South Up – 2nd Round

Wayne Ellington è stato uno dei migliori per UNC

Ci sono casi in cui i pronostici della vigilia dei grandi appuntamenti vengono
completamente ribaltati da situazioni e circostanze imprevedibili, li chiamano
upset, le vittorie di squadre sfavorite.

Spesso è capitato, ma, purtroppo per i tifosi delle “cenerentole”, stavolta
tutte le previsioni degli addetti ai lavori sono state rispettate. Difatti
venerdi 27 marzo a sfidarsi al FedEx Forum di Memphis saranno i due seed più
alti della zona South Up del bracket: la numero #1 University of North
Carolina, i Tar Heels, e la numero #4 Gonzaga, i Bulldogs. UNC, per arrivare a
sfidare Gonzaga, ho dovuto vedersela contro la numero #8 del seed, LSU che
aveva battuto Butler nel primo round.

I Tigers hanno venduto cara la pelle a Greensboro a casa dei Tar Heels, ma alla
fine sono usciti sconfitti con il punteggio di 84 a 70. Il primo tempo è
un'altalena di emozioni e a pagare dazio con un timido inizio sono i Tigers che
si vedono soverchiati dalla solita energia del pubblico di azzurro vestito.

Il punteggio di conseguenza non è altissimo e alla sirena della prima frazione
di gioco il risultato che sorride a North Carolina è di 38 a 29. L'intervallo
sembra essere una boccata di aria fresca per i ragazzi di coach Trent Johnson
che ritornano in campo con moltissima energia da spendere e riescono con grande
coraggio e convinzione ad riagguantare la partita fino al layup del sorpasso di
Marcus Thornton che dopo 4 minuti dall'inizio della seconda frazione riapre
completamente i giochi.

Purtroppo per i Tigers a rientrare in campo con un piglio decisamente diverso
rispetto al primo tempo è anche l'ex infortunato Ty Lawson che dopo un anonimo
primo tempo, per chi è abituato a vedere i suoi standard, mette a referto nella
seconda parte di gara qualcosa come 21 punti tra cui i 3 punti della tripla che
spacca letteralmente in due la partita.

Lo sforzo fisico e mentale di LSU viene vanificato dalla buona difesa e dalla
inevitabile differente cifra tecnica dei Tar Heels che aiutati da un pò di
fortuna, come nella tripla di Green messa a segno dopo uno stranissimo quanto
fortuito rimbalzo catturato offensivamente, ristabiliscono le distanze.

Troppa, quindi, la superiorità  di UNC trascinata da Ty Lawson e un
fantastico Wayne Ellington entrambi da 23 punti con 6 assist per il primo e 4
assist e 3 rimbalzi per il secondo. L'anima della squadra, Psyco-T, Tyler
Hansbrough è parso leggermente sottotono, forse momentaneamente appagato dal
record recentemente strappato a J.J. Redick, e con 15 punti e 8 rimbalzi ha
lasciato il proscenio ai suoi compagni pronto a riprendersi il ruolo di
protagonista a Memphis nella partitissima contro Gonzaga.

Da citare l'incredibile percentuale dalla lunga distanza del 46% e il 54% dal
campo che non ha lasciato spazio a null'altro se non i cori di vittoria dei
tifosi residenti a Greensboro. Inoltre i big three di UNC confermano la loro
produzione che sugli 84 punti totali ne fabbrica 61 lasciando le briciole agli
altri.

Briciole di cui si devono accontentare anche i giocatori di LSU che finchè
cuore e orgoglio hanno retto sono restati in partita. Su tutti un plauso a un
immenso Marcus Thornton da 25 punti, top scorer della partita, e Tasmin
Mitchell che ai 18 punti unisce 6 rimbalzi.

I tifosi della squadra di Roy Williams possono quindi preparare i bagagli per
il Tenneesee, fiduciosi del fatto di essere la numero #1 del seed e che tra le
sweet 16 sono forse i favoritissimi, Barack Obama docet.

Nell'altro match di qualificazione si affrontavano da un lato la numero #4 del
seed Gonzaga e dall'altro la numero #12 del seed Western Kentucky reduce da un
inpronosticabile upset ai danni di Illinois, già  numero #5 della south region
del bracket. A spuntarla i ragazzi di coach Mark Few dopo un incredibile volata
che non ha avuto nulla da invidiare ad un finale di un thriller o di un noir
della miglior fattura.

Tutto viene deciso con il tiro della vittoria a 0.9 secondi dalla fine che il
freshman Demetri Goodson, dopo aver percorso tutto il campo palla in mano, ha
infilato nella retina per l'83 a 81 finale che ha fatto esultare i tifosi di
Gonzaga.

In tutto ciò anche un giallo di un timeout, chiamato dalla panchina degli
Hilltoppers dopo aver impattato sull'81 pari, non visto dagli arbitri che
probabilmente avrebbe cambiato il corso degli eventi della partita.

I 18794 spettatori dell'incontro hanno potuto assistere perciò ad una superba
partita dove da un lato, quello di Gonzaga, una produzione in doppia cifra di
tutto il quintetto base ha dimostrato ancora la bontà  del sistema di gioco che
riesce a coinvolgere tutti.

Dall'altro lato le superlative prestazioni di Slaughter, 24 punti, 3 assist e 4
rimbalzi e Mendez-Valdez, 25 punti, 7 assist e 3 rimbalzi hanno tenuto testa;
va ricordato inoltre Steffphon Pettigrew in ombra per tutta la partita ma
autore degli ultimi 4 punti degli Hilltoppers, tra i quali due da una
schiacciata con molta mostarda, con cui aveva impattato il match sull'81 pari
portando la partita in odore di overtime.

Western Kentucky è andata molto vicina al secondo upset consecutivo grazie ad
un entusiasmo dilagante, ad una freschezza atletica invidiabile e ad un primo
tempo chiuso avanti di 2 punti sul 37 a 35 che aveva ulteriormente galvanizzato
i ragazzi di coach Ken McDonald. Gonzaga ha rischiato moltissimo ed è stata
salvata solo all'ultimo da un'eliminazione difficile da digerire. Ora
affronterà  la superfavorita North Carolina, osso molto duro.
L'apporto della panchina sarà  determinante, leggasi il ragazzo della vittoria
Demetri Goodson, perchè non sempre i titolari potranno mantenere questo
rendimento, soprattutto contro una squadra come quella dei Tar Heels.

Citazioni doverose vanno fatte per Matt Bouldin, top scorer di Gonzaga
con 20 punti conditi da 8 rimbalzi e 6 assist e al suo compagno Jeremy Pargo
autore di 18 punti.

Appuntamento, quindi, per la numero #1 North Carolina versus la numero #4
Gonzaga.

Sarà  una sfida da vera follia di marzo.
I tifosi di UNC facciano pure tutti gli scongiuri del caso ma vuoi vedere che
il presidente se ne intende per davvero?

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