Guida alle guardie 2004

Tipica espressione di leadership della guardia di Connecticut

TOP TEN

1- BEN GORDON – 185 cm – Connecticut, Junior, 19.1 punti, 4.1 rimbalzi, 4.2 assist, 2.1 recuperi, 51% dal campo, 50% da tre punti, 80% ai liberi
Little Big Ben è la guardia più completa che ci sia quest'anno nella Ncaa. Non è una vera e propria guardia tiratrice, ma una combo-guard, con fisico da playmaker, ma istinti realizzativi tipici di un 2. La sua completezza colpisce in più frangenti. Non forza mai le sue conclusioni, e questo porta Jim Calhoun a spronarlo ripetutamente perchè prenda più iniziative. E' molto bravo a capire l'azione d'attacco da eseguire, ed in caso di raddoppi è molto veloce a riaprire sul compagno libero. Inoltre è in grado di penetrare verso il canestro sia di velocità , che di potenza sfruttando un fisico molto robusto. Quest'anno sta migliorando tutte le sue percentuali, segno che le ore passate in palestra lo hanno progressivamente aiutato a migliorare la propria mano. Eccellente rimbalzista per la stazza, sa difendere molto bene. Insomma, un giocatore totale.

2- JULIUS HODGE – 196 cm – North Carolina State, Senior, 17.9 punti, 7.6 rimbalzi, 4.1 assist, 0.9 stoppate, 51% dal campo, 37% da tre, 72% ai liberi
Altro giocatore molto completo, che al college farà  quasi sempre l'ala piccola, o meglio, pentole e coperchi, ma con le doti per costruirsi un futuro da guardia Nba. Dotato di buoni doti atletiche e di altezza che lo pone subito con un occhio di riguardo, è in grado di crearsi il tiro senza alcun problema, avendo un vasto campionario di palleggi da cui trarre ispirazione. Può anche fare il playmaker grazie alla sua capacità  di adattarsi a diverse velocità  di gioco e di resistere al pressing avversario. A rimbalzo ha istinti che gli permettono di battere spesso atleti più grossi di lui. Insomma, sa fare tutto pur con dei limiti su cui lavorare: il tiro da fuori e la difesa, troppo alterna, infatti dà  l'impressione di applicarsi più nella metà  campo avversaria che non nella sua.

3- BRACEY WRIGHT- 188 cm – Indiana, Sophomore, 21.1 punti, 5.3 rimbalzi, 2.2 assist, 1 recupero, 42% dal campo, 37% da tre, 77% ai liberi
Pare aver finalmente risolto i problemi alla schiena che avevano condizionato a tratti la sua stupenda stagione da freshman. Indiana non è certo nelle migliori edizioni che gli Hoosiers possano ricordare, come conferma l'umiliazione subita contro Kentucky, ma guarda caso, anche in quella sciagurata circostanza, Bracey è stato l'unico ad emergere con il proprio talento. Non ha paura di nessuno. A livello Ncaa uno contro uno è semplicemente inarrestabile, ed ha un talento che legato all'atletismo potrebbero regalarci anche un bel giocatore Nba. State attenti, ha braccia molto lunghe, per cui è un 188 cm non convenzionale, come l'arsenale di movimenti offensivi di cui è dotato. C'è da entrare, no problem, c'è da tirare, no problem, c'è da difendere? ok, qua qualche problemino c'è, ma possiamo risolverlo con un po' di attitudine in più. Per il resto è da capire cosa sarà  degli Hoosiers, ossia se potranno essere una squadra con cui fare qualcosa di buono o soltanto un'ottima occasione per mettersi in mostra. La totale inconsistenza della frontline di Bloomington ci fa propendere per la seconda ipotesi.

4- HASSAN ADAMS – 194 cm – Arizona, Sophomore, 18.1 punti, 7.7 rimbalzi, 2 assist, 1.7 recuperi, 2.8 stoppate, 52% dal campo, 46% da tre, 63% ai liberi
Atleticamente prossimo alla perfezione assoluta, questo sophomore erudito da Lute Olson sta dimostrando, appena avuto un minutaggio apprezzabile, di essere destinato a fare sfracelli nella Ncaa. E' veramente elettrico. Se sei marcato da lui non devi pensarci una volta prima di fare una mossa, ma cento volte, perchè se la improvvisi, è capace di rispedirti indietro il pallone o semplicemente anticiparti per farsi il campo con due palleggi e chiudere con una schiacciata fragorosa. Il suo strapotere fisico, aiutato da leve lunghissime, unito al gioco di Olson, che fa dell'efficiente circolazione di palla il proprio credo, ne fa una minaccia a 360°. Probabilmente è la miglior guardia rimbalzista del campionato, ed in attacco ha ottime percentuali, anche se sono più dovute alla sua attitudine a non forzare piuttosto che ad una reale maturità  conseguita. Deve migliorare un po' in tutti gli aspetti del gioco, fattore che confrontato con le cifre di questo ragazzo, può darvi l'idea di dove possa arrivare. Destinato all'Nba, si tratta solo di sapere quando sarà  pronto a fare questo grande passo.

5- KEITH LANGFORD – 192 cm – Kansas, Junior, 17 punti, 4 rimbalzi, 3 assist, 1.6 recuperi, 49% dal campo, 25% da tre, 82% ai liberi
Atleta a dir poco eccellente, nato come ala piccola, ed adattato da Roy Williams a fare la guardia. E' uno dei migliori giocatori della Ncaa in campo aperto, dove è veloce, potente e assolutamente micidiale nell'esplodere verso il canestro. Ha sempre trascurato il tiro da fuori, preferendo l'arresto e tiro dalla media, o oggi il fondamentale in cui ha dimostrato le cose migliori. Grandissimo difensore, capace anche di inventare stoppate dal nulla, verrà  designato da Bill Self per prendersi cura dell'esterno avversario più pericoloso. E' un leader con i fatti prim'ancora che non le parole. Quest'estate è stato eccellente nel tenere uniti i compagni durante il cambio di allenatore, che aveva creato in un primo momento non poche perplessità  e voglia di cambiare aria da parte dei freshmen. Giocatore comunque molto atipico rispetto al modello di guardia che va per la maggiore oggi. Il suo principale difetto è quello di essere uno scarso passatore.

6- GERALD FITCH – 188 cm – Kentucky, Senior, 19.3 punti, 4 rimbalzi, 1.6 assist, 1.3 recuperi, 52% dal campo, 47% da tre, 72% ai liberi
Siamo di fronte al tipico giocatore made in Kentucky: aggressivo, abituato a dare il 110% in campo. E' arrivato come buon attaccante, gli hanno insegnato che se non difendi a Lexington giochi poco, così si è dato da fare alla grande ed in quattro anni è diventato il giocatore che è adesso. Micidiale nel punire ogni disattenzione difensiva con una tripla, sta vivendo un anno da senior che si preannuncia magico per via della maturità  raggiunta in tutti gli aspetti del gioco, e soprattutto dell'intelligenza cestistica in una squadra, quella di Tubby Smith, che gioca davvero a memoria. A fine anno sceglierà  se puntare sul basket, oppure se approfondire gli studi in Fisica, in quanto si dice che abbia doti molto importanti. Un piccolo scienziato, ma le provette possono attendere, adesso i Wildcats hanno davvero bisogno di lui.

7- RASHAD MCCANTS – 190 cm – North Carolina, Sophomore, 18.4 punti, 6.1 rimbalzi, 3 assist, 2.3 recuperi
Con Raymon Felton e Sean May costituisce il gruppo di super sophomore che su cui si baseranno le fortune dei Tar Heels. Prodotto di Asheville, nel North Carolina, Rashad è una guardia potente fisicamente che a qualcuno ha ricordato il giovane Jerry Stackhouse, anche se rispetto alla guardia dei Wizards ha una manciata di centimetri in meno. Rashad sa giocare sia guardia che ala piccola ed è sostanzialmente un attaccante, anche se in difesa la sua fisicità  gli consente una buona dose di steals. Sa colpire da qualsiasi zona del campo, e se migliorerà  le percentuali dall'arco dei tre punti (36% all'ultimo rilevamento, 41% l'anno scorso) potrà  essere una minaccia totale molto appetibile per gli scout Nba, che raramente trascurano chi ha vestito il blue Carolina. L'aneddotica lo segnala come miglior freshman scorer di tutti i tempi per UNC (ha battuto Joseph Forte, 17 a 16.7 ppg), e tra i 50 candidati di preseason al Wooden Award.

8- ALLAN RAY 188 cm – Villanova, Sophomore, 18.3 punti, 4.4 rimbalzi, 3 assist, 51% dal campo, 45% da tre, 67% ai liberi
E' una delle sorprese dell'anno per quella Villanova che sta cercando di uscire dalla valanga di sospensioni inflitte ed autoinflitte. Coach Wright ha trovato il Allan, in Randy Foye e in Curtis Sumpter i cardini per ripartire dopo che in avvio di stagione è arrivata persino l'umiliazione di perdere contro Chaminade, un college di Division-II ! Sostanzialmente l'ateneo ha deciso di distribuire le sospensioni comminante in tempi alterni, in modo da non far rimanere Wright senza troppi giocatori contemporaneamente. Allan Ray, come diversi suoi compagni, è un newyorkese purosangue, viene dal cuore del Bronx e presenta tutti i caratteri tipici della guardia nera nata sui blacktops. E' cresciuto in una HS cattolica, la St. Raymond's, dove è stato compagno di squadra di quel Julius Hodge che trovate qualche posizione più in alto in questa graduatoria. Insieme hanno vinto il torneo statale nel 2000/01. Allan è un atleta con grandissime doti di elevazione, completo un po' in tutti i fondamentali. Se qualcuno gli insegna a difendere può venirne fuori un buon prospetto.

9- LUIS FLORES – 187 cm – Manhattan, Senior, 24 punti, 4.5 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi, 46% dal campo, 90% ai liberi
Eccola la stella dei Jaspers, altro newyorkese doc, che aveva cominciato molto male la propria carriera Ncaa a Rutgers. Dopo l'anno di sosta successivo al transfer ha cominciato a mettere Manhattan, program secondario della MAAC, sulla carta geografica. A parlare per lui ci sono prestazioni ottenute anche contro avversari di primo livello, quindi riteniamo che il dubbio che siano inflazionate possa essere discretamente fugato. Le sue caratteristiche sono quelle di un grande realizzatore non aiutato, come accade in altri casi, da una grande esplosività . Ha una varietà  di tiri tipica del realizzatore vecchio stile (alla Rodney Monroe tanto per capirci), che lo rende virtualmente immarcabile. Luis è anche un leader, sa andare bene a rimbalzo e la passa dignitosamente pur non avendo nulla a che fare con il playmaking. Lo spessore umano e la serietà  del personaggio sono confermate dalla vittoria dello Shaun Mannion Award, premio che annualmente viene riconosciuto al miglior studente-atleta di New York.

10- BARRY (BJ) ELDER – 191 cm – Georgia Tech, Junior, 15 punti, 3.3 rimbalzi, 1.7 assist, 1 recupero
Ecco un altro dei super Jellow Jackets che hanno iniziato la stagione con un secco 11-0; giocatore di grande intensità  in grado di dare un solido contributo sia in fase offensiva, sia soprattutto in fase difensiva. Fisicamente molto robusto, non è un ragazzo dotato di eccezionali doti tecniche, ma ha una qualità  che piace molto agli allenatori, ossia la regolarità . Quest'anno ha peggiorato le cifre dell'anno scorso, ma ha guadagnato una completezza che prima non aveva, soprattutto in termini di leadership. Deve migliorare il tiro da fuori per diventare una minaccia ancora più più difficile da contenere, vista soprattutto la presenza del roster di un distributore di facili occasioni come Jarrett Jack. E' il compromesso ideale tra le doti che ogni coach Ncaa vorrebbe in un giocatore al servizio della squadra.

ALMOST…

ROMAIN SATO – 195 cm – Xavier, Senior – tra i top players, per ora è una delle delusioni di quest'anno. Partito David West, si pensava che potesse elevare ancora le sue cifre e portare per mano i Musketeers in vetta alla A-10, invece le cose sono andate diversamente. Meno tentativi dal campo, percentuali peggiori (36% dal campo contro i 42% dell'anno scorso), con un calo generale in tutte le cifre, non sono certo un segno di leadership, specie se la tua squadra perde malamente dei confronti con squadre di levatura inferiore come Ball State. Per ora quindi il buon Sato lo rimandiamo, pur sapendo che possiamo ritrovarcelo su ottimi livelli in tempi brevi, per una serie di motivi. Non è facile ritrovarsi orfani di David West e far finta che sia la stessa cosa. Xavier non ha scelto un calendario facile in apertura, anzi, Indiana, Mississippi State e Iowa State, ossia le squadre con cui sono arrivate le altre sconfitte, non sono certo scarse. Infine la fiducia viene data dalle doti di Romain, splendido atleta, buonissimo attaccante, forse la miglior guardia in assoluto in situazioni dalla media o dentro l'area colorata, dove la grandissima elevazione da fermo gli permette di fare numeri non da poco. Le sue penetrazioni sono micidiali perchè non perde velocità  nelle virate, grazie ad una gran forza di gambe. Il centrafricano però deve imparare a giocare meglio negli schemi, e congestionare meno il gioco, pena una grande prevedibilità .

KEVIN MARTIN – 200 cm – Western Carolina, Junior – Come abbia fatto un giocatore del genere a finire a Western Carolina rimane un mistero, nel senso che un atleta di questo tipo è strano sia sfuggito ad una squadra militante nelle conference migliori. Invece Kevin evoluisce, o meglio, domina gli scenari della Southern Conference. E' il miglior marcatore dell'intera Ncaa con 29 punti di media e, strano a dirsi, non è neanche un pessimo difensore. Tutti i profili riscontrabili lo danno come 6'7, quindi siamo alle prese con un atleta attorno ai due metri che sa segnare in tutti i modi. E' migliorato tantissimo da tre punti (siamo alle soglie del 50%). Dopo l'ottima annata da freshman, chiusa a 22 punti di media, era stato cercato con insistenza da Ohio State, ma lui ha cortesemente declinato per non rimanere fermo un anno, così facendo si è però giocato l'offerta di una vetrina ghiotta come la Big Ten. Gli scout Nba lo seguono con attenzione, e lo faranno ancora per verificarne i punti negativi, ossia la scarsa forza fisica e una velocità  che pare non essere fulminea. Se la cava anche come playmaker, anche se preferisce fare quasi tutto da solo. Insomma, un potenziale ottimo giocatore, sul quale non bisogna lasciarsi andare a facili entusiasmi.

JJ REDICK – 190 cm – Duke, Sophomore – il virginiano secondo anno in forza ai Blue Devils è indubbiamente uno dei migliori tiratori puri di tutto il college basket. Attualmente non ha percentuali eccelse (33% contro i 40% dello scorso anno, sempre 14 i punti di media) ma sostanzialmente viste le poche gare ancora giocate, possiamo dire che si tratta probabilmente di una flessione momentanea. Non ha ancora sbagliato un tiro libero mentre scriviamo queste righe (33/33) ed in generale pensiamo abbiate capito il tipo di giocatore con cui abbiamo a che fare. Dalle sue mani dipenderà  il futuro, le ambizioni di Duke, perchè uno come lui avrà  sempre in mano i tiri decisivi. Ha tutto per essere un buon specialista anche in Nba, chi lo sa, magari il prossimo Steve Kerr, anche perchè atleticamente è tutt'altro che da buttare via.

MATT LOTTICH – 192 cm – Stanford, Senior – ecco un altro classico tiratore da college basketball, con caratteristiche simili a quelle di Redick, anche se contornate da un minor atletismo, con una stazza fisica comunque maggiore. Molto alterno, classico tiratore di striscia (14 punti, 4 rimbalzi, 4 assist di media) è comunque utile al gioco corale della squadra anche quando non è in vena di bombe facili, perchè sa passare bene la palla ed è sempre attivo anche in difesa. Ha un'intelligenza in un certo senso innata, essendo stato anche un ottimo QB nel football, e un ottimo lanciatore nel baseball al liceo, segno che il suo braccio ha qualcosa di superiore alla media. In sostanza un giocatore molto ostico quando te lo ritrovi davanti, perchè ha stazza, sa proteggere la palla, tira ovunque appena ha qualche centimetro libero ed è rapido nell'esecuzione, tanto che è praticamente impossibile stopparlo. Altro possibile specialista Nba.

DEE BROWN – 180 cm – Illinois, Sophomore – Lo mettiamo tra le guardie giusto per separarlo dal collega Deron Williams, ma in sostanza è un playmaker puro adattato, come si evince anche dalla statura e dalla sua incredibile rapidità , che lo rende molto ostico in campo aperto. Ha scelto il basket, ma poteva eventualmente essere una stella nel football. Al liceo infatti era un QB dominante che spesso vinceva le partite con delle grandi corse. Florida State e Nebraska, due autentiche power house del football, si sono seriamente interessate a lui, ma Bill Self lo ha convinto a giocare a basket per lui a Champaign. Giocatore molto rapido, superlativo negli anticipi difensivi, deve però lavorare seriamente sul tiro, sia a livello di mano che di selezione, anche perchè attualmente non supera il 35% dal campo e il 65% ai liberi.

JUSTIN GRAY – 187 cm – Wake Forest, Sophomore – Justin Gray è uno dei prodotti della celebre Oak Hill Academy, dove è stato peraltro compagno di squadra di Carmelo Anthony. E' un attaccante completo con delle buone potenzialità  da sviluppare (15 punti, 3 rimbalzi, 3 assist, 43% dal campo, 40% da tre, 85% ai liberi). In coppia con Chris Paul potrà  far vedere davvero divertire i tifosi dei Demon Deacons. L'anno scorso perse dieci chili a causa di un bruttissimo scontro di gioco con Danthay Jones di Duke, che gli costò la frattura della mascella e un brutto taglio alla lingua. Andò avanti per un mese a suon di milk shakes, portandosi dietro sempre un block notes per far sapere agli altri cosa voleva, visto che praticamente non poteva parlare. Nonostante questo fastidiosissimo incidente, Justin è stato comunque nominato nell'All Freshmen Team della ACC.

CARL KRAUSER – 185 cm – Pittsburgh, Sophomore Combo guard che si aggiunge alla schiera dei newyorkesi made in Bronx. Mentre altri suoi coetanei potevano vantare carriere alternative in Football e Baseball, Krauser sembrava molto promettente come pugile! Tant'è che ha disputato due match in uno dei circuiti amatoriali della grande mela. Un vero duro insomma, fatto apposta per giocare a Pitt. Dopo un primo anno passato a guardare Brandin Knight e compagni, quest'anno si è trovato in mano le chiavi del gioco dei Panthers. E' un difensore di quelli che non ti fanno dormire la notte prima della partita (e forse anche quella dopo). Sta imparando a far giocare la squadra, facendo sia il play che la guardia in un sistema di gioco molto basato sulla velocità . Offensivamente è tutto da costruire, ma per adesso vanta delle ottime percentuali ottenute svolgendo il compitino (50% dal campo, 38% da tre, mano non proprio da buttare insomma).

GERRY MCNAMARA – 185 cm – Syracuse, Sophomore – Una delle grandi sorprese della scorsa stagione, quando vinse il titolo con ottime prestazioni durante il torneo Ncaa, dove fu fido scudiero, insieme a Warrick di un certo Carmelo Anthony. Giocatore universale (16 punti, 3 rimbalzi, 4 assist), ha il proprio punto di forza proprio nel suo eclettismo, può giocare play, alternandosi in regia con Billy Edelin, oppure agire da tiratore puro. Il tiro è la sua dote offensiva più efficace. Non è velocissimo, ma ha una buona meccanica di sospensione che gli consente di andare efficacemente a segno anche forzando spesso (38% da tre). Considerando che fisicamente non è niente di eccezionale o sopra la media, siamo di fronte ad un bel giocatore che al college si è già  tolto una grandissima soddisfazione.

JR GIDDENS – 195 cm – Kansas, Freshman – Insieme a Padgett è l'innesto pregiato dei Jayhawks di quest'anno. Anche lui, come Langford, è nato come ala piccola, ma sta progressivamente affinandosi come guardia tiratrice. Da affinare c'è innanzitutto il tiro da fuori (si vede che fino ad ora ne ha avuto poco bisogno), ma atleticamente ha tutto per diventare uno dei migliori esterni della Ncaa. Deve stare lontano dai guai, ricordiamo che l'anno scorso è stato arrestato perchè coinvolto insieme allo zio in un furto di materiale informatico in un Wall-Mart, nonché lavorare duro agli ordini di Bill Self. In quanto a velocità  ed elevazione è secondo a pochi. Era uno dei migliori liceali d'America nel salto in alto, dove vanta un personale da 2.08.

SALIM STOUDAMIRE – 184 cm – Arizona, Junior – Salim probabilmente non raggiungerà  mai il suo cuginetto Damon (pure lui ex allievo di Olson tra l'altro) nella Nba, in quanto difficilmente una guardia leggera e sottodimensionata come lui potrà  suscitare l'interesse di quegli scouts che che vanno spesso a visionare i vari Adams, Iguodala, Frye o Shakur che dir si voglia. Atleticamente mediocre, è comunque dotato di una buona velocità  di piedi, che usa discretamente in difesa, ma il meglio lo dà  chiaramente in attacco. Ottimo tiratore, lento nell'esecuzione ma con una mira sufficiente per far saltare in aria qualsiasi difesa, se si sveglia bene la mattina. Ne ha segnati 35 contro Kansas l'anno scorso, quando fu l'unico in grado di controbattere Kirk Hinrich, e quest'anno Lute Olson ha nuovamente studiato il sistema per sfruttare al massimo le sue monotematiche caratteristiche. Essendo il giocatore più basso del quintetto e non sapendo fare il playmaker, Olson ha la fortuna di disporre di un creatore in ala come Iguodala, che ha in tutto e per tutto sostituito Bill Walton, mentre come seconda guardia schiera sempre Adams, in grado di marcare gli avversari più grossi, mentre Chris Rodgers viene utilizzato come cambio in qualità  di sesto uomo di lusso.

MARCUS MOORE – 197 cm – Washington State, Senior – Questo californiano doc, nativo di Inglewood, è un'altra delle delusioni di questa stagione. Ce l'aspettavamo impegnato a fare il salto di qualità  decisivo per entrare nel draft Nba del prossimo giugno, invece per ora ha soltanto fatto dei grossi passi indietro. Il punto più basso i Cougars l'hanno toccato contro Fresno State, che li ha battuti 46-29 (8 punti con 3/13 dal campo per Marcus, che era reduce da 17 e 22 punti contro Montana e Idaho), un punteggio basso persino se stessimo parlando di un solo tempo di gioco. Incostante Moore lo è sempre stato, basti pensare che l'anno scorso segnò 42 punti contro Gonzaga, intervallata da un 2 punti contro Idaho e un 9 punti contro Montana (per un brillante 2/20 dal campo complessivo). Passa imprevedibilmente da un'estremità  all'altra, e in quattro anni, salvo miracoli non è migliorato per niente sotto questo aspetto. L'anno scorso aveva la scusante di un brutto infortunio al ginocchio che l'ha tenuto fermo tutto gennaio e tutto febbraio, ma evidentemente non si è più ripreso. Le sue caratteristiche sono difficilmente descrivibili, proprio perchè alterna notti in cui è praticamente perfetto sotto ogni aspetto del gioco, ad altre in cui sembra uno reclutato per sbaglio. Le cifre in calo (14 punti contro 18 dell'anno scorso, 4 rimbalzi contro 6, 4 assist contro 5) risentono ancora della partita chiusa in virgola (0/9 dal campo), persa 55-36 contro Southern Utah, mediocrissima squadra della Mid-Con (4-5 di record all'ultimo aggiornamento).

CHRISTIAN DREJER – 205 cm – Florida, Sophomore – è uno dei giocatori più interessanti in assoluto a livello Ncaa in prospettiva Nba. Guardia completa (12 punti, 6 rimbalzi, 4 assist, 50% dal campo, 48% da tre, 80% ai liberi), è un sophomore un po' penalizzato, perchè ha perso la prima metà  dell'anno da freshman a causa di un infortunio al piede che si era procurato prima di arrivare in Florida. Nazionale danese, viaggiava ad oltre 30 punti di media nel suo campionato, e si pensava che potesse addirittura dichiararsi per il Draft come europeo, invece ha scelto di frequentare il college per migliorare in maniera consistente, anche se con Donovan grossi miglioramenti non ne hanno fatti in tanti nel corso degli ultimi anni. Dal momento che ha iniziato a giocare seriamente solo quest'anno, le cifre sono di assoluto rispetto, visto che è la terza, se non la quarta, opzione offensiva dei Gators. Potrebbe, a livello di aspirazioni, diventare un giocatore alla Mike Miller, altro ex Gators, visto che sono simili per il fatto di essere delle guardie con statura da ala, dotate di un ottimo tiro da tre punti. Da seguire con assoluta attenzione.

ANTHONY ROBERSON – 185 cm – Florida, Sophomore – Il fratellino di Terrence Roberson, ex Fresno State, è la classica guardia nel corpo da play, che renderebbe al massimo se fosse affiancato da un playmaker più portato alla distribuzione. Florida ha un'impostazione di gioco un po' particolare, perchè è dotata di tre elementi in grado di gestire i possessi e far circolare la palla. Lo stesso Roberson parte come playmaker, ma spesso le redini del gioco le prendono Drejer o Walsh. Quando gli è richiesto, soprattutto se serve un portatore veloce, Anthony sa comunque svolgere il compito in maniera efficace e proprio sotto questi aspetti dovrà  lavorare se vorrà , un giorno, essere un giocatore Nba. Le sue selezioni di tiro sono ancora molto discutibili.

DIJON THOMPSON – 200 cm – UCLA, Junior – Giocatore molto completo, dotato di buon fisico e capacità  di ricoprire tre ruoli. E' il miglior giocatore attualmente in forza ai Bruins, e con Howland sta facendo un discreto lavoro, anche se il periodo è chiaramente di transizione. Dijon ha comunque tutte le chance di questo mondo, dato che senza Jason Kapono e Ray Young dovrà  man mano incrementare il proprio tasso di responsabilità . L'obiettivo di Ucla, per quanto irrealistico possa sembrare, è quello di vincere la Pac-10, e Thompson l'ha ribadito in una recente intervista: “Vogliamo vincere la Pac-10 e fare bene nel torneo, abbiamo il talento per riuscirci e con Howland abbiamo un basket molto più concreto, sono fiducioso”. Se lo dice lui, l'importante è che Stanford ed Arizona siano d'accordo…

TIM PICKETT – 193 cm – Florida State, Senior – E' uno dei migliori tiratori della nazione, sia da tre punti (42%) che dalla lunetta, dov'è assolutamente infallibile (94%). Eternamente rimbalzato tra il ruolo di play e quello di guardia tiratrice, quest'anno sembra più orientato verso un ruolo da tiratore scelto, come dimostra l'impennata di tutte le sue percentuali in merito, che andranno però confermate nel torneo della ACC. Il suo minutaggio si è ridotto a causa dell'innesto di Von Wafer, uno dei migliori freshmen nel suo ruolo, ma come abbiamo visto, la qualità  di Pickett ne ha guadagnato parecchio, ed ora aspira a qualificarsi nei giusti uffici per avere un pick nel prossimo draft, magari come specialista, contando sulle sue ottime doti difensive, che lo rendono da sempre uno dei migliori ladri di palloni della ACC (attorno ai tre steals a sera).

JONATHON MODICA – 192 cm – Arkansas, Sophomore – Giocatore dal nome che sembra un refuso dell'anagrafe, e che ha un soprannome alquanto bizzarro: Pookie, per via di un grande tatuaggio che gli attraversa diagonalmente la schiena. E' il nomignolo che la nonna Sarah gli ha dato quando era ancora in fasce. Da allora è sempre stato Pookie, e se un domani vi capitasse di incontrarlo fate che chiamarlo così. Pookie è il motivo per cui i Razorbacks di Stan Heath, dopo qualche stagione uggiosa stanno riorganizzando per provare l'assalto alla SEC. E' il miglior giocatore capitato nell'ateneo nel dopo Joe Johnson. Guardia molto battagliera, capace di segnare in più modi ma ancora carente in termini di ball handling.

DEWARICK SPENCER – 190 cm – Arkansas State, Junior – Grande inizio per gli Indians, che mentre scriviamo sono 8-1, saldamente in vetta alla Sun Belt. La principale ragione di questo salto di qualità  risiede proprio nell'esplosione della sua guardia titolare, che sta viaggiando alle invidiabili medie di 20 punti, 6 rimbalzi e 4 assist. Tutto questo dopo un anno di redshirt dovuta a gravi carenze accademiche. Strano ma vero, ogni tanto capita anche questo nella Ncaa.

RAY BARBOSA – 187 cm – James Madison, Freshman – I suoi biglietti da visita sono 28 punti nella gara d'esordio contro Furman, e 33 punti nel suo career high contro Virginia. Davvero un freshman coi fiocchi. Per quel che si sa al suo riguardo è una guardia tiratrice pura, dotata di un buonissimo tiro, ma ancora inconsistente in difesa. Da seguire con un occhio di riguardo.

DESMON FARMER – 195 cm – USC, Senior – Questo bestione (pesabile ampiamente oltre la quintalatà ) di Flint, dal cuore del Michigan, è il miglior realizzatore dei Trojans, squadra che comunque quest'anno non ha grosse chance di combinare qualcosa. Giocatore chiaramente come preannunciato molto fisico anche se con una mano decisamente rivedibile.

DREW SCHIFINO – 189 cm – West Virginia, Junior Il giocatore faro dei Mountaineers è la classica guardia collegiale dal ventello assicurato. Come in altri casi sovracitati ci troviamo di fronte ad un giocatore piuttosto… quadrato (sul quintale anche lui), che ha scelto il basket anteponendolo alla palla ovale. Il suo cognome è già  noto in quella disciplina tra i pro della Nfl, in quanto suo fratello Jake milita nelle fila dei Tennessee Titans. L'anno scorso Drew è stato nominato nel terzo quintetto della Big East.

PIERRE PIERCE – 190 cm – Iowa, Sophomore – giocatore da 17 punti, 6 rimbalzi e 4 assist, sicuramente il miglior talento attualmente iscritto presso gli Hawkeyes. Ottimo atleta, impostato come guardia ma che in prospettiva Nba, com'è doveroso visto che atleticamente vale la categoria, dovrebbe giocare da playmaker. Difensivamente prossimo alla nullità , ma ora come ora per un sophomore come lui conta il talento e l'upside. E quelli ci sono eccome. Se ci dà  dentro come un dannato, l'anno prossimo potremmo essere qua a parlarne come una delle migliori guardie in assoluto.

DAWAN ROBINSON – 188 cm – Rhode Island, Sophomore – Tra i sophomore più interessanti della A-10, Dawan guida i Rams in punti, rimbalzi e assist (rispettivamente 17, 5 e 4), e si è segnalato come uno degli astri nascenti in questo promettente avvio (8-2) di Rhode Island. In realtà  sarebbe Junior, ma avendo interamente perso il suo reale anno da freshman, è riuscito a recuperare un anno di eleggibilità  in più.

SHANNON BROWN – 190 cm – Michigan State, Freshman – Una delle migliori guardie arrivate quest'anno nella Ncaa, più precisamente alla corte di Tom Izzo. Ora come ora, non sta trovando un grande minutaggio. Izzo, infatti, gli preferisce ancora Tolbert, una delle maggiori delusioni degli ultimi anni in quanto ad aspettative (non ripagate), per il fatto che difensivamente Brown deve ancora maturare parecchio. Atleta di un'altra categoria, rischia di diventare uno dei migliori realizzatori della Big Ten. E' questione di tempo, se non quest'anno, l'anno prossimo sarà  sicuramente uno dei migliori in assoluto.

DARREN BROOKS – 190 cm – Southern Illinois, Junior – Come Robinson, un anno di redshirt gli ha consentito di avere a disposizione un anno extra da spendere presso i Salukis. Quest'anno sta facendo il salto di qualità  che si intuiva in verità  già  dall'anno scorso. E' passato da 13 a 19 punti di media, con un corredo di 7 rimbalzi, 2 assist e 3 steals. E' ormai uno dei migliori giocatori della MVC. Non ci stupiremmo se grazie a lui i Salukis dovessero approdare al torneo giocando poi qualche brutto scherzo ad una delle favorite.

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