Il QB di Kansas State Ell Roberson festeggia il titolo della Big 12
Ieri sera, all'Arrowhead Stadium (casa dei Kansas City Chiefs della NFL) si è svolta la finale della Big 12, l'incontro che ha messo di fronte gli Oklahoma Sooners (campioni della South Division) e i Kansas State Wildcats (vincitori della North Division).
Alla vigilia della sfida, Oklahoma era considerata la netta favorita, in virtù dello spettacolare bilancio di 12-0, ottenuto durante la stagione: pur riconoscendo l'ottimo valore di Kansas State, pochi osservatori avrebbero potuto immaginare un upset, visto lo strapotere che i Sooners avevano espresso in questi mesi; molti giornalisti e storici avevano già iniziato a paragonare questa formazione di Oklahoma con le grandi squadre del passato.
Invece, ieri sera Kansas City ha testimoniato uno dei risultati più sorprendenti degli ultimi anni: i Wildcats, incuranti delle discussioni sui Sooners, hanno letteralmente dominato la scena e, imponendosi per 35-7, si sono laureati campioni della Big 12; per Kansas State, inoltre, si è trattato del primo titolo di conference, dopo il successo nella Big Six del 1934.
Eppure, le fasi iniziali parevano indirizzare la partita verso i ragazzi di Bob Stoops: dopo aver forzato i Wildcats ad un three-and-out, Oklahoma ha realizzato la prima segnatura della serata, grazie ad una fantastica corsa da 42 yards di Kejuan Jones, che ha eluso la difesa avversaria.
Tutto sembrava incanalato nei binari voluti da Oklahoma, anche perché nel primo quarto l'attacco di Kansas State ha fatto davvero fatica: in quattro drive, i Wildcats sono riusciti a guadagnare un misero primo down, regalando, tra l'altro, una fantastica posizione di partenza ai rivali, a causa di un cattivo snap su punt; ad 1:10 dalla fine del periodo iniziale, i Sooners hanno avuto a disposizione un possesso a sole 36 yards dalla goal line avversaria.
Oklahoma pareva in grado di ipotecare l'incontro, invece la difesa di KSU ha resistito, obbligando Bob Stoops a mandare in campo il proprio kicker Trey DiCarlo (un calciatore davvero affidabile), il quale ha sbagliato un FG da 44 yards; quell'errore ha spostato l'inerzia della gara, infatti, nel drive susseguente, le due stelle offensive dei Wildcats sono saliti in cattedra: il RB Darrell Sproles ha effettuato una corsa da 55 yards, mentre il QB Ell Roberson ha completato un perfetto TD pass per Brian Casey.
La marcatura del pareggio è stato il momento decisivo, infatti, i Wildcats hanno preso coraggio, rendendosi conto che la decantata difesa di Oklahoma non era così imperforabile come affermato alla vigilia: riavuto il possesso dopo un punt dei Sooners, Roberson ha effettuato il secondo passaggio vincente della serata, grazie alla collaborazione di James Terry, che ha bruciato i difensori dei Sooners, con una ricezione da 63 yards.
Sicuramente scossa, Oklahoma ha provato a reagire e qualche minuto più tardi il proprio attacco si è guadagnata un 1st and Goal a sole 6 yards dalla endzone: i Sooners hanno cercato il pareggio, ma purtroppo Jason White si è fatto intercettare sul terzo down, lasciando la sua squadra senza punti. Sul drive susseguente, Kansas State ha inferto il colpo del KO, quando Roberson e Sproles hanno confezionato un TD pass da 60 yards, che ha scioccato tutti gli spettatori dell'Arrowhead Stadium; il primo tempo si è chiuso sul 21-7, nonostante i disperati tentativi di Oklahoma (tra cui un quarto down giocato alla mano) di ridurre le distanze.
Nella seconda metà dell'incontro, i Sooners hanno avuto il possesso iniziale, riuscendo ad arrivare all'interno delle 20 yards avversarie: tuttavia, la difesa di KSU ha resistito alla grande, evitando di subire una meta; chiamato in causa per la seconda volta, DiCarlo ha sbagliato un FG piuttosto agevole, peggiorando ulteriormente la situazione della propria squadra.
In tutta la stagione, la difesa di Oklahoma aveva espresso un dominio irreale, ridicolizzando spesso gli attacchi avversari, invece, nella finale della Big 12, Roberson e Sproles hanno guadagnato yards a piacimento; in seguito all'errore di DiCarlo, le due stelle di Kansas State hanno letteralmente passeggiato per il campo, chiudendo il drive con il TD Pass da 19 yards per Antoine Polite.
Sul 28-7, la partita ormai aveva perso ogni interesse, poiché la difesa dei Wildcats bloccava ogni velleità di rimonta: nonostante 298 yards lanciate, Jason White, candidato per l'Heisman, ha passato una serata lunghissima, dovendo subire la terribile pressione dei lineman avversari; nel quarto quarto, White ha lanciato il secondo intercetto, che riportato in endzone da Ted Sims grazie ad un ritorno da 27 yards, ha fissato il punteggio sul 35-7 finale.
Quest'ultima segnatura è stata la ciliegina sulla spettacolare vittoria di KSU, che dopo le delusioni del 1998 e del 2000, ha conquistato finalmente il titolo della Big 12; il merito del trionfo deve essere assegnato al coach Bill Snyder, che, in carica a Kansas State dal 1989, ha creato un programma davvero vincente, trasformando una delle peggiori squadre della nazione in una potenza.
Se, invece, volessimo decidere l'MVP della partita, la nostra scelta cadrebbe sicuramente su Roberson e Sproles, che hanno ridicolizzato la più temuta difesa dell'intera nazione: il QB ha totalizzato 227 yards sui passaggi, 72 sulle corse con 4 TD pass, mentre il RB ne ha conquistate 235 in 22 portate e 88 in 3 ricezioni. Complessivamente, l'attacco dei Wildcats ha collezionato 519 yards, con una media di 8.9 per azione; inoltre i 4 giochi oltre le 60 yards effettuati da KSU sono stati i più lunghi concessi dalla difesa di Oklahoma.
Grazie al titolo di conference, Kansas State si è aggiudicata un invito automatico per un bowl BCS, che sicuramente sarà il Fiesta, da sempre legato alla Big 12: quindi nel prossimo gennaio, i Wildcats si recheranno al Sun Devil Stadium di Phoenix, dove ad attenderli ci dovrebbero essere i Florida State Seminoles.
Dall'altra parte, evidente è stata la delusione, soprattutto per il modo in cui la sconfitta è maturata; le parole di Bob Stoops sono state più che eloquenti per evidenziare lo stato d'animo dei Sooners: “We just got whipped. They outplayed us in every part of the game!”
Nonostante la batosta, Oklahoma dovrebbe ricevere in ogni caso l'invito per il Sugar Bowl, anche se le contemporanee vittorie di LSU e USC creeranno sicuramente delle polemiche e dibattiti sulla composizione dei bowl; ora l'unica certezza è che Texas (10-2 in stagione) rimarrà fuori dal lotto delle magnifiche 8 che disputeranno gli incontri della BCS.
Ora, per tutti gli appassionati italiani di College Football, il consiglio è restare sintonizzati su Play.it: nei prossimi giorni ci saranno altri articoli in cui cercheremo di spiegare questa intricata situazione.