Jason White, favorito nella corsa all'Heisman
Il mondo del football oggi rivolgerà la sua attenzione verso lo Yale Club di New York dove sarà consegnato il premio più importante cui può aspirare un giocatore di college: l'Heisman Trophy. Vincerlo vuol dire entrare a far parte di uno dei circoli più esclusivi dello sport statunitense che conta fra i suoi "affiliati" giocatori del calibro di O.J. Simpson, Marcus Allen e Bo Jackson, solo per citare i primi che vengono in mente.
Per alcuni dei vincitori passati il premio è stato un trampolino di lancio verso i professionisti ma per la maggior parte la serata della consegna del trofeo è stata la più importante nella loro carriera sportiva. Molti , infatti, non hanno avuto successo nella NFL ma saranno sempre ricordati come vincitori dell'Heisman.
Ad esempio durante l'anno probabilmente nessuno sentirà parlare di Rashaan Salaam ma nella prima metà di dicembre non c'è appassionato che non si ricordi del running back di Colorado che nel 1994 guadagnò più di 2000 yard e segnò 3 touchdown nel Fiesta Bowl.
Altri flop recenti sono stati Eric Crouch (quarterback in grado di guidare Nebraska alla finale per il titolo nazionale del 2001 ma ritiratosi dopo non aver giocato neanche una partita nella NFL) e Gino Torretta (quarterback di Miami che vinse nel 1992 il premio ma nei professionisti lanciò soltanto per 42 yard).
Prima di bollare il vincitore di questa sera come un sicuro fallimento comunque va ricordato il caso di Carson Palmer, vincitore della passata edizione. L'ex quarterback di USC sfruttò una strepitosa seconda parte di stagione per assicurarsi il premio e diventare dopo pochi mesi la prima scelta assoluta della NFL. Quest'anno con i Cincinnati Bengals non ha mai giocato ma l'allenatore Marvin Lewis è pronto a giurare sulle sue doti e su un brillante futuro fra i professionisti.
Tornando all'Heisman di quest'anno c'è un'importante novità da segnalare nella votazione del vincitore della stagione 2003: la possibilità di votare via Internet. Fino allo scorso anno erano interpellati soltanto gli ex vincitori e i media (921 in tutto) che votavano 3 giocatori cui venivano assegnati 5, 3 ed 1 punto a seconda della loro posizione nella lista consegnata dal votante.
Quest'anno invece il club che organizza l'evento ha deciso di riservare sul suo sito uno spazio che ha permesso a chiunque di votare ed ha inoltre deciso, per evitare "problemi", di far pesare il sondaggio come un singolo voto. In sostanza il giocatore che avrà ricevuto più voti riceverà 5 punti, 3 andranno al secondo e 1 al terzo, senza considerare il numero di preferenze per giocatore.
Una cosa che invece non è cambiata e che forse mai cambierà è la netta preferenza dei votanti per i giocatori offensivi (specialmente quarterback, wide receiver e tailback). Nelle ultime 53 edizioni una sola volta ha vinto un difensore (Charles Woodson nel 1997) ed anche in quell'occasione il giocatore ha vinto più per le sue doti offensive come kick returner che per quelle difensive.
Anche quest'anno quindi il vincitore sarà un giocatore offensivo. Fra i 4 finalisti, infatti, figurano 2 quarterback (Eli Manning di Mississippi e Jason White di Oklahoma), un wide receiver (Larry Fitzgerald di Pittsburgh) ed un running back (Chris Perry di Michigan).
Fino a sabato scorso il sicuro vincitore era Jason White che aveva dominato le difese avversarie nella rincorsa di Oklahoma ad una stagione perfetta. Dopo 2 stagioni terminate precocemente da seri infortuni alle ginocchia il senior aveva portato i Sooners al numero 1 nei ranking lanciando per 3446 yard e 40 touchdown con soli 6 intercetti. Tutto questo acquistava ancora più valore se teniamo presente che Oklahoma rispetto alla stagione precedente aveva praticamente perso tutto il gruppo di wide receiver.
Nella finale di sabato scorso per il titolo della Big 12, però, White ha lanciato due intercetti a fronte di nessun touchdown ed ha pesato non poco nella sconfitta di Oklahoma. Il quarterback ha sì lanciato 298 yard ma ha avuto bisogno di 50 tentativi per farlo e i suoi problemi nell'affrontare la preparatissima difesa avversaria potrebbero essergli costati non pochi voti. Il termine per presentare le schede era infatti questo mercoledì e non la settimana scorsa come accadeva fino a poco tempo fa.
Se non dovesse vincere l'Heisman, White potrà accontentarsi con il premio di miglior giocatore dell'anno secondo The Sporting News, ricevuto ad inizio settimana. "Jason ha tutto ciò che ogni allenatore di college vorrebbe. Inoltre la sua determinazione nel tornare a giocare dopo 2 seri interventi alle ginocchia è un motivo d'ispirazione per tutti. La sua abilità come quarterback è anche più impressionante. È chiaramente il miglior giocatore di quest'anno", ha dichiarato John Rawlings, direttore editoriale della nota rivista.
Le parole di Rawlings non possono non far sorridere se si pensa ai 2 sack subiti, alla scarsa mobilità subita e soprattutto all'inabilità mostrata dal quarterback nel prendere in fretta delle decisioni per ovviare ai blitz avversari. White nonostante tutto è ancora considerato il favorito grazie alle ottime prestazioni disputate prima della finale della Big 12.
L'altro quarterback finalista porta un cognome illustre: Manning. Si tratta di Eli, figlio del mitico Archie e fratello minore di quel Peyton che viene considerato uno dei migliori, se non il migliore, quarterback della NFL. Come hanno fatto notare in molti il quarterback di Mississippi vincerebbe sicuramente il premio se questo venisse assegnato al miglior giocatore in assoluto nella NCAA.
Purtroppo per lui l'Heisman deve premiare il giocatore che più si è distinto e questa definizione un po' vaga permette troppo spesso ai votanti di giudicare i candidati soltanto dalle statistiche che hanno ottenuto in stagione. Molti quarterback hanno ottenuto numeri migliori (B.J. Symons su tutti) e lo stesso White ha dalla sua i 40 touchdown lanciati (contro i 27 di Manning) e il record quasi perfetto di Oklahoma che lo ha messo in prima pagina per tutta la stagione.
Manning invece raramente ha guadagnato la ribalta televisiva per colpa della debolezza della sua università . Il fatto che Mississippi sia riuscita addirittura a giocare nel Cotton Bowl contro Oklahoma State la dice lunga sul valore del senior. In ogni caso la sua stagione non è passata inosservata perché sempre più spesso si parla di lui come probabile prima scelta nel draft del prossimo anno.
L'unico running back del lotto è Chris Perry. Ad inizio stagione il suo nome era uno dei più "caldi" nella corsa all'Heisman ma le 2 sconfitte di Michigan contro Iowa e Oregon hanno fatto passare in secondo piano la sua ottima stagione. A dire il vero nelle 2 partite in questione non gli è neanche stata data la possibilità di essere decisivo perché la sua università si è trovata in svantaggio ed ha preferito affidarsi ai lanci di John Navarre per rimontare.
Il tailback si è reso utile alla squadra non solo correndo per quasi 1600 yard ma anche proteggendo il quarterback dagli attacchi avversari negli schemi che prevedevano l'uso del back come blocker. "Chi vota dovrebbe guardare tutto di un giocatore, non solo quante yard ha guadagnato. L'abilità di Chris nel bloccare gli avversari è stata incredibile. Parecchi touchdown andrebbero assegnati a lui per come ha concesso a John il tempo di trovare il giocatore giusto", spiega il wide receiver Braylon Edwards.
Sfortunatamente per il tailback i votanti non sembrano tenere nella dovuta considerazione questi aspetti di gioco e guardano soltanto gli highlights delle partite (dove ovviamente non trovano spazio queste sottigliezze tecniche). Perry ha però dalla sua le prestazioni contro Michigan State in cui stabilì il record dell'università per corse in una partita (51) e la partita contro Ohio State dove è stato in grado di guadagnare 154 yard contro la miglior difesa contro le corse della nazione.
Chiudiamo con quello che viene considerato la seconda scelta dopo White: il wide receiver Larry Fitzgerald dell'università di Pittsburgh. Il giocatore ha ricevuto almeno un touchdown in tutte le 12 partite stagionali ed ha stabilito il record NCAA di gare consecutive con almeno una ricezione da touchdown (18).
Anche lui però ha qualche punto a sfavore che potrebbe costargli nella sfida a White. Pitt non è una delle potenze del football universitario e se non fosse per il record stabilito non sarebbero in molti a conoscere il sophomore. Nuoce anche la presenza in squadra di un altro giocatore che ad inizio stagione si candidava per l'Heisman, il quarterback Rod Rutherford. Pitt ha quindi deciso di non fare una campagna pubblicitaria a favore dell'uno o dell'altro per non favorire nessuno, finendo così per danneggiare tutti e due.
Inoltre le 2 partite peggiori della stagione le ha giocate proprio in diretta televisiva contro Miami e Notre Dame e rispetto ai 3 wide receiver che hanno vinto il trofeo non ha al suo attivo nessuna giocata così spettacolare da restare a lungo nella mente dei votanti. Desmond Howard, Tim Brown e Johnny Rodgers si erano fatti conoscere anche per la loro abilità di punt returner e questo ha permesso loro di scavalcare giocatori che sembravano meglio piazzati ma cui mancavano l'acuto stagionale.
Il wide receiver che ha potuto contare sui consigli di Chris Carter e Randy Moss quando faceva il ballboy per i Minnesota Vikings sembra comunque la migliore alternativa a White e non è detto che non riesca a stupire tutti e ad aggiudicarsi il premio. Se poi dovesse tornare il prossimo anno rinunciando così a sfidare le regole della NFL che non permettono ad un sophomore di dichiararsi eleggibile per il draft sarebbe sicuramente il favorito per l'Heisman della prossima stagione.