La felicità dei Phillies!
E dopo 46 ore di pioggia l'arca del baseball phinalmente trovò uno scoglio. Sono sembrati 40 giorni. E come negli scacchi, quando dopo 40 mosse, ci si ferma una notte per pensare alla strategia, così il geometra Maddon e nonno Charlie hanno fatto con i loro assistenti.
La partita ferma a metà del sesto, secondo alcuni Selig ha fatto la sua cappella sistina, riprende con un arbitro, Jeff Kellogg, il batrace blù di casa base che chiede a Manuel: Charlie, dammi un battitore!
Charlie risponde: Jeff, eccoti Geoff!
Il più lungo pinch hitter della storia del baseball.
Dal cappello di Manuel esce Geoff Jenkins, la famosa mazza mancina. Maddon decide di lasciare Ball4. Ha mezzo bullpen in piedi quando assiste al lungo arcobaleno di Jenkins. Palla che tocca alta la recinzione e Geoff salvo in seconda. La mascella si abbassa di un centimetro netto. La puntuale smorzata di Rock 'n Rollins spinge Geoff in terza. Tocca a Jayson Werth, basta una volata lunga per dare il vantaggio ai rossi. Ma l'uomo K alza una candela che Akinori Iwamura ed altri due interni a caso inseguono, berretti blu con paraorecchi abbassati.
Ce l'ho, ce l'ho… ed invece cade. Geoff tentenna, danza appena oltre la terza e poi si lancia a casa. Il tiro è in ritardo. 3-2 Phillies.
Maddon vuole JP Howell a spegnere il fuoco. Chase Utley va K, Werth ruba la seconda. Il gigante buono Ryan Howard alza una palla in terza, Evan Longoria raccoglie. JP, John Player Special.
Per il settimo, a proteggere il vantaggio, c'è Ryan Madson, l'uomo dell'ottavo, il conto non torna. Phillies a nove out dalla vittoria. Dioner Navarro va K, senza tanti patemi, ma è l'uomo successivo, il ragazzo di Woonsocket, Rhode Island, a mettere il punto del 3-3 sul tabellone, il nostro Rocco "Mito Condor" Baldelli.
Un lancio e la palla è in tribuna - profonda a sinistra. Il popolo dei fazzoletti bianchi non la vuole, il ragazzino biondo coi capelli a spazzola che l'ha raccolta riceve le congratulazioni dei presenti quando la ributta in campo nell'erba spugnosa dell'esterno sinistro. Ma la frittata è fatta. Madson concede un singolo di nervosisimo a Jason Bartlett, Howell esegue un sacrificio e Bartlett è in seconda. Nonno Charlie telefona al bullpen.
Il barista triste, JC Romero, risponde alla chiamata per affrontare il giapponese. Iwamura batte al seconda base. Utley raccoglie, Akinori scatta veloce dal box di battuta, Chase finta il tiro in prima, ma lo zero giapponese è già in prima, non c'è gioco, Utley tiene palla, Bartlett nel frattempo è partito. Utley fionda a casa. Ruiz prende il tiro. Bartlett in scivolata. L'arbitro deve districarsi tra corridori e difensori, ma ha il braccio già alto, pronto per la chiamata, in tiro. La voce: out!
Giocata della partita. Chase Utley, il mio MVP. Resta 3-3.
Qui stanno rischiando il tutto per tutto. La pausa di 47 ore sembra essere stata di 47 secondi. Sono tutti caldi. Anche i Rays stanno giocando come fossero gli extras di garasette. Crolleranno? Se crolleranno lo faranno da eroi.
Parte bassa del settimo. I Phillies non ci stanno. Pat Burrell la prende in pieno, vola profonda, esterno centro, leggermente a sinistra. Tocca alta il muretto e schizza verso destra. Pat Burrell sta già battendo forte le mani in seconda quando BJ Upton la raccoglie e la ributta in mezzo.
Tocca a Shane, l'hawaiiano tascabile. Maddon vuole Chad Bradford, il sottomarino. Secca palla sul seconda base ed Eric Bruntlett (l'uomo che ha segnato il punto vincente domenica sera - quello della palombella rossa) giunge in terza. I Phillies non sprecano più. Pedro Feliz spacca la scatola con un singolo. Bruntlett segna, 4-3 Phillies.
Carlos Ruiz batte valido, anzi no! Dal nulla arriva l'uomo elastico. Iwamura raccoglie in tuffo ed assiste a Bartlett. Il barista triste, che nonno Charlie vuole dopo anche per Carl Crawford, batte fiacco ancora al giapponese.
Finora tre mezzi inning e tre punti. La commedia in sette atti sta esaltando.
Parte alta dell'ottavo. JC appunto, Jurassic Carl. Singolo. La combinazione favorisce Tampa Bay questa volta. Tocca ad Upton. L'inchiostro del suo nome, scritto da mille telescriventi, non è ancora asciutto quando la sua legnata viene divorata da Rollins, che allunga ad Utley, fiondata in prima. Doppio gioco! Esala il Citizens. Brad Lidge inizia a scaldarsi nel bullpen.
Un'altro mancino per JC. JC, troppo preciso cade su un conto pessimo di 3 ball e zero strike. Ma quando Carlos Pena vola a sinistra, c'è Bruntlett a raccogliere. Terzo out. Pena bestemmia, Romero punta al cuore ed al cielo.
E' l'ora di David Price. Il giovane talento di Vanderbilt, la zampa del sud. Rollins la prende bene e per un attimo si pensa a qualcosa di mortale, ma è corta, di poco, a sinistra. L'uomo K va, appunto, strikeout. Sarà Chase Utley a dare un vantaggio ulteriore? Un margine di lavoro a Lidge? Intanto Chase si guadagna la prima base guardando a quattro ball. Ruba pure la seconda ma Howard gira al terzo strike.
Brad Lidge ha fatto Notre Dame, è un irlandese, cattolico e pure un combattente. Viene da Sacramento, California. Uno dei "nostri". Più vicino a Dio di così non si può. Cattolico, sacramento, sacramento come preghiera non come bestemmia. Si prega, mani giunte in tutta Philadelphia. Un quarto di secolo senza un titolo! Di qualsiasi tipo. E' ora.
Lidge tira pure tanti strike. Nonno Charlie lo chiama per spegnere le luci della baia ed accendere le Streets of Philadelphia. Tre out alla fine. Numeri che appaiono sullo schermo, le 5 vittorie di King Cole, le 50 salvezze in fila di Lidge. Tre nomi in mezzo: Longoria, Navarro e Baldelli. Sembrano quasi tre ex compagni di classe. Oggi sentiamo Longoria, Navarro e Baldelli. Avete studiato?
Longoria, subito sotto 0 2, cade per primo, un tappo di champagne alzato nel guanto di Chase Utley.
Navarro, sagoma minacciosa, uomo pesante - intanto sventola la bandiera con il 1980 bianco in campo rosso, l'anno dell'unico titolo di questa franchigia ultracentenaria. Per il momento quella bandiera deve aspettare la sua compagna perchè il Dio Ner venezuelano la prende male e trova una mezza parabola che cade sull'erba di destra, nulla da fare per Werth.
Ben Zobrist batte per Mito Condor. Maddon certe cose non si fanno. Il nostro paisà in panchina! Gli dei ti puniranno.
Intanto Fernando Perez corre per Navarro. E ruba la seconda. Facile.
Lidge non batte ciglio. Zobrist la prende bene a destra, sta cadendo, Werth si piega e raccoglie al volo.
Due out.
Con due out sei sul precipizio.
Sei sul Grand Canyon, guardi giù e vuoi lanciarti.
Ad un passo dal manicomio, ad un passo dal paradiso.
Sei pronto a ricevere il Diluvio Universale delle Emozioni.
Allunghi la mano e quasi lo tocchi.
Tocca al ciccio, Eric Hinske.
Sbucciata, foul di poco la prima. 0 1
Swing non-controllato la seconda. 0 2
Lidge.
Una pausa. Carica.
La slider scende.
Hinske abbocca come il luccio che vede la mosca.
Lidge in ginocchio. Braccia levate.
Poi Ruiz. L'abbraccio.
Poi la montagna di Phillies.
Arrivano dappertutto.
E' Una Pioggia Rossa.
Dopo 28 anni. Dopo un quarto di secolo.
Finalmente Philly Follia a Philadelphia!