Division II – la finale

Gli Owls si impongono ancora grazie alla superiorità  del loro leader Terrence Hill

Devo confessare di essere molto incuriosito da quanto mi aspetta, si tratta della prima partita di Division II che posso vedere in vita mia, probabilmente anche l'ultima. Eppure provo una sensazione strana, come se andassi in palestra a vedere le finali del torneo estivo a cui partecipano dei miei amici. Sarà  il sito estremamente spartano, quasi amatoriale, la scarsità  di notizie, l'assenza di articoli di presentazione sui grandi siti sportivi a parte Playit (rosicate espn e cbs), insomma, tutto questo ammanta l'evento di epica irrealtà . Perchè forse al mondo intero non gliene frega niente di loro, ma questi ragazzi sono qui a giocarsi il più bell'evento sportivo della loro vita e io seduto sul mio solito divano sono pronto ad ammirarli.

Il preview del match, una particola di un minuto tra un'immagine e l'altra della Division I, sa di torta di mele e di tempi andati. Un commentatore cerca di intervistare i ragazzi di SIU che arrossiscono davanti alle telecamere, NON CI SONO ABITUATI! Non dico alle telecamere che evitano tenendo gli occhi bassi e guardandole furtivamente dopo un sorrisino di imbarazzo. Sembra che proprio il concetto di intervista sia loro completamente estraneo. La simpatia aumenta come il coinvolgimento emotivo.

Studiando bene le biografie dei giocatori presenti scopro che nel roster di USI ben 5 giocatori (alcuni neppure usati tra l'altro) hanno avuto precedenti in squadre di Division I. niente di che, ma Queen Avery e Oden (leading scorer della squadra), ad esempio, hanno giocato rispettivamente a Michigan e a De Paul. Quindi chiusi si sono trasferiti in Indiana dove hanno contribuito alla stagione di USI. Siamo pur sempre in Ncaa e qualche piccola furbizia esiste, non poteva essere tutto assolutamente amatoriale. Quindi faccio finta di niente e continuo a credere nelle fiabe.

Se qualcuno mi ha già  letto (si dico a voi quattro) o mi conosce (sempre i quattro di prima) sa che io devo obbligatoriamente scegliere una squadra per cui tifare. Questa volta mi è particolarmente difficile proprio per l'idea assurda di vedere una partita di miei amici. Da un lato USI è nettamente sfavorita e gioca soprattutto di squadra per sopperire ai propri limiti fisici, dall'altro Kennesaw che non ha mai vinto niente e che schiera Terrence Hill (leading scorer con 16,5 a uscita), il cui nome è da me sempre ricollegato all'idea di vittoria giusta. Sicchè stavolta faccio un'eccezione e cerco di essere imparziale anche se l'MVP a Hill ci starebbe proprio bene.

Questo è il primo incontro assoluto tra i due atenei. Tuttavia per quanto si è visto in stagione i favori vanno tutti a Kennesaw che ha dimostrato una fortissima difesa e di saper giocare sia sotto canestro sia oltre la linea da tre, trovando in Hill la propria guida. Per la serie gli esperti ci azzeccano ricordiamo che nella classifica prestagionale KSU era posizionata alla 22 (USI seconda).Le due università  non corrispondono all'ateneo tipo della Division II, dove mediamente sono iscritti meno di 7.500 studenti. La Kennesaw State University ha ben 17.500 studenti il che la rende una delle sole tre università  con più di 15.000 studenti iscritta alla Division II (in division I ce ne sono 53 che superano quella soglia), mentre University of Southern Indiana ne conta circa 9.000. Entrambe sono entrate tardi nell'NCAA. USI nel 77-78 (il primo torneo Ncaa per college di seconda fascia è datato 1957 anche se le division nascono ufficialmente nel 1973) Kennesaw addirittura nel 1994 prima, infatti, giocava nella NAIA(National Association di Intercollegiate Athletics).

Le squadre entrano in campo mentre gli spalti sono sguarniti all'inverosimile. Rick Herdes, l'allenatore di SIU, sembra Michael Douglas da giovane, mentre il coach di Kennesaw State Tony Ingle il quale deve avere un brutto ascesso oppure ha un pallone da basket in bocca non si muove se non ha un bicchiere d'acqua in mano. E si muove tanto! Guardando i giocatori salta subito agli occhi che non ci sono tatuaggi, ma qui sono proprio bravi ragazzi! Si distingue Oden che sfodera la carta geografica di Los Angeles sul braccio sinistro e quella di New York sul destro. Ma lui viene dalla Division I, non conta.

Palla a due! E adesso vediamo come si gioca in Division II. La sensazione che avevo prima di vedere la partita che cioè fosse un torneo di amici diventa scandalosamente reale. Tanto per fare il criticone do una rapida scorta agli errori più ricorrenti: passaggi imprecisi e/o lenti e/o prevedibili, tiro a mattonella sia da sotto che dalla lunga, una frenesia totale che porta a commettere infrazioni elementari, ma ci sono anche i "centri" che si fanno spazio sotto saltano e al posto di appoggiare con controllata delicatezza al tabellone fanno partire una palla di cannone che rimbalza fino alla linea del tiro libero.In questa carrellata non poteva mancare il tiro da tre che va a incagliarsi tra ferro e tabellone (autore Brunson di USI), mentre i "lunghi" si accapigliano a rimbalzo. In positivo vi è una selvaggia irruenza. Un lottare su ogni pallone che fa sorridere sugli errori. Il concetto che meglio esplica quello che avviene sotto canestro però è lotta nel fango con gli arbitri che fischiano solo gli atti di sodomia non consenzienti. Tale magnanimità  è comprensibile, in caso contrario la partita finirebbe causa mancanza di giocatori. È una lotta vera, che rimane assolutamente sportiva, perchè i falli sono più un allungare le mani sul barattolo della marmellata (la palla) che intimidatori o violenti.

L'inizio è comunque favorevole a USI che però ben presto deve cedere alla difesa asfissiante di Kennesaw il cui schema si può riassumere con il motto: tutti sul pallone. Questa filosofia che apparentemente è solo confusione, dà  i suoi frutti incatenando le aquile urlanti che non si riescono a organizzare perdendo palloni su palloni (alla fine saranno ben 29). In attacco Terence Hill che ha lasciato inizialmente il gioco in mano al suo compagno Joseph, autore di un paio di stoppate della serie "vai a riprendere il pallone se hai il passaporto", dimostra di che pasta è fatto con alcuni tirini dalla media di pregevolissima fattura che portano avanti Kennesaw.
Il primo tempo si conclude 30 a 24per Hill e compagni. Da ricordare le schiacciate di Oden entrambe su alzate in occasione di rimesse dal fondo.

Nell'intervallo tanto per passare il tempo mi metto a contare i presenti. Non è un gran lavoro. Secondo i miei calcoli sono 1654 (affluenza identica alle final 4…), controllo il sito ufficiale e ne segna 1653. Mi accorgo di aver contato due volte la moglie di Tony Ingle. Errore mio.A mia parziale giustificazione posso assicurarvi che la signora è larga anzichenò.

Il secondo tempo è una cavalcata degli Owls che distruggono ogni velleità  di USI arrivando a mantenere stabile un vantaggio di 20 punti e concludendo con un incontestabile 84 a 59 (minimo stagionale per USI). In ogni parziale c'è la mano di Terrence che alla fine chiude con 26 punti e alcune azioni che dimostrano come lui sia di un livello superiore agli altri giocatori in campo. La partita è finita anche se mancano ancora 8 minuti. Entrambi gli allenatori svuotano le panchine. Giocheranno proprio tutti, impegnandosi fino all'ultimo secondo sia in attacco che in difesa. Il tutto si risolve in una vera festa per Kennesaw in cui i titolari esultano a ogni punto, seppure inutile dato il vantaggio, segnato dai panchinari. Alla sirena è una festa di danze per i giocatori di Kennesaw, mentre il loro allenatore inizia a piangere.

Durante l'intervista Ingle cade nella retorica, travolto da una gioia che non sa frenare in cui le lacrime rincorrono i sorrisi: "Questo è il momento dei nostri ragazzi; è il nostro campionato. Siamo venuti qui per vincere un campionato, per rappresentare bene la nostra università  e la nostra comunità , e noi l'abbiamo fatto! Hill non ci ha permesso di perdere. Siamo stati concentrati tutta la partita. Eravamo già  qui mentalmente prima che fisicamente."

Alla consegna del trofeo davanti alle telecamere i neo campioni costringono il loro coach a ballare da vero broda. L'allenatore commosso come un bambino non si tira certo indietro e la poesia continua.

Dimenticavo, ma noi lo sapevamo già , Terrence Hill viene premiato come MVP del torneo e della finale.

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