I compagni ringraziano McNamara dopo i 43 punti che hanno salvato Syracuse
Tutto come previsto nel Bracket di Phoenix che, a differenza degli altri Regionals dove non sono mancate le sorprese, ha rispettato in pieno le gerarchie della vigilia, con il passaggio del turno da parte delle prime otto teste di serie del raggruppamento.
La n.1 Stanford ha approfittato della pochezza offensiva di Texas-San Antonio, il cui score a fine gara proponeva la miseria di 45 punti con il 24% dal campo, fortunatamente per i texani, i Cardinal hanno giocato una partita abbastanza sottotono, lasciando ben 18 rimbalzi offensivi e perdendo 20 palloni, cosa inusuale nel sistema offensivo di coach Montgomery. La concentrazione non è stata altissima e il fatto che la partita si sia messa subito in discesa, ha permesso al coach di ruotare tutti gli uomini a propria disposizione, riuscendo cosi' a risparmiare energie preziose per il proseguo del Torneo.
Dominatore della gara è stato Josh Childress, che ha chiuso la pratica con 26 punti (9/15 dal campo) 9 rimbalzi 2 stoppate e 3 rubate, una prestazione all-around che dimostra la completezza del prospetto di Stanford. L'unico in doppia cifra insieme all All-American è stato a sorpresa Haryasz, mentre il resto del quintetto ha vissuto una serata di riposo.
Molto più combattuta la sfida fra Alabama e Southern Illinois, vinta dai primi con un canestro allo scadere di Antoine Pettway, fin lì disastroso al tiro (1/7) ma capace di mettere il canestro più importante. 'Bama ha condotto un eccellente primo tempo con Shelton sugli scudi e quasi infallibile dalla distanza, poi nella ripresa è venuto fuori il carattere dei Salukis che hanno cominciato a bombardare da oltre l'arco, ottenendo percentuali incredibili da Brooks e Korn e sorpassando i Crimson Tide nell'ultimo minuto. Poi il canestro di Pettway ha mandato in fumo i sogni di SouthIlli, all'ennesima stagione eccezionale nella MVC, ma fermata subito in questo torneo.
Le due ultime vincitrici del titolo nazionale, come da pronostico, si sono qualificate per il 2° turno, dove si affronteranno forse nella sfida più interessante di quest'avvio di March Madness. Le partite però non sono state affatto facili, né per gli Orangemen né per i Terrapins, vinte con scarti minimi e soffrendo fino alla fine.
Maryland, pur dominando a rimbalzo (soprattutto offensivo), ha subito la buona percentuale di UTEP nella zona pitturata, dalla media e ai tiri liberi, risultando al contrario molto fallosa dalla lunetta e, in alcuni momenti della gara, nella gestione del gioco. Buone le prove di Gilchrist e Smith, mentre l'africano Ibekwe ha fatto i bambini coi baffi in area, chiudendo con 6 rimbalzi e ben 4 stoppate in appena 16 minuti di impiego.
I campioni uscenti di Syracuse, invece devono ringraziare San McNamara che, baciato dagli dei del basket, ha costruito l'ennesima grande prestazione balistica della sua pur breve carriera universitaria, continuando dove aveva finito l'anno scorso nella finale contro Kansas, e chiudendo la sua prestazione con 43 punti (career-high e 3° miglior score della storia del Torneo) e 9/13 da 3 punti che uniti a quelli della Finale, fanno 15/23 nelle ultime 2 gare del Tournament NCAA..pazzesco! Oltretutto Jerry ha chiuso la partita con 3/4 ai liberi negli ultimi secondi, quando BYU cercava la rimonta. Gli Orangemen pur tirando benissimo ed avendo ottime cose anche da Hakim Warrick (20 punti di cui 16 nella ripresa), hanno pagato l'inizio torrido al tiro di BYU(11/12 nei primi 5 minuti) e subito per tutta la durata dell'incontro un clinic sotto canestro da parte di Rafael Araujo, autentico principe dell'area offensiva, saccheggiata con 24 punti e 12 rimbalzi. Proprio il fatto di essere andati sotto fin da subito a rimbalzo (34 a 20 alla fine, con 14 a 3 negli offensivi) ha fatto cambiare strategia a coach Boeheim, che lasciato la mitica zona 2-3, ha cercato di arginare lo strapotere del pivot brasiliano dei Cougars. Le sorti della gara fin li' molto combattutto sono cambiate nella ripresa, quando Warrick è entrato in partita e McNamara ha punito ogni errore difensivo dei ragazzi di coach Cleveland, mentre BYU ha sprecato un paio di occasioni importanti per restare in partita, forzando conclusioni frutto forse della pressione creata dall'avvicinarsi ad una possibile impresa.
A Orlando, invece, le partite sono state meno combattute, e hanno visto prevalere abbastanza facilmente Vanderbilt e North Carolina State, che si contenderanno al 2° turno la possibilità di essere l'outsider del Regional. Vandi ha tirato decisamente meglio dell'avversario (56% contro 35), in particolar modo nella ripresa, quando l'outscore ha visto prevalere la n.6 del seeding per 40 a 24, ribaltando il risultato un po' a sorpresa del 1° tempo col vantaggio di Western Michigan, trascinata da Williams. Poi con una serie di canestri dalla distanza (11/19 alla fine), protagonista il sophomore Mario Moore con 6/8 e career-high a 26 punti, hanno chiuso la pratica e fatto sospirare coach Stallings.
NC State, invece, ha avuto una serata in chiaroscuro dalla sua stella Julius Hodge (5/13 dal campo e molti turnovers), ma hanno trovato punti preziosissimi da Marcus Melvin (20 alla fine) e approfittato che Lafayette abbia copiato la brutta serata al tiro dei Wolfpack. Sicuramente per battere Vanderbilt dovrà giocare molto meglio ed avere di più dal suo giocatore più importante.
Nella parte bassa del Bracket, da segnalare la vittoria agevole di UConn contro Vermont, con 17 punti di margine e un Okafor parso sulla via del recupero dopo l'infortunio di 2 settimane fa e l'incredibile e interminabile sfida fra De Paul e Dayton, chiusa in favore dei primi dopo 2 tempi supplementari e mille emozioni. I Flyers hanno spaventato la testa di serie n. 7, riuscendo a restare in partita fino al doppio OT, nonostante il 34% dal campo e un orribile 3/20 dalla distanza, esclusivamente con i rimbalzi offensivi della coppia Finn-Waleskowsky (12 e 29 in totale). De Paul si è aggrappata al talento di Diener, che nel 2° overtime ha segnato 10 dei suoi 28 punti e messo fine ad una partita infinita. I Blue Demons, pur tirando meglio dal campo, hanno pagato a caro prezzo i numerosi errori dalla lunetta (17 su 40 tentativi), che hanno tenuto in partita Dayton. Incredibile lo score di Brown che ha sbagliato tutti e 10 i propri liberi, salvato da Diener che ne ha messi 10/10 e nei supplementari ha praticamente da solo vinto la gara.
Ora sotto subito col 2° turno, con partite davvero interessanti, tra cui spicca come detto la sfida fra Maryland e Syracuse.