olson
Quintetto:
Shakur
Stoudamire
Adams
Fox
Frye
Arizona si presenta alla partenza della nuova stagione del college basket con in pratica la stessa formazione vista nell'anno passato, eccetto Iguodala andato nell'NBA a far coppia con Iverson nei Sixers di coach O'Brein. L'anno di esperienza in piu' sulle spalle di molti giocatori chiave del roster dei Wildcats li colloca in vetta nei pronostici preseason della Pac-10 e in buonissima posizione in quelli riguardanti il titolo finale.
Il quintetto base che Lute Olson proporrà nella stagione 2004/2005 e' lo stesso dell'anno passato con la sola eccezione di Fox, ritornato dopo l'infortunio che gli ha fatto perdere praticamente tutta la stagione scorsa, che andrà a colmare il buco lasciato da Iguodala, dando una dimensione più fisica nell'area pitturata dei Wildcats, e formando con Frye una coppia di lunghi davvero temibile per gli avversari, soprattutto in attacco, quando i raddoppi sul centro permetteranno a Fox di avere spazio per sfruttare le sue doti in post.
Il ruolo di playmaker sarà coperto dal sophomore Mustafa Shakur, che già nell'anno da freshman ha mostrato in parte il suo enorme potenziale, che lo aveva messo in cima alla lista dei migliori play usciti dall'hig-school. Sicuramente con la dipartita di Iguodala, il play di Philadelphia dovrà aumentare il fatturato offensivo e in particolar modo migliorare la capacità di saper gestire i momenti caldi delle partite, quelli in cui lo strapotere offensivo dei Wildcats può non bastare. L'anno scorso in quei casi Shakur e' apparso ancora un po' troppo acerbo, ma un anno in piu' di esperienza e una responsabilità datagli dal proprio coach potrebbero consacrarlo ai grandi palcoscenici della NCAA.
Nel ruolo di guardia, per l'ultimo anno, ci sarà Salim Stoudamire, secondo miglior marcatore della squadra e miglior tiratore da 3, ma anche giocatore discontinuo se c'è n'è uno e capace di passare (anche nel corso della partita) da momenti di autentica esaltazione cestistica a momenti di totale assenza, che fanno disperare il povero Olson. Sicuramente gli innesti dalla panchina di Rodgers e del talentuoso freshman portoricano Verdejo permetteranno al coach di evitare le lunghe pause di Stoudamire viste soprattutto nel finale della passata stagione, ma il cugino di Damon dovrà mostrare di aver imparato a controllare le proprie emozioni se vorrà davvero approdare nella NBA.
Il giocatore che più degli altri quest'anno ha la possibilità di esplodere definitivamente e candidarsi come probabile lottery pick del prossimo draft NBA, è Hassan Adams, riposizionato da Olson nel suo naturale ruolo di ala piccola, dopo la parentesi da 3-4 del 2003/2004, causa infortunio di Fox. Adams viene da una stagione in cui è stato il miglior marcatore della squadra e secondo miglior tiratore come percentuale dal campo, abbondantemente sopra il 50%. Le sue cifre nel finale di stagione, e sopratttutto nelle partite di postseason (Torneo Pac-10 e NCAA) sono cresciute in maniera esponenziale, arrivando a superare i 20 punti a sera. Quest'anno il giocatore dovrà sicuramente aumentare le sue già ottime cifre, per la partenza di Iguodala, ma soprattutto dimostrare agli scout NBA di essere un giocatore pronto anche da un punto di vista mentale e soprattutto difensivo per i professionisti.
Nel ruolo di centro, i Wildcats possono contare probabilmente sul miglior centro dell'intero panorama collegiale, Channing Frye. Le cifre del senior da Phoenix sono cresciute notevolmente da un punto di vista offensivo, sia come fatturato che come percentuale dal campo, portandolo ad essere un'arma dominante all'interno delle aree NCAA. Ora nella sua ultima stagione, prima del probabile approdo nell'NBA, e senza il fantasma di Okafor a oscurargli la scena, Frye è chiamato alla stagione della consacrazione, in cui le cifre soprattutto a rimbalzo dovranno subire un aumento sostanziale. In difesa, nei suoi tre anni alla corte di Olson, è parso sempre un po' troppo soft per il suo potenziale e in questa stagione, per riportare Arizona in vetta alla Pac-10 e per provare a sorprendere nella March Madness, dovrà dimostrare di saper essere decisivo anche nella propria area.
Dalla panchina coach Olson avrà sicuramente ottime risposte, in quanto gente come Rodgers e il serbo Radenovic, un lungo che tira molto bene dalla distanza e puo' giocarsi il posto in quintetto con Fox, sono giocatori che potrebbero giocatori titolari in moltissime altre squadre del college basket e i freshman appena arrivati nel deserto dell'Arizona possono regalare subito un impatto decisivo per i Wildcats. Oltre al citato Verdejo, ci sono la guardia tuttofare McClellan, dotato di ottimo fisico che permetterà a Olson di alzare il livello atletico della squadra, e l'ala Tangara, anche lui giocatore dall'atletismo considerevole e ottimo cambio sia per Adams che per i lunghi.
Fondamentale, però, per Arizona sarà la difesa di squadra. I Wildcats sono stati offensivamente una delle migliori squadre NCAA, sfiorando i 90 punti di media, ma le loro sconfitte sono venute sempre da prestazioni difensive deludenti. Nella chimica di squadra, a livello difensivo, Arizona ha buttato via parecchie partite, in particolar modo le ultime due con Washington e Seton Hall, sembrando sempre troppo soft e quasi mai uniti nell'aiuto difensivo.
Se Olson riuscirà a migliorare sensibilmente l'approccio difensivo di squadra, per Arizona niente sarà precluso in questa stagione, nemmeno il titolo finale.