Okafor e Anderson esultano: sono in finale!
La seconda semifinale dell'edizione 2004 delle Final Four è sicuramente la più attesa per molteplici ragioni: UConn e Duke erano le prime due nel ranking di inizio stagione e molti la ritengono una finale anticipata; è la prima rivincita della appassionante finale del 1999, quando gli Huskies vinsero il loro primo titolo; è una sfida a distanza tra due giocatori africani già stelle di prima grandezza, ossia Emeka Okafor e Luol Deng; e non ultimo si incontrano due allenatori dagli stili contrastanti ma vincenti, ossia Jim Calhoun e Mike Krzyzewski.
L'avvio è tutto per UConn, un 15-4 in 5 minuti che stordirebbe chiunque; Duke inizia con un pessimo 3/18, ma Okafor esce dopo 4 minuti con 2 falli, spianando la strada alla rimonta dei Blue Devils. In pochi minuti si arriva al pareggio e quindi al sorpasso sul 17-16, Duke mette la freccia e non viene più avvicinata fino all'intervallo.
Il ritmo di tutto il primo tempo è vertiginoso, quasi tutte le azioni offensive non durano più di 15 secondi: è il ritmo preferito dagli Huskies ma i Blue Devils si adattano alla perfezione, Duhon legge la situazione, approfitta dell'assenza di Okafor per continuare a penetrare e servire i lunghi.
Williams è in serata negativa, ma ci pensano Deng e Randolph a compensare: Deng sciorina il suo repertorio completo a suon di entrate, rimbalzi, triple e assist, Randolph piazza un eloquente 4/4.
Duke sale sul 34-24 dopo la prima tripla di Redick, alla sirena il tabellone dice 41-34 per i Blue Devils. Jim Calhoun ribolle sulla panchina e cerca di fermare il momento negativo con due timeout quasi consecutivi, ruota in continuazione i suoi (tranne Okafor) ma non riesce a trovare un quintetto efficace; gli Huskies hanno ben 11 palle perse all'intervallo e tirano con il 39%, l'unico a salvarsi è Josh Boone che si difende bene a rimbalzo. A guardar bene UConn può quasi ritenersi fortunata di essere sotto solo di sette visto come ha giocato"
Il secondo tempo prosegue sulla falsariga del primo, con Duke che raggiunge il massimo vantaggio sul 45-34 e UConn in confusione completa; Okafor commette il terzo fallo e viene richiamato in panchina.
Ma proprio quando sembra che la partita stia per chiudersi ecco la svolta: Randolph e Williams commettono entrambi il quarto fallo e vengono sostituiti, Rashad Anderson infila la prima tripla, Okafor rientra ed inizia a segnare a ripetizione, anche Gordon trova canestri e falli: è 46-42 e poi -1 sul 59-58 a 9 minuti dalla fine. E' il momento più bello della partita, con ritmo sempre vertiginoso e Duke a rispondere canestro su canestro ai tentativi di sorpasso guidati da Okafor e Gordon.
Gli Huskies non riescono mai a raggiungere il pareggio, complici anche i numerosi errori talvolta grossolani di un Taliek Brown in serata da dimenticare. La puntuale tripla taglia-gambe di Redick dopo una stoppata di Okafor ed una entrata di Duhon riportano i Blue Devils sul 70-62 e poi 75-67 a 3 minuti dalla fine. In un attimo però escono per falli Williams e Randolph, Duke cerca di "gestire" il vantaggio rallentando per la prima volta il ritmo, ma perde completamente fluidità e fiducia in attacco.
Il finale è rocambolesco: Okafor segna il -1 a un minuto dal termine e poi addirittura il sorpasso sul 76-75 a -21" strappando di forza il rimbalzo su un suo errore. Dall'altra parte Redick perde palla in entrata (con coach K a protestare energicamente per un fallo non fischiato) e Anderson segna due liberi; la tripla per il pareggio di Redick a -3" è corta, Okafor segna un libero, è inutile l'incredibile canestro da metà campo di Duhon sulla sirena. Finisce 79-78, UConn agguanta una finale che sembrava persa, per Duke una sconfitta che dire bruciante è poco.
MVP ovviamente Okafor: 18 punti, tutti nel secondo tempo ed i canestri decisivi nelle due rimonte; menzione onorevole per Josh Boone, 7 punti e 11 rimbalzi nel primo tempo quando è riuscito a tamponare l'assenza di Okafor; uomo chiave Rashad Anderson, le sue tre triple nel secondo tempo hanno dato la terza opzione offensiva all'attacco di UConn.
Dall'altra parte ennesima prova esemplare di Deng, 16 punti e 12 rimbalzi; bene Randolph con 13 punti in soli 14 minuti e Duhon, 15 punti, 6 assist, gran difesa su Gordon nel primo tempo.
Fra i tanti spunti offerti da una partita di tale intensità e spessore, la chiave sono stati i falli; con Okafor fuori nel primo tempo i Blue Devils hanno segnato a ripetizione da sotto, nel secondo è successo il contrario, con Williams e Randolph fuori e Okafor a dominare dentro l'area. Da un punto di vista tattico, ha pesato anche il cambio di ritmo negli ultimi minuti, quando sembrava che Duke pensasse più che altro a difendere il vantaggio.
In finale UConn parte con tutti i favori del pronostico; gli Huskies hanno superato con il giusto pizzico di fortuna il momento più difficile del torneo e francamente è difficile pensare che si facciano ancora sorprendere da Georgia Tech come a novembre.