Shaun Livingston, acerbo playmaker dal grande futuro!
Come ben sappiamo nell'NBA odierna uno dei reparti piu' in crisi di tutti e' quello dei playmaker. Pochi giocatori validi, gente che gioca nella posizione quando di Playmaking se ne vede forse sotto la suola delle scarpe, giocatori che da guardie vengono improvvisati playmaker.
Insomma di giocatori di ruolo ne troviamo davvero pochi: mi vengono i nomi Kidd, Payton, Tinsley, forse Marbury e poi?
Nel Draft di quest'anno qualcosa sembra muoversi infatti troviamo come minimo 5 giocatori che, a prima vista, potrebbe giocare nella posizione di PG una volta entrati nella Lega. Ma andiamo a scoprire meglio questi nome.
Shaun Livingston: il talentuoso High Schooler potrebbe avere tutto per sfondare una volta entrato nella Lega, ma siamo sicuro che sia un playmaker e non un'ala piccola? Il ragazzo ha cm in abbondanza (6'7'') ma i 75 kg del fisico lasciano alquanto a desiderare. L'altezza, in un futuro da portatore di palla, potrebbe giovargli nella visione di gioco visto che nel 90% dei casi si troverebbe marcato da giocatori molto piu' bassi di lui. Inoltre questo potrebbe giovargli in un eventuale gioco di post basso quando potrebbe letteralmente “tirare sulla testa” dell'avversario. Un'altra abilita' del gioco di Livingston e' il trattamento di palla che a detta di molti e' gia ottimale per un livello come quello NBA.
Difensivamente la miglior qualita' di Shaun e' la sua apertura alare, con delle braccia cosi (ricordano molto quelle di Prince) gli risulta molto facile anticipare il passaggio volando in contropiede. Le provisioni lo danno intorno alle prime 5/6, probabile che venga scelto da Charlotte che potrebbe costruire partendo proprio da qui.
Ben Gordon: uscito da UConn dove ha passato una carriera da guardia realizzatrice Gordon potrebbe presto trasformarsi in una point guard, una volta entrato nella lega. Gordon e' un realizzatore puro e semplice, riesce a segnare da ogni posizione del campo. Puo' tirare da 3 con facilita' irrisoria, oppure spezzare le gambe dell'avversario con un crossover o semplicemente eseguire un palleggio, arresto e tiro che, durante la carriera nel College Basketball, e' stato utilizzato alla perfezione. La domanda che pero' tutti si pongono e': sara' in grado Gordon di adattarsi al gioco dell'NBA? Probabilmente troppo piccolo per giocare da “2” come detto prima Gordon dovra' inventarsi playmaker cosa, che rispetto al consistevole numero di assist che scioliva in quel del Connecticut, non e'. Difensivamente la sua mobilita' e soprattutto una struttura molto solida della parte superiore del corpo dovrebbero agevolargli il compito contro le altre PG della Lega. Le previsioni per Gordon sono verso la quinta in direzione Wizards.
Jameer Nelson: dopo aver portato il proprio piccolo ateneo (St.Joseph's) ad una cavalcata quasi storica e dopo aver conquistato la palma di miglior giocatore del College Basketball, Jameer Nelson dovra' dimostrare di saper adattarsi al gioco dell'NBA vista la sua statura, forse il vero punto debole di colui che viene paragonato a Tim Hardaway. Nelson e' un giocatore che puo' creare gioco per se' stesso con delle penetrazioni mortifere ma anche con un buon tiro dalla media distanza, forse un po' troppo macchinoso ma sicuramente efficace. Oltre che a essere un grandissimo realizzatore Nelson ha anche l'arte del passaggio, arte che e' enfatizzata dal suo non essere egoista sul campo, cosa che visti i mezzi offensivi potrebbe sicuramente essere. Il vero problema, come detto in precedenza e a differenza di Livingston, dovrebbe esssere il fisico che pur se costruito abbastanza solidamente pecca in cm. Oggi come oggi i vari mock del draft vedono Nelson intorno alla 10/11esima scelta. Che vada proprio in quel di Golden State dove anni prima gioco' Timmy Bug?
Devin Harris: nel fantastico giocatore uscito da Wisonsin riscontriamo lo stesso problema di Gordon, cioe': dopo aver passato 3/4 anni a giocare da guardia riuscira' ad adattarsi al ruolo di playmaker una volta entrato nell'NBA? Se parliamo delle capacita' realizzative non troveremmo nessunissimo problema, anzi le capacita' per diventare un giocatore di alto livello ci sono tutte. Harris riesce a usare la sua “taglia” fisica (6'3'') ottimamente andando spesso a rimbalzo, defendendo e giocando in post basso contro avversari, solitamente, piu' bassi di lui. Puo' usare diverse armi quali l'arresto e tiro anche da 3 punti e l'entrata in penetrazione, cosa che conculude senza problema vista la facilita' di saper prendere i contatti. Esattamente come Livingston le sue braccia lunghe gli permettono di stare sempre sulla linea di passaggio interccettando la palla spesso e volentieri. Per lui si parla di una scelta tra la 8, dove potrebbe andare in Canada a fare compagnia a Vince Carter, e la 10.
Sebastian Telfair: arriviamo al caso Telfair, ragazzo classe '85 che ha chiuso l'ultima stagione in High School con una media di 33 punti a partita. Le qualita' del playmaker ci sono tutte, ma siamo sicuri che un 19enne che tirava 30 volte al liceo, alto 1.75 riuscira' a giocare ad un livello come quello dell'NBA? Io non ci giureri…
La miglior caratteristica di Telfair e' la visione di gioco, e' infatti uno di quei rari giocatori che rendono migliori i compagni, con un trattamento di palla molto buono. Inoltre la sua velocita' con la palla in mano e' forse ineguagliabile anche ad un livello come quello NBA, chiaramente anche il crossover la maggior parte delle volte risulta mortifero. Quello che deve migliorare per avere una carriera da professionista e' sicuramente il tiro che era discreto a livello collegiale. Un'altro punto su cui lavorare e' il fisico e la forza nella parte superiore del corpo. A mio parere Telfair non e' da prime 10 scelte, rimarra' a meta' del primo giro dove potrebbe accasarsi in quel di Boston, squadra che detiene la 15esima scelta.