La caviglia di B. J. Elder sarà sicuramente l'ago della bilancia della prima semifinale
Sabato sera ci saranno le Final Four a San Antonio e le prime due squadre a scendere in campo saranno Georgia Tech e Oklahoma State. Vale la pena analizzare le due squadre che vedremo all'Alamodome ed azzardare qualche pronostico. Lo scontro sulle panchine vedrà di fronte Paul Hewitt ed Eddie Sutton.
Quando 4 anni fa Paul Hewitt scelse di succedere a Bobby Cremins, che lasciava Atlanta dopo 19 stagioni passate sulla panchina degli Yellow Jackets, nessuno si aspettava di vederlo nel giro di pochi anni a giocarsi il titolo NCAA contro tre mostri sacri come Mike Krzyzewski, Jim Calhoun, ed Eddie Sutton.
Per uno cresciuto lontano dalle grandi università poteva essere difficile entrare nell'elite del College Basket. Studente al St. John Fisher College di Rochester e allenatore di un altro piccolo college come Siena, giorno dopo giorno però Hewitt ha costruito la sua squadra ed ora si trova ad un passo dal taglio della retina.
Dave Braine, Director of Athletics dell'università di Georgia Tech, ci aveva visto bene: ” Stavamo cercando un coach che fosse un grande reclutatore, un ottimo comunicatore ed un eccellente maestro. Paul aveva tutte e tre queste qualità “.
Come dargli torto. Un ottimo reclutatore lo è di sicuro nonostante recentemente si sia lamentato pubblicamente del fatto che Georgia Tech non attira i giovani talenti come altri atenei più importanti, primi tra tutti quelli della Tobacco Road.
Le cose non cominciarono proprio bene. Dopo il suo arrivo al campus Clarence Moore considerò il trasferimento. Alla fine restò ad Atlanta ma solo dopo aver incontrato Hewitt. Anche Marvin Lewis convinto da Cremins, fu impressionato a tal punto dal nuovo coach che decise di approdare a Georgia Tech nonostante la partenza del suo reclutatore.
E che dire di Luke Schenscher, centro nato in Australia, che scelse proprio Georgia Tech dopo aver visto in Hewitt un coach estremamente diverso dagli altri di Division I, o di Jarrett Jack, Theodis Tarver e soprattutto Chris Bosh, reclutati nonostante fossero inseguiti da molti altri grandi allenatori NCAA.
Un comunicatore ma soprattutto un motivatore che ha imparato pregi e difetti dei suoi giocatori ed ha saputo creare una mentalità giusta per una squadra. Ognuno gioca al servizio degli altri e non ci sono prime donne. Lo testimonia il fatto che con l'assenza di Elder prima Lewis e poi Jack hanno sostituito il go-to-guy per raggiungere la vittoria nei Regionals.
Anche il suo avversario Eddie Sutton punta sul collettivo. Cresciuto ad Oklahoma A&M, Sutton ha passato praticamente la sua vita seduto su di una panchina. Ma prima di arrivare su quella di Stillwater, Sutton è passato anche da quella di Lexington dove vinse con Kentucky il premio di Coach of the Year alla sua prima stagione. Le luci della ribalta non sono una novità per uno come Sutton che dal 1990 siede sulla panchina dei Cowboys.
Le 700 e più vittorie in Division I, e le numerose stagioni da 20 vittorie con conseguenti apparizioni al torneo NCAA fanno di Sutton uno degli allenatori più vincenti del panorama universitario. A dire il vero mancherebbe solo la vittoria in un torneo NCAA per coronare una carriera come la sua e non è detto che questa non sia la volta buona. Già nel 1995 arrivò alle Final Four trascinato da Bryant Reeves ma dovette arrendersi in semifinale ad una straordinaria UCLA che poi vinse il torneo.
Nelle finali dei Regionals appena giocate Sutton è riuscito a fermare il trio di esterni più pericolosi del College Basket (Nelson, West, Carroll) mentre Hewitt ha imbavagliato i lunghi di Kansas (Simien, Greaves, Padgett). Entrambi hanno affondato la concorrenza colpendoli nei loro punti vitali ed ora si troveranno di fronte per l'accesso alla finale.
Il backcourt degli Yellow Yackets sembra leggermente più forte di quello dei Cowboys soprattutto con il ritorno di B.J. Elder che dice di aver recuperato dall'infortunio alla caviglia che lo ha tenuto fuori dai giochi nelle due partite di St. Louis.
Con Jack in cabina di regia ed Elder e Lewis ottimi terminali offensivi per le guardie di Oklahoma State non sarà facile arginare l'attacco avversario. Come con St Joseph's dovranno fare affidamento sul collettivo e sul loro atletismo mettendo la partita sin dall'inizio sul piano fisico.
La guardia bianca Daniel Bobik finirà probabilmente sulle piste di Lewis mentre Tony Allen se la vedrà con Elder che, se non avesse recuperato una decente mobilità laterale, potrebbe soffrire la forza esplosiva della guardia dei Cowboys.
Come si è già visto ad East Rutheford con la squadra al completo e senza problemi di falli i Cowboys potrebbero riuscire a limitare il potenziale offensivo degli esterni di Georgia Tech.
Il mismatch per entrambi le squadre potrebbe essere quello tra Jack e John Lucas, con quest'ultimo che lascia all'avversario non solo una decina di centimetri ma anche una ventina di chili scarsi. Tutta Oklahoma State dovrà impedire a Jack le penetrazioni all'interno dell'area, evitando di lasciare a Lucas il compito di arginare l'avversario.
Non sarà una grande idea mandarlo a tirare i liberi perché l'80% stagionale ed il 13 su 14 di domenica scorsa dovrebbero sconsigliare chiunque in questa pratica. Attenzione perché se uscisse Lucas per problemi di falli i Cowboys potrebbero implodere.
Dall'altra parte sarà proprio Jack che dovrà contenere lo spumeggiante Lucas, capace di infilare l'avversario con un tiro da 3 (40% di realizzazione) se gli venisse concesso qualche centimetro di troppo o di lasciarlo sul posto con una penetrazione fulminante se restasse qualche corridoio aperto.
Tra i Cowboys è Tony Allen la stella. La sua esperienza da Junior College con un ventello sempre in tasca lo rendono prontissimo forse anche per provare la fortuna al prossimo Draft. Qualche difficoltà nel trattamento di palla potrebbe penalizzarlo ma con il fisico che si ritrova non sarà facile mettergli un corpo addosso negli ultimi metri.
Sotto canestro i lunghi di Oklahoma State non sembrano più forti di quelli di Kansas e di fronte a Schenscher e compagni potrebbero soccombere. Ivan McFarlin e Joey Graham potrebbero non essere all'altezza per contenere il sette piedi di Georgia Tech che è stato una spina nel fianco della difesa di Kansas.
Con 5 su 5 dal campo e 5 su 6 ai liberi ed una presenza costante nell'area pitturata, anche in difesa, Schenscher ha impedito a Kansas di macinare punti sotto canestro con Simien e Greaves tenuti a 0 su 10 nel primo tempo. Con il compagno di reparto Anthony McHenry dovrebbe riuscire ad amministrare le pratiche sotto canestro. Peccato per l'assenza di Chris Bosh che avrebbe dato a Goergia Tech un 'altra dimensione ed un'altra consistenza, come sta dimostrando da ottobre ai Toronto Raptors.
Anche la sfida delle panchine dovrebbe andare a Georgia Tech con Isma'il Muhammad, Will Bynum e Clarence Moore che sono in grado di garantire un fatturato medio di quasi 25 punti a partita. Nella sfida contro Kansas ad esempio, sono stati fondamentali i 14 punti di Moore nei 30 complessivi del terzetto. Il rientro a tempo pieno di Elder dovrebbe limitare l'utilizzo di Moore e Bynum ma resta indubbio il loro contributo venendo dal pino in una vera rotazione ad otto come quella di coach Hewitt.
Oklahoma State invece fa molto più affidamento sui cinque titolari con la guardia Janavor Weatherspoon come unico solido contributo dal pino. Attenzione a questo senior che potrebbe essere determinante nel caso Lucas avesse qualche problema di troppo per contenere Jack.
L'altro senior Jason Miller invece sarà il terzo lungo nella rotazione di coach Sutton, utilissimo per non far calare l'intensità difensiva di Oklahoma State insieme al meno utilizzato Terrence Crawford.
Personalmente credo che Georgia Tech abbia qualche vantaggio nella sfida di sabato anche se Oklahoma State non lascerà scappare troppo il punteggio cercando di mantenere basso il ritmo della partita. Come spesso succede la partita potrebbe restare in equilibrio per tutto il primo tempo, con la seconda frazione che rivelerà ben presto quale squadra sarà destinata ad andare in finale soprattutto in presenza di problemi per falli.
Purtroppo restano solo tre partite alla fine della stagione perché, dopo aver vissuto l'intensità e le emozioni di questo torneo, difficilmente riusciremo ad aspettare con pazienza l'inizio del prossimo. Buone Finali a tutti.