Il momento dell'avvicendamento: la fiducia a Matsuzaka alla base del successo Red Sox.
Seventh inning stretch di gara 1 delle American League Championship Series. Daisuke Matsuzaka stringe nel pugno la visiera del suo cappellino dei Red Sox, e si gira in segno di rispetto verso la bandiera statunitense, sulle note di "God bless America". Ci sembra nato per quel momento, sembra nato per avere un no-hitter ancora in essere dopo aver lanciato 18 spettacolari out.
Fino ad allora, infatti, la partita di Dice-K era stata un masterpiece, un capolavoro sportivo. Sempre avanti nel conto, con sistematicità , pochi problemi di controllo, outfielder sostanzialmente non impegnati. Il numero di strikeout era 8, quello dei lanci bassissimo. Ma qualcosa doveva cambiare e poi cambiare nuovamente per tornare alla situazione di partenza.
Eravamo all'inizio del settimo basso. Batte Carl Crawford, batte Cliff Floyd. Daisuke guarda Francona, una sfinge. Continua a lanciare. La sac fly di Dioneer Navarro è corta, il battitore successivo finisce sulla lunga lista dei K ed il terzo, Jason Bartlett partorisce una groundball docile docile. Finita la partita del pitcher giapponese? No, non scherziamo. Lui torna sul monte, e anche se metterà due persone in base ed una bella patata bollente nelle mani del connazionale Hideki Okajima si deve notare la fiducia accordata dallo staff al partente.
L'ottavo inning inizia quindi ad handicap per i Sox, costretti ad affrontare il ritorno di Tampa, sotto 1 a 0 nel casalingo Tropicana Field. Ma i Rays, dopo aver sprecato le occasioni del settimo, si ripetono nell'ottavo, per il disappunto della loro rumorosissima tifoseria. Nessuna base rubata, che sarebbe stata vitale viste le prestazioni del monte avversario, nessun punto alla fine della partita. Le vittorie di Dice-K fuori casa salgono a 10 in stagione, contro 0 (zero) sconfitte. In Florida ci hanno messo del loro, ma il nostro titolo di MVP va comunque al pitcher di Tokio.
Titolo da condividere con Kevin Youkilis, autore di un 3 su 4 strano in una partita che comunque anche dall'altra parte della barricata ha visto una prestazione fantastica, magari con qualche difficoltà in più rispetto al collega, di James Shield, fatta di 6 K e 2 ER in 7 inning ed un terzo.
In gara 1 ha avuto la meglio il monte. I subentranti, compreso Johnathan Papelbon autore dei soliti 2 K come closer, hanno svolto al meglio il loro compito, cercando con successo di arginare situazioni difficili. Boston ha vinto 2 a 0, è vero, ma è una vittoria che assolutamente rispecchia lo svolgimento dell'incontro, e non l'ennesima dimostrazione delle attitudini "clutch" della squadra di Terry Francona. E' mancata semplicemente un po' di grinta a Tampa Bay, forse l'aria vicino alla vetta è un po' troppo rarefatta per loro.
Stanotte, a partire dalle 02.07 gara 2. Beckett contro Kazmir. Il primo ha bisogno di giocate come quella di Pedroia di gara 1, da vedere, per avere la fiducia di combattere contro i suoi fastidi fisici e ripetere gli exploit leggendari della scorsa Post Season, mentre il secondo è l'ennesimo inesperto Rays che si affaccia al più grosso palcoscenico dell' American League. A Shields è andata molto bene, nonostante la sconfitta; avremo un altro scontro equilibrato e deciso da un piccolo scarto, o il fattore campo o l'esperienza avranno la meglio?