Beckett elimina Posada: le World Series sono dei Marlins!
Sono i Florida Marlins ad aggiudicarsi questa gara 6 laureandosi per la seconda volta campioni del mondo.
Esattamente come nel 1997, sono partiti dalla Wild Card della National League ed hanno percorso tutto il cammino fino alla conquista dell'anello.
Sulla loro strada hanno incontrato tre delle franchigie più quotate delle majors: i Giants di Barry Bonds, i Cubs del duo delle meraviglie Wood-Prior ed infine i soliti New York Yankees che sono giunti alle World Series per la sesta volta negli ultimi 8 anni!
I Marlins hanno saputo ribaltare tutti i pronostici che li vedevano sfavoriti dapprima nella corsa alla Wild Card della NL, poi in tutte le serie di play-off e hanno conservato l'imbattibilità nelle serie di post-season.
L'MVP di gara 6 e della serie è stato Josh Beckett, il 23enne lanciatore destro ha infatti concluso con un “complete game shutout” (partita giocata per intero e senza concedere punti) la stagione della sua esplosione tra i professionisti.
Beckett ha giocato 9 inning straordinari, senza mai essere messo sotto grossa pressione dalle mazze newyorkesi a cui ha concesso solo 5 valide e 2 basi-ball condendo il tutto con ben 9 strike-out!
Anche il suo avversario sul monte, Andy Pettitte ha lanciato alla grande per 7 innings in cui ha concesso 2 punti (1 solo sul suo conto) e 7 valide.
Nelle due gare delle WS in cui è stato il partente, Andy ha sulla coscienza solo 1 punto in ben 15 innings e due terzi con una strabiliante media ERA di 0.57!
La sfida è stata quindi dominata dai lanciatori che hanno messo a tacere i battitori avversari; gli Yankees, in particolare, hanno deluso alla grande e, proprio nel momento in cui avrebbero dovuto riscattare le deludenti prove fornite in gara 4 e 5, hanno fallito miseramente.
Boone ha chiuso le WS con una media battuta di .143, Posada di .158, Soriano .227 (ma era a soli.158 prima del 2 su 3 odierno) e il grande Jason Giambi a .235.
Soriano e Giambi, leaders della squadra per HR e RBI, sono i veri capri espiatori:
– Jason ha abbandonato la squadra nella importantissima gara 5 per un dolore alla gamba che avrebbe potuto curare con calma nella off-season scendendo in campo con degli anti-dolorifici.
– Soriano invece è alla sua prima apparizione alla serie finale e se saprà imparare dai suoi errori potrà diventare un giocatore dominante nel prossimo futuro.
Neanche le mazze della Florida hanno chiuso con numeri strabilianti, ma sono state molto più produttive nei momenti decisivi e con gli uomini sulle basi, battendo gli Yankees proprio dove loro sono sempre stati i più forti.
Gara 6 si è giocata allo Yankee Stadium, nel Bronx, tutto esaurito come al solito in partite di questa importanza.
Torre, con le spalle al muro, mette il suo uomo migliore, Andy Pettitte, sul monte e rivoluziona ancora il lineup mettendo Soriano al numero 9, Giambi al 6 e scegliendo ancora Karim Garcia nel ruolo di esterno destro e Boone in terza base.
I titolari sono dunque:
1-Derek Jeter (SS)
2-Nick Johnson (1B)
3-Bernie Williams (CF)
4-Hideki Matsui (LF)
5-Jorge Posada (C)
6-Jason Giambi (DH)
7-Karim Garcia (RF)
8-Aaron Boone (3B)
9-Alfonso Soriano (2B)
McKeon cambia la rotazione dei partenti mandando in campo Beckett al posto del deludente Redman di gara 2.
Il lineup è simile a quello delle ultime due gare con l'unica eccezione del battitore designato (Conine) al posto del pitcher visto che si applicano le regole della American League.
I Marlins che scendono in campo sono:
1-Juan Pierre (CF)
2-Louis Castillo (2B)
3-Ivan Rodriguez (C)
4-Manuel Cabrera (LF)
5-Jeff Conine (DH)
6-Mark Lowell (3B)
7-Derrek Lee (1B)
8-Juan Encarnacion (RF)
9-Alex Gonzalez (SS)
I primi innings sono letteralmente dominati dai pitchers tanto che alla fine del 4° sul tabellone ci sono solo 4 valide totali.
La vera svolta della partita si ha nella parte alta della quinta frazione: Pettitte ha già eliminato due battitori (Lee ed Encarnacion) quando al piatto si presenta Alex Gonzalez, autore del fuoricampo decisivo in gara 4.
Gonzalez colpisce un singolo che viene bissato da Pierre; quando anche Castillo colpisce una valida, Gonzalez innesca la quinta marcia e con una scivolata da antologia del baseball segna un punto evitando la mano protesa di Posada (Marlins 1- NYY 0).
Nella parte bassa dell'inning tutti si aspettano la reazione degli Yankees che invece persistono nel gettare alle ortiche le occasioni favorevoli che gli si presentano: Garcia è infatti in posizione punto (2B) quando Soriano prima e Jeter poi si fanno eliminare.
I Marlins sono molto più attenti e sfruttano al meglio le disattenzioni della difesa avversaria: è proprio un errore di lancio di Derek Jeter, di solito infallibile nei fondamentali difensivi, a mettere in base Jeff Conine, il quale, dopo una base ball regalata a Lowell ed ad un bunt di Lee, segna grazie ad una volata di sacrificio di Juan Encarnacion (Marlins 2- NYY 0).
Da qui in avanti non succede più nulla di interessante grazie all'eccellente lavoro di Beckett, Pettitte e di Mariano Rivera, che Torre avrebbe fatto meglio ad usare nel finale di gara 4 invece di inserire il pessimo Weaver!
Il vincente è dunque Josh Beckett [1W-1L ERA 1.10] nominato MVP della gara e della serie, il perdente è l'ottimo Andy Pettitte [1W-1L ERA 0.57].
I Marlins vincono con merito il loro secondo anello, mentre gli Yankees dovranno riflettere molto durante la off-season per capire i motivi di questa sconfitta e cercare quindi delle soluzioni adeguate.
Quelli appena terminati sono comunque stati dei play-off eccezionali, come non se ne vedevano da anni:
– la sfida tra Oakland e Red Sox in cui i bostoniani sono riusciti a rimontare dallo 0 a 2.
– il duello tra i Cubs e i Marlins, con lo spettatore di Chicago che ruba la palla decisiva ad un suo giocatore regalando la vittoria della partita e della serie alla squadra avversaria.
– la battaglia storica tra New York Yankees e Boston Red Sox conclusasi solo all'undicesimo inning di gara 7.
Ci ricorderemo dunque a lungo di questo 2003 e potremo consolarci godendoci un inverno ricco di scambi di giocatori e siluramenti eccellenti (Grady Little, manager dei Red Sox è già stato licenziato) in attesa che il nostro gioco preferito ricominci nella prossima primavera.