James Johnson beffa la difesa dei Blue Devils allo scadere…
Ci sono notti in cui proprio non riesci a dormire, notti in cui devi studiare, leggere, guardare un film, navigare in internet o cercare di riprendere sonno.
Poi ci sono quelle notti in cui sei tu a puntare la sveglia per dare sfogo alla tua passione, al tuo fuoco sacro e allora ti alzi, accendi la televisione, accendi il decoder di sky, sintonizzi il canale NASN o Sky Sport 2 e segui con il fiato sospeso, azione per azione, minuto per minuto, momento per momento una partita di basket universitario.
Ma stanotte non è la solita partita, non è la solita passione, non le solite azioni.
Stanotte è Duke Blue Devils, numero uno del ranking, contro Wake Forest Demon Deacon, ex numero uno e attuale numero sei.
Benvenuti al Lawrence Joel Veterans Memorial Coliseum a Winston-Salem, North Carolina, la casa di Wake Forest che ospita gli avversari di Duke. Il palazzetto, progettato da Horace Trumbaer, è gremito in ogni ordine di posti, la tensione e la voglia di spettacolo sono alte, è tutto pronto, tutti aspettano le squadre, 40 minuti da vivere alla morte.
Che lo spettacolo inizi.
Iniziamo subito dicendo che è stato uno spettacolo degno della spasmodica attesa che si era creata intorno al match. Deciso da un lay-up di di James Johnson che ha regalato la vittoria ai Demon Deacons per 70 a 68.
I quintetti che iniziamo la partita sono i previsti con da un lato a difendere i colori di Duke: Singler, Scheyer, Henderson, Smith e Zoubek; dall'altro battenti bandiera Wake Forest ci sono: Johnson, Teague, Aminu, Wiliams e McFarland.
La gara è molto tirata anche se i Demon Deacons hanno condotto per quasi tutta la durata del match e con autorità chiudono il primo tempo in vantaggio di cinque lunghezze, 28-33.
Si inizia a percepire una scarsa serata della panchina di Duke che non riesce a supportare il quintetto base nella rotazione, l'unica nota lieta riguarda McClure che in 25 minuti di gioco ha sì totalizzato 0 punti con 0/2 dal campo ma ha raccolto 12 vitali rimbalzi che hanno dato fiato alle speranze di vittoria di Duke. Tutti gli altri non hanno supportato a dovere Singler e compagni; Paulus 2/6 dal campo per 5 punti in 17 minuti e via via tutti gli altri entrati sul parquet: Thomas, Plumbee e Williams.
La ripresa parte con i Blue Devils più aggressivi che però si scontrano contro la determinazione di Wake Forest che ribatte punto su punto il tentativo di rimonta targato Duke. Anzi quando mancano circa undici minuti alla fine del match Aminu con una giocata spettacolosa, da highlight, da top ten, riceve da Ishmael Smith un passaggio particolare in mezzo alle gambe da far vedere e rivedere nello scuole di basket; pochi secondi dopo una giocata fa sobbalzare sulla poltrona quanti tifano i Demon Deacons: Johnson rubando palla al malcapitato Nolan Smith si invola verso il canestro schiacciando con un bel pò di mostarda. è il 54-43 per Wake Forest.
Inizia a intravvedersi una probabile sconfitta per Duke quando David Weaver e Smith, ancora lui, confezionano un alley-oop da urlo portando il punteggio sul 61-48 a 8 minuti dalla fine.
E' il punto esclamativo che risveglia i Blue Devils, inizia una lenta risalita, una costante rimonta che porterà la squadra a giocarsi la vittoria all'ultimo tiro.
Azione dopo azione, tiro dopo tiro, viene risucchiato, contro l'appoggio del rumorosissimo pubblico scatenato, il vantaggio di 13 punti che era stato accumulato in 32 minuti di gioco dai Demon Deacons.
Il tremendo parziale, letale come un'emorragia è di 20-7 e in questo frangente salgono in cattedra Singler, autore di 22 punti conditi da 12 rimbalzi e Gerald Henderson che mette a referto 20 punti e soprattutto il jumper stampato in faccia a Johnson per il pareggio impattando la gara sul 68 pari a meno di dieci secondi dal termine.
L'inerzia della partita sembra tutta dalla parte di Duke quand'ecco che l'impossibile accade: gli ultimi due minuti e mezzo sono da cardiopalma, tra stoppate, palle perse, tiri liberi sbagliati tutto scorre a velocità siderale; a 2 minuti dal termine siamo 64-68 per Wake Forest, palla in mano a quest'ultimi che sbagliano in penetrazione con Smith, recupera palla Duke che si riversa nella metà campo avversaria dovendo recuperare in fretta 4 punti, ma l'azione viene malamente gestita dai ragazzi di coach Krzykewski che perdono palla dopo una serie di passaggi evitabili e tiri da prendere a cui hanno rinunciato.
La palla è di nuovo in mano ai Deacons che gestiscono con il cronometro l'azione ma uno sciagurato passaggio di Aminu regala la palla persa e il fallo a Duke che Scheyer, molto freddo, non fallisce e accorcia a meno due.
66-68.
1 minuto e 13 secondi alla sirena.
Wake Forest fa scorrere il tempo e tenta un tiro dalla media che non va a buon fine con Williams.
Ribaltamento di fronte e Duke va per il pareggio, dopo un primo tentativo sbagliato e il rimbalzo lungo miracolosamente raccolto la palla dopo la rimessa laterale arriva nelle mani di Henderson che fa esplodere il palazzetto con il tiro del pareggio a 9.8 secondi dal termine.68-68.
Palla in mano a Wake Forest, il lay-up di Aminu prima e Teague dopo non vanno a segno e il rimbalzo è nelle mani di Henderson, potrebbe essere la giocata del match ma c'è un fischio, discutibile: passi per il giocatore di Duke.
Palla nuovamente nelle mani di Wake Forest.
2.6 secondi dal termine.
Rimessa dal fondo tutti si aspettano lo schema, il blocco per Aminu o Teague quando sotto canestro spunta Johnson che non sbalgia.
Wake Forest vince 70 a 68 a nulla serve il tentativo dell'ave maria di Duke.
Una gara stupenda di per sè in cui i due minuti e mezzo finali sono da vedere e rivedere per le emozioni e i colpi di scena trasmessi.
Cade Duke, la numero uno e si vendica Wake Forest già numero uno che molti davano per sfavorita prima del match, ma probabilmente anche qui è arrivato il messaggio di Obama, il messaggio dell'yes we can.
Uomo della partita Johnson, 13 punti, 11 rimbalzi e 3 assist per lui e il punto esclamativo della vittoria. Dall'altro lato menzione d'onore oltre che per i soliti Henderson e Singler anche per Scheyer, 13 punti di cui 2 pesantissimi del momentaneo pareggio.