Il quarterback David Greene, uno dei pochi rimasti dei Bulldogs che lo scorso anno dominarono la SEC
La SouthEastern Conference è arrivata al suo atto conclusivo: la finale per l'assegnazione del titolo che si disputerà domani al Georgia Dome di Atlanta. Scenderanno in campo i Georgia Bulldogs (vincitori della East Division per la seconda stagione consecutiva) e i LSU Tigers (arrivati primi nella West Division). A dire il vero entrambe le squadre hanno diviso il primo posto con altre università (Florida e Tennessee per Georgia e Mississippi per LSU) ma hanno guadagnato il diritto a rappresentare la division di appartenenza in virtù delle vittorie negli scontri diretti.
Quella di domani sarà la 24esima sfida fra le due squadre e sarà la seconda di quest'anno perché LSU e Georgia si sono già affrontate ad inizio stagione, il 20 settembre. In quell'occasione vinsero i Tigers ma soffrirono parecchio contro un programma molto rinnovato che doveva ancora trovare quegli automatismi che l'avrebbero portata alla finale del Georgia Dome. "È stata la partita più sofferta cui io abbia mai preso parte", ha dichiarato il safety di Louisiana State Jack Hunt, "Dopo ero così stanco che non riuscivo a fare nient'altro. Sono andato direttamente a casa, mi sono buttato su un divano e mi sono addormentato davanti alla tv".
La partita rimase in sospeso fino ad 80 secondi dalla fine quando Matt Mauck, quarterback di LSU, passò al wide receiver Skyler Green il pallone del touchdown decisivo. Georgia avevano guadagnato più yard degli avversari ed aveva tenuto in pugno la partita ma 9 penalità , un fumble e 2 intercetti hanno permesso ai Tigers di vincere.
Quella di settembre è stata probabilmente la peggior prestazione della difesa di LSU che per tutta la stagione è stata il vero punto di forza della squadra allenata da Nick Saban. Nelle 12 partite stagionali prima della finale di conference i Tigers hanno concesso solo in 6 occasioni più di 7 punti agli avversari e sono fra i migliori dal punto di vista statistico sia nella difesa contro le corse che contro i passaggi.
Anche Georgia può vantare una delle migliori difese della nazione e specialmente all'inizio coach Mike Richt ha dovuto fare parecchio affidamento sul reparto per compensare le difficoltà dell'attacco. I Bulldogs, così come i Tigers, hanno concesso soltanto 14 touchdown offensivi in 12 partite e solo in 3 occasioni hanno concesso più di 300 yard agli avversari.
Richt ha in ogni caso dichiarato che la partita di domani non sarà certo facile per la sua secondaria: "Ci sono parecchi matchup che ci faranno trattenere il respiro. Stanno giocando veramente bene negli ultimi tempi e non sono sicuro di poter dire che la nostra difesa è migliorata tanto quanto il loro attacco è migliorato dalla partita di settembre. Non dobbiamo neanche dimenticare che rispetto ad allora ci mancherà il cornerback Decory Bryant che ha dovuto ritirarsi dal gioco per un brutto infortunio al collo. Questo potrebbe fare la differenza in una sfida così equilibrata".
Sulla base di queste considerazioni non è difficile pronosticare una partita in cui saranno le difese a farla da padrone e vincerà quella squadra che sarà in grado di cogliere di sorpresa i difensori avversari con qualche giocata imprevista. Per fare questo i due allenatori possono contare su quarterback di sicuro affidamento che nelle ultime 2 stagioni si sono aggiudicati il titolo di MVP della finale di conference: Mauck per i Tigers e David Greene per i Bulldogs.
Il primo è in testa alla conference per efficienza (153.9 di rating quando la media è 100) ed ha finalmente potuto disputare una stagione intera dopo aver saltato metà della scorsa per un infortunio al piede destro. "Anche se può sembrare un controsenso l'infortunio dello scorso anno ha migliorato il mio gioco", ha dichiarato il quarterback, "Ora resto maggiormente dietro la linea offensiva e cerco di essere utile più con il braccio che con le gambe. In passato alla prima pressione avversaria correvo mentre quest'anno ho imparato a leggere meglio le difese e rilasciare prima il pallone".
"Stando poi fermo per così tanto tempo ho avuto anche la possibilità di perfezionare la mia preparazione pre-partita, in special modo come 'studiare' i filmati degli avversari alla ricerca delle loro lacune. Questa è la fase più importante perché meglio si comprende il funzionamento della difesa e più opzioni offensive si hanno", continua l'ex catcher dei Chicago Cubs (a livello di minor league).
Mauck può anche contare sull'apporto di un gruppo di tailback che ha permesso ai Tigers di guadagnare 220 yard di corsa a partita e che conta al suo interno ben 4 back con più di 300 yard guadagnate. Saban finora ha ruotato i tailback senza scegliere un titolare ma il gioco non ne ha risentito. "Gli avversari non sanno mai cosa aspettarsi perché ogni back ha uno modo di giocare diverso. È un ottima situazione sia per me che ovviamente per la squadra", commenta Mauck, "Ci sono 4 o 5 ragazzi in grado di produrre yard su yard dandomi così un po' di respiro quando sono in difficoltà ".
Il quarterback comunque in pochissime occasioni è stato messo in evidente difficoltà dalle difese avversarie (fatta eccezione proprio per la sfida contro Georgia in cui subì 4 sack) mentre non si può dire lo stesso per il pari ruolo dei Bulldogs. Greene, a differenza dello scorso anno, non può contare su una linea offensiva in grado di bloccare i blitz avversari e ha dovuto spesso tentare lanci che sembravano azzardati per liberarsi in tempo del pallone ed evitare i sack (34 quelli subiti quest'anno).
"Il fatto di avere il coraggio di tentare e l'abilità di completare quei lanci che ad altri sembrano impossibili è una delle cose che maggiormente apprezzo in David", ha dichiarato Richt, "Inoltre anche quando non gli riescono è maturo abbastanza da prendersi la responsabilità del suo errore e questo i compagni, che lo hanno eletto leader della squadra, lo vedono, se ne accorgono".
Un motivo in più per cercare di vincere la partita di domani è il desiderio di rivincita nei confronti di una difesa che nella partita di inizio stagione lo ha messo spesso in difficoltà intercettando un lancio, deviandone parecchi altri e causando anche un fumble nella end-zone.
LSU guardando i filmati si era accorta che i lanci del quarterback erano bassi e che erano facilmente bloccabili alzando le braccia quindi il defensive coordinator ha dato un semplice consiglio ai suoi: "Per fermarlo dovete soltanto alzare le braccia più che potete". "La strategia ha funzionato perché in più di un occasione se i palloni fossero passati sarebbero finiti nelle mani di giocatori completamente liberi. Cercheremo di rifarlo anche nella finale per il titolo, chissà che non funzioni", ha scherzato il defensive tackle Chad Lavalais.
Greene comunque nella sfida di domani potrà contare su 2 giocatori che nella sfida di settembre non erano in campo e che hanno completamente recuperato dai problemi fisici di inizio stagione: il wide receiver Fred Gibson ed il tight end Ben Watson: "Sono gli unici giocatori che l'anno scorso hanno giocato con una certa regolarità e con la loro esperienza sono in grado di decidere da soli la partita. Averli in campo da molta fiducia a tutto il gruppo e nella prima partita la loro assenza si è sentita".
Sempre facendo riferimento alla sfida di settembre, è difficile, in vista della partita di domani, immaginare un giocatore più contento di Billy Bennett, kicker di Georgia. I Bulldogs persero per 17 a 10 ma il loro kicker, detentore del record NCAA di field goal trasformati, sbagliò 3 calci su 4. "Abbiamo perso di 7 punti ed io ho fallito 3 field goal. Fate un po' i conti e ditemi se i miei errori non sono risultati decisivi. È ovvio quindi che non aspettavo altro che la finale contro LSU per rifarmi degli sbagli commessi", ha dichiarato Bennett.
In tutta la stagione il kicker ha sbagliato solo altri 4 calci su 30 e si è guadagnato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la fiducia di allenatore e compagni. "Billy ha vinto così tante partite per noi in passato che è incredibile il solo pensiero di dargli la colpa per quello che è successo a settembre. Se la partita fosse in bilico e tutto dipendesse da un field goal vorrei in campo Billy e nessun altro nell'intera nazione", ha detto il defensive end David Pollack.
LSU non ha nessuna sconfitta da vendicare ma ha una motivazione ancora maggiore rispetto agli avversari, anche se nelle interviste giocatori e tecnici hanno abilmente dribblato le domande sull'argomento. I Tigers infatti sono ancora in corsa per un posto nella finale per il titolo nazionale contro Oklahoma ed hanno qualche chance di arrivarci anche se molto dipenderà da come si concluderà un'altra partita, quella fra USC e Oregon State.
USC, infatti, è davanti a LSU nella classifica che viene usata per determinare le partecipanti al Sugar Bowl, partita che assegna il titolo nazionale, ma il distacco fra le 2 università non è enorme. Basterebbe una sconfitta di USC con la contemporanea vittoria di LSU per mandare questi ultimi alla finale. Qualcuno ha anche suggerito che in caso di vittoria risicata di LSU su Georgia i Tigers avrebbero comunque qualche chance di superare USC ma tutto dipenderà dai cervellotici calcoli dei 7 computer usati per creare la classifica finale.
Il compito dei Tigers è reso ancora più difficile dalle condizioni ambientali che dovranno affrontare. LSU è infatti stata designata come la squadra che gioca in casa ma domani non sarebbe una sorpresa se la maggior parte dei tifosi presenti fosse dei Bulldogs. Il "campo neutro" scelto dalla conference per disputare la finale dista infatti soltanto un ora di guida dal campus di Georgia e le previsioni parlano di un afflusso massiccio dei tifosi dei Bulldogs mentre sembra più limitata la presenza dei tifosi i LSU. Entrambe le università hanno a disposizione 16000 biglietti ma i restanti 43000 vengono messi direttamente in vendita al pubblico.
"Per noi non sarà un sorpresa perché già 2 anni fa quando abbiamo giocato la finale contro Tennessee lo stadio era pieno zeppo di tifosi avversari e nonostante questo abbiamo vinto. Quindi sapremo cosa ci aspetta e poi il nostro record in trasferta quest'anno mi sembra abbastanza buono (5 vittorie in 5 partite)". Parola di Mauck.
"Mi ricordo ancora l'espressione dei miei compagni quando abbiamo visto che lo stadio era per tre quarti occupato dai tifosi di Tennessee. Siamo rimasti letteralmente shockati ma quest'anno non credo proprio che ci faremo caso. Pensiamo soltanto a vincere", ha dichiarato il punter Donnie Jones.
"Spero che in futuro venga cambiato il metodo di designazione della sede della finale", ha dichiarato Saban, "Sarebbe meglio adottare una rotazione che permetta a tutti gli stadi della SEC di ospitare almeno una volta la partita". La SEC non può comunque essere accusata di favoritismi perché al momento della scelta della sede Georgia non vinceva da 20 anni il titolo di conference e non sembrava tornata ai fasti del passato.
I dirigenti inoltre hanno comunicato di aver scelto Atlanta soltanto per l'enorme aeroporto in grado di permettere a chiunque, ad ogni ora di arrivare in città , e per la vicinanza di tutte le università , tranne LSU ed Arkansas, alla Georgia. Non è quindi previsto un cambiamento fino alla scadenza del contratto attuale, fissata per il 2009.