Atlanta: Third Round

La felicità  sul volto di Sato: i suoi Musketeers sono a un passo dalle Final Four

E adesso chi ha il coraggio di scommettere contro Xavier? I Musketeers proseguono nella serie impressionante di vittorie sconfiggendo Texas nella prima semifinale del regional di Atlanta, arrivando ad una vittoria dalle Final Four. Certo, l'ultimo ostacolo è quanto di più arduo ci possa essere: Duke ha superato Illinois nell'altra semifinale e non ha dato fino ad oggi il minimo segnale di debolezza, ma da un mese la squadra di coach Thad Matta ha tutte le sembianze del "team of destiny".

Xavier raggiunge per la prima volta nella sua storia le Elite Eight, con la sedicesima vittoria in 17 partite. L'inizio della partita è favorevole a Texas, guidata da un ispirato Brandon Mouton (21 punti per lui alla fine), ma due break di 10-0 nel finale del primo tempo (44-41 il parziale alla pausa) e di 9-0 all'inizio del secondo lanciano i Musketeers sul 57-50. I Longhorns non sono certo squadra che si dà  per vinta alle prime difficoltà , con la loro difesa aggressiva e la panchina lunga si fanno sotto più volte ma non riescono mai ad impattare. Il tiro del potenziale pareggio sul 74-71 non va' a segno, coach Rick Barnes si lancia in proteste plateali verso l'arbitro, ne risulta una serie di liberi per falli tecnici ed espulsione che fissano il risultato finale sul 79-71 per Xavier.

Lionel Chalmers, protagonista nei primi due turni, segna solo 14 punti con 4-15 al tiro, ma il compagno di reparto Romain Sato supplisce ampiamente: 27 punti e miglior marcatore della serata. Anche il terzo esterno Dedrick Finn è in doppia cifra con 11, ma ancora più eroiche sono le prestazioni dei lunghi, in particolare di Anthony Myles: nonostante la superiorità  numerica e di stazza dei lunghi di Texas ed i problemi di falli, Xavier riesce a prevalere a rimbalzo 39-35. Da rimarcare anche il fatto che i Musketeers hanno vinto nonostante una percentuale di tiro sotto il 30% nel secondo tempo; certo 22 tiri liberi a favore contro 4 nel secondo tempo non fanno male, come ha fatto notare a fine gara coach Barnes""

Nella seconda semifinale Duke ha prevalso su Illinois per 72-62. I Fighting Illini hanno tenuto fede al loro nickname, lottando per tutta la partita e restando a contatto con i Blue Devils fino a pochi minuti dalla sirena, ma l'impressione è che Duke sia stata sempre in controllo, che non avrebbe mai perso la partita, insomma una dimostrazione di sicurezza e di metodica efficienza.

Inizio con buone percentuali, poi le medie calano bruscamente. I Blue Devils cercano i primi allunghi a metà  del primo tempo andando sopra di 7, ma Illinois non cede e sorpassa sul 30-29. Sarà  però l'ultimo vantaggio degli Illini: il primo tempo si chiude sul 31-30 per Duke, che nel secondo tempo allunga progressivamente, resistendo ai continui tentativi di recupero. La ripresa dei Blue Devils è quasi perfetta, con 11-14 al tiro nei primi dieci minuti che ucciderebbe qualsiasi altra squadra: Deng, Williams e Randolph dominano dentro l'area, Illinois si mantiene in scia grazie ai canestri da sotto di Augustine e Powell e ad un paio di fiammate di Dee Brown. Ma alla fine non c'è storia: sul 64-57 a sei minuti dalla fine J.J. Redick, fino ad allora relativamente tranquillo, piazza la tripla che taglia definitivamente le gambe ai ragazzi di coach Weber.

Luol Deng è il miglior marcatore dell'incontro con 18 punti, seguito da Redick con 17 e Williams con 14. Ma il vero protagonista è stato Chris Duhon: pur in pessime condizioni fisiche a causa dell'infortunio alle costole, con solo 4 punti su tiri liberi e praticamente senza mai tirare, ha trovato modo di prendere 10 rimbalzi ed elargire 8 assist; una prestazione che indica quanto Duhon sia cambiato rispetto al tiratore con poco criterio e playmaker spesso fuori controllo della scorsa stagione. Per Illinois 15 punti a testa per Augustine e Powell e 14 per un Dee Brown alle prese con una frattura da stress alla gamba sinistra; ma è mancato soprattutto l'apporto di Deron Williams, devastante contro Cincinnati e autore di solo 7 punti con 3-13 al tiro.

A guardare i numeri la finale dei regional dovrebbe essere senza storia: Duke ha esperienza (9-1 nelle finali di regional sotto coach K), è completa in ogni reparto, in gran forma e con la giusta dose di fiducia nei propri mezzi. Se i Blue Devils riusciranno ad innescare i lunghi con continuità , per Xavier la vita sarà  durissima, specie tenendo conto della panchina quasi nulla di cui dispone coach Matta. Ma dall'altra parte c'è un gruppo che vola letteralmente sulle ali dell'entusiasmo, ragazzi che giocano 40 minuti a partita da settimane senza apparentemente risentirne, capace di supplire alle teoriche deficienze di talento e giocatori".. volete davvero scommettere contro Xavier?

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