Phoenix: Finale del Regional

Rashad Anderson: career-high nella Finale del Regional che porta a San Antonio..

Sembrava un sogno da cui nessuno avrebbe mai potuto risvegliarli, una marcia incredibile che li ha portati fino alle soglie delle Final Four, dopo una stagione piena di problemi e di delusioni. Sembrava che questo sogno non avesse fine, ed invece sono arrivati quelli forti, quelli che all'inizio erano considerati imbattibili, ma avevano faticato lungo il loro percorso per poi ritrovarsi al momento giusto.

Alabama dopo aver provocato uno degli upset più clamorosi del Torneo, battendo i n.1 di Stanford, aveva dato una sonora lezione ai campioni uscenti di Syracuse, speranzosi di ripetere il cammino vincente dello scorso anno. I fantastici 4 di coach Gottfried: Winston, Davis, Shelton e Pettway avevano avuto la meglio sulla coppia degli Orangemen McNamara-Warrick, lasciati troppo soli dal resto del team.

Contro la zona di coach Boeheim, Alabama ha saputo trovare quasi sempre i tiri giusti, sia da sotto che da fuori, concludendo con un eloquente 50% dal campo e con il 40% da 3 punti. Syracuse, invece, non ha saputo creare delle valide alternative al gioco sotto di Warrick e ai tiri di McNamara, finendo per forzare parecchie situazioni, che hanno portato alla bellezza di 17 turnovers, di cui 7 di un confusionario Pace.

Connecticut, invece, ha dimostrato di aver ritrovato la forma e la chimica che li aveva fatti considerare in preseason quasi invincibili. Pur perdendo la bellezza di 18 palloni, gli Huskies hanno controllato a piacimento i tabelloni, con un'imbarazzante differenza di 41 a 17 nel conto rimbalzi, che ha permesso di giocare spesso in contropiede e quindi tenere alta la percentuale di realizzazione. La partita si è praticamente decisa nel primo tempo, chiuso con 45 punti segnati da UConn e +18 sugli avversari, nella ripresa Vanderbilt ha tentato una timida rimonta, ma ha trovato davanti a se la difesa arcigna di coach Calhoun, che non ha lasciato respirare Frejie e compagni. La stella dei Commodores, dopo la splendida prova contro NC State, ha trovato la serata da incubo, terminata con un 3/18 che non fa onore al suo Torneo.

Negli Huskies, invece, ottime sono state le prove di Gordon e Okafor, sempre più vicino al massimo della forma, e un Anderson che ha sì perso 6 palloni, ma ha trovato 2-3 tiri decisivi per l'allungo del primo tempo.

Alabama e Connecticut sono arrivate a giocarsi l'accesso alle Final Four, entrambe nel loro miglior momento stagionale, ed entrambe consapevoli di poter battere l'avversario con i propri mezzi.

Alabama sfrutta la completezza del proprio quintetto, con un mix di gioco dentro-fuori che ha permesso ai Tide di sconfiggere corazzate come Stanford e Syracuse, proponendo eccellenti tiratori quali Shelton e Pettway (decisivo nel Torneo finora) e giocatori atletici come Winston e Davis.

Connecticut ha una serie di talenti che poche squadre nella NCAA possono annoverare, almeno 4 giocatori hanno i 20 punti nelle mani in ogni gara e tutto il quintetto, più Villanueva, ha doti fisiche che permettono di sovrastare sia offensivamente che difensivamente le avversarie. In più ha tiratori che, se in serata giusta, possono creare una striscia di canestri dalla distanza capaci di mettere in ginocchio qualsiasi altra squadra.

La Finale del Regional giocata a Phoenix, era per Alabama la classica partita da giocare senza nessuna pressione, consci di aver compiuto già  un'impresa arrivando fino all'ultimo atto prima di San Antonio, e di avere di fronte un avversario che aveva, invece, tutto da perdere, in quanto favorita per l'approdo alle Final Four e, per qualcuno, per il titolo nazionale.

I Crimson Tide non avevano però fatto i conti con la fame di vittoria di Ben Gordon e Rashad Anderson, che mettono insieme la bellezza di 64 punti degli 87 totali di UConn, con 10/16 nelle triple, contribuendo da protagonisti al primo tempo stellare degli Huskies, che ha deciso la gara.

Un primo tempo definito da coach Calhoun come i 20 minuti più belli mai giocati quest'anno dalla propria squadra.

Pur senza l'apporto di Okafor, mandato in infermeria da un brutto fallo di Davidson, quando mancavano 10 minuti all'intervallo, Connecticut ha saputo cavalcare la serata al tiro del duo Gordon-Anderson e ha trovato a sorpresa la solida partita di Charlie Villanueva, vicino alla doppia-doppia con 8 punti e 8 rimbalzi a cui vanno aggiunte anche 2 stoppate che hanno fatto il paio con le 5 di Okafor in poco più di 19 minuti giocati.

Difensivamente UConn non ha praticamente concesso nulla ad Alabama, sia sotto i tabelloni con rimbalzi e stoppate sia nelle marcature, costringendo tiratori come Pettway e Shelton a percentuali orribili (3/13 totale con addirittura solo 1 punto per il play dei Crimson Tide). La maggiore fisicità  della n.2 del bracket ha permesso loro di controllare agevolmente la gara fin dalle prime battute, con un Brown, abile tessitore di gioco al servizio di Gordon e Anderson.

Incredibile la prova balistica nel tiro da fuori della coppia magica di coach Calhoun. Le statistiche di fine primo tempo segnavano 9/11 da 3 per gli Huskies con 6/6 per 22 punti totali di Anderson e 3/4 per 18 di Gordon. Alla fine per Anderson ci sarà  il career-high, mentre Gordon lo sfiorerà  per 1 punto solamente. Davanti a queste prestazioni e al fatto che in area, quando sia Okafor che Villanueva erano in campo, difficilmente la squadra di Gottfried riusciva a giocare, da l'idea dell'assoluta impotenza di Alabama, soprattutto nella prima frazione.

Nella ripresa i Crimson Tide hanno tentato di attuare una rimonta, affidandosi soprattutto a Winston e Davis, visto che Okafor dopo essere rientrato a fine primo tempo, ha dovuto abbandonare definitivamente la partita dopo pochi minuti nella ripresa, non riuscendo mai però ad andare sotto i 14 punti di svantaggio, con Gordon che ha sempre ricacciato indietro i ragazzi di coach Gottfried, chiudendo la ripresa con altri 18 punti.

UConn approda alle Final Four di San Antonio nella forma giusta per tentare di ripetere il titolo del '99. Nonostante le condizioni fisiche di Emeka Okafor non siano ottimali, soprattutto dopo l'ultimo brutto colpo subito nella partita com Alabama, la squadra di coach Calhoun ha ritrovato la chimica giusta che li aveva messi al top nei ranking prestagionali, se poi Gordon e soprattutto Anderson continuano a tirare come nella Finale del Regional, difficilmente qualcuno potrà  contrastare gli Huskies.

Oltretutto Villanueva sembra aver trovato il giusto approccio alla gara e una condizione ottimale che gli permette di essere assolutamente decisivo dalla panchina, in particolare quando fa coppia con Okafor in mezzo all'area.

Alabama vede sfumare il sogno di approdare per la prima volta alle Final Four, traguardo sfiorato abbastanza sorprendentemente con una squadra che in stagione aveva faticato parecchio e inferiore in quanto a talento, ai team allenati da Gottfried in questi ultimi anni. A volte però nel Torneo tutto cambia e la vittoria contro Stanford ne è l'emblema, con i Tide che hanno trovato il bilanciamento dentro-fuori assolutamente infermabile, fino a che non hanno trovato una squadra che li ha sovrastati fisicamente e soprattutto che ha trovato una giornata al tiro veramente eccezionale.

Nessun rimpianto quindi per Alabama, anche se nella Finale forse è apparsa un po' troppo appagata e incapace di trovare le soluzioni attuate contro Stanford e Syracuse.

UConn, invece, dovrà  mantenere la concentrazione in tutti i giorni che li separano dalla semifinale contro Duke o Xavier e soprattutto cercare di recuperare al meglio Okafor, decisivo soprattutto difensivamente come visto nei soli 19 minuti giocati contro Alabama.

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