Jason White solleva commosso un premio meritatissimo, frutto di una grande forza di volontà
"Never give up!" dicono gli americani. Non mollare mai, neanche quando la fortuna, che ricordiamolo, ci vede benissimo, sembra averti abbandonato e ridotto quasi al punto di mollare. E Jason White ha fatto di tutto, tranne che mollare, aggiudicandosi in maniera più che meritata, nonchè pressochè unanime, l'Heisman Trophy 2003, ossia il massimo riconoscimento individuale che ogni anno viene assegnato nel College Football.
Probabilmente per Jason sarà il punto più alto della sua carriera, ma per un ragazzo che pareva dover smettere per sempre con il football questo è un risultato assolutamente fantastico.
Jason White, quarterback senior di Oklahoma, è tornato a giocare quest'anno dopo due bruttissimi infortuni alle ginocchia che l'avevano praticamente costretto a saltare due stagioni per sottoporsi a due interventi di ricostruzione. Quegli infortuni hanno lasciato i loro segni sul fisico di Jason, che a tratti pare chiaramente limitato in termini di reattività , ma la sua mente ed il suo braccio non sono mai stati collegati così bene, lanciando i Sooners per tutto l'anno in cima al ranking Bcs con la bellezza di 40 touchdown.
Lo stesso White non si sarebbe mai aspettato di ottenere un riconoscimento del genere: "L'anno scorso, ero seduto davanti alla televisione a guardare la premiazione dell'Heisman, mi chiedevo quanto potesse essere bello essere lì, tra i finalisti, ma davvero non avrei mai pensato di poterlo addirittura vincere, dopo tutto quello che stavo passando durante quella lunghissima riabilitazione". Invece, "Dreams come true", e l'Heisman torna ai Sooners dopo che Billy Sims si aggiudicò il trofeo nel lontano 1978. In totale sono comunque quattro gli alumni di Oklahoma ad essersi aggiudicati il prestigioso titolo, a White e Sims, tra l'altro presente in sala ad incoraggiare il suo erede, infatti dobbiamo aggiungere Steve Owens (1969) e Billy Vessels (1952).
Jason White pur essendo sicuramente il favorito, non ha avuto vita facile per aggiudicarsi questo trofeo, perchè è arrivato alla vigilia delle votazioni con una clamorosa sconfitta subita nella finale della Big12 contro Kansas State, in cui nonostante la prova disastrosa è riuscito a lanciare quasi 300 yds con oltre il 50% di completati. Inoltre, la concorrenza non era facile, a cominciare da Larry Fritzgerald, WR di Pittsburgh, che è arrivato a soli 128 punti dall'essere il primo sophomore di sempre ad aggiudicarsi il trofeo.
Fritzgerald partirà l'anno prossimo con una gran pubblicità datagli da questo piazzamento, e probabilmente anche con i favori del pronostico, anche se il suo scetticismo, e quello dei votanti, è dettato più che altro dal giocare in uno dei college non proprio di nobilissima caratura: "Penso che le sconfitte della mia squadra mi abbiano veramente danneggiato, del resto gli altri ragazzi che erano qua con me oggi sono tutti impegnati in bowl importanti".
Al terzo posto, come previsto, si è piazzato un altro quarterback di grande livello, vale a dire Eli Manning, figlio di Archie, nonchè fratellino del più celebre Peyton. La famiglia Manning, nelle cui vene scorre sangue assolutamente nobile in fatto di palla ovale, sembra davvero stregata in merito all'Heisman Trophy, avendo conseguito molti piazzamenti senza mai sollevare il trofeo. Papà Archie finì quarto nel 1969 e terzo nel 1970, mentre Peyton, che secondo molti è il miglior QB attualmente in attività , quando giocava a Tennesse è giunto secondo nel 1997, venendo invece scelto per primo dai Colts, dove tuttora gioca, al draft del 1998. Lo stesso ruolino di marcia potrebbe essere ripercorso da Eli, che potrebbe spuntare il primo cappellino al prossimo draft NFL.
Beffardo invece l'esito dei voti per Chris Perry, che pur essendo stato l'unico a vincere un titolo di conference con i suoi Wolverines, risultando tra l'altro uno dei protagonisti assoluti nella finale vinta contro Ohio State, si è dovuto accontentare del quarto posto, chiudendo la lista dei finalisti.
Ma la stagione di Jason White non si chiude affatto qui, anzi, ci sono due questioni in sospeso e verranno chiarite il prossimo 4 gennaio a New Orleans, quando i Sooners (#3) si giocheranno il titolo nazionale contro LSU (#2). La prima questione è quella di riscattare la partitaccia contro Kansas State, dimostrando che la gara che ha negato il sogno di una perfect season è stato soltanto un incidente di percorso contro uno delle migliori difese della nazione. La seconda questione sarà quella di offrire un'accoppiata Heisman-Bowl non sempre così scontata per un QB. Anzi. Mentre Charlie Ward, attuale play dei Knicks nella Nba, e Danny Wuerffel, dopo aver vinto l'Heisman portarono rispettivamente Florida State e Florida al titolo nel 1993 e nel 1996, i due ultimi QB premiati, vale a dire Chris Weinke (Florida State, 2000) e Eric Crouch (Nebraska, 2001) non hanno mantenuto le attese, perdendo il Bowl con prestazioni decisamente sottotono.
Una grandissima prestazione di White nel Sugar Bowl potrebbe inoltre convincere i giornalisti, in caso un successo targato Sooners, che proprio la squadra di Bob Stoops è la reale meritrice di questo titolo che i fautori dei media si riservano di assegnare alla squadra che ritengono migliore, ad oggi la USC di Pete Carroll, che nonostante fosse la numero 1 del ranking AP, è risultata soltanto terza nel ranking Bcs, ed è stata pertanto iscritta al Rose Bowl (coincidente nella sua tradizionale forma vincente Big Ten contro vincente Pac-10), dove se la vedrà appunto con la Michigan di Chris Perry.
Tanti sono quindi gli interrogativi che questa fantastica stagione ancora ci riserva, nel frattempo Jason White può scrivere un'altra bellissima pagina di una carriera bella e tribolata quanto un film di Oliver Stone. Dopo aver vinto tra l'altro il Player of the Year assegnato da Associated Press-Sporting News, questo Heisman Trophy è tutto suo, comunque vada, sarà un successo, e se l'è meritato davvero.