La potenza di Ike Diogu, la stella dei Sun Devils
TOP TEN
1- IKE DIOGU – 202 cm – Arizona State, Sophomore, 24.1 punti, 9.4 rimbalzi, 1.2 assist, 2.5 stoppate, 54% dal campo, 33% da tre punti, 84% ai liberi
Ike è stata la grandissima sorpresa dell'anno scorso, quando si è segnalato come uno dei migliori freshmen in assoluto, oscurato, se possibile, soltanto da Carmelo Anthony tra i suoi pari età . Dopo una stagione da 19 punti e 8 rimbalzi, Ike sta continuando i suoi progressi, giocando soprattutto ala forte e centro, anche per la mancanza di alternative nel roster dei Sun Devils. Buon atleta, questo texano di Garland sa controllare molto bene il corpo, e la sua rapidità gli procura moltissimi viaggi in lunetta, dove la sua mano fallisce raramente. La capacità di rimbalzare per terra, tipica dei rimbalzisti nati, lo rende eccellente anche sotto i tabelloni avversari. Perchè lo includiamo tra le ali piccole? Ha dimostrato in più frangenti di saper giocare anche come tre, e questo è il suo ruolo in prospettiva professionistica visto che non gode di una statura eccezionale per poter giocare esclusivamente da ala forte. Da verificare sotto molti aspetti, vedi nella creazione di un buon tiro da fuori, ma è sicuramente una delle migliori ali Ncaa, ed una delle migliori in prospettiva Nba. Se non vi piace in questa posizione, metterlo pure nelle ali forti, ma la sua posizione nel ranking non varierà .
2- ANDRE' IGUODALA – 198 cm – Arizona, Sophomore, 12.8 punti, 10 rimbalzi, 6.7 assist, 1.4 recuperi, 44% dal campo, 30% da tre punti, 78% ai liberi
Con buona probabilità , Andrè è il giocatore più migliorato rispetto all'anno scorso. Lute Olson, gli ha affidato le redini della sua squadra, designandolo di fatto a sostituire Luke Walton, rispetto al quale non ha le stesse capacità realizzative, ma è un miglior difensore. La difesa e la versatilità sono le armi migliori di un ragazzo fisicamente costruito per giocare a basket. Molto atletico, è dotato di una grande visione di gioco, anche se ha ancora grossi difetti in fase realizzativa. Spesso gonfia i suoi tabellini nel garbage time alla voce punti, ed in sostanza al momento è soltanto efficace nel finalizzare i contropiedi, anche se Olson lo conosce bene, e proprio per questo lo usa come point forward. Curiosità : il fratello maggiore, Frank Iguodala, gioca a Dayton.
3- ANDRE' EMMETT – 195 cm – Texas Tech, Senior, 21.5 punti, 7.2 rimbalzi, 2 assist, 1.7 recuperi, 57% dal campo, 36% da tre punti, 70% ai liberi
Giocatore di punta dei Red Raiders di coach Bobby Knight, che dopo la deludente stagione dell'anno scorso stanno provando a tornare una delle sorprese del campionato, esattamente com'era accaduto due anni fa. Potente, più che veloce, Emmett è un giocatore dominante a livello Ncaa, dove può giocare in tre ruoli e dominare grazie ad un fisico da linebacker. Migliorato parecchio nella selezione dei tiri, anche se spesso tende ancora a forzare molto le sue conclusioni dall'arco. Il suo futuro, in ottica draft, è accompagnato da molte incognite, per cui dovrà guadagnarsi una chiamata lavorando sodo in vista dei workout. E chissà che il generale non ci metta una buona parola, del resto, come tutti i suoi allievi, di m***a ne ha mangiata tanta anche lui in questi tre anni.
4- LUOL DENG – 203 cm – Duke, Freshman, 14.4 punti, 6 rimbalzi, 2.3 assist, 1.5 recuperi, 1.1 stoppate, 45% dal campo, 36% da tre punti, 72% ai liberi
Senza dubbio, il freshman più pubblicizzato quest'anno. Questo sudanese è fisicamente di livello superiore, destinato chiaramente alla Nba. Tuttavia, le prime prestazioni hanno spiegato molte cose, relative alla sua scelta di non dichiararsi subito eleggibile per il draft Nba lo scorso giugno, come aveva invece fatto, salvo poi ripensarci, il suo compagno alla Blair Academy, vale a dire Charlie Villanueva, adesso rivale a Connecticut. Tecnicamente ha ancora molto da imparare, e a Durham c'è un certo coach K che potrà insegnargli parecchie cose, essendo uno che ha visto passare tra le sue mani un certo Grant Hill, giocatore cui Deng viene spesso paragonato, anche se per meritarsi un simile accostamento dovrà darci dentro davvero parecchio. Si pensava potesse avere l'impatto di un Carmelo Anthony, finora non l'ha avuto, ma in prospettiva questo non vuol dire che sia una delusione.
5- FRANCISCO GARCIA – 200 cm – Louisville, Sophomore, 16.2 punti, 4.9 rimbalzi, 6.6 assist, 1.9 recuperi, 1.6 stoppate, 47% dal campo, 40% da tre punti, 83% ai liberi
L'arma segreta di Rick Pitino, quella che gli ha consentito di battere gli arcinemici di Kentucky in una partita che da queste parti vale quanto un titolo Ncaa. Francisco Garcia è un dominicano trapiantato nel Bronx, anche se cestisticamente non è un prodotto i cui connotati derivano esclusivamente dai blacktops di quella straordinaria fucina di talenti. Ha girato parecchio, frequentando l'anno da Junior HS a Chesire, nel Connecticut, e l'anno da Senior a Winchendon, nel Massachusetts. Ha una buonissima visione di gioco, che ne fa un'ala piccola in grado di condurre a meraviglia il gioco dei Cardinals. Leggero, ma aiutato da lunghe leve, riesce a distinguersi come buon difensore, anche se la carenza di velocità lo penalizza parecchio in attacco, dove spesso riesce a prendersi il tiro sfruttando la statura, ma avendo chiari limiti nel liberarsi del suo difensore. Ha imparato a limitare questo handicap sviluppando una meccanica di tiro molto veloce, ricevendo già la palla nella posizione corretta per caricare la tripla. La mano c'è l'ha sempre avuta, e lo conferma dalla lunetta, dove nell'anno da freshman ha tirato con il 90%.
6- CHARLIE VILLANUEVA – 208 cm – Connecticut, Freshman, 15.7 punti, 8.1 rimbalzi, 1 assist, 1.7 stoppate, 60% dal campo, 36% da tre punti, 60% ai liberi
Dopo essersi ritirato dallo scorso draft a causa di alcuni pessimi workout, Charlie ha rinnegato Illinois, non avendo ancora firmato la sua Letter of Intents, e ha riconsiderato la scelta del college optando per Connecticut, preferita all'ultimo a Kansas. E' uno dei top prospects, chiaramente parcheggiato al college per migliorare in quelli che sono i suoi difetti più evidenti prima di ritentare l'assalto al famoso cappellino. Giocatore molto completo, paragonato da molti a Lamar Odom, rispetto all'ex ala di Rhode Island è si un giocatore che ama colpire dal perimetro, ma anche anche buoni piedi in post, anche se per adesso si vede che quando va sotto sfrutta più la statura che non la tecnica. Deve lavorare molto sul fisico. Ha una buona elevazione, ma deve acquisire molta più forza se vuole sperare di reggere il confronto con i pariruolo di livello superiore. Gli stessi progressi a livello fisico gli servirebbero per difentare un difensore ben più efficace di quello che è adesso. Lavori in corso.
7- LUKE JACKSON – 200 cm – Oregon, Senior, 21 punti, 7 rimbalzi, 4 assist, 1.2 recuperi, 50% dal campo, 42% da tre punti, 86% ai liberi
Partito il “gemello” Ridnour, con cui formava l'affiatatissima coppia dei Lukies, è rimasto ai paperi verdi per l'ultimo anno. E' un giocatore molto particolare, per certi versi un lusso a livello collegiale, visto che la sua altezza e i suoi standard di gioco sono decisamente elevati. Può giocare pressochè costantemente in quattro ruoli, ed ha bisogno di poco spazio per lasciar partire il suo buonissimo tiro in sospensione, immarcabile a questo livello. L'impressione è che sappia fare bene tutto ma non eccella in nulla, e questa è la ragione per cui letto in chiave Nba, potrebbe far storcere il naso a molti. Deve inanzitutto trovarsi un ruolo definito, che potrebbe essere quello naturale di ala piccola, e migliorare molto in difesa, altrimenti per lui saranno dolori.
8- ANTOINE WRIGHT – 200 cm – Texas A&M, Sophomore, 15.3 punti, 4.2 rimbalzi, 2.5 assist, 40% dal campo, 30% da tre punti, 60% ai liberi
Compagno di squadra dell'italiano Tomas Ress, Antoine Wright è uno dei principali prospetti nel ruolo di ala piccola, anche se probabilmente è più una big guard, che non un'ala vera e propria. In ogni caso già dai tempi del liceo era dato come uno dei migliori prospetti della nazione, e gli scout Nba hanno il suo nome molto in alto nella loro personalissima lista di gradimento. Molto atletico, superbo difensore, ha le potenzialità adatte per diventare anche un ottimo attaccante. Anche se le percentuali con cui ha iniziato questa stagione non lo direbbero, è anche un buon tiratore. Quasi certa la sua presenza nel draft del prossimo giugno.
9- RICKEY PAULDING – 195 cm – Missouri, Senior, 14.2 punti, 5.8 rimbalzi, 2.9 assist, 1 recupero, 35% dal campo, 38% da tre punti, 78% ai liberi
Nella prima parte della stagione, ha tirato peggio dell'anno scorso, e sostanzialmente non ha migliorato quel tiro da fuori che rimane il suo limite principale in fase offensiva. E' lo slasher per eccellenza, dotato di potenza, rapidità ed elevazione decisamente superiori agli standard collegiali. Spesso si butta dentro come un forsennato, approfittando delle grandi doti di saltatore per riuscire a trovare la via del canestro. Tutti gli anni per lui sembrava quello buono ai fini dell'esplosione definitiva, ma per ora è rimasto sempre a metà strada tra l'essere un giocatore dalle grandi doti e uno di quelli che sposta davvero. Da sottolineare come l'investigazione in corso a Mizzou possa aver condizionato a livello di concentrazione sia coach Snyder che tutti i prospetti dei Tigers.
10- JOSH CHILDRESS – 200 cm – Stanford, Junior, *14.1 punti, 8.1 rimbalzi, 2.1 assist, 1.2 recuperi, 1.4 stoppate, 43% dal campo, 33% da tre punti, 72% ai liberi
Bloccato da un infortunio, Childress ha visto in borghese i suoi Cardinals fare molto bene in questa prima parte della stagione. Il suo apporto a lungo termine sarà comunque fondamentale per la lavagnetta di coach Montgomery. E' un giocatore abbastanza versatile, con leve molto lunghe che gli consentono di essere un buon difensore nonostante non sia una roccia fisicamente. Buonissima attitudine a rimbalzo. E' un finesse player, tecnicamente ben impostato, che deve lavorare ancora parecchio per costruirsi un tiro affidabile da più posizioni. Montgomery spesso gli fa portare palla, anche perchè in questo modo costringe un ala avversaria ad uscire per marcarlo, aprendo così spazi per i tagli dei suoi compagni di squadra. Giocatore interessante anche in ottica Nba, dove a un'ala intelligente una chance la si dà sempre.
*Cifre riferite alla scorsa stagione, quest'anno Josh ha perso l'inizio della stagione a causa di un infortunio
ALMOST…
DARIUS RICE – 208 cm – Miami, Senior – Il nipotino di Jerry Rice è uno dei finesse player più interessanti del campionato. Quella statura fa gola a tutti, specialmente se abbinata ad un giocatore da 18 punti e 6 rimbalzi come lui. Nel suo caso, come abbiamo fatto in altre circostanze, va detto che in questi anni si pensava che potesse diventare un giocatore in grado di trascinare gli Hurricanes verso traguardi molto ambiziosi. Non ha dimostrato di avere la personalità necessaria per farlo, e complessivamente non è migliorato moltissimo neanche a livello tecnico.
CRAIG SMITH – 202 cm – Boston College, Sophomore, 18 punti, 9 rimbalzi, 55% al tiro – Dopo la partenza di Troy Bell e Ryan Sidney, si è ritrovato a dover essere incondizionatamente il leader degli Eagles. L'anno scorso nessuno si sarebbe aspettato un freshman da quasi 20 punti e 10 rimbalzi di media, eppure Craig ha sorpreso tutti. E' un giocatore molto forte fisicamente, come testimoniano i suoi 125 chili. Se vorrà avere chance in Nba dovrà costruirsi un vero gioco da ala piccola, anche se ben difficilmente potrà farlo al college, dal momento che quello spot è praticamente designato d'ufficio al freshman Jared Dudley, altro giocatore di cui sentiremo parlare.
BRYANT MATTHEWS – 200 cm – Virginia Tech, Senior, 25 punti, 10 rimbalzi, 1.5 assist, 2.1 recuperi, 1.3 stoppate, 51% dal campo, 25% da tre punti, 72% ai liberi – Il leader degli Hokies è letteralmente esploso nel suo ultimo anno, giusto in tempo per farsi notare dagli scout Nba. Potrebbe infatti essere una delle sorprese del prossimo draft, anche se ora come ora è difficile trovarne traccia nei siti specializzati in mock draft 365 giorni all'anno.
BERNARD ROBINSON JR – 197 cm – Michigan, Senior – Non sono anni facili questi per i Wolverines, ma nonostante tutto, qualcosa di buono nel loro roster c'è. Alla base della buona annata che stanno producendo, insieme ai progressi di Lester Abram, c'è senza dubbio la leadership di Bernard Robinson JR.
Un giocatore dalle buonissime doti atletiche, che piano piano sta migliorando un po' tutti gli aspetti del gioco per diventare un attaccante presentabile a livello professionistico. Difficile dire che potrà combinare qualcosa in Nba, molto più probabilmente lo vedremo in Europa, dove se gli verrà dato il tempo di adattarsi potrà diventare un giocatore importante.
MICHEL MORANDAIS – 195 cm – Colorado, Senior, 15 punti, 4.5 rimbalzi, 3 assist – Nativo di Guadalupa, nel cuore dei Caraibi, ma cresciuto cestisticamente in Francia, a Parigi, prima di volare nel New Jersey, dove ha terminato la high school. Morandais è stata una grande sorpresa l'anno scorso, e quest'anno ha finalmente ottenuto il visto per giocare dopo che si sono sciolte delle nubi circa alcuni problemi accademici. Atleticamente è un giocatore molto dotato, che ha ottimi istinti realizzativi. Finito il college potrebbe tornare in europa e costruirsi una carriera da realizzatore.
DENHAM BROWN – 195 cm – Connecticut, Sophomore, 14 punti, 5 rimbalzi, 54% da tre – Il quella miniera di talento che è Uconn, ci si dimentica quasi di Denham Brown. Farlo sarebbe un gravissimo errore, perchè Denham è un giocatore davvero eccellente, soltanto al secondo anno. Super tiratore, viene spesso impiegato per punire sugli scarichi. La sua capacità di andare in uno contro uno, guidare, e finalizzare i contropiedi ne fa un'arma potenzialmente letale. Può migliorarsi in fase difensiva.
MIKE WILLIAMS – 203 cm – Western Michigan, Senior, 21 punti, 7 rimbalzi, 2.3 recuperi – Mike Williams può occupare entrambi gli spot di ala, ha ottime doti realizzative interne anche se manca totalmente di tiro da fuori. Atleta molto leggero, ma con lunghe leve che lo rendono ostico anche in difesa. può uscirne un giocatore decente per l'Europa o per i campionati asiatici.
TREVOR ARIZA – 202 cm – Ucla, Freshman, 12.3 punti, 8 rimbalzi, 2 assist – Uno dei freshman più interessanti di quest'anno, in grado di trovare subito un buon impatto nei nuovi Bruins di coach Ben Howland. Giocatore con ottimi mezzi atletici, con un potenziale offensivo ancora da sgrezzare, ma che lascia intuire buonissimi sviluppi. Lavorando sodo l'anno prossimo potrebbe essere il vero leader di Ucla, la prima vera mattonella di una nuova scalata alla Pac-10.
MATT WALSH – 198 cm – Florida, Sophomore, 14 punti, 6 rimbalzi, 3.5 assist – Figlio di un noto produttore televisivo, Walsh sta dando ai Gators un ottimo contributo in fase offensiva. Giocatore che conosce il basket, sa fare un po' di tutto con un buon intuito ed un buonissimo tempismo. Il suo principale difetto è la velocità , che maschera bene grazie alle doti che abbiamo sovracitato. Difensore decisamente rivedibile. Quest'anno ha iniziato molto peggio per quanto riguarda il suo tiro da tre: 32% contro i 44% dell'anno scorso, segno che probabilmente il suo tiro non è ancora buono come si pensava.
DAMIEN WILKINS – 200 cm – Georgia, Senior, 14 punti, 5.5 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi – Dopo la partenza di Jarvis Hayes, destinazione Washington Wizard, Damien ha preso buona parte delle iniziative che l'anno scorso spettavano al gemellino di Jonas Hayes, con cui Damien divide tuttora il reparto in ala. E' uno dei migliori tiratori di liberi della nazione. Fondamentali educati e buon difensore. Ah, per chi non lo sapesse, è il figlio di Gerald Wilkins, ex guardia di Knicks e Cavaliers, e nipotino del leggendario Nique.
JAMES WHITE – 200 cm – Cincinnati, Sophomore – E' tornato da poco sul parquet dopo il transfer da Florida. Riprende da dove aveva lasciato, ossia dalle sue straordinarie potenzialità atletiche. Tranquillamente in grado di saltare più di un metro da fermo, dovrà seguire le lezioni che coach Huggins gli darà , per sviluppare un gioco offensivo completo, inventandosi un movimento patentato. Anche difensivamente è tutto da costruire. Per ora c'è solo il potenziale, ma è di quelli davvero enormi.
HERVE LAMIZANA – 207 cm – Rutgers, Senior – Originario della Costa D'Avorio, Herve è la tipica ala con molta finesse. Veloce, buon atleta, tende ad attaccare soltanto affidandosi ad un buon tiro da fuori, quando potrebbe sfruttare meglio i suoi centrimetri per far saltare le difese avversarie. Buon difensore. Tende spesso a sparire dalla partita, a nascondersi, non ha quell'intensità che legata ai suoi mezzi potrebbe farne un giocatore molto interessante anche in prospettiva Nba. Una chance gliela daranno senz'altro vista l'altezza, ma se non acquisisce un po' di cattiveria, gran parte degli scout prevedono che per lui sarà piuttosto dura.
ISMA'IL MUHAMMAD – 198 cm – Georgia Tech, Junior, 12 punti, 5 rimbalzi in 19 minuti – Il sesto uomo dei Jellow Jackets è una delle chiavi che ha permesso alla sorpresa della ACC di disputare un inizio di stagione assolutamente strepitoso, battendo tra l'altro anche la favorita UConn proprio grazie ad una grandissima prova di Isma'il (22 punti in 22 minuti con 9/13 dal campo). Un sesto uomo di questo livello, è un lusso che possono permettersi davvero in pochi nella Ncaa. Ottimo atleta, buonissimo anche in difesa.
JAWAD WILLIAMS – 204 cm – North Carolina, Junior, 16 punti, 8 rimbalzi – Due anni fa era l'unico giocatore decente nella più disastrosa annata di Unc, quella che fece traballare molto Matt Doherty, che tuttavia riuscì a salvare la panchina ancora per un anno. Unc è un programma in pieno rilancio, e Jawad Williams sta continuando con Roy Williams quei progressi che non si è mai fermato di mettere in atto. Quando Felton decide di essere parsimonioso al tiro, Jawad è la seconda opzione dei Tar Heels dietro McCants. Un ruolo che svolge in maniera davvero perfetta. Probabilmente è un'ala forte naturale, ma la coabitazione con May ha rivelato comunque in lui una buonissima capacità ad adattarsi anche come ala piccola.
STEVE NOVAK – 206 cm – Marquette, Sophomore – Giocatore molto anomalo, che a tratti ha esaltato molti l'anno scorso, durante la cavalcata dei Golden Eagles verso le Final Four. Quest'anno non è più il classico freshman impiegato a sparare qualche bomba sugli scarichi di Wade con percentuali superiori al 50%. Tom Crean gli sta chiedendo di più, e la sua risposta è stata in parte positiva, nel senso che ha confermato le sue doti di grande tiratore sugli scarichi, ma al tempo stesso ha dimostrato carenze fisiche piuttosto evidenti. L'altezza gli garantisce grande facilità di prendersi un tiro piedi per terra, e una buona visione per far girare la palla in maniera efficace, ma la mancanza di esplosività e di forza fisica gli rendono problematiche sia le escusioni in post, sia la lotta a rimbalzo.
SEAN BANKS – 203 cm – Memphis, Freshman – Uno dei migliori prospetti in assoluto, ha iniziato in quintetto stabilizzandosi subito sui 15 punti ed 8 rimbalzi di media, giocando spesso da… guardia tiratrice. Lo stesso Calipari si è detto molto sorpreso dalle caratteristiche di quella che può essere una futura big guard Nba coi fiocchi. Per ora le sue percentuali sono bassine (35% da tre, 38% dal campo), ma sono frutto di gare molto buone, ed altre pessime, tipico segno di immaturità . Rimbalzista offensivo terrificante. Garanzia di potenza ed esplosività . Se migliorasse in fretta, i Tigers potrebbero già competere con Cincinnati e Louisville per il successo nella Conference Usa, che vorrebbe dire per Memphis ritorno al torneo Ncaa.