Joe Maddon ha guidato i Rays alle finali dell'American League
Sarà il Tropicana Field di St.Petersburg, Florida ad ospitare questa sera garauno delle American League Championship Series tra Tampa Bay (non più Devil) Rays e Boston Red(-Hot) Sox.
Forse sarà solo al momento del primo lancio che molti si renderanno conto di quello che il manager Joe Maddon ed il GM Andy Friedmann sono riusciti a creare sulla costa occidentale della Florida in un posto (non sappiamo bene se chiamarla città , due città , baia, regione…) che fino a dieci anni fa era semplicemente soltanto la sede dello Spring Training dei New York Yankees, i grandi assenti di questa postseason 2008.
Anche questa incertezza geografica ha penalizzato per anni la franchigia. Come avviene anche per i Marlins, l'altra squadra della Florida, stato decisamente pazzo per il football, gli spettatori scarseggiano e il dome spesso rimbomba vuoto.
Ma quando i Rays, la tredicesima squadra d'espansione della MLB, vinsero 10 delle prime 16 partite della loro storia nel 1998, non avrebbero mai immaginato che ci sarebbe voluto così tanto per arrivare ad un passo dalle World Series. A quell'inizio vincente seguirono anni di sconfitte e di ultimi posti. Poi la costruzione - partendo dai giovani - e la vittoria della divisione assassina quest'anno.
Nel primo turno un secco 3-1 agli White Sox ed ora a quattro vittorie dalla finale. In mezzo c'è però una corazzata, quei Red Sox, campioni in carica, che sembrano trovare forma, freschezza e brutale fame di vincere quando il calendario mostra la pagina di ottobre. Saranno i colori rosso sfumati dell'autunno del New England, ma Boston sembra diventare calda proprio al momento giusto. Ne sanno qualcosa gli Angels - reduci anche loro da un 3-1 subito - dopo aver vinto 100 partite in stagione regolare.
Molte particolari somiglianze tra le due squadre ed anche una certa pungente rivalità . Roster pieni di giocatori cresciuti all'interno dell'organizzazione, un discreto numero di battitori mancini (sei per parte) e di switch hitter (tre per parte), un partente mancino e tre destri nella rotazione di entrambe. Un paio di mancini per parte anche nel bullpen.
La rivalità nasce da risse scoppiate più volte nel passato, la prima addirittura nel 2000. Ed anche quest'anno Coco Crisp si è trovato al centro di una bench-clearing brawl, dopo essere stato colpito.
Per cui queste serie non sono certamente da dipingere come la classica sfida tra una "grande" ed una "piccola" ma tra due franchigie, che si rispettano, anzi si detestano, ma sono potenzialmente entrambe molto forti, forse tra le 3-4 più forti dell'intera MLB.
Tampa Bay (97-65, 3-1)
La rotazione che affronterà i Red Sox è formata da James Shields, Scott Kazmir, Matt Garza, Andy Sonnanstine (partiranno in quest'ordine). E' questo il segreto dei Rays: una rotazione (David Price, la prima scelta assoluta è già sul roster MLB ed Edwin Jackson, andato 14-11, con 4.42 di ERA è rimasto fuori dai 25) che ci ricorda i Braves degli anni '90. Questi nomi resteranno sui boxscore per molti anni.
La questione non era se, ma era quando. Visti i problemi attuali alla rotazione di Boston, crediamo che la rotazione Rays sia leggeremente superiore, in questo momento. Shields ha lanciato un 2-hitter contro i Sox in aprile al Trop, ma a Fenway ha un'ERA sopra a 10. Garacinque - se ci si arriverà - potrebbe essere problematica. Kazmir ha problemi di controllo, la cosa peggiore quando si affrontano i Sox, ma spesso - lo scorso anno in particolare - è stato un incubo per il lineup di Boston.
Il bullpen di Tampa ha avuto i suoi problemi, ma tutto sommato ha reso molto bene. Troy Percival, ex-Angel campione nel 2002, che ha ricominciato una carriera che era finita, è stato escluso dal roster per le ALDS e sarà una scelta dell'utlimo minuto quella di inserirlo oppure no nelle ALCS. Al suo posto Maddon ha usato un po' di tutto, quasi un closer by committe. Grant Balfour è emerso nelle serie contro gli White Sox, Dan Wheeler aveva chiuso partite in finale di stagione. J.P. Howell si è mostrato sempre efficace. Chad Bradford sembra tornato quello intoccabile di Oakland.
La pressione nei playoff è tanta e serve una chiara routine nell'utilizzo dei rilievi. Finora Tampa ha fatto funzionare le cose in modo diverso. Non del tutto convinti, ma accettiamo l'evidenza dei fatti.
Il lineup dei Rays si apre con Akinori Iwamura, B.J. Upton e Carlos Pena. Seguono Evanm Longoria e Carl Crawford, spesso in ordine inverso, Cliff Floyd o Rocco Baldelli. Chiudono, a seconda dei match-up, Dioner Navarro, Gabe Gross, Jason Bartlett o Ben Zobrist. Nella mischia pure Eric Hinske, Willy Aybar, Fernando Perez.
Moltissima velocità , con Upton (44 SB), Crawford (25), Bartlett (20), una certa dose di potenza con Pena (31 HR, .494 slugging), Longoria (27, .531) e Zobrist (12, .505). Baldelli e Longoria vengono da problemi fisici che li hanno tenuti lontani dal campo per svariati mesi il primo (disordini mitocondriali) e per quattro settimane il secondo.
Questi riposi forzati hanno però garantito una certa freschezza all'entrata della postseason. Li abbiamo battezati gli "injurested". Energie preziosissime in ottobre. Come OPB, Upton guida con .383, segue Pena a .377. Pena ha pure 166 SO, record di squadra, Upton 134, Iwamura 131, Longoria 122.
In difesa Pena in 1b, Iwamura in 2b, Longoria in 3b, Bartlett in ss. All'esterno, da sinistra a destra Crawford, Upton, Gross, giunto da Milwaukee in una trade di inzio stagione. Catcher Navarro. DH Floyd e recentemente Baldelli.
Boston (95-67, 3-1)
I Red Sox hanno dovuto utilizzare due volte Jon Lester nelle ALDS, a causa del mal di schiena di Josh Beckett. Ed anche quando Beckett è partito è riuscito a completare solo 5 inning. Stesso discorso per Daisuke Matsuzaka.
Le assenze di Clay Buchholz (fermato definitivamente a tarda estate dopo una prima metà di stagione difficile) e di Curt Schilling (out per la stagione) hanno pesato nell'economia della squadra. Tim Wakefield non ha lanciato ancora un inning nella postseason e neppure Paul Byrd, acquistato come polizza d'assicurazione proprio nel mese di agosto.
Per garantire massimo riposo a tutti Terry Francona ha deciso la seguente rotazione per le ALCS: Matsuzaka, Beckett, Lester, Wakefield. Con i primi tre in fila anche per le eventuali gare 5-6-7.
Jonathan Papelbon è il closer, l'uomo del nono inning e spesso anche di qualche indispenasabile out nell'ottavo. Justin Masterson è con Hideki Okajima il set up man. Più spesso nell'ottavo il primo e nel settimo il secondo. Manny Delcarmen ha lanciato molto e spesso con grande efficiacia, javier Lopez sarà l'uomo per i mancini. Mike Timlin - fuori dal roster nelle ALDS - aspetta come Percival di vedere le decisioni dello staff di allenatori.
Hanno fatto i salti mortali per avere ogni sera un lineup che avesse senso.
A varie riprese David Ortiz, J.D. Drew, Coco Crisp, Julio Lugo e Mike Lowell sono stati infortunati, anche abbastanza seriamente. Degli "injurested" due sono rimasti decisamente solo injured (Lowell e Lugo) e Lowell è stato addirittura già sostituito dall'eterno minor legauer Gil Velazquez prima della fine delle ALDS, precudendogli così la partecipazione alle ALCS. Le World Series per loro due sarebbero un miraggio. Lo scambio Manny Ramirez-Jason Bay ha dato un'ulteriore scossone.
Insomma il roster è cambiato, ma sono qui a lottare per un posto nelle World Series. Sembrano essersi dimenticati cosa significhi perdere.
Il lineup ideale vede Jacoby Ellsbury come leadoff, Dustin Pedroia secondo, David Ortiz terzo, Kevin Youkilis quarto, Drew quinto, Bay sesto. Una serie sinsitro-destro ripetuta tre volte. Il terzo basso presenterà , per forza di cose Mark Kotasy, e poi Jason Varitek e Jed Lowrie. Tre dei nove citati non erano in nessuna preview di inizio d'anno. Si chiamano flessibilità e profondità , doti di squadre alle quali provvede con astuzia il GM Theo Epstein.
Questi Sox sono leggermente diversi da quelli dello scorso anno.
C'è potenza con Youkilis a .569 nello slugging, Bay .527 (in 49 partite), Drew .519, Ortiz .507, Pedroia .493, c'è la solita OBP (e qui il lineup di Boston è nettamente migliore di quello di Tampa), Drew .408, Youkilis .390, Sean Casey .381, Pedroia .376, Alex Cora .371, Bay .370, Ortiz .369.
C'è media battuta: Pedroia, secondo dell'AL con .326, Red Sox secondi della loro lega con .280 di squadra. Casey .322, Youkilis .312. La velocità nelle gambe di Ellsbury (50 SB), di Crisp e Pedroia con 20 rubate a testa. Lugo con 12 come detto è fuori gioco, per il momento.
In difesa gli aggiustamenti per i due infortuni citati schierano Kotasy in 1b, Pedroia in 2b, Youkilis in 3b, Lowrie in ss. Da sinistra a destra all'esterno Bay, Ellsbury, Drew. Ortiz DH e Varitek dietro al piatto come ricevitore. In panchina le C che contano: Casey, Cora, Crisp, Kevin Cash, il catcher di Wakefield. Contano perchè sono tutti giocatori di qualità .
La previsione
La "cattiveria" di Boston avrà la meglio sulla "positiva incoscienza" di Tampa Bay, ma solo dopo sei partite.