Dopo aver dominato la scena alla Blair Academy, Deng proverà a portare i Blue Devils alle Final Four
Anno nuovo a Krzyzewkiville, ma il denominatore comune resta sempre il talento. Eh si, in questa porzione di Tobacco Road, quello non manca davvero mai, e quest'anno pare essercene persino in eccesso.
Ad un telaio già ottimo, mixato con ingredienti di brillantezza (si legga J.J. Redick, Shelden Williams, Shavlik Randolph, NdR) ed esperienza (Chris Duhon e Daniel Ewing, NdR), si è aggiunto il top recruit Luol Deng, indiziato da tutti come vero erede, in termini di impatto, di Carmelo Anthony. Se Melo è riuscito a trascinare a sorpresa, contro ogni pronostico iniziale, gli Orangemen al titolo Ncaa, le aspettative su Deng non sono molto minori, per una serie di motivi ben precisi.
A Durham non sono abituati a stare per troppo tempo lontani dalle Final Four, e gli insuccessi degli ultimi due anni, bruciano ancora tantissimo. Flop diversi, se così possiamo definire delle stagioni, nel caso di quella 2001/02, vissuta in maniera pressochè stabile al numero 1 del ranking nazionale. Anzi, a dire il vero l'anno scorso Coach K non si stupì di aver perso contro Kansas, anzi, senza troppo mettere le mani avanti disse: “A differenza del nostro seed molto alto, non siamo ancora pronti, ho allenato in passato delle squadre che davvero valevano uno dei primi seed dei bracket del Torneo, per cui so riconoscere molto bene queste situazioni, l'anno prossimo potrebbe essere di nuovo la volta buona per noi“.
Questa stagione di transizione è servita anche a salutare il senior Danthay Jones, scelto a sorpresa da Jerry West addirittura la primo giro, mentre diversi mock draft nemmeno lo piazzavano al secondo, a dimostrazione di quanto uscire da un college importante aiuti davvero moltissimo come rampa di lancio verso una carriera professionistica.
Al posto di Jones, con buona probabilità quindi in quintetto, evoluirà appunto Luol Deng, che oltre a non far rimpiangere quello che era il leader, l'anima di questa squadra, dovrà decisamente elevarne il tasso tecnico.
Luol Deng arriva da molto lontano, dal Sudan per la precisione, e grazie alla posizione politica del padre, riuscì, quando aveva soltanto cinque anni, a fuggire verso l'Egitto, lasciandosi alle spalle la sanguinosa guerra civile che talvolta, neanche troppo spesso in verità , vediamo sugli schermi dei nostri telegiornali o sulle pagine dei nostri quotidiani. Il passo successivo, quando Luol aveva sette anni è stato quello di volare a Londra, dove il nostro è rimasto fino a quattordici anni, quando è entrato nella Blair Academy HS, accanto a quell'altro fenomeno di Charlie Villanueva, che ha invece scelto UConn, guarda caso la principale antagonista dei Blue Devils quest'anno.
Ma che giocatore è Luol Deng? come potremmo inquadrarlo nel quadro tecnico-tattico di coach K?
C'era un giocatore che qualche anno fa giocava a Durham, sapeva fare un po' di tutto, aveva un fisico sensazionale, ha anche vinto un titolo Ncaa… in quel periodo tutti quelli che non avevano la #23 dei Chicago Bulls andavano in giro con la #33 biancoblu dei Blue Devils. Avrete senz'altro capito che stiamo parlando di Grant Hill. Bene, da allora nessuna delle reclute di Duke ha più similitudini con la sfortunata ala di Orlando di Luol Deng: 203 centimetri di altezza, atletismo super, braccia lunghissime, completezza incredibile, sa segnare, prendere rimbalzi, difendere e passare bene la palla con una visione di gioco assolutamente fuori scala a livello di high school.
Non a caso Loul Deng nei ranking dei prospect dell'anno scorso era secondo soltanto a LeBron James, con la differenza che ha respinto subito ogni flirt con le franchigie Nba che hanno tentato di ingraziarselo. La sua parola a Mike Krzyzewski era stata data, e andava mantenuta.
I nuovi compagni già lo rispettano come se fosse una sorta di messia mandato per vincere, non tanto in termini di venerazione, quanto in termini di consapevolezza tecnica, sentite cosa ne pensa il giocatore più rappresentativo dei Blue Devils, ossia Chris Duhon: “E' davvero… lungo, ti sembra sempre che possa prendere ogni rimbalzo, recuperare ogni palla vagante; ti sembra che possa staccare per un layup dalla linea dei tre punti, sa usare benissimo il corpo, ed è sicuramente il migliore di noi quando si tratta di andare a concludere nel traffico: sta davvero diventando il giocatore che può fare sempre queste giocate“.
Proprio per questo motivo le aspettative su di lui sono alte, ci si aspetta un nuovo Carmelo, un giocatore in grado di fare la differenza, per cui la rivalità con l'amico-nemico Villanueva, è già scritta prim'ancora che si metta piede sul parquet.