Talieck Brown detta il ritmo di Connecticut
Come tutti gli appassionati di college basket sanno, domenica 7 marzo iniziano ufficialmente i tornei di conference che consentiranno alla vincintrice di ogni division di partecipare automaticamente al gran ballo senza che la giuria di esperti debba decidere se è opportuna o meno la presenza alla festa marzolina.
Questa stagione è sicuramente, finora, stata l'annata delle sorprese:
Saint Joeseph's ha finito 27-0 la regoular season, mentre Stanford è ad una vittoria sul campo di Washington dal riuscirci.
Inoltre tante le squadre che sono emerse un pò a sorpresa, su tutte Air Force che ha vinto 20 gare e rischia di essere ammessa al torneo anche nel caso non vincesse i playoffs della insidiosa Mountain West Conference, e Utah State che ha perso solo tre volte.
Tutti risultati sorprendenti se si guardano i roster di queste squadre e sicuramente imreventivabili nelle previsioni di pre-season quando Connecticut era data come strafavorita da tutte le riveste specialistiche statunitensi.
Gli Huskies, tuttavia, hanno iniziato male la stagione non trovando subito una chimica di gioco vincente, e facendo fatica ad inserire nei giochi il super Freshman Charlie Villanueva.
A Dicembre il record dei ragazzi di Calhoun non era dei più positivi viste le attese, e vi erano già 4 inopinate sconfitte su meno di 20 gare.
Coach Calhoun non si è mai perso d'animo e ha sempre ribadito che non appena i suoi ragazzi avessero iniziato a giocare di più assieme non ci sarebbe stata più alcuna possibiltà di sconfiggere i suoi per nessun avversario.
Ad una partita dal termine della stagione della Big East, i cagnoni hanno risalito la china e si trovano a contendersi il primato con Pittsburgh e nel caso, molto probabile, che vincessero il proprio torneo, la prima posizione nel Bracket(tabellone con accoppiamenti) dell'east sarebbe sicuramente loro.
Con un roster così profondo e ricco di talento non ci si può che aspettare un dominio di Uconn, che sarà assolutamente invincibile, e potrà essere sconfitta solo da un eventuale mancanza di gioco di squadra, come si verificava ad inizio anno.
Il Playmaker Titolare è Talieck Brown, sr, massiccio trottolino di 180cm per 83kg, a 16 assist dall'essre leader ogni epoca di questa speciale graduatoria per l'università dello stato la cui capitale è Hartford.
Talieck è cresciuto sui campetti di NYC, facendo della velocità e dell'estro le sue armi migliori: a causa di un pessimo tiro da fuori (30% da 3, 50% ai liberi!) si prende poche conclusioni dalla lunga, ma grazie alle sue abilità di penetratore produce quasi dieci ppg e quando batte nettamente l'uomo è solito scaricare grandi passaggi ai compagni liberi.
In guardia evolve Ben Gordon, jr, 188cm, 82.5kg, a metà tra i ruoli di 1-2, cresciuto a NYC proprio come Talieck, tuttavia è un giocatore completamente diverso dal suo amico e compagno di reparto. Benny è un tiratore micidiale sia piazzato che in palleggio arresto e tiro che esegue con grande rapidità dopo avere sbilanciato l'uomo con le sue grandi abilità di palleggiatore; non gli manca neppure la visione di gioco come testimoniano i quasi 5 apg.
A volte, però pecca di egoismo e non di rado forza triple in contrompide con vataggio numerico. In difesa è grande nella pressione sulla palla e grazie al suo fisico abbastanza robusto non soffre più di tanto i contatti.
Produce 20ppg ed è l'ago della bilancia di UConn: se non gli entra il tiro anche gli altri compagni ne risentono… tuttavia raramente sbaglia le gare che contano: è un prospetto Nba da metà del primo giro già quest'anno.
In ala piccola Coach Calhoun alterna due giocatori diametralmente opposti a seconda che sia necessaria maggiore pericolosità perimetrale o maggiore prestanza fisica a rimbalzo e in difesa.
Nel caso ci sia bisogno di aprire le difese viene scelto Rash Anderson, soph, di 195 cm per 90 kg, che castiga ogni difensore che gli lasci un minimo spazio con un micidiale 42% da tre.
Non si batte molto in difesa, ma spesso è autore di giocate decisive, come una bomba per mandare la gara ai supplementari contro Villanova. E' un vero e proprio guastatore e produce 10ppg in soli 19 minpg.
Quando c'è bisogno di un duro che non si tiri mai indietro e che possa marcare ali piccole robuste, alla Luol Deng per capirci, coach Calhoun schiera il nazionale canadese Denham Brown ,soph, 198cm per 100kg, che si sta specializzando a ruolo di difensore scelto, ma che all'high school a Toronto aveva addirittura segnato 100 pt in una singola gara.
Anche tra i lunghi non manca certo talento: il sophmore Hilton Armstrong, grissino di 208 cm per 90kg, lotta come un leone a discapito della poca fisicità , ed è un saltatore eccezionale in grado di correggere in tap-in schiacciato molti orb e di intimidire in difesa. Non ha grandi cifre ma offre tutto se stesso e la sua energia in ogni istante di gioco.
Emeka Okafor, centro jr di 207 cm per 116 kg, già laureato dopo solo tre anni di college, è attualmente il miglior lungo della ncaa. E' un giocatore completissimo, che dal suo arrivo a Uconn nel 2001 si è trasformato da specialista della difesa a Pivot a tutto tondo.
Può segnare in semigancio sia di destro, la sua mano, che di sinistro, non disdegna le conclusioni dalla media e qualche rara volta effettuta qualche partenza in palleggio per battere avversari meno agili sfruttando appieno il suo strabordante atletismo, producendo 19ppg (unica pecca 51% dalla line della carità ).
Okafor è sì un ottimo attaccante, ma il suo meglio lo fa in difesa:
è terzo miglior rimbalzista della nazione con 11 rpg, e primo nelle stoppate con l'incredibile dato di 4.6bpg.
Ottiene queste cifre spaventose grazie al suo tempismo e alla grande capacità di saltare molto da fermo: con le sue stoppate ha ottenuto una tripla doppia e, soprattutto ha stoppato due volte di fila il tentativo di Villanova (la squadra di Philly, non il compagno di squadra!), di segnare sulla sirena il canestro della vittoria.
Dalla panchina escono ottimi lunghi, ma forse l'unico difetto di questa squadra è di non avere un vero backup del duo dietro, dovendo a volte spostare Gordon in play e schierare un quintetto con due ali piccole.
Ma torniamo ai lunghi della panca.
Il primo che solitamente si alza per andarsi a sedere sulla sedia dei cambi è il super Talento di Brooklyn, dalla Blairstown Academy del New Jersey, Charlie Vilanueva, ala di 208 cm in grado di fare un pò di tutto, ma ancora tutto da definire fisicamente:solo 100kg di peso.
Ad inizio anno ha dovuto scontare una sospensione di tre mesi per complicazioni riguardo a dei contatti avuti con un agente, non essendo consentito ad un college player di averne uno, che lo ha tenuto lontano dal parquet fino a Dicembre.
Dopo un inizio sfolgorante da 17pg e 8rpg si è un pò spento e solo ultimamente sta risollevando il livello del suo gioco: è una grande addizione per Uconn, e sicuramente nel torneo sarà decisivo grazie alla sua abilità nel battere le ali forti dal palleggio e col tiro da fuori e con i suoi mille movimenti spalle al canestro farà impazzire ogni ala piccola che lo dovrà fronteggiare.
In difesa cerca spesso la stoppato, ma non è sempre concentrato e proprio per questo è stato oggetto di forti critiche da parte del suo allenatore che vede in lui grandi potenzialità ma poca voglia di emergere.
Nonostante questo suo atteggiamento Charlie rimane un X-factor da non sottovalutare quando si dovrà affrontare Uconn e sicuramente se non si dicharerà già quest'anno per il draft potrà diventare un giocatore efficace come l'ex Connecticut Donyell Marshall che ebbe una carriera sensazionale al college.
Gli altri due lunghi sono due giocatori di scarso talento, ma grandi lavoratori e difensori che si buttano su ogni pallone.
Il freshman Josh Boone è alto 207 cm per 105 kg ed è un grande stoppatore, mentre Marcus White, soph 202 cm per 100 kg, è un'ala forte undersized specialista del rimbalzo(alla Gary Trent, o alla Brandon Hunter di Boston se preferite).
Grazie a questa rotazione a 9 e all'incredibile talento a disposizione dei suoi giocatori, l'università dello stato la cui capitale ha dato i natali al “bevitore”, ex olimpionico di Sidney 2000 Vin Baker, è la strafavorita per la lotta al titolo, visto che nè Saint Joeseph's nè Stanford nè qualunque altra squadra hanno uomini abbastanza talentuosi da potere impensierire gli Huskies.
Insomma, si può dire che gli unici rivali di Connecticut siano loro stessi…
Vi ricordo sempre come ogni partita in NCAA possa valere una stagione…
Ecco appunto ora, con l'inizio del torneo, come direbbe Cantonà , “the losers go home”…
Presto un resoconto sul primo turno dei vari tornei di conference…
SO STAY TUNED!