Il tailback di LUS Justin Vincent, MVP del 2003 SEC Football Championship Game
Nell'articolo di presentazione della finale per il titolo della SouthEastern Conference avevamo pronosticato una sfida fra due formidabili difese che sarebbe stata decisa da un singolo episodio. Dopo aver assistito alla partita del Georgia Dome il pronostico si é rivelato completamente sbagliato perché di difese in campo ce n'era una soltanto (quella di LSU) e i Tigers non hanno avuto alcun problema a superare 34 a 13 Georgia.
La partita è stata così a senso unico che a metà del terzo quarto l'attenzione dei tifosi di LSU si è spostata su un'altra partita, quella fra Oklahoma e Kansas State che ha visto i primi cadere per la prima volta stagionale riaprendo così i giochi per il titolo nazionale. In seguito a questa sconfitta, infatti, sono ben 3 (LSU, Oklahoma e USC) le squadre con una sola sconfitta che si giocano i 2 posti nella finale nazionale, il Sugar Bowl.
Sarà ora il ranking BCS che verrà pubblicato fra poche ore a decidere quale università delle 3 dovrà accontentarsi di un Bowl meno importante. Il BCS nel calcolare il punteggio di una squadra tiene conto non solo del suo record vinte-perse ma anche di quello dei suoi avversari e di quello degli avversari degli avversari. Tutto questi calcoli vengono eseguiti per pesare il calendario di una squadra ed evitare così che un'università con 12 avversari facili possa arrivare a giocare la finale nazionale.
Proprio questa regola potrebbe aiutare LSU perché il suo principale avversario (USC) ha sì vinto la partita contro Oregon State ma sarà penalizzato dalla sconfitta di Notre Dame (avversario stagionale di USC) che peggiorando il suo record rende meno difficile il calendario di USC.
Il risultato di questi calcoli deve poi fare media con le posizioni della squadra nei sondaggi AP e ESPN/USA Today per stabilire il punteggio finale. L'ottima impressione fatta ieri da LSU sicuramente le farà guadagnare posizioni nei sondaggi ma per essere certi bisognerà in ogni caso aspettare le 11 e 30 ora italiana.
A fine partita l'allenatore di LSU, Nick Saban, ha dichiarato che “non capisco tutte le formule usate e come vengono calcolati i punti quindi non so precisamente quanto e se ci ha aiutato la sconfitta di Notre Dame. Non possiamo controllare né i computer usati per i calcoli né il sistema".
"Quello che so", continua l'head coach, "è che la nostra squadra merita l'opportunità di giocare il Sugar Bowl ma mi rendo anche conto che il sistema che usiamo per determinare i finalisti non è perfetto. Non possiamo comunque fare altro che accettare quello che verrà deciso perché noi la nostra parte l'abbiamo fatta. È vero che abbiamo perso una partita ma senza quella sconfitta e la spinta che ci ha dato non saremmo qui”.
Gli fa eco l'allenatore di Georgia, Mark Richt: "Sono una squadra in grado di battere chiunque in ogni condizione e meritano perciò di giocare la finale. Io voto per loro anche perché se dovessero vincere il titolo nazionale sarei meno dispiaciuto per la sconfitta di oggi".
Di dispiaceri Richt ne ha avuti molti ieri perché la sua squadra non è mai stata in partita e fin dall'inizio non ha retto il passo degli avversari. La linea offensiva non ha saputo bloccare i blitz dei difensori di LSU e il quarterback David Greene è stato spesso costretto ad affrettare i lanci consentendo così ben 3 intercetti agli avversari.
"Louisiana State è una grande squadra", ha detto Greene, "hanno fatto molti progressi dalla sfida di inizio stagione ed oggi non ci hanno lasciato un attimo di respiro". Il quarterback ha giocato una delle peggiori partite da quando è al college completando solo 17 passaggi su 41 e subendo 5 sack.
La difesa dei Bulldogs non è stata altrettanto efficace ed ha concesso a metà del primo quarto una corsa di 87 yard al running back Justin Vincent che caricato ulteriormente LSU. Nel possesso successivo infatti il punter Gordon Ely-Kelso si faceva atterrare nella end-zone regalando così 2 punti a Louisiana State.
Il dominio dei Tigers continuava anche nel secondo quarto, interrotto soltanto da un field goal di 51 yard di quello che sarebbe dovuto essere uno dei protagonisti della sfida, il kicker Billy Bennett. Il giocatore invece è stato chiamato in causa solo in un'altra occasione e non ha inciso più di tanto sulle sorti dell'incontro.
La partita è stata chiusa definitivamente dall'intercetto di Lionel Turner che leggeva alla perfezione le intenzioni di Greene e dopo una corsa di 18 yard entrava nella end-zone e fissava il punteggio sul 24 a 6. Quasi un minuto dopo Georgia trovava la forza di segnare il suo unico touchdown della serata con Benjamin Watson ma neanche i Bulldogs credevano ad una rimonta e nell'ultimo quarto concedevano altri 10 punti a LSU.
I Tigers hanno colto il secondo titolo della SEC in 3 anni in uno stadio che ad inizio partita era occupato per tre quarti da tifosi di Georgia (a causa della vicinanza del Georgia Bowl con il campus dei Bulldogs) ma che con il passare del tempo ha visto aumentare vistosamente il predominio dei tifosi di LSU.
Vincent, una matricola che durante la regular season non ha giocato con regolarità , ha ricevuto il premio di MVP della partita non solo per la corsa del primo quarto ma anche per essere stato costantemente un motivo di preoccupazione per la difesa dei Bulldogs (a fine partita saranno 201 le yard guadagnate in 18 corse).
"Justin è un esempio per la squadra", ha dichiarato Saban, "Ricordiamo in continuazione che anche quando non si gioca bisogna allenarsi seriamente per farsi trovare pronto in caso di necessità e questo è esattamente quello che lui ha fatto".
L'altro giocatore che si è messo in vista fra i Tigers è il quarterback Matt Mauck che ha completato 14 lanci su 22 e, grazie anche alla protezione offerta da un'ottima linea, non ha avuto difficoltà a leggere la difesa di Georgia e ad approfittare dei problemi della secondaria dei Bulldogs, parsa meno precisa del solito.
"Abbiamo provato a lottare ma non siamo stati abbastanza bravi. Molto del merito va ovviamente a LSU che, senza voler usare giri di parole, ha fatto di noi quello che ha voluto . Appena facevamo qualcosa di buono loro subito rispondevano girando il momentum in loro favore", ha spiegato Richt.
Abbastanza per arrivare al Sugar Bowl?