La gioia di Luis Flores per la grande impresa dei Jaspers
Sicuramente la sfida che vedeva contrapposte nell'East Rutherford Regional Manhattan e Florida era tra le più attese di questo primo turno del Torneo NCAA. La "bracketology" ovvero la scienza, diciamoci la verità , alquanto "poco scientifica", che studia la formazione dei vari bracket del torneo vuole che spesso, se non sempre, una numero 5 venga buttata fuori al primo turno da una numero 12 ed i Jaspers sembravano i maggiori candidati a proseguire la tradizione.
Il college sito nella Grande Mela veniva infatti da un'annata ottima (24-5 e 16-2 nella propria conference), culminata nella vittoria del torneo della MAAC e, dopo l'eliminazione dello scorso anno al primo turno, per mano dei futuri campioni di Syracuse, i ragazzi di coach Bobby Gonzales erano fermamente intenzionati a non uscire al primo turno. La squadra poi, malgrado l'assenza di nomi altisonanti, poteva contare su di una buona esperienza (visto l'alto numero di junior e senior) e grande sostanza. Il giocatore più rappresentativo, Luis Flores dominicano del bronx (da molti battezzato come il nuovo Felipe Lopez) ex-transfer da Rutgers, veniva da una stagione eccezionale che lo aveva visto imporsi quale uno dei giocatori più interessanti del panorama nazionale.
Dall'altro lato Florida (20-10 e 9-7 nella SEC), malgrado l'ottimo livello della squadra ed i risultai lusinghieri della gestione Donovan, non aveva vissuto un'annata molto tranquilla prima per le difficoltà del gruppo a lasciarsi alle spalle le pessime figure degli ultimi due Tornei NCAA, poi per la laboriosità nel trovare la giusta chimica di squadra dopo la partenza di un senior come Bonner.
Poi, a metà stagione, la partenza del danese Christian Drejer (finito in Spagna al Barca) aveva tolto un uomo di grande importanza nelle rotazioni della squadra. A tutto questo andavano aggiunte le preoccupazioni per le non perfette condizioni fisiche di Matt Walsh (miglior realizzatore dei Gators) e per la cronica incostanza palesata da David Lee.
Si aveva quindi dinanzi la più classica delle sfida tra Davide e Golia. Da un lato il piccolo college di Manhattan, dall'altro Florida uno dei migliori programmi della NCAA; da una parte una squadra di mezzi sconosciuti (e con una rotazione molto corta ed incerta), per lo più venuti su dai ghetti di New York o dai dintorni, dall'altro un gruppo zeppo di stelline ed ex All-American come Robertson, Walsh e Lee. Sui due pini due allenatori come Bobby Gonzales e Billy Donovan, due ex allievi (in tempi diversi) di Rick Pitino pronti a mettere sul campo gli insegnamenti del loro maestro.
Alla fine a prevalere è stato Davide che, nelle sembianze di un super Luis Flores, ha portato i Jaspers alla vittoria per 75-60 (con un parziale decisivo di +8 a cavallo dell'intervallo) dopo una gara a tratti bellissima ed intensa in cui a prevalere sono stati i muscoli di Mulligan e Holmes sui centimetri e la classe di Lee e Moss. Manhatan è riuscita infatti ad imprimere alla gara il proprio ritmo bloccando sul nascere le iniziative di Robertson, tenendo Walsh a 4 su 12 dal campo e cancellando (con un super Mulligan) Lee dalla gara.
A fine partita grandi sorrisi per i newyorkesi, ma anche la consapevolezza, nelle parole di Holmes (autore di 12 punti ed altrettanti rimbalzi), che non è stato un caso questa vittoria, "sapevo che l'America si aspettava questo upset, ma la verità è che noi eravamo convinti della nostra forza e ci credevamo e come. Siamo consapevoli che se giochiamo come sappiamo possiamo vincere contro chiunque". A queste dichiarazioni fa eco la gioia di coach Gonzales che però già guarda avanti "ho detto ai miei ragazzi che nei matchup eravamo 5-12 e dovevamo giocare una gara epica contro Florida se volevamo prevalere, ma ho anche ricordato che non bisognava guardare troppo ai nomi dei nostri avversari altrimenti non avremmo avuto chance perché loro, sulla carta, erano più forti".
Dal canto suo coach Donovan ha reso sportivamente onore all'avversario criticando l'atteggiamento, sul campo, dei suoi uomini "Manhattan è venuta a fare la sua gara, ha dominato a rimbalzo, ha gestito bene la palla e ci ha impedito di giocare, ma noi non siamo mai riusciti a trovare una risposta al loro gioco e ad imporre il nostro". Il coach dei Gators ha poi lodato la buona prova di Flores non lesinando qualche frecciatina ai suoi, in particolare a Walsh (piuttosto opaco), che non sono stati capaci di fare altrettanto.
Ora i Jaspers sono attesi ad una dura gara contro Wake Forest che si è sbarazzata agevolmente di Virginia Commonwealth e ha potuto conservare le forze, ma di questo non sembrano preoccuparsi i ragazzi di Bobby Gonzales e nelle parole di Flores si legge chiaro l'intento per il futuro "dobbiamo scendere in campo e giocare come sappiamo". Per Florida un'altra sfortunata campagna nel torneo NCAA conclusasi ancora prima del solito tra recriminazioni e propositi di rivincita che toccherà a Donovan trasformare in sprone per il futuro.