Bo Schobel, uno dei migliori defensive end della nazione
Qualcosa di grosso sta per accadere, o almeno, una grossa sorpresa sta per preannunciarsi.
Gli Horned Frogs di coach Gary Patterson, se le cose dovessero continuare così bene per loro, avrebbero ottime chance di essere il primo college in assoluto ad entrare in uno dei quattro Bowl principali, bypassando la concorrenza di college facenti parte ad una delle sei conference che hanno un pick automatico. Un record in ogni caso l'anno già raggiunto questa settimana, conquistando quel sesto posto nel ranking BCS che nessuna squadra di conference non-BCS aveva mai raggiunto prima.
Texas Christian fa infatti parte (forse non ancora per molto, NdR) della Conference USA, che non fa parte delle sei potentissime conference che hanno il cosiddetto “automatic berth”, che sono la ACC, la Pac-10, la SEC, la Big East, la Big Ten e la Big-12.
Sarebbe un fatto davvero storico, e per riuscire nell'impresa le “rane cornute”, questa l'improbabile tradizione maccheronica del loro nome, devono vincere le tre gare rimanenti sul loro calendario, a cominciare da quella in programma questo weekend contro Cincinnati, e sperare di restare nelle prime 6 squadre del ranking BCS, il sistema di calcolo automatico, ottenuto mediante l'elaborazione di parametri distinti in sette diversi computer.
Rimanere tra le prime sei garantisce uno dei Bowl, perchè automaticamente sarebbe impossibile essere estromessa da un sistema di convocazione che si basa su queste semplici regole: ammesse ai Bowl le vincitrici delle sei conference principali più due squadre “at large”, ossia qualsiasi, aventi il miglior BCS.
Con la difficile vittoria contro Louisville, TCU ha mantenuto la propria imbattibilità stagionale, invidiabile primato condiviso soltanto dalla numero 1 in tutti i ranking d'America, ossia quella Oklahoma (10-0) che ha già il posto assicurato al Sugar Bowl, che quest'anno assegna il titolo Ncaa. Questo successo è valso un balzo di tre posizioni nel BCS, passando dalla piazza numero 9 alla piazza numero 6, davanti a squadre come Tennessee (7), Michigan (8), Georgia (9) e Washington State (10), tutte power house del football che faranno il possibile per riuscire ad acciuffare in extremis un posto in uno dei Bowl BCS.
Coach Patterson manifesta senza troppo celare la sua emozione per questi risultati, che mettono TCU sui titoli di testa di tutti i rotocalchi sportivi a stelle e strisce: “Siamo davvero esaltati, sappiamo che il ranking è un risultato del lavoro che abbiamo fatto in queste nove gare, ne abbiamo ancora tre da qui alla fine della stagione: Cincinnati ci ha battuto l'anno scorso, Southern Mississippi è incostante ma se è in giornata gioca il miglior football di tutta la conference, mentre con SMU c'è una rivalità storica“. Un modo per far notare come i tre incontri ancora da disputare non siano affatto delle passeggiate, ma dei confronti molto duri, ancor più di quello vinto contro Louisville.
Tuttavia Patterson si dice fiducioso: “Con questi nove successi ho l'impressione che ci siamo guadagnati un certo rispetto da parte di chi fa i Poll“, in ogni caso, se TCU dovesse perdere una delle partite che le rimangono sul calendario, i sogni di gloria sarebbero immediatamente svaniti, e le rivalità cui accennava Patterson potrebbero essere un ostacolo molto duro. Da un lato ci sarebbe una grande pressione sui Frogs, dall'altro squadre con poco o nulla da perdere aventi come obiettivo soltanto quello di sbatterli fuori.
La squadra ha creato un gran gruppo, in grado di giocare un football molto ben bilanciato: “Ho un gruppo davvero bellissimo – spiega ancora Patterson – dico sempre loro di pensare ad una partita alla volta, perchè è pericoloso fare troppi programmi in questo sport; l'unica cosa diversa che gli ho detto è stata quella di chiedersi quante altre volte nella loro vita avrebbero avuto la chance di entrare nella storia… si, perchè se riusciamo a conquistare uno di questi Bowl entreremo davvero nella storia“.
Ora quindi tutti a pensare alla gara contro Cincinnati, per scrivere il primo capitolo di questa bellissima storia sportiva made in USA.