NCAA Football: Week Report

Tatum Bell, RB di Oklahoma State

Dopo l'articolo di Angelo Perrino su Big East e Pac-10, andiamo ad analizzare ACC, Big Ten e Big 12.

ACC
La ACC è la prima tra le sei conference principali ad aver espresso un verdetto, con Florida State che, grazie al successo su Wake Forest, ha conquistato la matematica certezza del primo posto; anche in caso di doppia sconfitta (altamente improbabile) contro Clemson e NC State, i Seminoles manterrebbero la testa della classifica (anche se a pari merito). FSU si è unita alla ACC nel 1992 e da allora ha conquistato ben 11 titoli di conference, che testimoniano lo strapotere della compagine di Tallahassee.

Tuttavia, il successo di sabato scorso è stato importante per un altro motivo: Bobby Bowden, il leggendario allenatore di FSU, ha conquistato il suo 339esimo successo in carriera, diventando il più vincente della storia della Division I - A; il vecchio leader era Joe Paterno, il celeberrimo coach di Penn State, il quale però sta attraversando una difficile stagione con i suoi Nittany Lions.

La storia di Bobby Bowden è ovviamente legata a FSU, da lui portata a livelli di eccellenza e trasformata in una delle grandi potenze del College Football: quando nel 1976 Bowden fu assunto a Tallahassee, i Seminoles erano una squadra pessima, senza grandi tradizioni e importanza nel panorama nazionale.

L'arrivo del nuovo coach cambiò completamente la situazione ed una nuova era si aprì per FSU: in 28 anni, Bowden ha totalizzato un bilancio personale di 266 vittorie, 65 sconfitte e 4 pareggi, con 2 titoli nazionali (1993, 1999) e 18 bowl vinti; per ben 18 volte, i Seminoles sono riusciti a completare una stagione da 10 successi.

Anche la partita di sabato scorso ha seguito lo stesso copione delle precedenti: FSU si è rivelata troppo forte per i volenterosi Demon Deacons che, dopo un inizio tutto sommato equilibrato (27-14 all'intervallo), si sono fatti spazzare via da Chris Rix e compagni.

Approfittando dello scivolone di Virginia Tech, FSU si è issata al quinto posto nei due ranking e addirittura al terzo in quello della BCS, dietro le imbattute Oklahoma e Miami: in caso di quattro vittorie negli ultimi quattro confronti (contro Notre Dame, Clemson, NC State e i rivali di Florida), si potrebbero addirittura aprirsi le porte del Sugar Bowl.

Tuttavia (come ha spiegato il cronista di ESPN, Brad Edwards), le chance di titolo nazionale non sono molto alte, anzi, tra le squadre con una sola sconfitta, FSU è quella messa nella peggiore posizione: il motivo di ciò è la sconfitta contro Miami, che pesa come un macigno sulle ambizioni di FSU.

Se gli Hurricanes dovessero perdere una delle prossime partite, rimarrebbero quasi sicuramente davanti ai Seminoles, proprio in virtù dello scontro diretto: Miami, infatti, beneficia di una quality win che dà  dei vantaggi nella classifica BCS; quindi, Florida State dovrebbe sperare in una doppia sconfitta degli Hurricanes e, forse, anche una di Oklahoma.

Ciononostante, FSU potrebbe usufruire di un piccolo vantaggio: con la conquista della ACC, i ragazzi di Bobby Bowden giocheranno sicuramente un bowl della BCS, quindi non avranno particolari pressioni e potranno giocare rilassati.

Dietro a Florida State, la ACC offre ben poco: le uniche squadre che hanno ricevuto una minima considerazione dagli allenatori sono Clemson e Virginia, le quali però sono ampiamente fuori dal ranking di ESPN / USA Today.

I giochi, quindi, sembrano ormai fatti ed eventuali sconfitte di Florida State sarebbero da considerare delle autentiche sorprese.

BIG TEN
La Big Ten, probabilmente, è la conference più equilibrata e combattuta tra le sei principali, con addirittura quattro formazioni in lotta per il titolo e il Rose Bowl.

Nell'incontro più atteso del weekend, Michigan ha fatto sentire la propria forza, sconfiggendo in modo netto e deciso Purdue, che fino alla settimana scorsa era ancora imbattuta all'interno del raggruppamento; dopo aver segnato due TD nei primi 15 minuti, Michigan ha mantenuto agevolmente il controllo della partita, vincendo per 31-3

Per Michigan si tratta della quarta vittoria nella Big Ten, a fronte di una sola sconfitta che, forse, potrebbe non essere decisiva; il prossimo turno, infatti, i Wolverines faranno visita ai rivali di Michigan State, primi nella conference con 4-0, ed in caso di vittoria li affiancherebbero in vetta alla classifica.

Gli Spartans, tuttavia, stanno attraversando un momento di grande forma, ma soprattutto hanno approfittato di una settimana di riposo, sempre importante per recuperare gli infortuni; quindi, sabato prossimo saranno pronti a dare battaglia per rafforzare la propria posizione ed eliminare un'altra contendente per il Rose Bowl.

Tuttavia, dopo il confronto contro Michigan, Michigan State avrà  un'altra partita decisiva contro i campioni di Ohio State, che gradualmente stanno risalendo la china: dopo aver battuto Indiana, i Buckeyes avranno un'altra partita relativamente agevole contro Penn State, una delle peggiori squadre della Big Ten.

Anche i Boilermakers, nonostante la sconfitta contro Michigan, potrebbero rientrare in corsa, se sabato prossimo dovessero sconfiggere Northwestern, la quale però è un avversario pericoloso: i Wildcats, infatti, non sono una squadra da sottovalutare, soprattutto, dopo il successo su Wisconsin, che di fatto ha eliminato i Badgers dalla corsa al titolo di conference.

Difficile un inserimento tra le prime di Minnesota, che seppure sia inserita al #19 nel ranking di ESPN / USA Today e al #24 in quello della AP, ha già  due sconfitte (entrambe all'interno della Big Ten) che tolgono ogni speranza di vetta per i Golden Gophers.

Quasi sicuramente, la Big Ten rimarrà  incerta fino all'ultima settimana, in cui tutti gli appassionati potranno assistere al big match tra Ohio State e Michigan, le quali creano una delle rivalità  più dure (se non proprio la più dura) dell'intero College Football.

Ancora una volta, la Big Ten ci sta offrendo un'annata spettacolare con numerose formazioni di qualità , pronte a darsi battaglia; ciononostante, nessuna di queste squadre ha concrete speranze di Sugar Bowl: le uniche con reali possibilità  sarebbero Ohio State e Michigan State (#6 e #10 del ranking BCS), in quanto hanno solamente una sconfitta nel loro bilancio complessivo; Michigan e Iowa (#11 e 13), avendo già  due battute d'arresto, non hanno chance di recarsi a New Orleans nel prossimo gennaio.

Ciononostante la Big Ten, con ben 4 formazioni nel ranking BCS, è il migliore raggruppamento dell'intero panorama nazionale; inoltre, dopo 2 anni di assenza, la conference porterà  la propria squadra campione al Rose Bowl.

Questa è la classifica della Big Ten (tra parentesi il bilancio complessivo e il piazzamento nel ranking della AP e di ESPN / USA Today)

• Michigan State 4-0 (7-1; ; #9; #10)
• Michigan 4-1 (7-2; #11; #12)
• Ohio State 3-1 (7-1; #8; #7)
• Purdue 3-1 (6-2; #18, #17)
• Minnesota 3-2 (7-2; #24; #19)
• Wisconsin 3-2 (6-3)
• Iowa 2-2 (6-2; #13; #14)
• Northwestern 2-2 (4-4)
• Penn State 0-4 (2-6)
• Indiana 0-4 (1-7)
• Illinois 0-5 (1-8)

BIG 12
Chiudiamo l'articolo con la Big 12, un'altra conference che ci sta offrendo grande spettacolo ed emozioni.

Come al solito, l'apertura spetta ai possenti Sooners di Oklahoma, che sabato scorso hanno collezionato l'ottavo successo stagionale, in altrettanti incontri; tuttavia, la partita contro Colorado è stata più combattuta del previsto, infatti, solo negli ultimi due minuti, Oklahoma ha chiuso definitivamente la contesa.

In verità , i Buffaloes sono sempre stati sotto nel punteggio (27-7 nel terzo quarto), ma a 5 minuti dal termine, sono riusciti a ridurre le distanze a soli 7 punti (27-20); purtroppo, i Sooners hanno chiuso ogni velleità  di upset, con un meraviglioso TD pass di Jason White per il WR Brandon Jones, che ha completato una ricezione da 59 yards.

Nonostante il difficile successo, Oklahoma ha rafforzato il proprio primo posto in tutti i ranking nazionali, anche se forse non è più considerata un'armata invincibile. Ora, il compito di fermare i Sooners spetta ai rivali di Oklahoma State, una squadra in forma e che sta catturando l'attenzione di tutti gli addetti ai lavori.

Subita una sconfitta contro Nebraska nell'Opening Day (30 agosto), i Cowboys hanno inanellato sette successi consecutivi ed ora sono pronti a fare lo sgambetto agli odiati Sooners: giocando in casa, Oklahoma dovrebbe essere la chiara favorita per la vittoria, ma nella mente degli appassionati sono ancora scolpite le sconfitte delle passate stagioni, in cui Oklahoma State sorprese la rivale.

L'incontro di sabato prossimo sarà  il 98esimo tra le due università , anche se il bilancio premia nettamente i Sooners che hanno vinto 74 partite, con sole 16 sconfitte e 7 pareggi; nonostante il netto svantaggio, Oklahoma State ha vinto cinque delle ultime otto sfide, tra cui quelle del 2001 e del 2002.

Se Oklahoma State dovesse aggiudicarsi anche il confronto di sabato, accadrebbero tre eventi importantissimi:

1) Per la prima volta i Cowboys completerebbero una striscia di 3 vittorie consecutive contro i Sooners
2) I Cowboys raggiungerebbero i Sooners in vetta alla classifica della South Division con 4-1 (con lo scontro diretto favorevole)
3) Si riaprirebbe completamente la corsa per il Sugar Bowl.

Per questo ultimo motivo, gli occhi di tutta la nazione sono rivolti a Norman, Oklahoma, con la speranza di una vittoria dei Cowboys; il giocatore che potrebbe rivelarsi decisivo è Tatum Bell, che è diventato il terzo RB nella storia di OSU ad aver completato due stagioni consecutive da almeno 1000 yards.

Piccola curiosità : per la prima volta dal 1988, entrambe le formazioni sono inserite tra le Top 25 della nazione.

Dopo la partita con i Sooners, Oklahoma State avrà  un altro compito impegnativo, vale a dire la sfida contro Texas, che ha conquistato due successi negli ultimi due incontri; indubbiamente Iowa State e Baylor non sono certo due compagini attrezzate, ma si può affermare con certezza che la batosta subita dai Longhorns contro Oklahoma sia ormai superata.

E proprio Texas, sabato prossimo, sarà  protagonista di un altro incontro importantissimo all'interno della Big 12; in arrivo, infatti, sono i Nebraska Cornhuskers, che gradualmente, stanno prendendo il controllo della South Division. Tuttavia, non va dimenticata Missouri, che nonostante le due sconfitte, è stata l'unica squadra che quest'anno sia riuscita a battere Nebraska.

Quindi i Tigers, avendo lo scontro diretto favorevole, saranno pronti ad approfittare di ogni passo falso dei Cornhuskers per aggiudicarsi il titolo divisionale e l'accesso alla finale della Big 12; Missouri, inoltre, non dovrà  più incontrare squadre inserite nei due ranking, quindi un bilancio di 4-0 nelle ultime quattro partite è plausibile.

Dietro Nebraska e Missouri, troviamo Kansas State, che sabato scorso ha battuto agevolmente Kansas; con un bilancio di 2-2 nella Big 12, i Wildcats potrebbero ancora inserirsi nella lotta per il titolo divisionale, soprattutto se riusciranno a vincere le ultime due partite stagionali proprio contro Nebraska e Missouri.

Questa sono le classifiche delle due division della Big 12 (tra parentesi il bilancio complessivo e il piazzamento nel ranking della AP e di ESPN / USA Today)

North Division
Nebraska 3-1 (7-1; #12; #9)
Missouri 2-2 (6-2; #21; #24)
Kansas State 2-2 (6-3)
Kansas 2-2 (5-3)
Colorado 1-3 (3-5)
Iowa State 0-4 (2-6)

South Division
Oklahoma 4-0 (8-0; #1; #1)
Oklahoma State 3-1 (7-1; #14; #15)
Texas 3-1 (6-2; #16; #16)
Texas Tech 2-2 (5-3)
Baylor 1-3 (3-5)
Texas A&M 1-3 (3-5)

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