Fiesta Bowl Preview

L'All America Darren Sproles sarà  un cliente molto ostico per i campioni in carica

Il 2 gennaio, giusto il tempo di smaltire le sbornie del capodanno, è in programma l'edizione numero 33 del Tostitos Fiesta Bowl, che anche quest'anno non manca di suscitare interesse per una serie di concorrenze piuttosto curiose. Il kickoff sarà  dato di fronte ai 73471 spettatori della Sun Devil Arena di Tempe, Arizona, tradizionale campo di battaglia di Arizona State. Vediamo ora di analizzare quelli che sono i punti chiave che precedono questo avvincente spettacolo.

Kansas State vs Ohio State

La scelta da parte degli organizzatori, di accaparrarsi nuovamente Ohio State, che proprio l'anno scorso battendo Miami nel Fiesta si aggiudicò il titolo nazionale, non ha mancato di suscitare numerose polemiche, soprattutto da parte degli organizzatori e dei partecipanti dell'Orange Bowl, che vedrà  di fronte Miami e Florida State.

Il nocciolo della questione verte sul fatto che l'Orange avrebbe voluto riproporre un rematch della finale dello scorso anno, decisa dopo due overtime proprio a favore degli sfavoriti Buckeyes, ed evitare a tutti i costi un altro confronto tra gli Hurricanes e i Seminoles, già  visto in regular season ed in programma come match di apertura per la stagione 2004.

Tuttavia gli organizzatori del Fiesta se ne sono altamente fregati, ed a Kansas State, scelta automaticamente per via del legame con la Big12, hanno accoppiato i campioni in carica, lasciando i colleghi dell'Orange in condizione di semidisperazione per il fatto di ritrovarsi con un match dall'appeal molto ridotto.

Home sweet home

A un anno esatto di distanza, coach Jim Tressel e la sua truppa si trovano confortevolmente alloggiati allo Scottsdale Princess Hotel, autentica cattedrale nel deserto dell'Arizona, ed eseguono gli ultimi allenamenti dell'anno presso il campo della Pinnacle HS. Insomma, anche se nella Sun Devil Arena indosseranno la road jersey, se c'è un team che possiamo considerare di casa questi sono proprio i Buckeyes.

La sensazione è un mix di benessere e di malinconia, per il fatto di non poter più competere per il titolo nazionale: "E' come l'anno scorso? - si chiede coach Tressel - non proprio, possiamo anche farcelo credere, ma non è la stessa cosa, anche se l'incontro sarà  ugualmente impegnativo, contro una squadra lanciatissima come Kansas State". La squadra è comunque entusiasta di partecipare nuovamente al Fiesta: "Beh, non è la stessa cosa dell'anno scorso - replica il cornerback Dustin Fox - ma non siamo nemmeno all'Outback Bowl (uno dei bowl minori, che si tiene a Tampa in Florida, ed è stato disputato dai Buckeyes proprio due anni fa, NdR), ma ci giochiamo nuovamente un altro Bowl Bcs, siamo molto eccitati e non vediamo l'ora di andarci, anche perché gli organizzatori ci trattano benissimo; ci hanno voluto anche quest'anno e torneremo nelle fantastiche strutture di cui abbiamo già  usufruito trovandoci davvero benissimo".

Ma cosa ne pensano i Buckeyes, sarà  davvero un vantaggio giocare nelle stesse condizioni ambientali dell'anno scorso? "In un certo senso - risponde il tight end Ben Hartsock - è un leggero vantaggio rispetto a Kansas State, il fatto di conoscere già  tutto ti dà  un senso di sicurezza maggiore magari rispetto a quello che potrebbero avere i Wildcats". Gli fa eco il super ricevitore Michael Jenkins: "Si un certo vantaggio possiamo averlo, non dobbiamo ambientarci come l'anno scorso, ma alla fin fine si tratta di giocare una partita di football, ed a quel punto le squadre saranno una davanti all'altra". Insomma, quando si scende il campo, certi fattori svaniscono, e quel che conta è soltanto la palla.

La stagione di Ohio State e Kansas State
Per Craig Krenzel e compagni ripetere la perfect season dell'anno scorso sarebbe stato qualcosa di francamente incredibile, e del resto un'annata che si conclude con due sconfitte, subite contro Wisconsin e soprattutto contro Michigan nell'ultima giornata della Big Ten, non può certo dirsi fallimentare, anche se ovviamente questi due ko hanno automaticamente precluso ai Buckeyes ogni chance di tornare a giocarsi il titolo nazionale. La sconfitta con i Wolverines è stata determinata da un primo tempo in cui l'attacco guidato da John Navarre ha messo in ginocchio la super difesa capitanata da due freschi All America come il safety Will Allen e il defensive endWill Smith. Sotto 21-0, i Buckeyes hanno provato a rientrare in gara, ma le corse del candidato Heisman Chris Perry ed una difesa molto accorta hanno regalato la Big Ten ed il Rose Bowl a Michigan.

Totalmente diverso invece l'andamento delle quotazioni dei Wildcats, che sembravano aver del tutto compromesso la loro stagione con tre sconfitte a cavallo tra le prime gare, in cui hanno subito il clamoroso stop contro Marshall, e l'inizio della season della Big12, dove ha perso di misura due gare tirate contro Texas e Oklahoma. Coach Bill Snyder non ha mai smesso di incoraggiare i suoi ragazzi anche nel momento in cui la stagione sembrava inevitabilmente indirizzata verso il viale del fallimento, e ilsegnale forte i Wildcats l'hanno dato contro Nebraska, nella netta vittoria che ha loro consentito di sorpassare i Cornhuskers nella graduatoria della North Division. Raggiungere la finale della Big12 sarebbe stato comunque un risultato che avrebbe salvato la stagione di Kansas State, ma è proprio a questo punto che è arrivato il più clamoroso upset dell'anno, con la clamorosa vittoria per 35-7 contro Oklahoma, fino a quel giorno indiscussa numero uno di ogni ranking con tanto di paragoni, comodi e scomodi, con le migliori squadre di tutti i tempi. La facilità  con cui Ell Roberson e Darren Sproles hanno detronizzato la difesa dei Sooners è stata davvero impressionante, anche perchè questa sembrava veramente imbattibile. Con questo impronosticabile risultato, Kansas State, che at-large non avrebbe mai avuto chance di agguantare un Bowl Bcs, si è portata a casa l'automatic berth della Big12, che vale un Fiesta Bowl che è la disperazione di Texas, sicura partecipante al Fiesta nel caso in cui il titolo della Big12 fosse andato ai Sooners. I Longhorns, dopo una grandissima stagione, macchiata comunque dall'umiliante disfatta subita contro Oklahoma, rimangono così digiuni di una cifra variabile tra i 14 e i 17 milioni di dollari, ossia quanto gli organizzatori del Fiesta Bowl, in base ad una serie di parametri, pagheranno alle due squadre invitate.

I coach

Jim Tressel contro Bill Snyder. Un grandissimo coach contro il fondatore di una dinastia.

Jim Tressel è figlio di un allenatore di football, quel Lee Tressel che era stato un giocatore proprio ad Ohio State, prima che la Seconda Guerra mondiale lo costringesse ad abbandonare i suoi sogni di gloria. Cresciuto piazzando palloni per Lou Groza, forse il miglior kicker di tutti i tempi, dopo una onesta carriera a Baldwin-Wallace, dove allenava papà  Lee, iniziò la sua carriera di coach iniziando la routine da assistente, occupandosi praticamente sempre dell'attacco (QB, RB e WR) ad Akron, Miami (Ohio), Syracuse e Ohio State, prima di diventare head coach ad Youngstown State, dove è rimasto dal 1986 al 2000, vincendo ben 4 titoli nazionali di Division 1-AA, e palate di altri riconoscimenti. Nel 2001 dunque arriva l'occasione più ghiotta della sua carriera, con la proposta di head coach ad Ohio State, una delle powerhouse più blasonate in assoluto. Dopo la consacrazione che un incarico simile ti dà , Tressel ha pensato di fare del suo staff un autentico dream team, ingaggiando assistenti qualificatissimi sia dalla NFL che dalle migliori conference Ncaa. Dopo un primo anno mediocre, con un 7-5 di record finale e un Outback Bowl, arriva la perfect season dell'anno scorso, quando la sua straordinaria Junior class ha sconfitto Miami nel Fiesta Bowl, aggiudicandosi unanimemente il titolo nazionale. Una delle ragioni che ha spinto il direttivo di Ohio State ad affidargli la panchina, oltre all'indiscutibile bravura tecnica, è stata la sua ferma motivazione che: "Nella vita per un ragazzo devono essere due le gioie più grandi: ricevere il diploma l'ultimo giorno della sua permanenza al college, e mettersi al dito un anello da campione nazionale". Tressel ha sempre fatto seguire i fatti alle parole, infatti tra i suoi allievi si annoverano tantissimi studenti sopra il 3.00 GPA. Sotto quest'aspetto con lui non si scherza (è infatti sia Bachelor che Master in scienze dell'educazione).

Mentre Tressel ha rinnovato un programma di grande successo ottenendo il massimo nel minor tempo possibile, Bill Snyder nel 1989 quando si è ritrovato a Manhattan, dove ha sede il campus dei Wildcats, in sostanza non c'era nulla. Non c'era tradizione, non c'era passato e nessuno avrebbe intuito un grande futuro da quella squadra. Invece, mattone su mattone, Bill Snyder ha messo su un programma di altissimo livello, che giunge quest'anno al suo undicesimo bowl consecutivo, con ben cinque stagioni da 11 vittorie. Snyder è un riconosciuto maestro nel prendere programmi ai minimi termini e rilanciarli alla grande. Allena dal 1964, e la sua vita non è stata solo football, perché ha avuto esperienze anche come allenatore di nuoto. E' un membro della American Football Coaches Association Rules Committee and Ethics Committee, e spesso tiene conferenze su vari temi legati alle problematiche dello sport universitario. Un decano quindi tra i più rispettati nel suo ambiente, che a Kansas State ha prodotto oltre 40 All American, tra cui annoveriamo suo figlio Sean Snyder, Jaime Mendez, Chris Canty, Tim Colston, David Allen, Mark Simoneau, il kicker argentino Martin Gramatica e l'attuale runningback Darren Sproles.

Gli All America

Alla fine della regular season, come ogni anno la Associated Press ha rilasciato i tre tradizionali All America Team, riconoscimento che incorona le prestazioni dei migliori giocatori del campionato. Volendo trarre un particolare confronto da questi riconoscimenti, Ohio State può vantare ben 4 segnalazioni, contro le 2, anche se di altissima qualità , assegnate ai Wildcats.

I Buckeyes hanno il loro strong safety Will Allen (186 cm, 85 kg) nel primo Team, riconoscimento più che meritato per questo senior che si è distinto come uno dei colpitori più intelligenti del campionato. L'altro pezzo pregiato della difesa, il defensive end Will Smith (192 cm, 119 kg) è stato invece nominato nel secondo team, ed è unanimemente considerato tra i migliori nel suo ruolo da due anni. Due presenze di questo calibro rendono l'idea della potenza difensiva dei Buckeyes, che coach Bill Snyder ha definito come: "Really blitz oriented". Tra le segnalazioni difensive negli All America di quest'anno Ohio State può vantare anche uno dei migliori punter della nazione, ossia B.J. Sander, nominato sia nel terzo team che tra i candidati al Ray Guy Award, l'Heisman dei punter che andrà  probabilmente a Dustin Colquitt (Tennessee). Molto particolare la storia di Sander, che dopo una buonissima 2000, chiusa con 41.9 yds di media a tentativo, è stato scavalcato nella rotazione da Andy Groom, che lo ha costretto alla redshirt l'anno scorso. Dopo una grandissima preseason, quest'anno Tressel gli ha dato una fiducia che è stata ampiamente ripagata. L'ultimo della lista è il centro Alex Stepanovich (191 cm, 142 kg), principale addetto alla protezione di Craig Krenzel.

Kansas State può vantare nel primo All America Team il favoloso Junior Darren Sproles (169 cm, 78 kg), uno dei migliori runningback della nazione, in grado di produrre 1948 yds su corse, e 282 su ricezione. La sua affidabilità  e la sua rapidità  sono una spina nel fianco per qualsiasi difesa, ne sanno qualcosa i Sooners. Molto efficace anche come kick returner. Nel secondo team troviamo invece il linebackerJosh Buhl (182 cm, 100 kg), che ha disputato una grandissima stagione con ben 171 tackles a referto.

Tra gli altri award è da segnalare la vittoria del Draddy Award da parte di Craig Krenzel il QB Senior dei Buckeyes che si porta a casa un assegno di 25000 dollari grazie ad un brillantissimo 3.68 GPA in Molecurar Genetics. Smesso il casco, Craig ha dimostrato di essere altrettanto bravo anche con il microscopio, facendo così felice Jim Tressel, che a queste cose ci tiene molto.

Il matchup

Alla Sun Devil Arena assisteremo ad un incontro sulla carta equilibratissimo, con due difese assolutamente annoverabili tra le migliori d'America. E' possibile che la differenza la facciano gli attacchi? Coach Tressel dovrà  trovare un sistema per bloccare la tremenda combo costituita dal QB Ell Roberson, abile sia nei lanci che nel decidere le fasi cruciali con le corse (2251 yds totali, 24 touchdown, con 943 yds personali sulle corse), e dal già  citato fuoriclasse Darren Sproles. Non sarà  un impresa facile, perché se anche i Buckeyes riuscissero a fermare le corse dei Wildcats, Roberson può vantare diverse opzioni anche sui ricevitori. Il primo ricevitore James Terry (1174 yds, 13 td), Antoine Polite (345 yds), e l'onnipresente Sproles (282 yds), garantiscono un ottimo parco di soluzioni. Se Kansas State ripete la trance mostrata contro i Sooners, saranno difficilmente battibili, ma Ohio State ha il grosso vantaggio di non farsi cogliere sprovveduta.

D'altro canto l'attacco dei Buckeyes è tutt'altro che sterile, con il grandissimo Craig Krenzel, quarterback dal talento "normale", ma dal cuore grande così, che ha già  dimostrato di sapersi esaltare al massimo nelle partite che contano, trascinando anche i suoi compagni, tra cui spicca l'ottimo ricevitore Michael Jenkins, snobbato dai giornalisti quando hanno selezionato gli All American, ma non dal suo ateneo, che gli ha assegnato l'Ohio State Mvp 2003: "Non mi aspettavo - spiega Jenkins - di ricevere questo premio, perché abbiamo tanti ottimi giocatori, ma sarà  comunque uno stimolo per dare sempre il massimo; contro Kansas State giocherò la mia ultima partita con questa maglia, voglio chiudere la mia carriera qui da vincente".

L'appuntamento è dunque fissato per giovedì due gennaio, sotto il sole del deserto di Tempe, nel cuore dell'Arizona. Alla Sun Devil Arena, sarà  una lotta senza esclusione di colpi. Pronostici? Impossibile dare delle quote, per cui lasciamo volentieri il rischio ai bookmakers. Restate sintonizzati su www.playitusa.com. Vi terremo costantemente aggiornati su tutte le vicende relative a questi fantastici Bowl.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi