Travis Diener, stellina di Marquette…
Come ogni anno nell'imponente cornice del Madison Square Garden di New York, questo torneo, istituito nel 1991 dal vicepresidente dell'American Cancer Society Jerry Quick e dall'allora allenatore di Missouri Norm Stewart, reduce da un tumore al colon, per raccogliere fondi utili per la ricerca (fino ad adesso siamo arrivati ad oltre 16 milioni di dollari)ha l'oneroso compito di aprire la stagione ufficiale di college basket giocato.
A calcare il parquet nei quattro incontri in programma in questi due giorni c'erano squadre estremamente interessanti come Pittsburgh e Wake Forest anche se il big match in programma era la sfida tra Saint Joseph e Gonzaga; ma andiamo con ordine e ricapitoliamo lo svolgimento dell'intero evento.
Venerdì 13
Marquette 52-Saint John's 45: Partita molto nervosa in cui hanno dominato le due difese[ basti pensare che alla fine la percentuale di tiro è stata del 29% per i Golden Eagles e del 31% per i Red Storms] e dove si sono viste molte difficoltà nel costruire gioco complice, anche, l'assenza dei leaders della passata stagione come Dwayne Wade e Robert Jackson per Marquette e di Marcus Hatten per Saint John's.
Il migliore, tra i ragazzi di coach Crean, è stata la guardia Travis Diener,seppure bloccato dalle responsabilità e dalla zona messa in atto da Mike Jarvis [per lui 18 punti, 4 assist e 6 palle recuperate ma con brutte percentuali dal campo avendo realizzato solo tre canestri su undici tentativi anche se è stato decisivo dalla lunetta, nel concitato finale, con nove liberi a bersaglio]a fargli da spalla troviamo l'alona Steve Novak[8 punti+4 rimbalzi e due liberi cruciali realizzati]ed il frontcourt composto da Scott Merritt[6 punti e 7 rimbalzi ma anche 4 palle perse]e da Terry Sanders[7 rimbalzi per lui]; mentre tra i ragazzi di coach Jarvis, beffati dal minor affiatamento e da una percentuale ai liberi quasi imbarazzante[11 su 22 per un misero 50%]si sono distinti l'ala piccola Grady Reynolds[11 punti] e l'altra aletta Kyle Cuffè[10 punti ma anche 5 turnovers], sufficiente la prova del playmakerino, cresciuto nel celeberrimo playground di Rucker, Darryll”Showtime”Hill[7 punti e 5 palle rubate], deludente,invece, la prestazione del presunto leader della squadra ossia il play Elijiah Ingram [6 punti con 5 perse e tirando con il 27% dal campo]
Wake Forest 85-Memphis 76: Partita rimasta in equilibrio fino a 4 minuti dalla fine quando un break di 13 punti a 3 innescato dai tre piccoli Chris Paul,Justin Gray e Taron Downey ha spezzato l'equilibrio del match. E pensare che quest'ultimo, a causa di una recente operazione di appendicite, non doveva essere nemmeno in campo e per di più il venerabile analista Dick Vitale, durante il riscaldamento aveva urtato accidentalmente Taron sulla cicatrice.
Sembra che coach Skip Prosser dopo questo incoraggiante opener,ricordiamo oltre a Downey[20 punti e 5 assist]le prove di Justin Gray[12 punti]e di Chris Paul[attesissimo all'esordio ha offero una prova di quantità con un tabellino che parla di 10 punti con 1/7 al tiro ma dimstrando una buona capacità di lettura della press defense adottata da Memphis con una sola palla persa in ben 37 minuti]sia orientato a schierare uno starting five con tre guardie con il già citato Taron a ricorire il ruolo di ala piccola che fu di Josh Howard. Per il college di Winston Salem da notare oltre all'enigma Eric Williams[11+6 rimbalzi e la capacità di dominare nell'area pitturata associata a gravi lacune caratteriali]le solide prove dei vari Jamaal Levy,Vytas Danelius e del freshman Trent Strickland.
Passando ai Tigers di coach Calipari, beffati dalle troppe palle perse e dalla pessima percentuale ai liberi, oltre alla buona press defense ci sentiamo di sottolineare la buona prova del collettivo dove spiccano la doppia doppia dell'ala Sean Banks [10 punti e 14 rimbalzi] i 19 punti in appena 25 minuti della small forward Rodney Carney, figlio di una ex sprinter olimpica,i 14 punti del sesto uomo di impatto Billy Richmond e la prestazione, macchiata dalle 6 palle perse a testa,dell'interessante back court formato da Antonio Burks[13+9 assist] e da Anthony Rice[13 punti e 7 rimbalzi].
Sabato 14
Pittsburgh 71-Alabama 62: Partita sostanzialmente equilibrata decisa a favore dei Panthers da una serie di triple di Carl Krauser e di Jaron Brown nei minuti finali dell'incontro. Vero mattatore del match è stato il sostituo di Brandin Knight,Carl Krauser;originario di New York(come si può evincere dalle scarpe da gioco marchiate in pennarello nero con un bel” only the strong survive in Nyc”)e soprannominato “Black Magic” per le sue abilità di ball handling e palleggio made in Bronx. Nella serata ha piazzato 19 dei suoi 21 punti totali nella seconda frazione di gioco con le già ricordate triple determinanti.
Grande merito tra i ragazzi allenati da coach Jamie Dixon, alla sua prima vittoria da capo allenatore di Pittsburgh, va inoltre all'ala grande Chevon Troutman[ 13 punti e 6 rimbalzi ed il merito di aver tenuto i suoi in partita nel primo tempo], allo swinger Jaron Brown[11 punti conditi da 8 rimbalzi]ed al centro super prospettone, anche lui da New York, Chris Taft[7 punti e ben 12 rimbalzi]; incolore,invece,la prova della shooting guard Julius Page[legittimo go to guy della squadra ma con soli 8 punti in saccoccia tirando con il 25% dal campo]e quasi nullo il contriubto della panchina, se escludiamo il già citato Taft; stagione, invece, di transizione per i Crimson Tigers che, partito Mo Williams, si ritrovano con un roster povero di talento, all'interno del quale si sono notati solo la guardia Antoine Pettway[17 punti e 6 rimbalzi]e la sorprendente ala grande Chuck Davis[20 punti con aggiunte 3 stoppate].
Saint Jospeh 73-Gonzaga 66: Decisamente la partita più attesa dell'intera manifestazione poichè si affrontavano due tra le squadre migliori del ranking pre-stagionale[la numero 17 Saint Joseph e la numero 12 Gonzaga]. Incontro mai stato in discussione tranne un timido tentativo di rimonta dei Bulldogs che, arrivati a – 5, sono stati prontamente ricacciati indietro dalle giocate di Pat Carroll e di Jameer Nelson.
Quest'ultimo è stato senza dubbio il miglior giocatore dell'intera manifestazione,arrivando a due rimbalzi dalla tripla doppia[il suo tabellino recita 20 punti,10 assist ed apunto 8 rimbalzi]e dimostrando di meritare il secondo posto tra i giocatori più votati del quintetto All American,con l'ammattire tutti i giocatori di Gonzaga che si mettevano sulle sue piste a partire da Blake Stepp ed Erroll Knight.
A dargli manforte tra gli Hawks,venuti tra l'altro con la tifoseria più nutrita al seguito con più di 3800 tifosi,troviamo il compagno di backcourt Delonte West[16 punti ma con percentuali rivedibili], i mortiferi tiratori da tre Pat Carroll e Tyrone Barley ed il centro Dwayne Jones autore di ben 6 stoppate.
Per i Bulldogs, nonostante il predominio sotto le plance, si è fatto probabilmente sentire il peso di partire con i favori del pronostico dopo molti anni con l'etichetta di squadra rivelazione; a suo parziale discapito possiamo affermare che molti dei suoi giocatori non erano in condizioni fisiche ottimali come il francesone Ronny Turiaf, limitato a soli cinque minuti di gioco per i postumi di una frattura da stress ad un piede.
Molto deludente la prova del pre-season All-American Blake Stepp,che sul versante difensivo, come abbiamo ricordato ha sofferto a dismisura Jameer Nelson, mentre sul fronte offensivo ha faticato sia a trovare la via del canestro sia nel dettare il tempo dei passaggi concludendo la gara con 8 punti tirando con il 16% dal campo ed aggiungendoci ben 5 palle perse. A salvare parzialmente la baracca ci hanno pensato il solito Cory Violette in doppia doppia[13+15]ma in netto calo nel finale di partita a causa della mancanza di cambi e l'interessante freshman Adam Morrison 10 punti con buoni movimenti in post.
Con questo torneo si apre ufficialmente la nuova e, speriamo, entusiasmante stagione di college basketball che noi puntualmente su Play.it USA continueremo a seguire fino all'apoteosi delle March Madness…quindi mi raccomando… stay tuned!